Epinephelus marginatus
La cernia bruna (Epinephelus marginatus (Lowe, 1834)) è un pesce osseo appartenente alla famiglia Serranidae[4]. È conosciuta commercialmente come cernia[5]. Nella letteratura scientifica è nota anche con i sinonimi Epinephelus guaza e Mycteroperca marginata.
Cernia bruna | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Gnathostomata |
Classe | Actinopterygii |
Sottoclasse | Osteichthyes |
Superordine | Acanthopterygii |
Ordine | Perciformes |
Sottordine | Percoidei |
Famiglia | Serranidae |
Sottofamiglia | Epinephelinae |
Genere | Epinephelus |
Specie | E. marginatus |
Nomenclatura binomiale | |
Epinephelus marginatus (Lowe, 1834) | |
Sinonimi | |
Epinephelus guaza, Epinephelus guaza Cerna gigas (Bonaparte, 1833) | |
Nomi comuni | |
cernia[3], cernia di scoglio, cernia bruna (I), |


Distribuzione e habitat
modificaL'areale comprende l'intero mar Mediterraneo, l'oceano Atlantico orientale tra l'estremo sud delle isole Britanniche e l'Angola, e l'oceano Atlantico sud-occidentale dal Brasile meridionale all'Uruguay[1] e all'Argentina[6]. A partire dalla metà degli anni 2000 la sua diffusione è nettamente aumentata nelle zone più settentrionali del Mediterraneo, compreso il nord del mar Adriatico, a causa del fenomeno noto come meridionalizzazione del mar Mediterraneo[7].
È specie tipica di fondi duri ricchi di anfratti e cavità che possano fungere da riparo; solo raramente si incontra nelle praterie di posidonia[8]. I giovanili sono molto costieri e si possono incontrare in acqua molto bassa[9]. Vive tra 8 e 300 m di profondità, di solito non sotto i 50 m[2].
Descrizione
modificaLa cernia bruna ha corpo robusto, ovale[9] e relativamente tozzo[10]. La testa è grande, con bocca ampia armata di denti caniniformi rivolti all'indietro e mandibola leggermente sporgente[9]. La pupilla è a forma di pera[8]. La pinna dorsale è unica, con 11 raggi spinosi e 13-16 molli. La pinna anale ha 3 raggi spinosi e 8-9 molli. La pinna caudale ha margine arrotondato[10], ma nei grandi esemplari può risultare quasi tronca[8].
La colorazione di base è bruna, più o meno rossiccia[8], più chiara sul ventre[9], con numerose macchie biancastre irregolari sparse sul corpo[8], più contrastate nei giovani. L'occhio è azzurro[10]. Sono presenti in quasi tutte le livree macchie radiali irregolari chiare che si dipartono dall'occhio e una colorazione scura con margine chiaro nella parte posteriore delle pinne dorsale, anale e caudale.
Esistono diversi pattern cromatici che possono cambiare rapidamente ed essere legate a stati d'animo momentanei:
- una livrea scura con tre macchie chiare sul dorso che sconfinano sulla dorsale, oppure uniformemente scura, sono legate a comportamenti aggressivi;
- un pattern chiaro con una stretta fascia più scura lungo il profilo dorsale è tipico di individui in acqua libera;
- i maschi adulti nel periodo riproduttivo possono assumere una colorazione di fondo molto scura, quasi nera, con toni bluastri, macchie radiali argentee dietro l'occhio e fasce verticali argentee sui fianchi. In questa livrea la parte a raggi molli della dorsale e dell'anale e la caudale diventano grigio chiaro; si forma inoltre un'area irregolare chiara sul dorso dietro l'opercolo e l'occhio diventa bianco[8].
Raggiunge dimensioni notevoli, fino a 140-150 cm di lunghezza e circa 60 kg di peso[2].
Biologia
modificaPuò vivere fino a 61 anni[11].
Comportamento
modificaÈ un animale piuttosto timido ma dotato di una certa curiosità[8]. Si tratta di una specie fortemente territoriale[2].
Riproduzione
modificaE. marginatus è un ermafrodita proterogino: gli esemplari di grandi dimensioni sono pertanto tutti maschi. La maturità sessuale viene raggiunta a 5-6 anni, mentre la transizione da femmina a maschio avviene tra i 9 e i 16 anni. I riproduttori formano piccoli gruppi, fino a qualche decina di individui, durante la stagione riproduttiva[1], che cade nel periodo estivo[8].
Alimentazione
modificaÈ un predatore che si nutre principalmente di molluschi, crostacei e pesci[12]. Una parte importante della dieta è costituita dai cefalopodi[10]. Con la crescita diventa progressivamente più piscivora e i grandi adulti si nutrono prevalentemente di pesci[2].
Pesca
modificaSi cattura con palamiti, nasse e reti a strascico[9]. Abbocca anche alle lenze[2] ed è una tipica preda dei pescatori subacquei. Le carni sono consiserate ottime[9].
Conservazione
modificaLa Lista rossa IUCN classifica Epinephelus marginatus come vulnerabile. La principale minaccia è la sovrapesca, che in alcune parti dell'areale ha portato a diminuzioni delle popolazioni superiori all'80%.
Essenda una specie ermafrodita proterogina, gli individui più grandi – e più difficili da catturare – sono maschi, il che può causare uno squilibrio tra i sessi. Anche la crescita lenta e la formazione di aggregazioni riproduttive, che favoriscono la cattura in massa, rendono la specie particolarmente vulnerabile.
Laddove la pesca è stata vietata (come in Francia) o nelle aree marine protette, si è osservato un notevole incremento delle popolazioni, confermando il ruolo della pesca eccessiva nel declino della specie. Nei paesi europei del Mediterraneo in cui sono state introdotte misure di limitazione e controllo della pesca, le popolazioni sembrano in lenta ripresa[1].
Note
modifica- ^ a b c d IUCN
- ^ a b c d e f FishBase
- ^ D.M. 25/07/ 05 MIPAF
- ^ WoRMS
- ^ Mipaaf - Decreto ministeriale n°19105 del 22 settembre 2017 - Denominazioni in lingua italiana delle specie ittiche di interesse commerciale, su politicheagricole.it. URL consultato il 5 aprile 2018.
- ^ Rico e Acha, 2003
- ^ Ugarković e Dragičević, 2023, p. 163
- ^ a b c d e f g h Louisy, 2006, p. 169
- ^ a b c d e f Costa, 1991, p. 84
- ^ a b c d Tortonese, 1975, pp. 64-65
- ^ Reñones et al., 2007
- ^ Food items reported for Epinephelus marginatus - FishBase
Bibliografia
modifica- Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, Milano, Il Castello, 2005, ISBN 88-8039-395-2.
- Francesco Costa, Atlante dei pesci dei mari italiani, Milano, Mursia, 1991, ISBN 8842510033.
- Patrick Louisy, Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo, a cura di Trainito, Egidio, Milano, Il Castello, 2006, ISBN 888039472X.
- (EN) Reñones O., C.Piñeiro, Mas X. e Goñi R., Age and growth of the dusky grouper Epinephelus marginatus (Lowe 1834) in an exploited population of the western Mediterranean Sea (PDF), in Journal of Fish Biology, vol. 71, n. 2, 2007, pp. 346-362, DOI:10.1111/j.1095-8649.2007.01482.x.
- (EN) Rico M.R. e Acha M., Southernmost occurrence of Epinephelus marginatus in the south‐west Atlantic, in Journal of Fish Biology, vol. 63, n. 6, 2003, DOI:10.1111/j.1095-8649.2003.00271.x.
- Tortonese E., Osteichthyes: pesci ossei. Vol. 1, collana Fauna d'Italia, Bologna, Calderini, 1975, ISBN 9788870190977.
- (EN) Ugarković P. e Dragičević B., Documenting the spatial and temporal expansion of grouper species in the eastern Adriatic Sea (Croatia) through local ecological knowledge of recreational fishermen, in NAŠE MORE: znanstveni časopis za more i pomorstvo, vol. 7, 3 (special issue), 2023, pp. 160-170, DOI:10.17818/NM/2023/SI4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Epinephelus marginatus
- Wikispecies contiene informazioni su Epinephelus marginatus
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Epinephelus marginatus, su FishBase. URL consultato il 24 agosto 2025.
- (EN) Pollard, D.A., Afonso, P., Bertoncini, A.A., Fennessy, S., Francour, P. & Barreiros, J., Mycteroperca marginata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 24 agosto 2025.
- (EN) Epinephelus marginatus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
- (EN) Food items reported for Epinephelus marginatus, su fishbase.us. URL consultato il 20 agosto 2025.