Governo Lecornu I
Il governo Lecornu I è stato il quarantasettesimo governo della Quinta Repubblica francese, in carica dal 9 settembre al 12 ottobre 2025 (sebbene già dimissionario dal precedente 8 ottobre), sotto la presidenza di Emmanuel Macron.
| Governo Lecornu I | |
|---|---|
| Stato | |
| Primo ministro | Sébastien Lecornu (RE) |
| Coalizione | ENS[N 1], LR |
| Legislatura | XVII |
| Giuramento | 9 settembre 2025[N 2] |
| Dimissioni | 8 ottobre 2025 |
| Governo successivo | 12 ottobre 2025 |
Si è insediato in seguito alle dimissioni di François Bayrou dalla carica di Primo ministro, disposte dopo la perdita di un voto di fiducia l’8 settembre 2025, con i ministri che hanno giurato il successivo 5 ottobre. Il giorno successivo, tuttavia, l’esecutivo ha rassegnato le dimissioni (accettate lo stesso giorno ma esecutive dall’8 ottobre) a causa della sua incapacità di raggiungere un sufficiente supporto politico e di conflitti interni ai partiti politici che lo componevano.
Esso è stato sia il governo che ha fatto trascorrere il tempo più lungo tra la nomina del Primo ministro (che è disposta dal Presidente della Repubblica senza ulteriori conferme) e l'annuncio della sua composizione ministeriale (prerogativa invece del capo del governo), primato precedentemente detenuto dal Governo Barnier (che aveva impiegato 16 giorni)[1], che il governo più corto della Quinta Repubblica francese (considerando come effettivo solo il tempo intercorso tra la nomina formale dei ministri e le dimissioni del Primo ministro), ed uno dei più corti della storia politica della Francia, essendo rimasto in carica, nominalmente, per solo 14 ore.[2][3]
Storia
modificaIn seguito al fallimento, in data 8 settembre, di una questione di fiducia nei confronti del Governo Bayrou[4], per il paese si è ormai periodicamente ri-palesato, come ampiamente previsto[5], un significativo periodo di incertezza, caratterizzato da lunghe negoziazioni e difficoltà in tutto il processo di formazione, complice la complessità dell’assumere l’incarico con una situazione parlamentare assai sfavorevole derivante dalle elezioni legislative dell’anno precedente, cosa che ha fatto presagire anche un rischio di nuove elezioni.[6]
Questa volta tuttavia, a differenza del governo precedente e contrariamente a quanto ipotizzato, il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, ha deciso di agire velocemente, nominando già il giorno dopo Sébastien Lecornu come nuovo Primo ministro.[7]
Tale nomina tuttavia, nonostante la figura discreta e mediatrice del nuovo capo del governo[8], nonché alcune immediate concessioni sull’incombente legge di bilancio[9], non è comunque stata recepita, a differenza delle altre compagini ministeriali (quantomeno tollerate), come interlocutrice accettabile dalle fazioni dell’Assemblea nazionale — persino dal più aperto Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen —, portando così il governo, segnato ancora una volta da un clima politico, economico e sociale instabile e tutt’altro che favorevole (complici anche un declassamento del debito pubblico nazionale da parte di Fitch Ratings e le numerose proteste)[10][11], a tentare di navigare a vista alla ricerca di almeno un’ “essenziale tolleranza politica”.
Alla fine, dopo quasi un mese di attesa, i ministri sono stati nominati solamente in data 5 ottobre[12]. Le nomine, tuttavia, oltre ad essere rimaste per buona parte le stesse, sono state inevitabilmente criticate di nuovo sia dalla sinistra che dalla destra, ma stavolta anche ineditamente dai I Repubblicani (LR) guidati da Bruno Retailleau che, pur rimasti nel governo, sarebbero stati frustrati dalla bassa incisività dei titolari dei dicasteri, nonché dall’aver saputo solo a nomine ultimate di essere stati politicamente ridimensionati (principalmente per permettere il ritorno nell’esecutivo di Bruno Le Maire, già ritenuto dall’Assemblea nazionale politicamente incompatibile a causa della sua passata gestione del Ministero dell’economia)[13]. Per queste ragioni, dunque, pur avendo pienamente avviato il governo da solo un giorno, il Primo ministro ha subito deciso di rassegnare poche ore dopo, in data 6 ottobre, le dimissioni (accettate dal Presidente Emmanuel Macron ma esecutive solo due giorni dopo), a causa dei palesi contrasti politici insanabili che nel mentre avrebbero minato ogni sua possibilità di azione.[14]
Compagine di governo
modificaAppartenenza politica
modificaL'appartenenza politica dei membri del Governo alla sua formazione è la seguente:
| Partito | Presidente | Ministri | Ministri delegati | Totale | |
|---|---|---|---|---|---|
| Renaissance | 1 | 9 | 2 | 12 | |
| I Repubblicani | - | 4 | - | 4 | |
| Movimento Democratico | - | 2 | - | 2 | |
| Horizons | - | 1 | - | 1 | |
| Totale | 1 | 16 | 2 | 19 | |
Situazione parlamentare
modificaAl pari del precedente, poiché la Costituzione della Francia non la dispone come obbligatoria per l’esecutivo, questo governo non si è sottoposto (anche per via della sua cortissima durata) ad una esplicita mozione di fiducia e, per questo motivo, il grafico seguente è frutto di dichiarazioni ufficiali dei partiti e delle loro posizioni espresse al momento della nomina dei ministri.
| Camera | Collocazione | Partiti | Seggi |
|---|---|---|---|
| Assemblea Nazionale[N 3] | Governo | ENS (162): RE (92), MoDem (36), HOR (34); Altri (50): LR (50) |
212 / 577
|
| Opposizione | NFP (195): LFI (72), SOC (68), ECO (38)[N 4], GDR (17); Altri (170): RN (123), LIOT (23), UDR (15), N-I (9) |
365 / 577
|
Composizione
modificaNOTA: A causa delle repentine dimissioni del Governo, i suoi membri (tranne il Primo ministro, regolarmente nominato dal Presidente della Repubblica in quanto sua esclusiva facoltà, e Bruno Le Maire, che ha invece esplicitamente richiesto, visti i fatti, di non essere incaricato[15], cedendo così immediatamente ad interim il dicastero previsto per lui al capo del governo[16]), non hanno mai perfezionato la loro qualifica di ministro derivante dall’iscrizione in Gazzetta ufficiale con un formale passaggio di potere e sono quindi rimasti come facenti funzione o incaricati (ad interim/de facto) degli affari correnti e con funzioni limitate.[17]
| Ufficio del Primo ministro | |||||
|---|---|---|---|---|---|
| Carica | Titolare | Ministri delegati | |||
| Primo ministro | Sébastien Lecornu (RE) |
| |||
| Ministeri | |||||
| Ministri | Ministri delegati o affiancati | Segretari di Stato | |||
| Ministro di Stato | Élisabeth Borne (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Ministro di Stato | Manuel Valls (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Ministro di Stato | Gérald Darmanin (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Ministro di Stato | Bruno Retailleau (LR) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Ministro di Stato | Bruno Le Maire (RE) Dal 05 al 06/10/2025[N 5] |
Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Sébastien Lecornu (RE) (ad interim) Dal 06/10/2025 | |||||
| Europa ed Affari esteri | Jean-Noël Barrot (MoDem) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Economia, Finanze e Sovranità industriale e digitale | Roland Lescure (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Conti pubblici | Amélie de Montchalin (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Lavoro, Salute, Solidarietà, Famiglie, Autonomia e Disabili | Catherine Vautrin (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Trasporti | Philippe Tabarot (LR) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Gestione dei territori, Decentralizzazione ed Edilizia abitativa | Éric Woerth (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Cultura | Rachida Dati (LR) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Transizione ecologica, Biodiversità, Foreste, Mare e Pesca | Agnès Pannier-Runacher (RE) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Agricoltura e Sovranità alimentare | Annie Genevard (LR) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Sport, Gioventù e Vita associativa | Marina Ferrari (MoDem) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
| Funzione pubblica, Semplificazione e Trasformazione dell’azione pubblica | Naïma Moutchou (HOR) | Carica non assegnata | Carica non assegnata | ||
Note
modificaEsplicative
modifica- ^ RE - MoDem - HOR - PR - DVG - DVD.
- ^ La data si riferisce alla nomina del Primo ministro Lecornu; l'entrata in carica degli altri membri è avvenuta il 5 ottobre.
- ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato) poiché solo quest'ultima ha il potere di controllare il rapporto di fiducia con l'esecutivo.
- ^ Comprende anche G.s e Gé.
- ^ Di fatto, non ha mai assunto la carica.
Bibliografiche
modifica- ^ (FR) Dix-sept jours sans gouvernement: Sébastien Lecornu bat le record de Michel Barnier, Ouest France, 26 settembre 2025.
- ^ Il mandato di Sebastien Lecornu il più breve nella storia della Quinta Repubblica francese, Rai News, 6 ottobre 2025.
- ^ (FR) Manon Romain e Denis Cosnard, Sébastien Lecornu, premier ministre le plus éphémère de la Vᵉ République, à la tête du gouvernement le plus court depuis plus d’un siècle, Le Monde, 6 ottobre 2025.
- ^ È caduto il governo francese, di nuovo, Il Post, 8 settembre 2025.
- ^ L’ultima scommessa di François Bayrou, Il Post, 26 agosto 2025.
- ^ Macron sta finendo i candidati a primo ministro, Il Post, 9 settembre 2025.
- ^ Sébastien Lecornu è il nuovo primo ministro francese, Il Post, 9 settembre 2025.
- ^ Chi è Sébastien Lecornu, il nuovo primo ministro francese, Il Post, 10 settembre 2025.
- ^ Il nuovo primo ministro francese, Sébastien Lecornu, ritirerà il piano del suo predecessore di abolire due giorni festivi, Il Post, 14 settembre 2025.
- ^ Alla politica francese mancava giusto un altro motivo per scontrarsi sul debito pubblico, Il Post, 13 settembre 2025.
- ^ Perché si protesta in Francia, Il Post, 21 settembre 2025.
- ^ In Francia c’è un nuovo governo, ed è molto simile al precedente, Il Post, 5 ottobre 2025.
- ^ Francia, al via il governo Lecornu: nominati 18 ministri. Prime reazioni già molto negative, Il Post, 5 ottobre 2025.
- ^ Sébastien Lecornu si è dimesso, ma resterà in carica fino a mercoledì, Il Post, 6 ottobre 2025.
- ^ (FR) Démission de Sébastien Lecornu: Bruno Le Maire propose de ne pas participer au gouvernement pour "permettre la reprise des discussions", su franceinfo.fr, France Info, 6 ottobre 2025.
- ^ (FR) Décret du 6 octobre 2025 relatif à l'expédition des affaires courantes relevant du ministère des armées et des anciens combattants, su legifrance.gouv.fr, Légifrance, 6 ottobre 2025.
- ^ (FR) Par Guillaume Jacquot, Démission de Sébastien Lecornu: les ministres démissionnaires pourront disposer d’un cabinet, su publicsenat.fr, Public Sénat, 6 ottobre 2025.
