Ainia
Ainia è un genere di pesci ossei estinti, appartenente agli ionoscopiformi. Visse nel Giurassico superiore (Kimmeridgiano - Titoniano, circa 150 - 145 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa. L'unica specie considerata valida è Ainia armata.
Ainia | |
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Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Actinopterygii |
Ordine | †Ionoscopiformes |
Genere | †Ainia |
Specie | †A. armata |
Descrizione
modificaQuesto pesce era di grandi dimensioni, e gli esemplari più grandi potevano raggiungere e superare il metro di lunghezza. Il corpo era piuttosto allungato e la testa era robusta e armata di forti denti aguzzi e ricurvi. La pinna caudale era biforcuta, ben distinta da quella degli amiiformi contemporanei come Amiopsis e Solnhofenamia, che, come l'attuale amia (Amia calva), possedevano invece una pinna caudale omocerca senza la suddivisione dei due lobi. Le pinne dorsali e anali erano molto grandi.
Ainia possedeva l'articolazione mandibolare tipica degli alecomorfi, con il simplettico che si articolava nella mandibola, e la colonna vertebrale consisteva in emicordacentri.[1]
Ainia armata si distingue per un rivestimento di scaglie estremamente incompleto, limitato solo alla parte dorsale e a quella ventrale del peduncolo caudale. Le scaglie erano molto piccole, con forma da quadrangolare a circolare, e rivestite da uno spesso strato di ganoina. A differenza delle scaglie tipiche degli altri attinotterigi, organizzate in file oblique orientate in direzione anterodorsale-posteroventrale, quelle di Ainia armata erano disposte in file oblique ma con orientamenti opposti: posterodorsale-anteroventrale sul dorso e posteroventrale-anterodorsale sul ventre del peduncolo caudale. Questo tipo di disposizione è considerato unico tra gli attinotterigi.[2]
Classificazione
modificaLa specie Ainia armata fu originariamente descritta da Wagner nel 1846 per esemplari provenienti dal giacimento di Cerin (Ain, Francia) con il nome di Lepidotus armatus.[3] In seguito, il materiale francese simile venne denominato Callopterus agassizi da Thiollière nel 1858.[4] Tuttavia, il nome generico Callopterus è oggi considerato un nomen nudum e fu sostituito da Ainia, genere istituito da Jordan nel 1918.[5] Sia Thiollière che Saint-Seine (1949) considerarono Lepidotus armatus un sinonimo di Callopterus agassizi.[6] Secondo le regole del Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica, a livello ri specie ha però priorità la denominazione originale di Wagner. Pertanto, il nome valido della specie è Ainia armata (Wagner, 1846).[2]
I fossili noti provengono dalle località di Cerin (Francia), con numerosi esemplari conservati, e di Kelheim e Brunn, in Germania.
Una specie più piccola ascritta al genere Callopterus (C. insignis) nota nel Cretaceo inferiore del Belgio nel giacimento di Bernissart, è con tutta probabilità da ascrivere a un altro genere, come anche altri fossili attribuiti al Callopterus ritrovati in terreni del Cretaceo inferiore della Germania.[1]
Ainia appartiene agli ionoscopiformi, un gruppo di pesci ossei imparentati alla lontana con l'attuale Amia calva. Le sue affinità sono state ricercate in generi come Furo o Ophiopsis, ma l'intero materiale fossile deve essere ridescritto approfonditamente.[2]
Paleobiologia
modificaAinia era un predatore potente che viveva in ambienti quali lagune e mari poco profondi.
Note
modifica- ^ a b Lambers, Paul. (1999). The actinopterygian fish fauna of the Late Kimmeridgian and Early Tithonian ‘Plattenkalke’ near Solnhofen (Bavaria, Germany): state of the art. Geologie En Mijnbouw. 78. 215-229. 10.1023/A:1003855831015.
- ^ a b c Rauhut, Oliver & Lopez-Arbarello, Adriana & Roeper, Martin & Rothgaenger, Monika. (2017). Vertebrate fossils from the Kimmeridgian of Brunn: the oldest fauna from the Solnhofen Archipelago (Late Jurassic, Bavaria, Germany). Zitteliana. 89. 305-329.
- ^ Wagner A. 1846. Über eine große Fischversteinerung. Gelehrte Anzeigen 22 (37), 303.
- ^ Thiollière V. 1858. Note sur les poissons fossiles du Bugey, et sur l’application de la méthode de Cuvier à leur classement. Bulletin de la Société géologique de France 15, 782–793.
- ^ Jordan DS. 1918. New genera of fishes. Proceedings of the Academy of Natural Sciences of Philadelphia 70, 341–344.
- ^ Saint-Seine P de. 1949. Les poissons des calcaires lithographiques de Cerin (Ain). Nouvelles Archives du Muséum d’Histoire Na- turelle de Lyon 2, 1–357.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Ainia, su Fossilworks.org.