Casa di Gavio Rufo
La casa di Gavio Rufo, conosciuta anche come casa di Teseo o casa dei Sette Scheletri, è una casa di epoca romana dell'antica Pompei: è ubicata nella regio VII, insula 2, civico 16 degli scavi archeologici di Pompei[1].
Casa di Gavio Rufo Casa di Teseo, Casa dei Sette Scheletri | |
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Civiltà | Romani |
Utilizzo | domus |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Comune | Pompei |
Scavi | |
Data scoperta | 1867 |
Date scavi | 1867 |
Amministrazione | |
Patrimonio | Scavi archeologici di Pompei |
Ente | Parco archeologico di Pompei |
Visitabile | Sì |
Mappa di localizzazione | |
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Storia
modificaLa casa, una delle più antiche di Pompei, fu restaurata in età augustea[2]: venne sepolta sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79. Fu riscoperta nel 1867[2].
Descrizione
modificaSulla facciata esterna dell'abitazione furono ritrovate incise due iscrizioni in cui veniva menzionato il nome del duumviro Gavio Rufo, da cui prende il nome: tuttavia è probabile che questo non sia il vero proprietario[1].
L'ingresso, del cui portone si è ricavato il calco[3], è caratterizzato da due colonne in pietra calcarea con capitelli in tufo, caratteristica delle prima dimore pompeiane[2]. Attraversate le fauci si giunge all'atrio: al centro è posto l'impluvium e la bocca della cisterna; nei pressi dell'atrio furono rinvenuti sette corpi delle vittime dell'eruzione, di cui solo di uno fu possibile ricavarne un calco parziale[2]. Sul lato destro dell'atrio è il triclinio[3], mentre alla sinistra è un oecus, dove la parate nord doveva essere decorata con un pannello centrale raffigurante Zeus e Danae[2].
Segue quindi il peristilio colonnato con bocca di cisterna e una piccola piscina centrale i cui bordi sono rivestiti in marmo[2]; sul lato destro si trovano due nicchie: una più grande che ospitava un armadio chiuso da due ante in legno e una più piccola, chiusa da un'unica porta in legno, utilizzata come larario e nei pressi della quale furono ritrovate alcune statuette raffiguranti una donna con un'erma, Minerva, Apollo, Fortuna[4] e una terracotta di Enea che porta sulle sue spalle Anchise[1], oltre a due orecchini in oro, un bracciale in bronzo, un'anfora in vetro e pezzi di corallo. Sul lato sinistro e di fondo si aprono diversi ambienti tra cui un oecus, nel cui pannello centrale del muro di fondo era un affresco con protagonisti Bacco, Licurgo e Teti[5], un altro oecus con la raffigurazione di una maschera della tragedia greca[6] e pavimento in cocciopesto con l'inserto di tessere di mosaico bianche, una cucina, e un'esedra: questa presenta un pavimento a mosaico bianco con tessere nere a riprodurre motivi geometrici[7] e affreschi in quarto stile[8], i cui quadri centrali delle pareti est, sud e ovest, rispettivamente Teseo liberatore[9], Stibadio dionisiaco[10] e Piritoo[11], sono stati staccati e conservati al Museo archeologico nazionale di Napoli, mentre restano all'estremità della parete est l'affresco di Calliope e all'estremità della parete ovest un'altra figura[7].
Eccetto gli affreschi dell'esedra, il resto delle decorazioni pittoriche superstiti della casa, purché sbiadite, sono in secondo stile; sono presenti anche resti di mosaico pavimentale realizzati con tessere bianche e nere[2].
Note
modifica- ^ a b c De Vos, p. 193.
- ^ a b c d e f g (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 1, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ a b (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 6, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 5, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 2, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 3, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ a b (EN) Jackie Dunn e Bob Dunn, VII.2.16 Pompeii. House of Gavius Rufus or Casa di Teseo or House of the Seven Skeletons - Part: 4, su pompeiiinpictures.com. URL consultato l'11 luglio 2025.
- ^ Barbera, p. 107.
- ^ Bragantini e Sampaolo, p. 362.
- ^ Bragantini e Sampaolo, p. 364.
- ^ Bragantini e Sampaolo, p. 366.
Bibliografia
modifica- Arnold De Vos, Mariette De Vos, Pompei, Ercolano, Stabia, Roma, Casa editrice Giuseppe Laterza & figli, 1982, ISBN 88-420-2001-X.
- Irene Bragantini e Valeria Sampaolo, La pittura pompeiana, Milano, Electa, 2009, ISBN 978-88-928-2357-0.
- Dario Barbera, Museo archeologico nazionale di Napoli - La Guida, Milano, Electa, 2023, ISBN 978-88-928-2407-2.
Altri progetti
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