Rosasco (Rusasch in dialetto lomellino) è un comune italiano di 616 abitanti della provincia di Pavia in Lombardia. Si trova nella Lomellina occidentale, non lontano dalla riva sinistra del fiume Sesia.

Rosasco
comune
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Pavia
Amministrazione
SindacoRoberto Scheda (lista civica) dal 25-5-2014
Territorio
Coordinate45°15′03.82″N 8°34′44.18″E
Altitudine114 m s.l.m.
Superficie19,55 km²
Abitanti616[1] (31-12-2013)
Densità31,51 ab./km²
FrazioniRivoltella
Comuni confinantiCaresana (VC), Castelnovetto, Cozzo, Langosco, Palestro, Pezzana (VC), Robbio
Altre informazioni
Cod. postale27030
Prefisso0384
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT018130
Cod. catastaleH559
TargaPV
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitantirosaschesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Rosasco
Rosasco
Rosasco – Mappa
Rosasco – Mappa
Posizione del comune di Rosasco nella provincia di Pavia
Sito istituzionale

Storia

Il primo documento che riguarda Rosasco con il suo castello è la concessione fatta da Ottone I nel 977 al Vescovo di Pavia, donazione in seguito confermata nel 1011 dal re Arduino. Essa durò fino all'abolizione del feudalesimo nel 1797, anche se (come accadde anche per altre signorie ecclesiastiche) in certe epoche vi furono subinfeudazioni o usurpazioni da parte di laici. Nel 1164 Rosasco è citato tra le località che Federico I pose sotto la giurisdizione di Pavia; nel 1250 appare come Roxascum nell'elenco delle terre pavesi. Nel 1355 sono forse subfeudatari i Beccaria e nel 1452 i Borromeo; l'alta signoria spetta comunque al vescovo di Pavia: nel 1416 il vescovo Grassi dà a Rosasco gli Statuti comunali. Nel 1707 Rosasco, con tutta la Lomellina, passa sotto il dominio dei Savoia. Nel 1818 è unita a Rosasco la frazione Rivoltella. Nel 1859 Rosasco entra a far parte della provincia di Pavia. La sua unica frazione di Rivoltella, fu un comune autonomo fino a tutto il XVIII secolo; nel 1809 viene aggregato a Robbio e pochi anni dopo a Rosasco.

Monumenti e luoghi di interesse

Il castello

L'antico castello medievale del Mille subì gravi distruzioni nel 1636 da parte delle truppe francesi e fu quasi interamente distrutto nel 1643 dai piemontesi durante la guerra del Monferrato. Ancora oggi si possono identificare varie parti della struttura muraria delle antiche fortificazioni nella chiesa parrocchiale e nelle case del nucleo centrale dell'abitato che conserva uno sviluppo urbanistico tipico dei borghi fortificati medievali. Si conservano ancora la torre di ingresso che era munita di ponte levatoio e di pusterla per il passaggio pedonale ed era chiamata del consegno a ricordo dell'arruolamento dei giovani in epoca napoleonica; un lungo tratto delle mura perimetrali la cui trama costruttiva rivela una datazione anteriore al X sec. e la torre principale di forma quadrata, alta 23 metri ed ornata di merli ghibellini e motivo a denti di sega. Resti di una terza torre sono inglobati nella parte absidale della chiesa parrocchiale.

Chiesa di San Valentino

La chiesa è sorta nel recinto del castello sfruttandone alcuni ruderi; la data indicata sull'architrave della porta laterale 8 maggio 1496 conferma la sua costruzione al XV sec. Restaurata più volte è stata riportata all'antica forma da un restauro del 1986 e da un intervento conservativo del 2002. La facciata è in stile gotico romantico ed appartiene ad un rifacimento del XIX sec. che ha cancellato l'originaria, probabilmente di forme romaniche. L'interno è a tre navate con archi a sesto acuto e volte a vela sorrette da sei colonne in mattoni. Numerose le opere conservate: nella navata di destra si possono ammirare una tavola della scuola di Bernardino Lanino raffigurante La strage degli Innocenti, una tela settecentesca con una Madonna con Bambino fra i santi Carlo e Antonio e, sopra al confessionale ligneo del 1748, una grande tela con San Valentino che raccomanda il borgo ai Santi Vincenzo Ferrari ed Antonio Abate; nella navata sinistra si apre la cappella del Santo Rosario del 1641 con stucchi ed intagli ed una tavola dellaMadonna tra i Santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, pure attribuita a Bernardino Lanino. L'altare maggiore (1730) presenta una decorazione a tasselli neri e rosa. Nel coro, infine, sono conservati un crocefisso di legno del XV sec. e una tela raffigurante San Francesco, attribuita da alcuni al Moncalvo e da altri a Gaudenzio Ferrari. Adiacente alla chiesa sono anche il macabro Ossario settecentesco e l'oratorio di San Giuseppe del XVII secolo. L'interno ha un'unica navata con presbiterio e abside semicircolare e conserva una via crucis in acquarello del settecento francese.

Palazzo Comunale

Sulla facciata del palazzo di origine signorile e fattura settecentesca si può vedere la lapide commemorativa che ricorda la nascita a Rosasco del fisico Ferdinando Brusotti (1839-1899) (LMO) [1] precursore di Thomas Edison nell'invenzione della lampada elettrica con un brevetto del 30-11-1877, conservato presso l'Università di Pavia.

Nell'aula consigliare sono conservate sei tavole su fondo oro del XIV e XV secolo reastaurate nel 1968 e raffiguranti San Tommaso, San Domenico, San Benedetto, Santa Caterina d'Alessandria, Santa Chiara e tre Santi Martiri.

Chiesa di Santa Maria

A poca distanza dal paese, vicino al cimitero, sorge questa chiesa che è l'antica chiesa parrocchiale. La costruzione attuale risale al XVII sec. ma subì vari rifacimenti non ultimo quello del 1920. Preceduta da un antico portico, conserva una bella pala d'altare a rilievo, forse di terracotta e auna via crucis della fine del XVIII sec.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[3]

Persone legate a Rosasco

  • Carlo Sabajno (1874-1938), direttore d'orchestra
  • Cristina Ricca, atleta nazionale tiro con l'arco
  • Roberto Scheda, attuale sindaco di Rosasco, ex senatore della Repubblica

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
8 giugno 2009 25 maggio 2014 Roberto Scheda Lista Civica Sindaco
26 maggio 2014 in carica Roberto Scheda Lista civica Sindaco

Sport

Rosasco associazione sportiva dilettantistica.

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2013.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN248294412
  Portale Lombardia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Lombardia