Il Museo Novecento si trova a Firenze, all'interno dell'antico Spedale delle Leopoldine in Piazza Santa Maria Novella. È dedicato all'arte italiana del XX secolo ed propone una selezione di circa 300 opere distribuite in 15 ambienti. È stato inaugurato il 24 giugno 2014.

Museo Novecento
Museo Novecento, loggiato
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàFirenze
IndirizzoPiazza Santa Maria Novella, 10
Coordinate43°46′22.52″N 11°14′56.82″E
Caratteristiche
Tipoarte moderna e contemporanea
Periodo storico collezioniXX secolo
Superficie espositiva800 
Istituzione2014
FondatoriComune di Firenze
Apertura24 giugno 2014
ProprietàComune di Firenze
DirettoreValentina Genzini
Visitatori29,923 (2016)[1]
Sito web

Storia

Museo Internazionale d'Arte Contemporanea - MIAC

Parte delle opere esposte sono pervenute a Firenze in seguito all'appello internazionale che il critico Carlo Ludovico Ragghianti rivolse al mondo dell'arte e della cultura dopo l'alluvione del 1966. Il 15 novembre 1966[2] si rivolse direttamente ad artisti e collezionisti, non solo italiani, e li invitò a donare un'opera alla città, al fine di compensare con arte "nuova" le ingenti perdite del patrimonio artistico fiorentino causate dalla furia dell'acqua.

All'invito risposero oltre 280 artisti[3] molti dei quali già di casa a Firenze, in quanto vivaci frequentatori, dal dopoguerra in poi, di importanti gallerie come Numero di Fiamma Vigo, Quadrante di Matilde Giorgini, la Galleria Vigna Nuova[4] dei fratelli Danilo, Sergio e Valeria Santi e La Strozzina diretta dallo stesso Ragghianti dal 1946 al 1966.

Le opere donate, arrivate entro il mese di gennaio 1967, furono esposte a febbraio in Palazzo Vecchio nella mostra intitolata Gli Artisti per Firenze[5] e confluirono nella Collezione civica del Novecento che già vantava alcuni dipinti di Ottone Rosai donati al comune nel 1963 dagli eredi (Fra di essi la serie di ritratti ovali dell'intelligencija fiorentina dell’epoca). Presto arrivarono ulteriori doni: 30 dipinti di Emilio Greco e nel 1968 l'intero studio di Marino Marini, ricco di sculture, pitture e disegni. Molte altre opere formalmente donate dagli autori, rimasero non ritirate, in mancanza di una sede dove collocarle.

La dotazione di ormai centinaia di opere, creò le premesse per la costituzione del Museo Internazionale di Arte Contemporanea, il MIAC, progetto ambizioso, ideato e fortemente voluto da Ragghianti, e appoggiato dal sindaco Bargellini quale simbolica ripartenza della città dopo le ferite subite. Formalmente la struttura era composta da un comitato esecutivo presieduto dal sindaco e da un comitato tecnico presieduto dallo stesso Ragghianti[6].

Firenze si avviava a diventare un "Centro di vita artistica contemporanea", occorreva quindi una sede per la destinazione delle raccolte museali. Ragghianti inizialmente valutò la storica Villa il Ventaglio appena acquistata dallo Stato, quale ___location momentanea in attesa della sede definitiva individuata nel complesso di Porta Romana, per la cui costruzione il governo aveva già previsto uno stanziamento[7]. Ma il progetto Ragghianti non vedrà la luce, la sede del Museo d'Arte Contemporanea a Firenze si avrà solo nel 2014, dopo circa 50 anni.

Museo d'Arte Contemporanea - MAC

Nel 1969 il MIAC cambiò nome divenendo MAC, Museo d'Arte Contemporanea. Nominato conservatore onorario del MAC, Ragghianti si adoperò per incrementarne il patrimonio artistico sollecitando donazioni, depostiti e prestiti di raccolte d'arte. Un importante risultato fu l'acquisizione della Raccolta Alberto Della Ragione comprendente 241 opere rappresentative dell'arte italiana fra il 1920 e il 1945, considerata già allora una delle più grandi raccolte d’arte contemporanea italiane[8][9]. Colto ingegnere, appassionato mecenate e collezionista d'arte, Alberto della Ragione accompagnò con queste parole il suo generoso gesto[10]:

«... conoscendo e apprezzando la operosa e nobile attività del Prof. Ragghianti per dotare la Città di Firenze di un centro promozionale d'arte contemporanea, atto a rifare della Città una viva capitale d'arte, desidero affiancarla e concorrere al suo successo.[11]»

Per l'esposizione della raccolta venne coinvolta la Cassa di Risparmio di Firenze che sostenne l'operazione e mise a disposizione gli ambienti di Palazzo Bombicci in Piazza della Signoria[12]. La Raccolta Della Ragione ed il relativo catalogo vennero presentati al pubblico nel Salone dei Cinquecento nel maggio 1970.

Nel 1973 il patrimonio artistico comunale si arricchì del lascito di Alberto Magnelli, quindici dipinti eseguiti tra il 1914 e il 1968, e delle opere di Corrado Cagli e Mirko Basaldella, esposte nell'aprile del 1979 all'interno dei locali di Palazzo Strozzi. L'effettiva donazione da parte degli eredi di entrambi, potrà essere formalizzata solo nel 1988[13]. Tele di Filippo De Pisis, donate da Aldo Palazzeschi all'Università di Firenze, furono dal comune acquisite in prestito. Altri lasciti riguardarono dipinti di Bruno Saetti e Aldo Salvadori. L'intera collezione civica, denominata Museo Raccolta Alberto della Ragione e collezioni del '900, rimase nei locali della banca fino a novembre 2001, per essere trasferita temporaneamente nel complesso delle Oblate, dove ebbe scarsa visibilità.

Nel 2002 l'amministrazione comunale finalmente individuò la sede del Nuovo museo del Novecento presso l'ex convento delle Leopoldine di Santa Maria Novella. In attesa della ristrutturazione dell'intero complesso, la collezione tornò ad essere accessibile al grande pubblico nel maggio 2005 a Forte Belvedere, dove sarebbe dovuta rimanere fino al definitivo trasferimento nella nuova sede[14]. Ma, chiuso e messo sotto sequestro il Forte per motivi giudiziari[15], dal 2008 al 2013 la Raccolta Alberto Della Ragione e collezioni del '900 rimase inaccessibile.

Museo Novecento

Dopo quasi mezzo secolo di proposte e progetti, dopo un lungo lavoro di restauro finanziato dalla Cassa di Risparmio di Firenze, i locali dell'antico Ospedale di San Paolo, noto come Scuole Leopoldine, nel 2014 sono pronti ad accogliere il Museo d'arte contemporanea di Firenze, denominato Museo Novecento.

 
Chiostro del vecchio Spedale di San Paolo

Progetto museologico

Il museo nasce con l'intento di documentare e raccontare l'intero XX secolo. Pur valorizzando al massimo le collezioni comunali di respiro internazionale che coprono l'arco temporale 1910 - 1960, riconducibili al MIAC, quindi al lavoro di Ragghianti e Dalla Ragione, l'esposizione museale è stata integrata con donazioni, o comodati, afferenti agli ultimi 40 anni del secolo e rappresentativi di un vivace fermento presente in quegli anni sulla scena artistica toscana. L'amministrazione comunale ha voluto così dare un segnale di riconoscimento agli artisti che animarono quel periodo, spesso poco valorizzati, e presentare al grande pubblico le eccellenze espresse dal territorio nell'ambito della poesia visiva, della videoarte, del cinema d'artista, delle sperimentazioni musicali, dell'architettura radicale e delle esperienze neo-minimali.

L'ordinamento cronologico viene proposto a ritroso attraverso 15 sezioni: si parte dagli anni novanta fino ad arrivare alle avanguardie di inizio secolo e alle riviste. Non potendo esporre tutto il patrimonio delle collezioni d'arte moderna comunali, circa 2000 opere, è stato adottato il principio espositivo della rotazione, che consente di riproporre nuove opere ogni due anni. L'offerta culturale comprende anche esposizioni temporanee, lezioni aperte, performance artistiche e musicali, concerti, mostre, itinerari tematici proposti da altre istituzioni o dal tessuto cittadino.

Percorso museale

Il museo propone una selezione di circa 300 opere distribuite in 15 ambienti.

Piano terra

Il piano terra si sviluppa attorno al chiostro del vecchio Spedale; qui si trovano la biglietteria, il guardaroba, un'area destinata all'accoglienza e al relax, una scultura in marmo di Alberto Viani e una grande sala destinata alle esposizioni temporanee. Il chiostro in estate ospita una programmazione cinematografica, inserita nel programma dell' Estate Fiorentina, che in ottobre coinvolge anche l'altana.
Nel mezzanino si trovano la Sala Studio e il Gabinetto disegni e stampe, ambienti riservati allo studio, alla consultazione di documenti e disegni.

 
Alberto Viani: Il pastore dell'essere, 1963

Primo piano

Qui si trova il loggiato rinascimentale che gira su quattro lati e ospita quattro installazioni[16] d' intervento ambientale: la Parete elastica a dilatazione continua di Paolo Masi, l'aforisma a neon Everything might be different di Maurizio Nannucci, la parabola Two in one di Marco Bagnoli e Nel momento di Remo Salvadori.

Al piano ci sono inoltre sette ambienti, posti in successione, che espongono opere e documenti dagli anni sessanta agli anni ottanta:

 
Sala 10, selezione della Raccolta Alberto Della Ragione
 
Renato Paresce, La donna alla finestra (1931)

Secondo piano

Qui è possibile ripercorrere eventi ed esperienze che, seppur rappresentative del territorio, furono capaci di affermare le loro innovative proposte sul lungo periodo e su scala nazionale e internazionale:

Il percorso continua con:

Altana

Il percorso termina nell'altana dove un video di circa venti minuti propone una selezione di cut up dai film più rappresentativi dei mutamenti di Firenze decennio dopo decennio. i film che si succedono in ordine cronologico vanno da Vita futurista di Arnaldo Ginna, girato nel 1916, a Un tè con Mussolini di Franco Zeffirelli, film del 1999. L'ambiente è utilizzato anche per ospitare conferenze, proiezioni, incontri ed attività didattiche.

Note

  1. ^ Musei Civici Fiorentini - Statistiche 2016, su museicivicifiorentini.comune.fi.it. URL consultato il 30 novembre 2017.
  2. ^ Musei e donazioni (PDF), in Archivio Carlo Ludovico Ragghianti, p. 3. URL consultato il 25 novembre 2017.
  3. ^ Per l'elenco completo cf.: Archivio Carlo Ludovico Ragghianti. MIAC 1966-1987: 1. Fasc. 2: Opere donate 1966-1968, presso la Fondazione Ragghianti, Lucca
  4. ^ Aperta nel 1945, fu spazzata via dall'alluvione nel 1966, quasi tutto andò distrutto, soprattutto le opere di grafica
  5. ^ Francesco Ragghianti (a cura di), Gli artisti per Firenze. Primo Catalogo delle opere inviate dagli Artisti per il Museo Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze, catalogo della mostra curata da C. L. Ragghianti, Firenze, Marchi e Bertolli, febbraio 1967. URL consultato il 25 novembre 2017.
  6. ^ Musei e donazioni (PDF), in Archivio Carlo Ludovico Ragghianti, p. 3. URL consultato il 25 novembre 2017.
  7. ^ Museo d'Arte Contemporanea di Firenze, La raccolta Alberto Della Ragione, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1970, p. XV.
  8. ^ Per la documentazione sulla donazione cf.: Raccolta della Ragione (PDF), in Archivio Carlo Ludovico Ragghianti, presso la Fondazione Ragghianti, Lucca. Della Ragione 1966-1973. 3. Fasc. 1 Raccolta Della Ragione 1966-1971, p. 6. URL consultato il 25 novembre 2017.
  9. ^ Per l'elenco completo e le foto delle opere cf.: Museo d'Arte Contemporanea di Firenze, La raccolta Alberto Della Ragione, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1970.
  10. ^ Dalla Ragione nel 1969 offrì la sua raccolta al comune di Genova, ma Caterina Marcenaro la rifiutò. cf.: Anna Orlando, Renzi privo Della Ragione, in Il Giornale dell'Arte, n. 333, luglio 2013. URL consultato il 1º dicembre 2017.
  11. ^ Museo d'Arte Contemporanea di Firenze, La raccolta Alberto Della Ragione, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1970, p. XI.
  12. ^ La Collezione Alberto Della Ragione a palazzo Bombicci, Piazza della Signoria (Video), su museo900.055055.it. URL consultato il 28 dicembre 2017.
  13. ^ Archivio Ragghianti p. 12
  14. ^ Si apre la mostra “Collezioni del '900- da Morandi a Guttuso”. Al Forte Belvedere la Raccolta Della Ragione e le Collezioni Rosai e Palazzeschi, su press.comune.fi.it, 13 -06-2005. URL consultato il 29 novembre 2017.
  15. ^ Precipita dal Forte Belvedere e muore. Il monumento sequestrato dalla procura, su http://www.corriere.it, 16 luglio 2008. URL consultato il 29 novembre 2017.
  16. ^ Sala 3. Installazioni, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  17. ^ Sala 1. Controtendenze alla Biennale di Venezia 1988, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  18. ^ Sala 2. Traiettorie internazionali Schema Art/Tapes/22 Zona, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  19. ^ Sala 4. Contaminazioni artistiche tra Musica Arti visive Comunicazione di massa Design e Architettura, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  20. ^ Sala 5. Raccolta delle borse di studio e Cinema d'Artista, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  21. ^ Sala 6. Carlo Ludovico Ragghianti e il progetto MIAC, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  22. ^ Sala 7. Alberto Magnelli, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  23. ^ Sala 8. Moda: la nascita di Pitti, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  24. ^ Sala 9. Il Maggio Musicale Fiorentino, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  25. ^ Pittori del Maggio Musicale Fiorentino da Giorgio De Chirico a Corrado Cagli (1933-1953), in Maggio musicale fiorentino, Cassa di Risparmio di Firenze, 2003, p. 52.
  26. ^ Sala 10. Collezione Alberto Della Ragione, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  27. ^ Sala 11. La collezione Palazzeschi, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  28. ^ Sala 12. Ottone Rosai: poeti, critici e artisti, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  29. ^ Sala 13. La civilta delle riviste e la linea figurativa, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.
  30. ^ Sala 14. Aggiornamenti sulle Avanguardie Internazionali, su http://www.museonovecento.it. URL consultato il 2 dicembre 2017.

Bibliografia

  • Francesco Ragghianti (a cura di), Gli artisti per Firenze. Primo Catalogo delle opere inviate dagli Artisti per il Museo Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze, catalogo della mostra curata da C. L. Ragghianti, Firenze, Marchi e Bertolli, febbraio 1967.
  • Museo d'Arte Contemporanea di Firenze, La raccolta Alberto Della Ragione, Firenze, Cassa di Risparmio di Firenze, 1970.
  • Il Novecento italiano nelle collezioni comunali, giornale della mostra (Firenze, Museo Marino Marini, ottobre 1992-gennaio 1993), a cura di C. Sisi - M. L. Strocchi - G. Uzzani, Firenze 1992, pp. 1-2.
  • Pittori del Maggio Musicale nelle Gallerie Fiorentine. Da Giorgio De Chirico a Corrado Cagli, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, San Pier Scheraggio, 9 aprile – 31 maggio 2003), a cura di M. Bucci, A. Natali, A. Petrioli Tofani, C. Sisi, Firenze, S.P.E.S. Edizioni, 2003
  • Collezioni del ‘900. Da Morandi a Guttuso, giornale dell’esposizione (Firenze, Forte di Belvedere, 2006), a cura di C. Silla - L. Lucchesi, Edizioni Polistampa, Firenze 2006
  • Collezioni del ‘900. Da Morandi a Guttuso, giornale dell’esposizione (Firenze, Forte di Belvedere, 2006), a cura di C. Silla - L. Lucchesi, Edizioni Polistampa, Firenze 2006
  • Il ‘900 nelle raccolte civiche fiorentine, catalogo della mostra (Viareggio, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea, 26 maggio 2012 - 25 novembre 2012), a cura di A. Belluomini Pucci, Percorsi d’Arte, Viareggio 2012;
  • Nel mezzo del Novecento, Genova e la collezione di Alberto Della Ragione, catalogo della mostra (Genova, Palazzo della Meridiana, 22 maggio-15 settembre 2013), a cura di P. Boragina - G. Marcenaro, Algraphy, Genova 2013.
  • Alessandra Acocella e Caterina Toschi (a cura di), Arte a Firenze, 1970-2015. Una città in prospettiva, Macerata, Quodlibet, 2016, ISBN 8874628811.
  • Patrizia Mello, Neoavanguardie e controcultura a Firenze. Il movimento Radical e i protagonisti di un cambiamento storico internazionale, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, 2017, ISBN 978-88-99695-29-3.
  • Utopie Radicali, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi, 20 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018), a cura di P. Brugellis, G. Pettena, A. Salvadori, Macerata, Quodlibet Habitat, 2017

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