Alessio Comneno (megaduca)
Alessio Comneno (fl. XII secolo) è un aristocratico e militare bizantino della metà del XII secolo, noto in particolare per essere stato megaduca (ammiraglio supremo).
Alessio Comneno | |
---|---|
Nascita | intorno al 1102 |
Morte | Tra il 30 marzo 1161 ed il 31 marzo 1167 |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Grado | Megaduca |
Guerre | Guerre bizantino-normanne |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
modificaNato intorno al 1102, Alessio era il primogenito di Anna Comnena, figlia maggiore dell'imperatore Alessio I Comneno (regno 1081-1118), e del generale e storico Niceforo Briennio il Giovane[1][2]. Nel 1118 fu promesso in sposo a Kata, figlia del re Davide IV di Georgia. Il loro matrimonio ebbe luogo nel 1122[1][2].
In una epoca imprecisata, Alessio fu nominato governatore (pretore) dei themata congiunti dell'Ellade e del Peloponneso, corrispondenti alla Grecia continentale meridionale. In uno scritto del 1201-1202, il metropolita di Atene, Michele Coniata, afferma che egli era ricordato dalla popolazione locale per la sua gentilezza e giustizia[3]. Nel 1147, Alessio partecipò al Concilio delle Blachernae che depose il patriarca Cosma II di Costantinopoli[4].
All'inizio del 1156 Alessio ricevette da suo cugino, Manuele I Comneno (r. 1143-1180), l'alto rango di megaduca, che lo poneva al comando formale dell'intera marina bizantina[1][4]. Nello stesso anno fu inviato ad affiancare Giovanni Ducas in Puglia contro i Siculo-normanni del Regno di Sicilia; portò la sua flotta a Bari, ma non le truppe di cui c'era grande bisogno. Poco dopo, i comandanti bizantini furono sconfitti sia via terra che via mare e catturati dal re Guglielmo I di Sicilia il 28 maggio 1156[5][6]. Lo storico quasi contemporaneo Giovanni Cinnamo incolpa apertamente sia Alessio che Dukas per non essere stati abbastanza prudenti da evitare uno scontro diretto e, inoltre, per aver compromesso la successiva spedizione di Alessio Axuch facendo, mentre erano in prigionia, concessioni al re Guglielmo per ottenere il loro rapido rilascio, ma il punto di vista dello storico potrebbe essere influenzato dagli eventi successivi[7][8].
Alessio fu rilasciato dopo che Manuele concluse la pace con i Normanni nel 1158[9]. Viene menzionato per l'ultima volta nel 1161, come capo di un'ambasciata inviata nel Principato di Antiochia per accompagnare la seconda moglie di Manuele I, Maria d'Antiochia, a Costantinopoli. Mentre si trovava ad Antiochia, Alessio ebbe lo spiacevole compito di informare il re Baldovino III di Gerusalemme, che aveva spinto per un fidanzamento tra Manuele e Melisenda di Tripoli, che l'imperatore aveva rifiutato tale unione[10]. Alessio morì probabilmente entro il 1167, quando Andronico Contostefano fu nominato megaduca[11].
Famiglia
modificaDal matrimonio con Kata, Alessio ebbe almeno due figli, Davide e Andronico[11]. Kata e i due figli sono menzionati nel quadro del sacco di Tessalonica da parte dei Normanni nel 1185, durante il quale Davide era governatore della città. La sua condotta disastrosa durante l'assedio portò all'imprigionamento di tutti loro. Sebbene fossero stati rilasciati dopo la caduta di Andronico I Comneno (r. 1183-1185), secondo Michele Coniata, nel 1201-1202 nessun discendente di Alessio era ancora in vita[12].
Note
modifica- ^ a b c Guilland 1967, p. 544.
- ^ a b Varzos 1984, p. 308.
- ^ Varzos 1984, pp. 309–311.
- ^ a b Varzos 1984, p. 311.
- ^ Birkenmeier 2002, pp. 115–116.
- ^ Varzos 1984, pp. 311–312.
- ^ Magdalino 2002, pp. 60–61.
- ^ Varzos 1984, p. 313.
- ^ Varzos 1984, p. 314.
- ^ Varzos 1984, pp. 314–316.
- ^ a b Varzos 1984, p. 316.
- ^ Varzos 1984, pp. 316–317.
Bibliografia
modifica- (EN) John W. Birkenmeier, The Development of the Komnenian Army: 1081–1180, Leiden, Brill Academic Publishers, 2002, ISBN 90-04-11710-5.
- (FR) Rodolphe Guilland, Le Drongaire de la flotte, le Grand drongaire de la flotte, le Duc de la flotte, le Mégaduc, in Recherches sur les institute byzantines, Berlino - Amsterdam, Akademie Verlag & A. M. Hakkert, 1967, pp. 535-562, OCLC 878894516.
- (EN) Paul Magdalino, The Empire of Manuel I Komnenos, 1143–1180, 2002, Cambridge University Press, ISBN 0-521-52653-1.
- (EL) Kōnstantinos Varzos, Η Γενεαλογία των Κομνηνών (PDF), Vol. B, Salonicco, Centre for Byzantine Studies, 1984, OCLC 834784665. URL consultato il 9 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2021).