Preonzo
Preonzo (Próns /pront͡s/ nel dialetto locale) è un ex-comune svizzero del Canton Ticino, quartiere del nuovo comune di Bellinzona dal 02 aprile 2017.
| Preonzo frazione | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Cantone | |
| Distretto | |
| Comune | Bellinzona |
| Amministrazione | |
| Lingue ufficiali | Italiano |
| Territorio | |
| Coordinate | 46°15′44.75″N 9°00′05.27″E |
| Altitudine | 250 m s.l.m. |
| Superficie | 16,44 km² |
| Abitanti | |
| Frazioni confinanti | Claro, Gnosca, Gorduno, Moleno, Monte Carasso |
| Altre informazioni | |
| Lingue | Italiano, dialetto ticinese[1] |
| Cod. postale | 6523 |
| Prefisso | 091 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Codice OFS | 5015 |
| Targa | TI |
| Parte di | Ticino |
| Cartografia | |
| Sito istituzionale | |
Geografia fisica
La località si trova circa 7 km a nord di Bellinzona, e 11 km a sud di Biasca, sulla sponda destra del fiume Ticino in valle Riviera ad un'altitudine di 250 m s.l.m.
Contrariamente ad altri comuni vicini, il centro storico non si trova su un cono di deiezione marcato.
Le bonifiche del fiume Ticino svoltasi a inizio XX secolo, all'altezza di Preonzo hanno definito un meandro verso est.
L'autostrada A2 costruita a metà anni'80 attraversa la campagna di Preonzo dividendola in due.
Punti estremi
- Nord - Fiume Ticino al confine con Cresciano e Moleno - 46°16′21.5″N 9°00′10.08″E
- Sud - "Bocchetta d'Erbea" al confine con Monte Carasso - 46°13′37.56″N 8°56′38.87″E
- Est - Fiume Ticino al confine con Claro - 46°16′06.31″N 9°00′50.18″E
- Ovest - Madone al confine con Lavertezzo e Vogorno - 46°14′19.32″N 8°55′01.06″E
- Alto - 2439 m s.l.m. - Poncione di Piota - 46°15′13.64″N 8°55′27.34″E
- Basso - 239 m s.l.m. - Fiume Ticino al confine con Gnosca - 46°15′05.15″N 9°00′43.45″E
Origini del nome
Non si hanno molte prove. Una teoria fondata indica che l'origine del nome dovrebbe risalire a Prefundus (profondo) collegabile alla forma Profunium (solco profondo nel letto del fiume). Si potrebbe quindi pensare ad un abbassamento nella valle o nel fiume.
Il toponimo ha subito variazioni nel corso dei secoli, tra cui: Prevonzo (1335), Provuntio (1431), Provontio (1514), Pronzio (1565), Preonz (1634) Preuonzo (1640).[2]
Storia
Anticamente il vescovo di Como godeva di diritti a Preonzo, che vennero ceduti agli Orelli di Locarno nel 1181.
Nel Medioevo, Preonzo e Moleno formavano una Vicinia dipendente dalla chiesa di Moleno. La vicinanza, già testimoniata nel XIV secolo, venne confermata e riconosciuta da Uri durante il primo periodo di occupazione svizzera situato tra il 1403 e il 1428. Preonzo nel 1335 come nel 1433 figurò facente parte dell'antico "contado di Bellinzona" e nel 1477 venne citato come comune autonomo dipendente dal ducato di Milano.
Venne definitivamente integrato sotto le influenze della Confederazione nel 1499.[3]
Dal punto di vista ecclesiastico, Preonzo anticamente appartenne probabilmente alla parrocchia di Biasca e in seguito a quella di Moleno. Formò parrocchia autonoma ufficialmente nel 1545.[2]
Stemma comunale
Sullo stemma comunale sono presenti:[4]
- Un corso d'acqua, il riale di Moleno, che funge in parte da confine nord del Comune.
- Un ponte, el Pónn da Mólon, che rappresenta il collegamento tra Preonzo e Moleno, due paesi che secoli fa formavano una Vicinia.
- Una ruota di mulino, che si riferisce ai mulini ad acqua utilizzati anticamente sulle sponde del riale di Moleno. Erano molto importanti per la località, permettevano agli abitanti di ottenere la farina dal grano.
La leggenda del sasso sul Monte Romanìn
Sopra l'abitato, a circa 450 m s.l.m., sul toponimo chiamato Monte Romanìn, appena sotto le poche cascine ed in mezzo al prato, si può notare un enorme macigno ben sprofondato nel terreno, tanto da non muoversi più. Non era così qualche tempo fa, quando il diavolo decise di farlo cadere sul villaggio anche per punire le troppe persone che erano più legate al culto della Madonna che non al suo.
La leggenda narra però che la stessa Madonna intervenne affinché il diavolo non riuscisse a realizzare il suo orribile gesto. Così, quando satana decise di spingere il macigno giù per la china per farlo rotolare sopra le case del paese, la Madonna si oppose con il suo pugno a sostenere e frenare la caduta della pietra. Il diavolo provò con tutte le sue forze, spingendolo con la schiena, a far rotolare il macigno, ma non vi riuscì e sconfitto, scomparì nelle tenebre. Dalla parte del macigno che guarda verso il paese, si può notare il pugno della Madonna, mentre dalla parte che guarda verso la montagna, si nota l'enorme impronta della schiena del diavolo.[5]
La frana del Valegión
Monumenti e luoghi d'interesse
Edilizia religiosa
Preonzo, Moleno e Gnosca, sono gli unici comuni del distretto di Bellinzona di rito ambrosiano.
- La chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda Taddeo, della seconda metà del XV secolo.
- La chiesa della Madonna della Cintura, probabilmente costruita verso la fine del Seicento.
Mulini ad acqua
Una zona denominata i Murín comprendeva 5 mulini ad acqua, tutti caduti in disuso, di cui 3 smantellati. I due di cui rimangono tracce abbastanza evidenti sono:[2]
- Accanto al Pónn da Mólon: Utilizzato fino al 1948, fu l'ultimo in funzione. Restano visibili la ruota, i meccanismi e l'edificio abbandonato.
- Accanto alla strada Cantonale: Sommerso dall'alluvione del 1948. Rimane visibile solo l'edificio in parte riattato.
Ponti
Una lista di ponti principali situati sul territorio comunale:[2]
- el Pónn da Crèe o el Pontón è un viadotto di 11 campate lungo 800 metri che supera l'autostrada, il fiume Ticino, la campagna di Claro e la ferrovia del Gottardo. Fino al 1989 sorgeva sul fiume Ticino un ponte in ferro di circa 100 metri sostituito da questo, poi per raggiungere Claro era anche necessario attraversare un passaggio a livello.
- el Pónn da Rapián (il ponte di Ripiano), è un antico ponte ad arco in sasso che si trova a metà valle di Moleno, e scavalca l'omonimo riale a 960 m s.l.m.. È stato riparato nel 1948 a seguito di un'alluvione, così come nel 1988.
Il ponte di Ripiano - Con la costruzione dell'autostrada, a metà degli anni 1980, furono eretti due notevoli cavalcavia.
Società
Evoluzione demografica
Popolazione[6]

Popolazione[7]

Lingue e dialetti
| % | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[8] |
|---|---|
| 5,2% | madrelingua tedesca |
| 1,2% | madrelingua francese |
| 91,9% | madrelingua italiana |
| 0,2% | madrelingua romancia |
Religione
| Ripartizione religiosa (2000) Fonte:USTAT | % |
|---|---|
| Cattolica | 81,8 % |
| Protestante | 5,2 % |
| Altre | 10,9 % |
| Senza indicazione | 2,1 % |
Amministrazione
Il potere legislativo è detenuto dal consiglio comunale, che conta 21 membri. Il potere esecutivo è detenuto dal municipio comprendente 5 membri.[9]
Il patriziato
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale ed ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.[10]
- Fondazione del Patriziato di Preonzo:[11]
- si prefigge di premiare il conseguimento di un titolo di studio, di regola ottenuto alla conclusione del primo ciclo scolastico post obbligatorio; finanziarie una serata ricreativa annua nel corso della quale si procedere all'assegnazione dei premi; favorire lo spirito viciniale e l'interessamento delle fasce giovanili alle attività patriziali. Può inoltre premiare altre eventuali attività in campo sportivo e culturale.
Il patriziato è proprietario della capanna Gariss (1422 m)[12], della capanna Lèis (1801 m)[13], del rifugio Lai (1138 m)[14], del rifugio Moroscetto (1844 m)[15] e del rifugio Cusale (1.640 m)[16]. Tutte queste strutture si trovano in valle di Moleno.
Sport
Football Club Preonzo
Il Football Club Preonzo fu fondato ufficialmente nel 1931, anche se aveva sostenuto partite a carattere regionale già dal 1915. Partecipò ad incontri di carattere regionale, con le squadre del distretto della Riviera, vincendo nel 1936 il campionato. Divenne affiliato dell'Associazione Svizzera di Football (ASF) a partire dal 1944. Il periodo d'oro del sodalizio si registrò nel decennio dal 1947 al 1957: promosso, infatti, nella terza divisione, vi rimase ininterrottamente sino alla stagione 1950-1951, quando, vincendo il campionato, approdò in seconda lega, ove militò sino al 1957. Il F.C. Preonzo gioca le partite casalinghe al campo Campirásc di Preonzo.[17]
Milita in Quinta Lega.
Altre società
Galleria d'immagini
Note
- ^ Non ufficiale
- ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreReferenceA - ^ Giuseppe Chiesi, Preonzo, in Dizionario storico della Svizzera, 26 gennaio 2012.
- ^ Preonzo, speciale "dalle nuvole", in LaRegioneTicino, 27 marzo 2013.
- ^ AA.VV, Leggende fiabe e favole ticinesi, Il meraviglioso, Vol.4 (Bellinzonese e tre valli), Armando Dadò
- ^ Popolazione stimata fino al 1836 ,"Preonzo in Repertorio toponomastico ticinese", dal 1850 popolazione censita, "Ufficio cantonale di statistica Bellinzona"
- ^ Ufficio cantonale di statistica Bellinzona
- ^ USTAT
- ^ Elezioni comunali 2012 su ti.ch
- ^ Annuario del Canton Ticino
- ^ Patriziato di Preonzo, su patriziatopreonzo.ch. URL consultato il 10 agosto 2015.
- ^ Capanna Gariss su capanneti.ch
- ^ Capanna Lèis su capanneti.ch
- ^ (DE) Rifugio Lai su alpi-ticinesi.ch
- ^ (DE) Rifugio Moroscetto su alpi-ticinesi.ch
- ^ (DE) Rifugio Cusale su alpi-ticinesi.ch
- ^ Storia del F.C. Preonzo.
- ^ Tennis Club Preonzo
- ^ [1]
Bibliografia
- Virgilio Gilardoni, Inventario delle cose d'arte e di antichità, Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955, 259-267.
- Agostino Robertini et alii, Preonzo, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 303-314.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Lugano-Porza 1980, 47-48.
- Centro di ricerca per la storia e l'onomastica ticinese dell'Università di Zurigo, Preonzo, in Repertorio toponomastico ticinese, 1989.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 57-58.
- AA.VV., Leggende fiabe e favole ticinesi, Il meraviglioso, Vol.4 (Bellinzonese e tre valli), Armando Dadò, Locarno, 1993, ISBN 88-85115-80-2.
- Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 207, 241.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Preonzo
Collegamenti esterni
- Giuseppe Chiesi, Preonzo, in Dizionario storico della Svizzera, 26 gennaio 2012.
- Sito web del Patriziato di Preonzo, su patriziatopreonzo.ch.
- Ufficio di statistica del Canton Ticino: Preonzo, su www3.ti.ch.
- Inventario ISOS: Preonzo (PDF), su dav0.bgdi.admin.ch.
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