Governo Bonomi I

56º Governo del Regno d'Italia

Il governo Bonomi I è stato il cinquantaseiesimo esecutivo del Regno d'Italia, il primo guidato da Ivanoe Bonomi.

Governo Bonomi I
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioIvanoe Bonomi
(PSRI)
CoalizionePPI, DS[1], UL, PDR, Indipendenti

Appoggio esterno: BN, PLDI, PE-PAS

LegislaturaXXVI
Giuramento4 luglio 1921
Dimissioni3 febbraio 1922
(respinte)
16 febbraio 1922
Governo successivoFacta I
26 febbraio 1922

Esso, nato in seguito alle dimissioni del governo precedente, è stato in carica dal 4 luglio 1921[2] al 26 febbraio 1922[3] (sebbene già dimissionario dal precedente 16 febbraio), per un totale di 238 giorni, ovvero 7 mesi e 23 giorni.

Questo esecutivo è stato altresì il primo ad essere stato guidato da un membro del Partito Socialista Riformista Italiano (PSRI).

Compagine di governo

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Affiliazione politica

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Partito Presidente Ministri Sottosegretari Totale
Partito Socialista Riformista Italiano 1 3 2 6
Unione Liberale (Italia) - 6 6 12
Partito Popolare Italiano (1919) - 3 7 10
Democrazia Sociale - 3 2 5
Indipendente (politica) - 1 2 3

Con l’appoggio esterno di Blocchi nazionali, Partito Liberale Democratico Italiano e Partito Economico-Partito Agrario Siciliano.

Situazione parlamentare

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NOTA: Nonostante ormai le dinamiche parlamentari sulla fiducia (che venivano spesso attuate indirettamente e tramite vari ordini del giorno), avevano ormai portato ad una prassi di forte rilevanza stratificata e abbastanza consolidata dell’organo legislativo e della Monarchia parlamentare, con un’evidente evoluzione in senso democratico della responsabilità politica, essa fu ciononostante solo una convenzione costituzionale. Ufficialmente infatti, ai tempi del Regno d'Italia, poiché secondo lo Statuto Albertino il governo rispondeva concretamente al solo Re (il quale, dando egli stesso una prima fiducia al governo, aveva il potere di far resistere l’esecutivo ad un voto della Camera dei deputati, come alcune volte fece), il rapporto con il Parlamento in senso moderno non era pienamente obbligatorio, pur diventato oramai fondamentale. Per questo motivo, il grafico sottostante espone, secondo ricostruzioni e dichiarazioni, nonché secondo la composizione del governo ed anche secondo il voto effettivamente subìto, il supporto che questo ha ottenuto a fini puramente enciclopedici e storici, tenendo conto della facile mutevolezza delle forze politiche e del contesto storico-politico.

Al momento della sua formazione, il 4 luglio 1921:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[4] Governo PPI (108), DS (29), UL (43), PDR (11)
191 / 535
Appoggio esterno BN (68), PLDI (68), PE-PAS (5)
141 / 535
Opposizione PSI (123), FIC (37), PCd'I (15), PDC (10), LST (9), PRI (6), SI (1)
203 / 535

Al momento della sua caduta, il 16 febbraio 1922:

Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[4] Governo PPI (73), UL (43), PDR (11)
127 / 535
Astensione PLDI-D. (1)
1 / 535
Opposizione PSI (123), PLDI (65), PNF (37), DS (29), PCd'I (15), PDC (10), LST (9), PRI (6), SI (1)
295 / 535
Non votanti BN (70), PPI-D. (35), PE-PAS (5), PLDI (2)
112 / 535

Composizione

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Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei ministri   Ivanoe Bonomi (PSRI) Giuseppe Bevione
Ministero Ministri Sottosegretario
Affari Esteri Ivanoe Bonomi (PSRI)
Ad interim (fino al 7 luglio 1921)
Angelo Valvassori Peroni
(dal 27 agosto 1921)
  Pietro Tomasi della Torretta (Indipendente)
(dal 7 luglio 1921)
Interno   Ivanoe Bonomi (PSRI) Antonio Teso
Agricoltura   Angelo Mauri (PPI) Domenico Andrea Spada
Colonie   Giuseppe Girardini (DS) Pier Gaetano Venino
Finanze   Marcello Soleri (UL) Giuseppe Albanese
Tesoro   Giuseppe de Nava (UL)
Giustizia e Affari di Culto   Giulio Rodinò (PPI) Giuseppe Sanna Randaccio
Guerra   Luigi Gasparotto (DS) Luigi Macchi
Industria e Commercio   Bortolo Belotti (UL)
Lavori Pubblici   Giuseppe Micheli (PPI) Nicola Lombardi
Lavoro e Previdenza Sociale   Alberto Beneduce (PSRI) Giovanni Maria Longinotti
Marina   Eugenio Bergamasco (UL) Erminio Sipari
Poste e Telegrafi   Vincenzo Giuffrida (DS) Domenico Brezzi
Pubblica Istruzione   Orso Mario Corbino (UL)
Ricostruzione delle Terre liberate dal nemico   Giovanni Raineri (UL) Umberto Merlin

Cronologia

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  • 4 luglio - Il governo giura dinnanzi al Re.
  • 2 febbraio - Il governo annuncia alla Camera dei Deputati che, constatata la mutata situazione parlamentare causata dall’uscita dalla coalizione governativa della Democrazia Sociale (DS), esso rassegnava le dimissioni.
  • 16 febbraio - Avendo il Re respinto tali dimissioni, il governo si presenta nuovamente alla Camera per comunicare il fatto, ed il dibattito scaturito porta quindi alla pianificazione, su proposta dell’on. Angelo Celli, di un voto su un ordine del giorno concernente l’indirizzo politico complessiva del governo (ma senza menzione di sfiducia). Essendo, tuttavia, presto approvata poco dopo l’aggiunta di un emendamento implicante sfiducia nel governo, questo chiese la votazione per divisione. Tenutasi dunque la votazione, la prima parte fu approvata con 368 favorevoli (11 contrari, 3 astenuti, 153 non votanti), mentre la seconda fu approvata con 295 favorevoli (127 contrari, 1 astenuto, 112 non votanti). Conseguentemente a tale esito, il governo rassegna nuovamente le dimissioni dinnanzi al Re che, accettatele, conferisce l’incarico a Luigi Facta.
  • 26 febbraio - Con la formazione del nuovo esecutivo termina ufficialmente l’esperienza di governo.
  1. ^ Fino al 2 febbraio 1922.
  2. ^ Le accoglienze, su archiviolastampa.it, 5 luglio 1921.
  3. ^ I nuovi ministri prestano giuramento, su archiviolastampa.it, 27 febbraio 1922.
  4. ^ a b Viene qui riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipassero al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo era la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  5. ^ Sottosegretario per l'assistenza militare e le pensioni di guerra.
  6. ^ Sottosegretario per la Marina Mercantile e i Combustibili.
  7. ^ Sottosegretario per le Antichità e le Belle Arti.

Bibliografia

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  • Parlamenti e Governi d’Italia (dal 1848 al 1970) - Vol. II - Francesco Bartolotta - Vito Bianco Editore - 1971

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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