Emilia-Romagna
L'Emilia-Romagna è una regione italiana a statuto ordinario che fa parte dell'Italia nord-orientale con 4 449 538 abitanti[3], costituita ufficialmente il 7 giugno 1970[5], con capoluogo Bologna.
Emilia-Romagna regione | |
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(IT) Regione Emilia-Romagna | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Amministrazione | |
Capoluogo | Bologna |
Presidente | Stefano Bonaccini (PD) dal 23-11-2014 |
Data di istituzione | 1948[1] |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 44°30′38″N 10°57′25″E |
Altitudine | 211[2] m s.l.m. |
Superficie | 22 452,78 km² |
Abitanti | 4 449 538[3] (30-11-2016) |
Densità | 198,17 ab./km² |
Province | 9 |
Comuni | 340 |
Regioni confinanti | Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Veneto |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-45 |
Codice ISTAT | 08 |
Nome abitanti | emiliani romagnoli |
Patrono | Sant'Apollinare di Ravenna |
Giorno festivo | 23 luglio |
PIL | (nominale) 125.000.000 (PPA) 144.257[4] mln € |
PIL procapite | (PPA) 32.531[4] € |
Rappresentanza parlamentare | 45 deputati 22 senatori |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Confina a nord con la Lombardia e con il Veneto, a ovest ancora con la Lombardia e con il Piemonte, a sud con la Liguria, la Toscana, le Marche nonché la Repubblica di San Marino; a est è bagnata dal Mar Adriatico.
L'Emilia-Romagna è composta dall'unione di due regioni storiche:
- l'Emilia, che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e la maggior parte della città metropolitana di Bologna;
- la Romagna, che comprende le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini e i comuni della città metropolitana di Bologna situati a est del torrente Sillaro.
Geografia fisica
La via Emilia fatta costruire dal console romano Marco Emilio Lepido, con il suo percorso che segue approssimativamente la linea pedecollinare in direzione Nord-Ovest-Sud-Est, divide il territorio della regione in due parti aventi estensioni pressoché equivalenti: la parte settentrionale (47,8% della superficie complessiva) è pianeggiante, mentre le colline (27,1% del territorio) e le montagne (25,1%) si trovano nella fascia meridionale della regione.
Orografia
La parte pianeggiante della regione, compresa tra la linea pedemontana e il Po, si allarga progressivamente da ovest verso est. Invece la zona montuosa-collinare conserva per tutto il suo sviluppo una larghezza quasi costante. Le maggiori altitudini si trovano nel settore centrale, che culmina nel Monte Cimone. La pianura è il risultato dei depositi alluvionali portati dal Po e dai fiumi appenninici. Nell'alta pianura si sono depositati i materiali più grossolani: ghiaia, sabbia e pertanto il suolo risulta molto permeabile. Nella bassa pianura i depositi sono più minuti e perciò meno permeabili. Nella parte orientale, rivolta all'Adriatico, si passa da un settore interno di terre già da tempo rassodate e messe a coltura alle vaste aree di recente bonifica idraulica.
La grande pianura si affaccia al mare con una costa unita e assai uniforme, gli ampi arenili e il mare poco profondo si prestano assai bene all'intensa attività turistica balneare.
Idrografia
Il reticolo idrografico è costituito, nella metà occidentale della regione, da una serie di corsi d'acqua, ad andamento più o meno parallelo, che percorrono le valli e che poi divagano nella bassa pianura fino a sfociare nel fiume Po; nella parte orientale, a cominciare dal Reno, i fiumi si gettano direttamente nell'Adriatico. A parte il Po, tutti i corsi d'acqua della regione hanno portate irregolari con andamento torrentizio. È notevole la rete di canali di derivazione che prelevano le acque dal Po per l'irrigazione. Si ha pertanto una “bassa” irrigua, dedicata all'allevamento per la produzione di latte e formaggio (Parmigiano-Reggiano e Grana Padano); poi le "valli" bonificate, in buona parte investite a cereali; quindi la pianura non irrigata, coltivata a frutticoltura specializzata (Cesena[6]), e le colline adibite a vigneto o a coltura promiscua; infine i prati, i pascoli e i boschi dell'alta collina e della montagna.
I fiumi presenti nel territorio sono classificabili in quattro ordini:
- Ordine principale: Po.
- Secondo ordine: Enza, Panaro, Parma, Reno, Secchia, Taro, Trebbia.
- Terzo ordine: Arda, Baganza, Bidente, Ceno, Conca, Crostolo, Diversivo del Volano, Fiumi Uniti, Idice, Lamone, Marecchia, Montone, Nure, Po di Goro, Po di Volano, Rabbi, Ronco, Samoggia, Santerno, Savio, Senio, Setta, Sillaro, Tidone.
- Quarto ordine: Acerreta, Ausa, Aveto, Bevano, Bidente di Corniolo, Bidente di Pietrapazza, Bidente di Ridràcoli, Borello, Brasimone, Canale Bianco (nord di Ferrara), Canale bonifica destra del Reno, Canale della Botte, Canale derivatore, Canale di Burana, Canale diversivo, Canale emiliano-romagnolo, Canale Morozzo, Canale Naviglio, Canale Navile, Canale Poatello, Cavo Fiuma, Cavo Lama, Cedra, Chero, Chiavenna, Collettore acqua basse modenesi, Collettore acque basse reggiane, Dolo, Dragone, Fossa di Spezzano, Fossa Zena, Gaiana, Ghiaia di Serravalle, Guerro, Lavino, Leo, Limentra di Treppio, Luretta, Marano, Marzeno, Ongina, Para, Parola, Pisciatello, Po morto di Primaro, Quaderna, Recchio, Riglio, Rigossa, Rossenna, Rovacchia, Rubicone, Samoggia, Sàvena, Scoltenna, Secchiello, Sellustra, Silla, Sintria, Stirone, Tassobbio, Tavollo, Termina, Tièpido, Tramazzo, Tresinaro, Uso, Ventena (di Cattolica), Voltre, Zena. Sfociano quasi tutti nell'Adriatico o sono affluenti del Po.
Clima
Il clima dell'Emilia-Romagna è di tipo temperato subcontinentale, con estati calde e umide e inverni freddi e rigidi, tendente al sublitoraneo e dunque al mediterraneo solo lungo la fascia costiera. L'Adriatico infatti è un mare troppo ristretto per influire significativamente sulle condizioni termiche della regione. Caratteristiche di base di questo clima sono il forte divario di temperatura fra l'estate e l'inverno, con estati molto calde e afose, e inverni freddi e prolungati. L'autunno è molto umido, nebbioso e fresco fino alla metà di novembre; con il procedere della stagione le temperature scendono, fino a poter divenire freddo ed avere caratteristiche prettamente invernali. La primavera rappresenta la stagione di transizione per eccellenza, ma nel complesso risulta mite.
Le precipitazioni sono di mediocre quantità nella pianura, in genere da 650 a 800 mm in media, per anno.[7] Via via che si passa alla fascia collinare e poi montana, esse aumentano rapidamente e si fanno decisamente copiose nell'alto Appennino: si superano i 1500 mm in quasi tutta la zona appenninica interna e anche i 2000 mm nelle zone prossime al crinale dell'Appennino Emiliano centro-occidentale.[7] Qui è abbondante la quantità di precipitazioni che cade in forma nevosa nei mesi fra novembre e marzo, per quanto nevicate di minore entità si verifichino spesso anche in aprile. Anche la pianura peraltro è visitata non di rado, in inverno, dalla neve, in quantità che aumenta generalmente spostandosi verso le zone pedecollinari e procedendo da Oriente verso Occidente. Il regime delle precipitazioni è comunque caratterizzato da due massimi, uno primaverile e uno autunnale, che non divergono molto fra loro per quantità, ma segnano quasi ovunque la prevalenza del secondo. La stagione più asciutta è l'estate e, in conseguenza di questo andamento pluviale, il regime dei corsi d'acqua è spiccatamente torrentizio, con forti piene improvvise alternate a periodi di grandi magre.
L'Emilia-Romagna ha quindi fondamentalmente tre climi, che possono essere sommariamente divisi nel padano (semi-continentale), nel montano e nel marittimo.
Dall'inizio degli anni novanta l'Emilia-Romagna ha subito un mutamento piuttosto drastico del proprio clima, con aumenti significativi delle temperature medie (+1,1 °C) ed estreme (in particolare durante la stagione estiva, + 2 °C) e cambiamenti nei regimi stagionali e nell'intensità delle precipitazioni[8].
Il Servizio Idrometeorologico dell'ARPA Emilia-Romagna è l'ente regionale preposto a svolgere le attività operative relative all'idrologia, alla meteorologia e alla climatologia.
Ambiente
Nel territorio dell'Emilia-Romagna ricadono due parchi nazionali, entrambi in comune con la Toscana: il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e il Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Nel territorio della regione ricadono inoltre 14 parchi regionali nonché numerose altre aree naturali protette. L'amministrazione della regione vanta una rigorosa politica di sostenibilità dello sviluppo[senza fonte]. Per contro, critici autorevoli obiettano che l'assoluta libertà lasciata ai comuni nella dilatazione delle aree urbane è un fenomeno che sta drasticamente contraendo i terreni più fertili della pianura padana[9].
Flora e fauna
La vegetazione spontanea è stata pesantemente ridotta dall'intervento umano, particolarmente in pianura. Sopravvivono però alcune aree boschive rilevanti come il Bosco della Mesola, divenuta riserva naturale, la pineta di Ravenna e le Foreste Casentinesi. In pianura le specie vegetali più presenti sono pioppo nero, pioppo bianco, pioppo tremulo e salice bianco, farnia, frassino maggiore, frassino ossifillo e carpino bianco. A partire dall'alta pianura e sino agli 800 m. di quota si estende l'orizzonte submesofilo, caratterizzato da boschi nei quali domina la Roverella, il rovere, l'Olmo campestre, il Carpino nero, l'Acero campestre e, più in alto, il cerro insieme al castagno. Tra gli 800 e i 1700 m è il regno della faggeta. Rimane discretamente conservato l'abete bianco, presente in foreste miste o abetine dai 500 m ai 1700 m, oggi protetto nella riserva integrale della Foresta di Campigna (Forlì-Cesena). Intorno ai 1700 metri c'è il limite superiore della vegetazione arborea. Qui dominano brughiere di mirtilli.
Anche la fauna è stata molto impoverita dalle modificazioni dell'ambiente operate dall'uomo.
Nei campi agricoli sono presenti lepri, ricci, fagiani e tanti altri animali, mentre nelle zone umide (specialmente nel Delta del Po) troviamo numerosi aironi, anatre e anche le nutrie.
Nei boschi dell'Appennino vivono volpi, tassi, istrici, cervi, caprioli, daini, a, cinghiali, lupi e scoiattoli.
Vegetazione costiera
La vegetazione presente negli ambienti costieri dell'Emilia-Romagna è caratterizzata da specie vegetali psammofile e specie alofile.
Le specie psammofile sono in grado di sopravvivere su suoli sabbiosi a scarsa ritenzione idrica e caratterizzano gli ambienti della spiaggia e delle dune che normalmente, grazie al dilavamento dell'acqua piovana, presentano valori di salinità poco elevati.
Le specie alofile invece sono tolleranti ad elevati valori di salinità e sono quindi tipiche delle zone umide salmastre.
Aree protette
Storia
L'Emilia-Romagna comprende due regioni storiche distinte: l'Emilia e la Romagna, che entrarono a far parte dell'Italia congiuntamente per volere dell'allora dittatore regionale Carlo Farini, che le unificò il 30 novembre 1859.[10]
Storia dell'Emilia
Le principali popolazioni italiche insediatesi in Emilia nei tempi antichi furono quella degli Etruschi, come testimoniato da numerose città da essi fondate, tra le quali Felsina (Bologna), Parma, Spina e quella dei Celti, stanziati anche in numerose altre aree dell'Italia Settentrionale. A partire dal III secolo a.C. i Romani presero possesso del territorio, imponendosi sulle tribù celtiche. Già nel primo periodo della dominazione romana venne costruita, per volontà del console Marco Emilio Lepido, la via Emilia (187 a.C.), da cui oggi la regione prende il nome. Tale arteria viaria fu importante per l'intensificarsi del commercio e sul suo tragitto sorsero fiorenti centri urbani come Mutina (Modena, già di origine etrusca), Placentia (Piacenza), Fidentia (Fidenza) e Regium Lepidi (Reggio Emilia).
Con la caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476 d.C., l'intera penisola Italica fu in balia dalle invasioni della varie popolazioni barbare, provenienti dal nord Europa. Nel corso del VI secolo d.C. l'Emilia, come gran parte del territorio italiano venne assoggettata dai Longobardi, mentre la vicina Romagna rimase, invece, per lungo tempo sotto il controllo bizantino. Seguendo il modello amministrativo longobardo, anche nella regione vennero creati una serie di ducati, tra cui spiccavano quello di Parma, quello di Piacenza, quello di Modena, quello di Reggio Emilia e quello di Persiceto. Bologna, invece, entrerà sotto il controllo longobardo solo nel 728.
Ai Longobardi si susseguirono, successivamente, i Franchi, chiamati in Italia da papa Stefano II. In questo periodo l'Emilia entrò nell'orbita del Sacro Romano Impero e il suo territorio venne suddiviso in una serie di feudi.
Particolarmente estesi nella regione erano i possedimenti della famiglia dei Canossa, che dal 1076 divennero patrimonio della grancontessa Matilde. Durante la lotta per le investiture dell'XI secolo, che coinvolse papato e impero, il castello di Canossa fu sede di uno dei principali e più significativi eventi di tale fase storica: l'umiliazione di Enrico IV. L'imperatore, infatti, scomunicato nel 1076 dal pontefice Gregorio VII, nel gennaio del 1077 si recò da quest'ultimo, ospite di Matilde, per avere l'assoluzione da tale provvedimento. La riconciliazione tra i due avvenne dopo numerose trattative (mediate da vari esponenti politici e del clero, tra cui la stessa contessa) e la permanenza davanti al castello per tre giorni, di Enrico, vestito in abiti da penitente.
Dal XII secolo in poi, numerose entità cittadine emiliane si costituiranno come comuni che, via, via si andranno a sostituire ai precedenti sistemi amministrativi di stampo feudale. Il comune che ebbe sicuramente più prestigio e potere sul territorio fu Bologna, dove, nel 1088, venne fondata la celebre Università, la più antica in Europa. Molti comuni emiliani, sempre in questo periodo furono inoltre annessi alla Lega Lombarda che si oppose al progetto dell'imperatore Federico I di restaurare un forte potere centrale nell'Italia Settentrionale.
Nel corso dei secoli successivi molte città passarono da un governo di tipo comunale a forme di governo signorili. Un esempio ne è Ferrara che, sotto il governo degli Estensi, acquistò notevole prestigio, diventando anche uno dei centri culturali più importanti dell'Umanesimo e del Rinascimento Italiano (presso la corte estense operarono infatti intellettuali del calibro di Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso).
L'intera Emilia, nel corso dei secoli successivi, mantenne un assetto politico su cui spiccavano principalmente le potenze politiche dei Ducati di Ferrara, Modena e Reggio e Parma e Piacenza.
A partire dal 1796, con l'arrivo delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, vennero create nell'Italia settentrionale una serie di repubbliche, dipendenti da quella francese, che tra i vari territori, andavano ad annoverare anche quello emiliano, compreso nella Repubblica Cispadana (formata dal Ducato di Modena con la città di Reggio Emilia e la Repubblica Bolognese). Successivamente essa venne unita a quella Transpadana (corrispondente con il precedente ducato di Milano), andando così a costituire la repubblica Cisalpina che ebbe come bandiera il Tricolore, nato per l'appunto a Reggio nel 1796.
In seguito al Congresso di Vienna del 1815 nella regione viene ristabilito l'antico sistema amministrativo che cadrà solo nel 1860 con l'annessione al Regno di Sardegna a seguito di plebisciti.
Evento particolarmente rilevante della storia emiliana nella seconda guerra mondiale fu la tragica strage di Marzabotto, consistente nell'uccisione di 1830 civili, da parte delle truppe tedesche, in repressione della guerriglia partigiana, nel 1944, quando ormai le truppe alleate si accingevano a liberare definitivamente l'Italia del Nord.
Nel 1947 l'Emilia divenne, assieme alla Romagna, la regione Emilia-Romagna.
Storia della Romagna
Fra le prime popolazioni che si insediarono nella regione compaiono Umbri ed Etruschi. In un secondo momento il territorio corrispondente all'attuale Romagna venne poi conquistato da alcune tribù celtiche provenienti dal nord Europa, tra cui i Lingoni, i Senoni e i Boi (IV secolo a.C.).
Nel III secolo a.C., in seguito ad una serie di scontri, le popolazioni celtiche che occupavano la regione vennero sconfitte dai Romani i quali iniziarono ad esercitare il loro dominio sulla regione. Numerosi sono i segni della dominazione romana, tra cui la fondazione di diverse città, tra le quali si possono ricordare Ariminum, Faventia, Forum Livii, Forum Cornelii, Forum Popili, rispettivamente le odierne Rimini, Faenza, Forlì, Imola e Forlimpopoli.
In epoca tardo-repubblicana il fiume Rubicone (oggi in provincia di Forlì-Cesena) venne assunto come punto di riferimento per sancire il confine tra l'Italia e la provincia della Gallia Cisalpina. Importante avvenimento storico che consacrò tale corso d'acqua fu il suo attraversamento da parte di Giulio Cesare e il suo esercito il 10 gennaio del 49, alla fine delle campagne Galliche. Tale evento sancì l'inizio della seconda guerra civile romana. Si tramanda che proprio in quell'occasione il celebre condottiero romano pronunciò la frase, ormai divenuta proverbiale, “Alea iacta est”.
Nel I secolo a.C., in età imperiale, Ottaviano Augusto pose presso Ravenna il principale presidio navale militare dell'Adriatico. Ciò andò ad accrescere il prestigio e la ricchezza della città. Proprio in virtù del fatto che il porto ravennate in età tardo-antica era divenuto il maggiore punto di contatto con la nuova capitale dell'impero d'Oriente, Costantinopoli, Ravenna, nel 402 d.C, divenne capitale dell'impero Romano d'Occidente, per volontà dell'imperatore Onorio. La presenza di paludi attorno alla città rendeva, inoltre, il luogo più sicuro per difendersi dagli attacchi dei Visigoti di Alarico, rispetto alla precedente capitale Milano.
Nel 476, sempre a Ravenna, venne deposto da Odoacre, re degli Eruli, il giovane Romolo Augustolo, considerato l'ultimo imperatore romano d'Occidente.
A Odoacre, seguirono, poi gli Ostrogoti di Teodorico.
Nel corso del VI secolo d.C. l'imperatore d'Oriente Giustiniano avviò una serie di campagne militari, per riprendere possesso di numerosi territori dell'impero d'Occidente caduti in mano a varie popolazioni barbare (Guerra gotica (535-553)). Tra i vari territori che i bizantini riuscirono a prendere figura anche parte della Romagna e delle Marche settentrionali. Tali domini vennero, così, riuniti in un protettorato denominato Esarcato, con capitale Ravenna. Fu proprio in questo periodo, inoltre, che la regione acquistò il nome di Romagna, dal latino (e greco) Romania (designazione allora informale dell'impero). Tale termine differenziava, infatti, i possedimenti dell'impero romano d'Oriente dai territori occupati dai Longobardi, i quali detenevano il controllo di gran parte della penisola italica. L'Esarcato cadrà, infine, nel 751, proprio per mano di quest'ultima popolazione.
Nello stesso periodo, il pontefice Stefano II, temendo che i Longobardi potessero impossessarsi di Roma, chiamò in suo aiuto i franchi di Pipino il Breve, i quali sconfissero i Longobardi e cedettero allo Stato Pontifico i territori appartenuti all'impero d'Oriente, tra cui, appunto la Romagna.
A partire dal XII secolo, analogamente a quanto accadeva in numerose realtà cittadine dell'Italia centro-settentrionale, anche in varie realtà della Romagna furono adottate istituzioni comunali, che in seguito, a distanza di pochi secoli, si muteranno in signorie o principati.
Nel 1499, grazie ad una serie di azioni militari, il figlio di papa Alessandro VI, Cesare Borgia, riuscì a prendere possesso della regione, sconfiggendo i signori locali, da tempo in lotta tra loro, diventando così duca di Romagna. Alla morte del padre, tuttavia, il Borgia, non sarà più in grado di mantenere il controllo dei territori conquistati che nel 1507 saranno riannessi allo Stato Pontificio.
Il territorio romagnolo rimarrà in mano al Pontefice fino al 1796, anno dell'invasione napoleonica. Caduto Napoleone e con il Congresso di Vienna del 1815, tuttavia, la regione ritornerà allo Stato della Chiesa.
Con i plebisciti dell'11 e del 12 marzo 1860 i territori della Romagna vennero ufficialmente annessi al Regno di Sardegna che l'anno successivo sarebbe divenuto Regno d'Italia.
Nel corso del secondo conflitto mondiale, nella primavera del 1944, l'esercito tedesco eresse, in territorio romagnolo, una linea di difesa che costituiva la frontiera tra l'Italia ormai liberata dagli alleati e la Pianura Padana: la Linea Gotica, che da Rimini giungeva fino a La Spezia. Successivamente, sfondata la Linea Gotica, numerose città vennero liberate. Le ultime città ad essere definitivamente liberate furono quelle ubicate a nord del fiume Senio, in cui gli alleati giungeranno solo nella primavera del 1945.
Politica
Suddivisione amministrativa
Dal 1º gennaio 1948, ex art. 131 della nostra vigente Costituzione, l'Emilia-Romagna è una regione ad autonomia ordinaria della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.
L'Emilia-Romagna si divide in 8 province e 1 città metropolitana, abitate complessivamente da 4.450.508 abitanti[11]. L'ultima provincia ad essere istituita è stata quella di Rimini, una volta compresa in quella di Forlì (poi diventata Forlì-Cesena), mentre, dal gennaio 2015, la Città metropolitana di Bologna ha sostituito la Provincia di Bologna.
- Bologna (con 55 comuni, 1.005.831 abitanti)
- Ferrara (con 23 comuni, 351.438 abitanti)
- Forlì-Cesena (con 30 comuni, 394.601 abitanti)
- Modena (con 47 comuni, 701.642 abitanti)
- Parma (con 45 comuni, 447.779 abitanti)
- Piacenza (con 48 comuni, 286.997 abitanti)
- Ravenna (con 18 comuni, 391.525 abitanti)
- Reggio Emilia (con 45 comuni, 532.872 abitanti)
- Rimini (con 26 comuni, 335.436 abitanti)
Onorificenze
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008.
Società
Evoluzione demografica
Al momento dell'Unità d'Italia l'Emilia-Romagna contava circa 2.100.000 abitanti. La popolazione è cresciuta costantemente fino alla metà del XX secolo, dopodiché si è registrato un lieve calo; negli ultimi tre decenni il numero di abitanti ha registrato un forte incremento, grazie anche all'immigrazione.[12]
Città principali
L'Emilia-Romagna è la seconda regione (dopo la Campania) col maggior numero di città ai primi posti in Italia per popolazione, con 9 città che contano oltre 100.000 abitanti, 7 città fra le 30 più popolate in Italia, e 10 fra le prime 50.
Segue un elenco delle dieci città principali dell'Emilia-Romagna ordinate per numero di abitanti:
Posizione | Posizione
in Italia |
Stemma | Comune di | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m s.l.m.) |
Provincia |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1º | 7º | Bologna | 387.044 | 140,86 | 2 735,13 | 54 | BO | |
2º | 20º | File:Parma-Stemma.png | Parma | 192.643 | 260,77 | 732,48 | 57 | PR |
3º | 21º | File:Modena-Stemma.png | Modena | 184.973 | 183,23 | 1.014 | 34 | MO |
4º | 22º | File:Reggio Emilia-Stemma.png | Reggio Emilia | 171.192 | 231,56 | 746,39 | 58 | RE |
5º | 25º | File:Ravenna-Stemma.png | Ravenna | 158.970 | 652,89 | 245 | 4 | RA |
6º | 28º | File:Rimini-Stemma.png | Rimini | 147.747 | 134,52 | 1.042 | 5 | RN |
7º | 30º | Ferrara | 133.398 | 404,36 | 333 | 9 | FE | |
8º | 37º | File:Forlì-Stemma.png | Forlì | 118.208 | 228,19 | 509 | 34 | FC |
9º | 44º | File:Piacenza-Stemma.png | Piacenza | 102.173 | 118,46 | 859 | 61 | PC |
10º | 49º | File:Cesena-Stemma.png | Cesena | 96.716 | 249,47 | 383 | 44 | FC |
Elenco di altre città superiori ai 20.000 abitanti:
Fusioni di comuni
Di seguito è riportata la lista delle nuove entità comunali nate a seguito del riordino territoriale messo in atto dal governo regionale, primi esempi in Emilia Romagna da quando è stato istituito il processo di fusione:
- Istituzione 1º gennaio 2014
- Valsamoggia (30.407 abitanti) - fusione comuni Bazzano, Crespellano, Castello di Serravalle, Monteveglio e Savigno (Città metropolitana di Bologna);
- Sissa Trecasali (7.905 abitanti) - fusione comuni Sissa e Trecasali (Provincia di Parma);
- Poggio Torriana (5.147 abitanti) - fusione comuni Poggio Berni e Torriana (Provincia di Rimini);
- Fiscaglia (9.176 abitanti) - fusione comuni Massa Fiscaglia, Migliaro e Migliarino (Provincia di Ferrara).
- Istituzione 1º gennaio 2016
- Ventasso (4.301 abitanti) - fusione comuni Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto (Provincia di Reggio nell'Emilia);
- Alto Reno Terme (6.985 abitanti) - fusione comuni Granaglione e Porretta Terme (Città metropolitana di Bologna);
- Polesine Zibello (3.245 abitanti) - fusione comuni Polesine Parmense e Zibello (Provincia di Parma);
- Montescudo-Montecolombo (6.759 abitanti) - fusione comuni Montescudo e Monte Colombo (Provincia di Rimini).
- Istituzione 1º gennaio 2017
- Terre del Reno (10.119 abitanti) - fusione comuni Mirabello e Sant'Agostino (Provincia di Ferrara).
Cittadini stranieri
Al 31 dicembre 2015 i cittadini stranieri residenti in regione sono 533.479. I gruppi più numerosi in base alla loro percentuale sui residenti sono quelli di:
- Romania 85.479 1,92%
- Marocco 64.914 1,46%
- Albania 60.217 1,35%
- Ucraina 31.757 0,71%
- Moldavia 30.731 0,69%
fonte Istat[13]
Lingue e dialetti
Nella regione sono diffusi diversi dialetti, appartenenti alla famiglia linguistica gallo-italica.
Oltre che nella regione stessa, tali dialetti sono diffusi, inoltre, anche in alcune delle regioni confinanti e nella Repubblica di San Marino.
Essi sono generalmente suddivisi in due gruppi principali:
- emiliano
- dialetto carrarese e dialetto della Lunigiana
- dialetto tortonese
- dialetto pavese e dialetto oltrepadano
- dialetto piacentino e dialetto bobbiese
- dialetto modenese, dialetto carpigiano, dialetto mirandolese e dialetto frignanese
- dialetto reggiano e dialetto guastallese
- dialetto parmigiano
- dialetto casalasco-viadanese
- dialetto mantovano
- dialetto bolognese
- dialetto ferrarese
- dialetto mantovano e dialetto basso mantovano
- romagnolo
- dialetto ravennate
- dialetto forlivese
- dialetto cesenate
- dialetto riminese
- dialetto sammarinese
Economia
L'Emilia-Romagna è considerata una delle regioni più ricche d'Europa, con tassi d'occupazione che superano il 70% (80% a Modena e Reggio Emilia); il tasso di disoccupazione della regione (3,4%) corrisponde ad un regime di piena occupazione[14]. Questo ha favorito un forte arrivo di immigrati nelle città, che in tre province (Reggio Emilia, Piacenza, Modena) ha portato l'incidenza di immigrati sulla popolazione totale intorno al 10%.[15]
Con una statistica di giugno 2007 condotta da Unioncamere, Bologna e Modena sono risultate rispettivamente la terza e la quarta città più ricche d'Italia, dietro solo a Milano e Biella.[16] Nella classifica de Il Sole 24 ore Bologna è risultata essere la città italiana col più alto tenore di vita.[17]
La regione, secondo un'altra indagine svolta da Eurostat nel 2002, è risultata la 23ª regione europea per quanto riguarda il PIL pro capite, terza italiana dopo la provincia autonoma di Bolzano e la Lombardia[18]. Ancora nel 2005 il PIL pro capite era al terzo posto in Italia, e su una media europea del 100% superava il 128%[19].
Dati economici
Di seguito la tabella che riporta il PIL e il PIL pro capite prodotto nell'Emilia-Romagna dal 2000 al 2012:[20]
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Prodotto Interno Lordo (Milioni di Euro) |
106.293,5 | 110.431,6 | 113.722,5 | 116.548,1 | 120.655,6 | 124.184,7 | 130.456,0 | 136.537,3 | 139.529,4 | 120.851,8 | 123.102,0 | 127.701,7 | 126.464,9 |
PIL ai prezzi di mercato per abitante (Euro) |
26.869,6 | 27.778,7 | 28.378,1 | 28.739,0 | 29.314,5 | 29.784,1 | 31.021,1 | 32.130,2 | 32.396,7 | 30.910,7 | 31.188,8 | 32.032,1 | 31.538,4 |
Di seguito la tabella che riporta il PIL[21], prodotto in Emilia-Romagna ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:
Macro-attività economica | PIL prodotto | % settore su PIL regionale | % settore su PIL italiano |
Agricoltura, silvicoltura, pesca | € 2.642,6 | 2,05% | 1,84% |
Industria in senso stretto | € 30.834,0 | 23,94% | 18,30% |
Costruzioni | € 6.867,6 | 5,33% | 5,41% |
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni | € 24.444,8 | 18,98% | 20,54% |
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali | € 30.830,4 | 23,94% | 24,17% |
Altre attività di servizi | € 18.915,3 | 14,69% | 18,97% |
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni | € 14.260,6 | 11,07%% | 10,76% |
PIL Emilia-Romagna ai prezzi di mercato | € 128.795,3 |
Settori macro economici regionali
In Emilia-Romagna l'economia è molto sviluppata. Come nel resto d'Italia, vi sono numerose piccole aziende a conduzione familiare, con produzioni di vario tipo. Inoltre sono molto diffuse le cooperative, soprattutto nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena[22].
Il confronto dei dati regionali dei macro settori economici con quelli nazionali mette in evidenza come nella regione il peso del settore industriale sull'economia regionale sia superiore al dato nazionale, evidenziando quindi la forte vocazione industriale dell'Emilia-Romagna. Peraltro, come accade per la regione Veneto questa maggiore incidenza dell'industria, si riflette su un minor peso che ha sull'economia regionale tutto quanto ricade nel settore Altri Servizi, dove essenzialmente sono raggruppati i servizi resi dalla pubblica amministrazione, sanità, servizi sociali ed istruzione pubblica.
Settore primario
Nel settore primario, la regione può contare su un forte sviluppo su tutta la Pianura Padana e in Romagna. Sono molti i prodotti DOP e IGP coltivati in regione, ed è diffuso l'allevamento di bovini e suini. Poiché il suo territorio comprende anche buona parte della Pianura Padana, l'Emilia-Romagna è una regione molto fertile (il rapporto tra raccolto e seminato è tra i più alti d'Italia); questo è il frutto di lavori di bonifica cominciati in epoche anche remote; la rete d'irrigazione e canalizzazione è efficiente e non per caso alcune delle più grandi aziende di macchinari agricoli, come la Goldoni e la Landini, hanno sede qui. Le colture tipiche sono cerealicole. L'Emilia era soprattutto vocata alla produzione di grano. Il variare del prezzo sul mercato internazionale ha spinto a spostarsi sulla coltivazione del mais. Nell'annata agraria del 2012 e in quella successiva, tuttavia, l'attacco della farfalla Pyrausta purpuralis ha determinato una produzione in molti casi inquinata da microtossine, le fumonisine, così che si rese necessaria la loro termodistruzione o la destinazione ai termovalorizzatori.[23] Sviluppate sono anche le colture fruttifere (la prima produttrice italiana di pesche e pere e anche con mele, albicocche, susine e ciliegie), ortofrutticole (ai primi posti in Italia ed Europa per produzione di insalate, finocchio, pomodori, lattuga, rapa, ravanello, carote, patate, zucchine, zucche, peperoni, cetrioli e molti altri) e vinicole anche fino a 800 metri in collina; da ricordare il primato nazionale nella produzione di barbabietola da zucchero. Le maggiori aziende alimentari hanno sede in Emilia.
Il Ministero delle Politiche agricole e alimentari, in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, ha riconosciuto 184 prodotti emiliani e romagnoli come "tradizionali".
Settore secondario
Anche il settore secondario è molto sviluppato e molto variegato a seconda della provincia poiché ognuna di esse ha delle peculiarità: a Parma sono presenti numerosissime industrie alimentari di dimensioni mondiali come Barilla e Parmalat, a Modena, Reggio Emilia e Bologna sono molto diffuse le industrie meccaniche con nomi illustri come ad esempio: Ducati, Ferrari, Italjet, Moto Morini, Maserati, Pagani Automobili, De Tomaso e Lamborghini. La regione si dimostra quindi presente in ogni settore produttivo, dal chimico di Ravenna al meccanico dell'Emilia centrale, dal tessile all'elettronico passando per il ceramico, biomedicale ed editoriale (Panini) della zona modenese per arrivare al settore logistico di Piacenza.
Settore terziario
Il settore terziario è anch'esso sviluppato; la Riviera romagnola è centro d'attrazione turistica sia d'estate per la ricca ed organizzatissima ricettività (più di 5000 alberghi) che negli altri periodi dell'anno per i numerosi locali d'intrattenimento giovanile; si stima che durante un anno siano circa 10,5464 milioni di turisti che la popolano; italiani e moltissimi stranieri soprattutto dalla Germania e dai Paesi Bassi[24].
Discreto anche il turismo invernale sulle località sciistiche dell'Appennino, fra cui ricordiamo Sestola e le altre località alle pendici del Monte Cimone, e il Corno alle Scale, nel bolognese. Molto sviluppato il turismo artistico nelle città d'arte, specialmente dall'estero. Complessivamente gli arrivi nel 2007 sono stati di 6.574.335 italiani e 2.090.979 stranieri[25].
La regione è il nodo commerciale più importante del paese, Bologna è un nodo ferroviario di primaria importanza nel Nord e la sua stazione merci è la più grande d'Italia come volume di traffico. In Emilia confluiscono, poi, alcune tra le principali autostrade del paese (A1, A13, A14, A15, A21 e A22). Il porto di Ravenna è il più grande del Mare Adriatico.
Infrastrutture e trasporti
Il sistema infrastrutturale dei trasporti dell'Emilia-Romagna consiste in linee ferroviarie, aeroportuali, autostradali, stradali, marittime e fluviali.
Cultura
Istruzione
In regione sono presenti quattro università, tutte dislocate in Emilia, e tutte nella classifica delle 45 università italiane[26]:
- Bologna: l'università più grande della regione e una delle principali a livello nazionale, è la più antica università del mondo occidentale (anno 1088), grazie alla quale la città è soprannominata "La Dotta". Ha quasi 100.000 studenti. Nella classifica del The Times sulle migliori università mondiali l'ateneo è risultato 173º,[27][28] risultando così al primo posto a livello nazionale per prestigio e qualità.
- Parma: università riconosciuta con storia secolare, accoglie molti studenti soprattutto dalla provincia della Spezia, ha quasi 30.000 studenti.
- Modena-Reggio Emilia: seconda università più antica dopo Bologna (anno 1175) che è divisa in due sedi (alla sede storica modenese nel 1998 si è aggiunta Reggio), supera i 20000 iscritti, ed è stata eletta nel 2007 da il Sole 24 Ore come miglior università pubblica[29].
- Ferrara: università fondata dal marchese Alberto V d'Este su concessione del Papa Bonifacio IX, ad oggi ha quasi 20.000 studenti.
In tutti gli altri capoluoghi sono presenti sedi distaccate con facoltà autonome, come ad esempio le succursali dell'Università di Bologna presenti in Romagna (Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini) e dell'Università Cattolica di Milano e del Politecnico di Milano a Piacenza.
Arte
- Arte ravennate
- Romanico emiliano
- Rinascimento emiliano
- Rinascimento romagnolo
- Scuola bolognese di pittura
- Scuola ferrarese
- Scuola forlivese
Beni protetti dall'UNESCO
In Emilia Romagna si trovano diversi siti classificati come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO:
- Ferrara città del Rinascimento ed il suo delta del Po - 1995-1999:
- Monumenti paleocristiani di Ravenna - 1996:
- Mausoleo di Galla Placidia (Ravenna);
- Chiesa di San Vitale (Ravenna);
- Battistero Neoniano (Ravenna);
- Cappella Arcivescovile (Ravenna);
- Basilica di Sant'Apollinare Nuovo (Ravenna);
- Battistero degli Ariani (Ravenna);
- Mausoleo di Teodorico (Ravenna);
- Basilica di Sant'Apollinare in Classe (Ravenna);
- Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande di Modena[31] - 1997.
Sono inoltre comprese nel progetto città creativa:
Nel programma Memoria del mondo è inclusa la Biblioteca Malatestiana di Cesena mentre il Museo internazionale delle ceramiche in Faenza è stato riconosciuto come "Monumento testimone di una cultura di pace".
Cucina
Amministrativamente unite, l'Emilia e la Romagna hanno tradizioni e usi alimentari differenti.
La cucina emiliana, a causa di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane, conta diverse tradizioni culinarie. Essa ha fama riconosciuta di una cucina solida, saporita e generosamente condita.
La cucina romagnola, legata alla tradizione contadina della regione, è, in confronto, più semplice e ruvida, come scrisse il forlivese Piero Camporesi: «di gusto primitivo, quasi di fondo barbarico».
Nonostante le differenze di fondo, tuttavia, esistono anche punti di contatto tra le due tradizioni culinarie e diverse pietanze sono proprie di entrambe. Alcuni piatti tipici sono:
Primi
- Cappelletti
- Cappellacci di zucca
- Garganelli
- Gnocchi
- Gramigna alla salsiccia o alla salsiccia e panna
- Lasagne alla bolognese
- Passatelli
- Pasta e fagioli
- Risotto alla parmigiana
- Tagliatelle
- Tortelli
- Tortellini
- Strozzapreti
- Zuppa Imperiale
Secondi, salumi e formaggi
- Anguilla marinata di Comacchio
- Brodetto alla marinara
- Castrato
- Ciccioli di maiale (secchi o montanari da affettare)
- Cotechino
- Culatello
- Mortadella di Bologna
- Salama da sugo
- Salame gentile
- Salame di Felino
- Salame di San Felice
- Pancetta
- Pancetta coppata
- Prosciutto di Parma
- Prosciutto crudo di Modena
- Zampone
- Culaccia
- Giambonetto
Dolci
- Bracciatello
- Ciambella
- Fave dei morti all'anice
- Migliaccio
- Pampepato
- Savor
- Torta tenerina
- Belsone
- Amaretti di Sassuolo
- Torta degli ebrei di Finale Emilia (Sfogliata)
- Tortelli fritti (o al forno) ripieni
- Torta di tagliatelle
- Mostarda Fine di Carpi
- Croccante del Frignano
Formaggi, salumi e altro
- Casatella romagnola
- Coppa
- Culatello
- Parmigiano-Reggiano
- Piadina romagnola
- Prosciutti del Parmense
- Raviggiolo
- Squacquerone e Squacquerone di Romagna DOP
- Crescentina Modenese e reggiana (detta erroneamente tigella)
- Borlengo
- Gnocco fritto
- Gnocco al forno o ingrassato
- Erbazzone Reggiano
- Coppia Ferrarese (pane IGP)
- Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
- Nocino
- Sassolino
- Anicione (Finale Emilia)
- Lambrusco Modenese (Santa Croce, Graspa Rossa, Castelvetro) IGP e DOC
- Lambrusco Reggiano IGP e DOC
- Pere Modenesi
- Ciliegie e Susine di Vignola
- Mela Campanina di Modena
- Marrone di Zocca
- Mirtillo nero dell'Appennino Modenese
Sport
Lo sport in Emilia-Romagna è praticato e diffuso in molti settori, sia a livello agonistico che professionistico, sia per quanto riguarda gli sport più comuni che quelli meno diffusi a livello nazionale.
Persone legate all'Emilia-Romagna
Di seguito è riportata una lista di alcune personalità nate in Emilia Romagna o/e ad essa legate:
Giorgio Morandi (Bologna, 1890 – Bologna, 1964), pittore
pallavolo modena suqadra a1
- Vittorio Adorni (San Lazzaro Parmense), 1937) - ciclista
- Giulio Alberoni (Fiorenzuola d'Arda, 1664 – Piacenza, 1752) - cardinale e primo ministro di Spagna
- Dante Alighieri (Firenze, 1265 – Ravenna, 1321) - poeta, scrittore e politico
- Carlo Ancelotti (Reggiolo, 1959) – allenatore di calcio
- Sant'Apollinare (Antiochia, II secolo – Classe, III secolo) - vescovo e santo
- Ludovico Ariosto (Reggio nell'Emilia, 1474 – Ferrara, 1533) - poeta e letterato
- Giorgio Armani (Piacenza, 1934) - stilista
- Pellegrino Artusi (Forlimpopoli, 1820 – Firenze, 1911) - scrittore e gastronomo
- Pupi Avati (Bologna, 1938) - regista
- Italo Balbo (Quartesana, 1896 – Tobruch, 1940) - politico e gerarca fascista
- Bruno Barbieri (Medicina, 1962) - chef
- Marco Belinelli (San Giovanni in Persiceto, 1986) - cestista
- Marco Bellocchio (Bobbio, 1939) - regista
- Benedetto XIV (Bologna, 1675 – Roma, 1758) - 247º papa della Chiesa cattolica
- Benji & Fede (Benjamin Mascolo, Modena, 1993 e Federico Rossi, Modena, 1994) - duo musicale
- Pier Luigi Bersani (Bettola, 1951) - politico
- Samuele Bersani (Rimini, 1970) - cantautore
- Orietta Berti (Cavriago, 1945) – cantante
- Bernardo Bertolucci (Parma, 1941) - regista
- Alberto Bevilacqua (Parma, 1934 - Roma, 2013) - scrittore
- Matteo Maria Boiardo (Scandiano, 1441 – Reggio nell'Emilia, 1494) - poeta e letterato
- Alessandro Bonci (Cesena, 1870 - Viserba di Rimini, 1940) - tenore
- Bonvi (Modena, 1941 - Bologna, 1995) - fumettista
- Nicoletta Braschi (Cesena, 1960) - attrice
- Giacomo Bulgarelli (Medicina, 1940 - Bologna, 2009) - calciatore
- Luca Carboni (Bologna, 1962) - cantautore e musicista
- Raffaella Carrà (Bologna, 1943) - showgirl e cantante
- Secondo Casadei (Sant'Angelo di Gatteo, 1906 – Forlimpopoli, 1971) - musicista
- Raoul Casadei (Gatteo, 1937) - musicista e compositore
- Antonio Casanova (Ravenna, 1972) - illusionista, personaggio televisivo e scrittore
- Caterina Caselli (Modena, 1946) - cantante, produttrice discografica e attrice
- Davide Cassani (Faenza, 1961) - ciclista
- Pier Ferdinando Casini (Bologna, 1955) - politico
- Gino Cervi (Bologna, 1901 – Castiglione della Pescaia, 1974) - attore
- Paolo Cevoli (Riccione, 1958) - comico
- Clemente XIV (Santarcangelo di Romagna, 1705 – Roma, 1774) - 249º papa della Chiesa cattolica
- Pierluigi Collina (Bologna, 1960) - arbitro
- Giuseppe Compagnoni (Lugo, 1754 – Milano, 1833) - costituzionalista e letterato, considerato il "padre del Tricolore"
- Luca Cordero di Montezemolo (Bologna, 1947) - dirigente d'azienda e politico
- Cornelio Gallo (Forlì?, 69 a.C. – 26 a.C.) - poeta e politico romano
- Correggio (Correggio, 1489 – Correggio, 1534) - pittore
- Cesare Cremonini (Bologna, 1980) - cantautore
- Pietro Crisologo (Imola, IV secolo – Imola, 450) - vescovo di Ravenna
- Lucio Dalla (Bologna, 1943 – Montreux, 2012) - cantautore
- San Pier Damiani (Ravenna, 1007 – Faenza, 1072) - dottore della Chiesa
- Cristina D'Avena (Bologna, 1964) - cantante
- Fabio De Luigi (Santarcangelo di Romagna, 1967) - attore
- Dosso Dossi (Mirandola 1486? - Ferrara, 1542) - pittore
- Andrea Dovizioso (Forlimpopoli, 1986) - motociclista
- Gianfranco Fini (Bologna, 1952) - politico
- Federico Fellini (Rimini, 1920 - Roma, 1993) - regista
- Enzo Ferrari (Modena, 1898 – Modena, 1988) - imprenditore, ingegnere e pilota automobilistico
- Giovanni Lindo Ferretti (Cerreto Alpi, 1953) - cantautore e scrittore
- Zucchero Fornaciari (Roncocesi, 1955) – cantautore
- Dario Franceschini (Ferrara, 1958) - politico
- Girolamo Frescobaldi (Ferrara, 1583 – Roma, 1643) - compositore e musicista
- Luigi Galvani (Bologna, 1737 – Bologna, 1798) - fisico
- San Geminiano (Cognento, 312 – Modena, 397) - vescovo di Modena
- Giuseppe Giacobazzi (Alfonsine, 1963) - comico
- Giovanni dalle Bande Nere (Forlì, 1498 – Mantova, 1526) - condottiero
- Gene Gnocchi (Fidenza, 1955) - comico
- Gregorio X (Piacenza, 1210 – Arezzo, 1276) - 184º papa della Chiesa cattolica
- Gregorio XIII (Bologna, 1502 – Roma, 1585) - 226º papa della Chiesa cattolica
- Giovanni Guareschi (Fontanelle di Roccabianca, 1908 – Cervia, 1968) - scrittore
- Battista Guarini (Ferrara, 1538 – Venezia, 1612) - drammaturgo e poeta
- Guarino Guarini (Modena, 1624 – Milano, 1683) - architetto
- Francesco Guccini (Modena, 1940) - cantautore
- Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666) - pittore
- Guido Guinizzelli (Bologna, 1235 – Monselice, 1276) - poeta e iniziatore del Dolce stil novo
- Cécile Kyenge (Kambove, 1964) - politica
- Josefa Idem (Goch, 23 settembre 1964) - canoista olimpionica e politica
- Filippo Inzaghi (Piacenza, 1973) - calciatore e allenatore
- Simone Inzaghi (Piacenza, 1976) - calciatore e allenatore
- Ferruccio Lamborghini (Renazzo, 1916 – Perugia, 1993) - imprenditore
- Silvestro Lega (Modigliana, 1826 – Firenze, 1895) - pittore
- Antonio Ligabue (Zurigo, 18 dicembre 1899 – Gualtieri, 27 maggio 1965) - pittore
- Luciano Ligabue (Correggio, 1960) – cantautore
- Lucio II (Bologna, .. – Roma, 1145) - 166º papa della Chiesa cattolica
- Novello Malatesta (Brescia, 1418 - Cesena, 1465) - condottiero, signore di Cesena
- Mara Maionchi (Bologna, 1941) - produttrice discografica
- Paolo e Francesca - coppia di amanti, protagonisti di parte del V canto dell'Inferno di Dante
- Sigismondo Pandolfo Malatesta (Brescia, 1417 – Rimini, 1468) - signore di Rimini
- Valerio Massimo Manfredi (Piumazzo di Castelfranco Emilia, 1943) - storico e scrittore
- Guglielmo Marconi (Bologna, 1874 – Roma, 1937)- fisico e inventore
- Ivano Marescotti (Villanova, 1946) - attore
- Giuseppe Massarenti (Molinella, 1867 - Molinella, 1950) - politico e sindacalista
- Massimiano (Pola, 498 – Ravenna, 556) - primo arcivescovo di Ravenna
- San Mauro di Cesena (?-946) - vescovo e santo
- Marco Melandri (Ravenna, 1982) - motociclista
- Melozzo da Forlì (Forlì, 1438 – Forlì, 1494) - pittore
- San Mercuriale (IV secolo) - vescovo e santo
- Michele da Cesena (Cesena, 1270 – Monaco di Baviera, 1342[1]) - religioso e teologo
- Milva (Goro, 1939) - cantante
- Giovanni Minzoni (Ravenna, 1885 – Argenta, 1923) - presbitero e antifascista
- Gianni Morandi (Monghidoro, 1944) - cantautore
- Marino Moretti (Cesenatico, 1885 – Cesenatico, 1979) - poeta e scrittore
- Benito Mussolini (Dovia di Predappio, 1883 – Giulino di Mezzegra, 1945) - Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, fondatore del fascismo e dittatore
- Nek (Sassuolo, 1972) - cantautore
- Odoacre (433 – Ravenna, 493) - re d'Italia
- Onorio (Costantinopoli, 384 – Ravenna, 423) - imperatore romano d'Occidente
- Marco Pantani (Cesena, 1970 – Rimini, 2004) - ciclista
- Parmigianino (Parma, 1503 – Casalmaggiore, 1540) - pittore
- Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 1855 – Bologna, 1912) - poeta
- Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975) - scrittore e regista
- Pasquale II (Bleda, 1050 circa – Roma, 1118) - 160º papa della Chiesa cattolica
- Laura Pausini (Faenza, 1974) - cantautrice
- Luciano Pavarotti (Modena, 1935 – Modena, 2007) - tenore
- Pico della Mirandola (Mirandola, 1463 – Firenze, 1494) - umanista e filosofo
- Stefano Pioli (Parma, 1965) - Allenatore ed ex calciatore
- Pio VI (1717-1799)- Cesena, 1717 – Valence-sur-Rhône, 1799) - 250º papa della Chiesa cattolica
- Pio VII (Cesena, 1742 – Roma, 1823) - 251º papa della Chiesa cattolica
- Nilla Pizzi (Sant'agata bolognese 1919 - Segrate 2011) - cantante
- Duilio Pizzocchi (Bologna, 1957) - comico e cabarettista
- Platinette (Langhirano, 1955)- drag queen e personaggio televisivo
- Tito Maccio Plauto (Sarsina, tra il 255 e il 250 a.C. – 184 a.C.) - commediografo romano
- Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926) - scultore
- Romano Prodi (Scandiano, 1939) - economista e politico
- Guido Reni (Bologna, 1575 – Bologna, 1642) - pittore
- Ottorino Respighi (Bologna, 1879 – Roma, 1936) - compositore
- Romolo Augusto (459- 511) - ultimo imperatore romano d'Occidente
- San Romualdo (Ravenna, 951 – Fabriano, 1027) - monaco e fondatore dell'eremo di Camaldoli
- Rosmunda (.. – Ravenna, 572) - regina dei Longobardi
- Vasco Rossi (Zocca, 1952) - cantautore
- Paolo Ruffini (Valentano, 1765 – Modena, 1822) - matematico
- Aurelio Saffi (Forlì, 1819 – Forlì, 1890) - patriota, politico e triumviro della Repubblica Romana
- Girolamo Savonarola (Ferrara, 1452 – Firenze, 1498) - religioso e politico
- Marco Simoncelli (Cattolica, 1987 – Sepang, 2011) - motociclista
- Caterina Sforza (Milano, 1463 – Firenze, 1509) - signora di Forlì
- Vittorio Sgarbi (Ferrara, 1952) - critico d'arte, scrittore e politico
- Silver (Modena, 1952) - fumettista
- Temistocle Solera (Ferrara, 1815 – Milano, 1878) - librettista
- Teodorico il grande (Pannonia, 454 – Ravenna, 526) - re degli Ostrogoti e re d'Italia
- Alberto Tomba (Bologna, 1966) - sciatore
- Luca Toni (Pavullo nel Frignano, 1977) - calciatore
- Ersilio Tonini (San Giorgio Piacentino, 1914 – Ravenna, 2013) - cardinale della Chiesa cattolica.
- Ottavio Torricelli (vissuto nel XVII secolo) - filosofo
- Arturo Toscanini (Parma, 1867 – New York, 1957) - direttore d'orchestra
- Valentiniano III (Ravenna, 419 – Roma, 455) - imperatore romano d'Occidente
- Simona Ventura (Bentivoglio, 1965) - showgirl
- Giuseppe Verdi (Le Roncole, 1813 – Milano, 1901) - compositore
- Christian Vieri (Bologna, 1973) - calciatore
- Vito (San Giovanni in Persiceto, 1957) - comico
- Wiligelmo (XI secolo – XII secolo) - scultore
- Alberto Zaccheroni (Meldola, 1953) - allenatore di calcio
- Massimo Zamboni (Reggio nell'Emilia, 1957) - chitarrista
- Alex Zanardi (Bologna, 1966) - pilota automobilistico
- Iva Zanicchi (Ligonchio, 1940) – cantante
- Nina Zilli (Piacenza, 1980) - cantante
Libri dedicati all'Emilia-Romagna
- AA VV., Dal grande fiume al mare, Pendragon, 2003, pp. 320;
Galleria d'immagini
Città metropolitana di Bologna
-
la Basilica di San Petronio, Bologna
-
vista di Bologna
-
Fontana del Nettuno, Bologna
-
I dipinti murali di Dozza
-
Il Castello dei Manzoli a San Martino in Soverzano (Minerbio)
Provincia di Ferrara
-
il Castello Estense, Ferrara
-
Palazzo dei Diamanti, Ferrara
-
la Cattedrale di San Giorgio, Ferrara
-
le valli di Comacchio
Provincia di Forlì-Cesena
-
Abbazia di San Mercuriale, Forlì
-
Rocca di Ravaldino, Forlì
-
Interno della Biblioteca Malatestiana, Cesena
-
la Fontana Masini, Cesena
Provincia di Modena
-
il Duomo di Modena
-
Duomo di Modena e Palazzo Comunale
-
bassorilievi di Wiligelmo, duomo di Modena
-
il monte Cimone
Provincia di Parma
-
il duomo e il battistero di Parma
-
il Battistero di Parma
-
vista di Parma
-
affresco del Correggio nel duomo di Parma
-
Deposizione di Cristo (Antelami), duomo di Parma
-
Statua di Giuseppe Verdi a Busseto
Provincia di Piacenza
-
il Palazzo Comunale di Piacenza
-
Chiesa di san Sisto, Piacenza
-
Basilica di Sant'Antonino a Piacenza
-
Palazzo Farnese, Piacenza
Provincia di Ravenna
-
mosaici sul soffitto del Battistero degli Ariani, Ravenna
-
Lunetta del "buon Pastore", mausoleo di Galla Placidia, Ravenna
-
Mosaici nella Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna
-
abside della Basilica di Sant'Apollinare in Classe
Provincia di Reggio Emilia
-
vista di Reggio Emilia
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Piazza San Prospero, Reggio Emilia
-
Facciata della basilica di San Prospero, Reggio Emilia
-
la chiesa di san Giorgio, Reggio Emilia
-
il teatro municipale, Reggio Emilia
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Sala del Tricolore, Reggio Emilia
Provincia di Rimini
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Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo, Piero della Francesca, Tempio Malatestiano, Rimini
-
Castel Sismondo, Rimini
-
Piazza Cavour, Rimini
-
il ponte di Tiberio a Rimini
Note
- ^ Operativa dal 1970.
- ^ db-city.com
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2016.
- ^ a b http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCCN_PILT&Lang=
- ^ la Regione e la sua storia - Home
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- ^ Ro, Comacchio, Berra, Copparo, Codigoro, Goro, Mesola, Formignana, Tresigallo, Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta, Ostellato, Lagosanto, Fiscaglia.
- ^ Il sito UNESCO comprende anche la canonica della Cattadrale, il Palazzo Arcivescovile e la Piazza della Torre
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Il portale della Regione Emilia-Romagna, su regione.emilia-romagna.it.
- Il portale dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, su assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it.
- Lo statuto della Regione Emilia-Romagna, su demetra.regione.emilia-romagna.it.
- Sito delle città d'arte dell'Emilia-Romagna, su cittadarte.emilia-romagna.it.
- La Cultura dell'Emilia e della Romagna, su culturadeuropa.it.
- Il portale dell'Istituto Beni Culturali dell'Emilia-Romagna, su ibc.regione.emilia-romagna.it.
- Sito ufficiale di informazioni turistiche, su emiliaromagnaturismo.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 136128383 · ISNI (EN) 0000 0001 0723 3489 · BAV 497/2460 · LCCN (EN) n79039782 · GND (DE) 4014571-2 · BNE (ES) XX451100 (data) · BNF (FR) cb11882884w (data) · J9U (EN, HE) 987007559656405171 · NSK (HR) 000566168 |
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