Flaveriinae

sottotribù di piante

Flaveriinae Less., 1832 è una sottotribù di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteracee (sottofamiglia Asteroideae, tribù Tageteae).[1][2]

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Flaveriinae
Flaveria trinervia
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùTageteae
SottotribùFlaveriinae
Less., 1832
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùTageteae
Sottotribù Flaveriinae
Generi

Etimologia

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Il nome della sottotribù deriva dal suo genere tipo (Flaveria Juss., 1789) il cui significato deriva dal latino "flavus" ( = puro giallo) e si riferisce al colore dei fiori delle varie specie del genere.[3][4]
Il nome scientifico è stato proposto per la prima volta dal botanico tedesco Christian Friedrich Lessing (Syców, 1809 – Krasnojarsk, 1862) nella pubblicazione "Synopsis Generum Compositarum 235. 1832" del 1832.[5]

Descrizione

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Il portamento
Sartwellia flaveriae
 
Le foglie
Flaveria trinervia
 
Infiorescenza
Haploesthes greggii
 
I fiori
Flaveria bidentis

Portamento. Le specie di questa sottotribù hanno un habitus di tipo erbaceo annuale o perenne, o arbustivo (raramente è arboreo).[6][7][8][9][10][11][12]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa. Altezza media: 10-80 cm.

Foglie. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo opposto. La lamina varia da lineare/filiforme o lanceolata a ellittica/oblungo-ovale con 1 o 3 nevi. Sono picciolate o sessili con bordi dentati. Le facce sono glabre o glabrescenti. La consistenza può essere succulenta.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da capolini terminali di tipo radiato o discoide in formazioni aperte o raggruppate di tipo corimboso. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a emisferiche o campanulate, urceolate, obconiche o a spirale, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Alla base dell'involucro può essere presente un calice di 1 - 2 brattee fogliacee. Le brattee involucrali, persistenti, normalmente sono da 2 a 8 disposte su 1 - 3 serie con dimensioni subuguali; le forme sono da lineari a oblunghe. Il ricettacolo è privo di pagliette a protezione della base dei fiori; ha una forma da piatta a conica o convessa (qualche volta è provvisto di setole).

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 0 a 6, sono femminili e sono disposti su una o più serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 1 a 60) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [13]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice la ligula è bilobata o trilobata poco profondamente; il colore è giallo;
  • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in alcuni lobi; i tubi in lunghezza sono minori o uguali alla gola, quest'ultima generalmente a forma d'imbuto o campanulata; i lobi sono 5 a forma deltoide.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le appendici delle antere variano da lineari a ovate o deltate e sono glabre. Le teche delle antere hanno un colore pallido. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo è unico e con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono troncati con appendici molto corte o assenti (non sono vascolarizzate). Le superfici stigmatiche sono due e strettamente parallele.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma da cilindrica a strettamente obovata o clavata (raramente sono appena compressi). La superficie è solcata da 8 - 15 coste longitudinali, è nera e varia da glabra a sparsamente pubescente. In alcune specie è presente un evidente carpoforo a forma conica. Il pappo è assente o è persistente ed è formato da poche scaglie (da 2 a 5 a forma ovale) oppure è formato da diverse scaglie raccolte in una coroncina o molte setole (fino a 20 - 25) ineguali, oppure misto: 5 setole e 5 scaglie connate alla base in una sola serie. Gli acheni sono caratteristicamente provvisti di uno strato di fitomelanina, una sostanza organica che garantisce resistenza contro gli attacchi batterici e da parte degli insetti.[14]

Biologia

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Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questa sottotribù sono distribuite in America e in particolare tra la parte meridionale degli USA e il Messico settentrionale; a parte una specie del genere Flaveria che è originaria dell'Australia. In altre parti del mondo (Eurasia e Africa) sono considerate specie naturalizzate o "introdotte". L'habitat preferito è quello secco delle zone aperte tropicali o subtropicali dell'America.

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

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Cladogramma della sottotribù

La tribù di appartenenza di questa voce (Tageteae) è una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, all'interno della sottofamiglia, fa parte del gruppo "Helianthodae Alliance" (o anche “Helianthodae-Phytomelanic cipsela clade”) caratterizzato dalla presenza nella cipsela/achenio di uno strato di fitomelanina.[18][19] Rispetto alle altre tribù della sottofamiglia (Asteroideae), Tageteae è “gruppo fratello” delle tribù Chenactideae e Bahieae, e insieme occupano una posizione intermedia all'interno della Heliantheae Alliance. In particolare la tribù è caratterizzata da steli biancastri e fragili, da foglie e brattee con ghiandole traslucide aromatiche, da stili dei fiori del disco divisi con bracci troncati e da acheni con delle evidenti coste.

Tradizionalmente i generi della sottotribù Flaveriinae sono inclusi nella tribù Heliantheae. Prima ancora le molte varietà del pappo hanno indotto alcuni Autori a includere il genere Haploesthes nella tribù Senecioneae.[11][12] Ma recenti analisi di tipo filogenetico sul DNA di alcune specie dei tre generi considerati hanno evidenziato un clade appartenente alla tribù delle Tageteae, in particolare questo clade è “gruppo fratello” del "core" delle Tageteae.[20] Il cladogramma a lato tratto dalla pubblicazione citata[21] e semplificato, mostra la posizione della sottotribù nell'ambito della tribù Tageteae.

Il genere Flaveria, noto per le sue specie che mostrano una gamma di tipi fotosintetici dal C3 al C4, è importante come genere modello per lo studio dell’evoluzione della fotosintesi C4, grazie alla presenza di specie con stadi intermedi ben documentati.[10]

I caratteri distintivi dei tre generi della sottotribù sono:

  • i tubi delle corolle sono glabri oppure ricoperti da pochi corti tricomi ghiandolari;
  • le cellule del tessuto endoteciale delle antere contengono 2 - 4 ispessimenti polari;
  • gli stigmi dello stilo sono troncati;
  • il pappo è caratterizzata da molte coste e da alcuni dettagli cellulari del tegumento.

Il numero cromosomico delle specie della sottotribù è: 2n = 36.[10]

Composizione della sottotribù

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La sottotribù Flaveriinae comprende 3 generi e 29 specie.[10]

Genere N. specie Distribuzione Fiori
Flaveria Juss., 1789 21 spp. America (dagli Usa all'Argentina)  
Haploesthes A. Gray, 1849 4 spp. USA (del sud ovest) e Messico (del nord est)  
Sartwellia A. Gray, 1852 4 spp. USA (del sud ovest) e Messico (del nord est)  

Chiave per i generi

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Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della sottotribù l'elenco seguente utilizza il sistema delle chiavi analitiche:[10][11]

genere Flaveria.
  • 1B: i capolini sono del tipo radiato con 3 o più fiori ligulati;
  • 2A: i fiori del disco sono da 18 a 30; gli acheni dei fiori del disco hanno un pappo formato da numerose setole (20 o più);
genere Haploesthes.
  • 2B: i fiori del raggio sono 3 - 5; gli acheni dei fiori del disco hanno un pappo formato da 4 - 6 scaglie alternate a 4 - 6 setole (a volte tutti gli elementi del pappo sono connati alla base);
genere Sartwellia.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Susanna et al. 2020
  3. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 30 aprile 2013.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 30 aprile 2013.
  5. ^ Indices Nominum Supragenericorum Plantarum Vascularium, su plantsystematics.org, p. F. URL consultato il 21 ottobre 2025.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 701.
  10. ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, p. 422.
  11. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 30 aprile 2013.
  12. ^ a b Robinson 1981, pag. 72.
  13. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  14. ^ Pandey A.K. & Dhakal M.R, Phytomelanin in Compositae (PDF), in Current Science 2001; 80(8): 933-940.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Mandel et al. 2019
  19. ^ Zhang et al. 2021
  20. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 701.
  21. ^ Funk & Susanna, pag. 701.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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