Eucharist

gruppo musicale svedese
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Eucharist sono stati un gruppo musicale melodic death metal formato nel 1989 da Markus Johnsson (voce e chitarra), Thomas Einarsson (chitarra), Tobias Gustafsson (basso) e Daniel Erlandsson (batteria) del paese di Veddige, a 40 km da Göteborg in Svezia.

Eucharist
Paese d'origineSvezia (bandiera) Svezia
GenereMelodic death metal
Periodo di attività musicale1989 – 1998

Biografia

Il primo demo degli Eucharist, Greeting Immortality, è subito diventato un classico del metal underground nel 1992. Lo stesso anno, è uscito Greeting Immortality 7" ben accolto dalla critica per "il suono death progressivo con bellissime parti acustiche"[1] e nel 1993 la band ha registrato la canzone "The View" per la compilation Deaf Metal Sampler, in seguito, la band si è sciolta. Poco dopo, la casa discografica Wrong Again Records ha chiesto agli Eucharist di riformarsi e di firmare un contratto, ed ha avuto la conferma da parte del gruppo. Gli Eucharist sono tornati in studio e hanno registrato il loro album di debutto A Velvet Creation, uscito nel 1993. Nell'estate 1994, hanno registrato due tracce, Wounded And Alone e The Predictable End per una compilation speciale pubblicata da Wrong Again Records. Gli Eucharist si sono sciolti di nuovo e alcuni membri hanno incominciato a lavorare in altre band. Daniel, per esempio, ha suonato la batteria sull'EP Subterranean degli In Flames. Nel 1996, Markus e Daniel hanno ricominciato a lavorare negli Eucharist e gli si è presentata subito un'offerta di contratto da parte di WAR Music (una nuova casa discografica nata dalle ceneri di Wrong Again Records) e il risultato è stato l'album Mirrorworlds. In seguito, gli Eucharist si sono sciolti per la terza e ultima volta. Del gruppo faceva parte Daniel Erlandsson, fratello di Adrian Erlandsson (At the Gates, Cradle of Filth, The Haunted, Brujeria).

Formazione

Discografia

Demo

Album

EP

Altre canzoni

  • 1993 - Nella compilation Deaf Metal Sampler la canzone The Wiew
  • 1995 - Nella compilation W.A.R Compilation Vol. 1 le canzoni Wounded and Alone e The Predictable End

Collegamenti esterni

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  1. ^ Gianni Aiello, Greetings Immortality (recensione), in #16 Rumore, giugno 1993.