Ospedale Sant'Ottone Frangipane

presidio ospedaliero italiano nella città di Ariano Irpino
Versione del 14 giu 2018 alle 07:25 di 3knolls (discussione | contributi) (creo nuova voce)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

L'ospedale Sant'Ottone Frangipane è un presidio ospedaliero della Campania ubicato nella città di Ariano Irpino, sede del distretto sanitario n° 1 (comprendente 29 comuni per una popolazione complessiva di 87 993 abitanti) nell'ambito dell'azienda sanitaria locale di Avellino[1].

Veduta parziale dell'ospedale; in primo piano l'elisuperficie

Storia

L'"ospedale per i pellegrini e gli infermi" (Hospitalis pro Peregrinis, et Infirmis) fu aperto al pubblico nel 1410[2]; la sua sede originaria era nel rione Strada, detto così perché vi passava una delle direttrici della via Francigena che da Napoli, capitale del Regno, conduceva in Puglia ove vi erano i porti di imbarco per la Terrasanta. L'edificio sorgeva in posizione soleggiata, arieggiata e panoramica, con vista sull'eremo in cui nel XII secolo visse e operò, quale umile riparatore di calzature per pellegrini, il santo patrono della diocesi e della città Ottone Frangipane. L'ospedale era assai ampio e disponeva di sale riservate alle donne, ai sacerdoti, agli aristocratici, ai poveri pellegrini nonché agli ammalati[3]. Poco più a valle vi era un padiglione riservato ai pazienti affetti da lebbra: tale struttura, che costituiva una commenda dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (presente nel regno di Napoli fin dal 1311[4]), sorgeva lungo un'antica via d'accesso al centro abitato a metà strada fra l'eremo di sant'Ottone e la chiesetta del Crocifisso, quest'ultima edificata in epoca ignota a seguito di un evento miracoloso attribuito allo stesso sant'Ottone[5]; entrambi gli edifici religiosi sono tuttora esistenti. In adiacenza al lebbrosario venne poi fondata una terza chiesa (dedicata a Santa Maria Maddalena) la quale però, unitamente allo stesso lebbrosario, finì distrutta nel corso del XVIII secolo[6], forse a causa del disastroso terremoto dell'Irpinia del 1732. Già a partire dal 1731 la sede centrale dell'ospedale aveva comunque mutato destinazione: terminato infatti l'afflusso di pellegrini dopo la costruzione della nuova via Regia delle Puglie, il complesso fu trasformato dapprima in rifugio per donne convertite e successivamente in convento monacale e conservatorio, mentre l'ospedale vero e proprio fu trasferito in un edificio attiguo di minori dimensioni[3]. In adiacenza al nosocomio fu eretta una chiesa dedicata a San Giacomo, denominazione poi estesa allo stesso ospedale. A causa però delle scarsissime risorse disponibili, le condizioni igienico-sanitarie all'interno del nosocomio rimanevano assai precarie; in effetti fu soltanto in epoca post-unitaria che si riuscì a provvedere al restauro e alla messa a norma della struttura, sebbene l'assoluta carenza di spazi costrinse a ridurre i posti-letto ad appena 10[2]. La situazione si aggravò in conseguenza dei danni patiti a seguito del terremoto del 1930, con successive sistemazioni di fortuna. Nel secondo dopoguerra si ritenne opportuno ricostruire integralmente l'ospedale: l'area prescelta fu quella ove in antico insistevano il lebbrosario e la chiesa di Santa Maria Maddalena. Finalmente nel 1972 il nuovo ospedale fu aperto al pubblico, mentre fu soltanto a partire dal 2011 che venne ufficializzata l'intitolazione a sant'Ottone Frangipane[7]. A partire dal 2015 la vecchia sede di San Giacomo, ubicata nello storico rione Tranesi (sede delle antiche fornaci della maiolica arianese), costituisce il polo didattico-scientifico del museo della ceramica.[8]

Struttura

Secondo il piano di riordino dei presìdi ospedalieri della regione Campania, l'ospedale Sant'Ottone Frangipane è classificato come presidio di base, sede di pronto soccorso, punto-nascita della rete neonatale (grazie alla deroga concessa alle zone disagiate) nonché punto-spoke nella rete tempo-dipendente, facente capo ai due hub di Avellino e Benevento[9].

Le unità operative complesse presenti nella struttura sono:

  • ostetricia e ginecologia con 16 posti letto;
  • pediatria con 7 posti letto;
  • ortopedia e traumatologia con 16 posti-letto;
  • chirurgia generale con 24 posti-letto;
  • anestesia e rianimazione con 4 posti-letto;
  • neurologia con 10 posti-letto;
  • cardiologia con 15 posti-letto;
  • medicina con 26 posti-letto.

Tra le numerose unità operative di diagnosi e cura si citano il reparto di nefrologia e dialisi (con 10 letti tecnici) e il centro trasfusionale con l'annesso punto di raccolta sangue.[7]

L'area ospedaliera, ubicata in adiacenza alla strada statale 90 delle Puglie, dispone di un'elisuperficie abilitata ai soli voli diurni[10], nonché di parcheggi e di una fermata per il servizio di trasporto pubblico urbano e interurbano.

Note

  1. ^ Azienda Sanitaria Locale Avellino - Piano aziendale (PDF), su ANISA Campania. URL consultato il 13 giugno 2018.
  2. ^ a b N. Flammia, pp. 69-70
  3. ^ a b T. Vitale, p. 244
  4. ^ Edoardo Rotunno, Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (PDF), su AFOM, p. 10.
  5. ^ Associazione "Amici del Museo", Ariano Irpino, a cura di Carmine Iuorio, Ariano Irpino, 1996.
  6. ^ T. Vitale, pp. 285-286
  7. ^ a b Carta dei servizi, su ASL Avellino.
  8. ^ Polo didattico del Museo civico e della ceramica, su Campania CRBC (archiviato dall'url originale il dicembre 2017).
  9. ^ Regione Campania - Riordino della rete ospedaliera (PDF), su Politica in panisola.
  10. ^ Piano di emergenza comunale di protezione civile, su Protezione Civile di Ariano Irpino.

Bibliografia

Voci correlate