Aegilops neglecta
La cerere con tre reste (Aegilops neglecta Req. ex Bertol., 1834) è una pianta angiosperma monocotiledone appartenente alla famiglia delle Poacee (o Gramineae, nom. cons.).[2][3]
Cerere con tre reste | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Poales |
Famiglia | Poaceae |
Sottofamiglia | Pooideae |
Tribù | Hordeeae |
Genere | Aegilops |
Specie | A. neglecta |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Commelinidae |
Ordine | Cyperales |
Famiglia | Poaceae |
Genere | Aegilops |
Specie | A. neglecta |
Nomenclatura binomiale | |
Aegilops neglecta Req. ex Bertol., 1834 | |
Sinonimi | |
Etimologia
modificaIn nome generico (Aegilops) deriva da una parola greca (aegiles) il cui significato è: "preferito dalle capre"; ed è stato dato a causa della sua presunta somiglianza con gli aegiles, una pianta la cui identità è incerta (era inoltre un'erba amata dalle capre).[4] L'epiteto specifico (neglecta) significa "pianta da ignorare / trascurare" e spesso è un segregato da un'altra specie con cui è stata confusa.[5]
Il binomio scientifico di questa pianta è stato proposto per la prima volta dal botanico e paleontologo francese Esprit Requien (1788-1851) e dal botanico, naturalista e medico italiano Antonio Bertoloni (1775-1869) nella pubblicazione "Flora Italica: sistens plantas in Italia et in insulis circumstantibus sponte nascentes. Bononiae" (Fl. Ital. 1. 787. - 1834) del 1834.[3]
Descrizione
modificaQueste piante arrivano ad una altezza di 1 - 3 dm (massimo 40 cm). La forma biologica è terofita scaposa (T scap), ossia in generale sono piante erbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendo annuali, superano la stagione avversa sotto forma di seme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[6][7][8][9][10][11][12]
Radici
modificaLe radici sono più o meno fascicolate.
Fusto
modificaLa parte aerea di queste piante è fascicolata. I culmi possono essere anche molto numerosi con portamento ginocchiato-ascendente o, altre volte, prostrato-diffuso.
Foglie
modificaLe foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
- Guaina: la guaina è abbracciante il fusto, rigonfia, cigliata e con padiglioni auricolari falcati.
- Ligula: la ligula membranosa, a volte cigliata, è tronca.
- Lamina: la lamina ha delle forme generalmente lineari e piatte con aspetto glauco e superficie villosa; i margini sono cigliati. Dimensione delle foglie: larghezza 2,5 – 3 mm; lunghezza 2 – 6 cm
Infiorescenza
modificaInfiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze di tipo racemoso, ascellari e terminali, in genere non sono ramificate e sono formate da 3 - 4 spighette fertili con la forma di una pannocchia più o meno ovoide o lanceolata. Alla base possono essere presenti 2 spighette abortive. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli (o a due ranghi[13]), anche se le successive ramificazioni la fanno apparire a spirale. Dimensione del racemo: lunghezza 3 – 6 cm.
Spighetta
modificaInfiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, sessili quelle fertili, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 2 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla tra i fiori o sopra le glume persistenti. Lunghezza delle spighette: quelle sterili 1 – 2 mm; quelle fertili 10 – 11 mm.
- Glume: le glume, con forme ovali, oblunghe o ellittiche, non sono carenate, ma ventricose e villose. Le glume della spighetta terminale sono provviste di tre reste lisce. Lunghezza delle glume: 9 – 10 mm.
- Palea: la palea è un profillo con alcune venature e margini cigliati; di solito è meno lunga del lemma.
- Lemma: il lemma (carenato o no) a volte è pubescente; l'apice può essere acuminato ed ha 1 - 2 reste; le venature sono da 7 a 11. Lunghezza del lemma: 10 – 11 mm.
Fiore
modificaI fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- *, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate; spesso sono cigliate ai margini.
- L'androceo è composto da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza laterale. Il polline è monoporato.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, pubescente all'apice, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo, che si origina dal lato abassiale dell'ovario, è breve con due stigmi papillosi e distinti.
- Fioritura: da maggio a luglio.
Frutti
modificaI frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme da ovate a oblunghe, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è lungo 1/3 della lunghezza del frutto ed è provvisto di epiblasto; ha inoltre un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.
Biologia
modificaCome gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le budella dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[14]
Distribuzione e habitat
modifica(Distribuzione regionale[15] – Distribuzione alpina[16])
- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Mediterraneo - Turanico (Ovest Asiatico).
- Distribuzione: in Italia è una specie rara, ma presente su tutto il territorio (con alcune discontinuità). Nelle Alpi è scarsamente presente. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Hautes-Alpes, Alpes-Maritimes e Drôme). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nel Massiccio Centrale, Pirenei e Monti Balcani.[16] Nel resto dell'Europa e dell'areale del Mediterraneo questa specie si trova nel'Europa mediterranea, Transcaucasia, Anatolia, Siria e Magreb[17] Questa specie è presente anche nel Caucaso.[12]
- Habitat: gli habitat tipici per questa pianta sono gli incolti e i pascoli aridi. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medi valori nutrizionali del terreno che deve essere arido.[16]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 600 m s.l.m.; frequentano quindi il seguente piano vegetazionale: collinare (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
Fitosociologia
modificaAreale alpino
modificaDal punto di vista fitosociologico alpino Aegilops neglecta appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
- Formazione: delle comunità terofiche pioniere nitrofile
- Classe: Stellarietea mediae
Areale italiano
modificaPer l'areale completo italiano Aegilops neglecta appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
- Macrotipologia: vegetazione erbacea sinantropica, ruderale e megaforbieti
- Subclasse: Chenopodio-Stellarienea Rivas Goday, 1956
- Ordine: Thero-Brometalia (Rivas Goday & Rivas-Martínez ex Esteve 1973) O. Bolòs, 1975
- Alleanza: Taeniathero-Aegilopion geniculatae Rivas-Martínez & Izco, 1977
- Ordine: Thero-Brometalia (Rivas Goday & Rivas-Martínez ex Esteve 1973) O. Bolòs, 1975
- Subclasse: Chenopodio-Stellarienea Rivas Goday, 1956
Descrizione. L'alleanza Taeniathero-Aegilopion geniculatae è relativa alle comunità nitrofile a ciclo biologico annuale con substrato sia acido che basico. Queste comunità si sviluppano soprattutto nei campi abbandonati e lungo i sentieri e sono principalmente legate a climi mediterranei caratterizzati da estati secche con caratteristiche vicine alla continentalità. La comunità è costituita da specie generalmente di piccola taglia e dominate da graminacee. In Italia questa cenosi è stata rinvenuta prevalentemente al Centro: nel territorio del Parco Naturale della Maremma, nei dintorni delle sorgenti del Fiume Pescara, in Umbria e nel Lazio. Altrove (nel resto dell'Europa) le specie di questo gruppo sono presenti nella Penisola iberica e nella Francia mediterranea.[19]
Specie presenti nell'associazione: Aegilops geniculata, Dasypyrum villosum, Avena barbata, Vulpia ciliata, Trifolium scabrum, Sherardia arvensis, Trifolium stellatum, Medicago orbicularis, Reichardia picroides, Erysimum pseudorhaeticum, Aegilops triuncialis, Aegilops ventricosa, Astragalus scorpioides, Scandix australis, Taeniantherum caput-medusae.[18]
Tassonomia
modificaLa famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[10][20]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Aegilops fa parte della sottofamiglia Pooideae, tribù Hordeeae.[6][7]
Filogenesi
modificaIl genere della specie di questa voce fa parte della tribù Hordeeae (supertribù Triticodae T.D. Macfarl. & L. Watson, 1982). La supertribù Triticodae comprende tre tribù: Littledaleeae, Bromeae e Hordeeae. All'interno della supertribù, la tribù Hordeeae forma un "gruppo fratello" con la tribù Bromeae.[21]
Il genere Aegilops si presenta con una "evoluzione reticolata"[22] per fenomeni di ibridazione, o per il trasferimento orizzontale di geni ma anche per l’endosimbiosi.
Il numero cromosomico per A. neglecta è: 2n = 28 e 42.[23]
Sinonimi
modificaQuesta entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[24]
- Aegilops algeriensis Gand.
- Aegilops calida Gand.
- Aegilops campicola Gand.
- Aegilops contracta (Eig) H.Scholz
- Aegilops fausii Sennen
- Aegilops geniculata var. latiarista (Lange) K. Hammer
- Aegilops geniculata var. latiaristata (Lange) K.Hammer
- Aegilops gussonii Link
- Aegilops mesantha Gand.
- Aegilops mixta Sennen [Unplaced]
- Aegilops neglecta var. contorta (Zhuk.) K.Hammer
- Aegilops neglecta subsp. contracta (Eig) H.Scholz
- Aegilops neglecta var. ochreata (Zhuk.) K.Hammer
- Aegilops neglecta var. quadriaristata (Eig) K.Hammer
- Aegilops neglecta subsp. recta (Zhuk.) K.Hammer
- Aegilops neglecta var. trojana (Eig) K.Hammer
- Aegilops ovata L.
- Aegilops ovata Roth
- Aegilops ovata var. latiaristata Lange
- Aegilops ovata subsp. triaristata (Bluff, Nees & Schauer) Rouy
- Aegilops ovata var. triaristata Bluff, Nees & Schauer
- Aegilops ovata var. virescens (Jord. & Fourr.) Rouy
- Aegilops ovata var. vulgaris Eig
- Aegilops recta (Zhuk.) Chennav.
- Aegilops triaristata Willd.
- Aegilops triaristata subsp. attenuata E.Schiem.
- Aegilops triaristata var. brachychaeta Font Quer
- Aegilops triaristata subsp. contorta Zhuk.
- Aegilops triaristata subsp. contracta Eig
- Aegilops triaristata subsp. elongata E.Schiem.
- Aegilops triaristata var. hirtula Zhuk.
- Aegilops triaristata subsp. intermixta Zhuk.
- Aegilops triaristata f. kabylica Trab.
- Aegilops triaristata var. macrochaeta E.Mey.
- Aegilops triaristata var. ochreata Zhuk.
- Aegilops triaristata subsp. quadriaristata Eig
- Aegilops triaristata var. quadriaristata Eig
- Aegilops triaristata subsp. recta Zhuk.
- Aegilops triaristata var. trojana Eig
- Aegilops triaristata var. vulgaris Eig
- Aegilops virescens Jord. & Fourr.
- Aegilops viridescens Gand.
- Frumentum ovatum (L.) E.H.L.Krause
- Triticum neglectum (Req. ex Bertol.) Greuter
- Triticum ovatum (L.) Raspail
- Triticum ovatum var. triaristatum (Bluff, Nees & Schauer) Stoj. & Stef.
- Triticum ovatum var. triaristatum (Willd.) Schmalh.
- Triticum rectum (Zhuk.) Bowden
- Triticum sylvestre Bubani [Unplaced]
- Triticum triaristatum (Bluff, Nees & Schauer) Godr.
Note
modifica- ^ (EN) Rhodes, L., Bradley, I. & Maxted, N. 2017, Aegilops neglecta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ (EN) Aegilops neglecta, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ Etymo Grasses 2007, pag. 17.
- ^ Etymo Grasses 2007, pag. 202.
- ^ a b Kellogg 2015, pag. 224.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 542.
- ^ Motta 1960, Vol. 1 - pag. 43.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ a b Kew - GrassBase - The Online World Grass Flora, su powo.science.kew.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ Kellogg 2015, pag. 28.
- ^ Kellogg 2015, pag. 73.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 179.
- ^ a b c d Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 932.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ a b Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 39B.2.2 ALL. TAENIATHERO-AEGILOPION GENICULATAE RIVAS-MARTÍNEZ & IZCO 1977. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ (EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 13 dicembre 2024.
- ^ Soreng et al. 2017, pag.284.
- ^ Treccani, su treccani.it, p. evoluzione reticolata. URL consultato il 12 luglio 2019.
- ^ Tropicos Database, su legacy.tropicos.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
- ^ The Plant List, su theplantlist.org. URL consultato il 3 marzo 2020.
Bibliografia
modifica- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 3 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 3 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
- H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- Aegilops neglecta EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Aegilops neglecta Royal Botanic Gardens KEW - Database