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comunità
(HY)
Localizzazione
StatoArtsakh (bandiera) Artsakh
RegioneMartowni
Territorio
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+4

(in armeno Կռասնի ?, in azero Dağdağan) è una piccola comunità rurale della regione di Martuni nella repubblica del Nagorno Karabakh.

Conta poco più di duecento abitanti[1] e sorge lungo la strada che collega Martuni alla capitale Step'anakert, a pochi chilometri da questa.[2]


Note

  1. ^ Dipartimento Statistica NKR, Tabella censimento 2005
  2. ^ Mappa del Nagorno Karabakh, Edizioni Collage Ltd (2006)


[[Categoria:Comunità della regione di Martowni]]


{{Nota disambigua|la comunità rurale della [[repubblica del Nagorno Karabakh]]|Herher (Nagorno Karabakh)}}

La battaglia di Shusha, fu uno dei più importanti eventi bellici nel corso della guerra del Nagorno Karabakh al punto da influenzarne significativamente l'esito finale. Viene indicata dagli armeni come Liberazione di Shushi (armeno: Շուշիի ազատագրում Shushii azatagrum) e dagli azeri come Occupazione di Shusha (Azerbaijani: Şuşanın işğalı). Fu la prima significativa vittoria militare delle forze armene. La battaglia ebbe luogo nella città di montagna strategicamente importante di Shusha (conosciuta come Shushi per gli armeni) la sera dell'8 maggio 1992, e il combattimento si concluse rapidamente il giorno successivo dopo che le forze armene la conquistarono e cacciarono gli azeri.

Antefatto

La città di Shusha/Shushi allo scoppio della guerra aveva perso anche l'ultima parte residua della componente etnica armena ed era rimasta abitata esclusivamente da azeri. Collocata in altura, tra i 1400 e i 1800 metri, era divenuta quindi una importante roccaforte militare dalla quale controllare le vallate sottostanti e in particolare la piana dove sorgeva, a circa cinque chilometri di distanza in linea d'aria, Stepanakert. Sicché, ancor prima dell'inizio del conflitto[1], cominciò un incessante bombardamento contro infrastrutture militare armene ma anche abitazioni ed edifici civili. Con l'intensificarsi dei bombardamenti, almeno 20.000 abitanti su una popolazione di circa 70.000 fuggirono, mentre i restanti vivevano rifugiati negli scantinati.[2] Inoltre dalla montagna di Shushi era sotto controllo e sotto tiro il cosiddetto Corridoio di Lachin, ossia il punto più vicino tra la neonata repubblica del Nagorno Karabakh e l'Armenia; questo impediva agli armeni rifornimenti di armi e beni di prima necessità. Forti di questa posizione dominante gli azeri tentarono di conquistare la capitale Stepanakert. Il 26 gennaio 1992 le forze azerbaigiane di stanza a Shusha circondarono e attaccarono il vicino villaggio armeno Karintak (che si trova sulla strada da Shusha a Stepanakert) nel tentativo di catturarlo. L'operazione fu condotta dall'allora ministro della difesa dell'Azerbaigian, Tajedin Mekhtiev, e avrebbe dovuto preparare il terreno proprio per il futuro attacco a Stepanakert. L'operazione tuttavia fallì, gli azeri persero circa settanta uomini, Mekhtiev lasciò Shusha e fu destituito come ministro della Difesa.

Preparazione della battaglia

La pianificazione per l'operazione militare iniziò sotto gli auspici del colonnello generale Gurgen Dalibaltayan con la guida di Arkady Ter-Tadevosyan. Tutti i fattori militari erano a favore dell'esercito azero. Gli azeri avevano infatti un vantaggio in termini di quantità e qualità delle attrezzature militari, avevano una superiorità numerica e occupavano le alture così che, a causa della sua posizione strategica, la città poteva essere facilmente difesa. Pertanto, un attacco diretto delle forze armene non era un'opzione praticabile per Dalibaltayan. Inoltre, secondo le convenzioni e le pratiche militari, affinché l'operazione avesse successo, la parte attaccante avrebbe dovuto essere almeno tre o quattro volte più numerosa dei difensori. Quindi, in collaborazione con il comandante che avrebbe poi guidato le truppe in Shusha, Arkady "Komandos" Ter-Tadevosyan, fu escogitata una strategia di lancio di diversi attacchi diversivi contro i villaggi adiacenti per attirare i difensori della città. Prima che venisse lanciata l'offensiva contro la cittadella di Shusha, le forze di Ter-Tadevosyan lanciarono inoltre raffiche di artiglieria da diverse direzioni per diverse settimane al fine di "ammorbidire" le difese della città. Dalla fine di febbraio, le forze armate azere avevano rafforzato il crinale e le munizioni di Shusha e stavano facendo la spola con elicotteri per evacuare la popolazione civile della città.

L'attacco

L'attacco doveva iniziare il 4 maggio, ma per vari motivi (mancanza di munizioni, condizioni meteorologiche avverse, ecc.) fu ritardato. L'8 maggio, le forze armene avevano ammassato una forza di quasi 1.000 combattenti per assaltare Shusha

  1. ^ La stessa giornata del referendum del 10 dicembre 1991 fu funestata da lanci di missili Grad che causarono oltre una ventina di vittime fra la popolazione civile che si recava ai seggi
  2. ^ Si calcola che fino alla presa di Shushi, quasi duemila abitanti di Stepanakert abbiano perso la vita a causa dei bombardamenti azeri e la quasi totalità degli edifici distrutta