Tamarindus indica
Tamarindo | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Caesalpinioideae |
Genere | Tamarindus |
Specie | T. indica |
Nomenclatura binomiale | |
Tamarindus indica L., 1753 | |
Nomi comuni | |
tamarindo, |
Il tamarindo (Tamarindus indica L., 1753) è una albero da frutto tropicale appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originario dell'Africa Orientale e india, ma ora presente in aree tropicali asiatiche e dell'America Latina. È l'unica specie del genere Tamarindus.[1]. Il tamarindo è utilizzato per l'alimentazione, per scopi ornamentali e anche per le sue proprietà medicinali.
Etimologia
Il termine tamarindo deriva dall'arabo تمر هندي tamr hindī, "dattero dell'India".
Descrizione
il tamarindo è un albero, latifoglie e sempreverde, massiccio. ha una crescita lenta ed è un albero longevo diventando plurisecolare, in condizioni favorevoli può arrivare anche a trenta metri di altezza e più di sette metri di circonferenza.
Le foglie pennato-composte, lunghe fino a 15 cm, sono costituite di numerose foglioline. Come accade in altre specie di Leguminose, le foglie si richiudono durante la notte. Le foglie sono caduche durante la stagione asciutta solo nei luoghi che hanno una stagione secca particolarmente prolungata.
I fiori sono poco appariscenti, gialli con strie rosse o arancioni, riuniti in infiorescenze (racemi).
L'albero produce come frutti dei baccelli marroni eduli, che contengono polpa verde e semi duri. I legumi sono lunghi generalmente 10–15 cm, leggermente incurvati, e contengono fino a una dozzina di semi, biancastri.
Il legno ha un cuore duro e compatto, rosso scuro, intorno è più giallastro.
Usi
Uso alimentare
Uso medicinale
Il principio attivo del tamarindo (tamarindina) è attivo contro Aspergillus niger e Candida albicans. Studi sperimentali dimostrano la sua particolare efficacia contro Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa[2] Polpa, foglie e corteccia hanno applicazioni mediche. Per esempio, nelle Filippine e nel Sudan le foglie sono state tradizionalmente usate per tisane utili a contrastare le febbri malariche. In India è usato nella medicina Ayurvedica per problemi gastrici o digestivi e contro il mal di denti. In Italia le sue proprietà erano già note ai tempi della Scuola medica salernitana, Pietro Andrea Mattioli (1500) lo definiva utile "per far muovere il corpo". A basse dosi regola la funzione intestinale, mentre a dosi più alte ha un effetto lassativo.[3]
Altri usi
- Grazie alla sua densità e durabilità, il cuore del legno del tamarindo può essere usato per fare mobili e soffitti.
- Le foglie vengono usate in India e in Africa per nutrire bachi da seta dei generi Anaphe o Hypsoides, che producono una seta considerata di qualità superiore.
- Foglie e fiori trovano applicazione anche come mordenti per stoffe e cappelli di paglia.
- L'estratto acquoso delle foglie viene utilizzato per combattere il parassita Schistosoma[2].
- Gli alberi di tamarindo sono anche molto utilizzati in India - particolarmente nell'Andhra Pradesh - per fornire ombra sulle strade.
- I frutti del tamarindo sono molto amati anche dalle scimmie.
- È usato come ingrediente nel cocktail Poko Loko.
Note
- ^ (EN) Tamarindus, in The Plant List. URL consultato l'8 aprile 2015.
- ^ a b Imbabi ES, Ibrahim KE, Ahmed BM, Abu Al Futuh IM, Hulbert P. 1992 Chemical Characterization of Tamarind Bitter Principle, Tamarindineal (Tamarindienal). Fitoterapia 63:537-538.
- ^ "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.50
Altri progetti
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