Partito della Risurrezione del Popolo Iraniano
Il Partito della Risurrezione del Popolo Iraniano noto anche semplicemente come Rastakhiz, fu istituito il 1º marzo 1974 per ordine dello scià Mohammad Reza Pahlavi, con l’obiettivo di costituire un’unica forza politica unificata all’interno del sistema imperiale iraniano. A seguito della sua fondazione, tutti i partiti e le organizzazioni politiche allora esistenti, tra cui il Partito del Nuovo Iran, il Partito Popolare, il Partito Paniraniano, il Partito Sumka e il Partito Iraniano, furono costretti a confluire nella nuova formazione. Parallelamente, i dipendenti pubblici vennero obbligati a iscriversi al partito.
Partito della Risurrezione del Popolo Iraniano | |
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Rastakhiz حزب رستاخیز ملت ایران | |
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Stato | ![]() |
Sede | Teheran |
Fondazione | 1975 |
Dissoluzione | 1978 |
Ideologia | Populismo, monarchismo, nazionalismo iraniano |
Collocazione | Grande tenda |
La creazione del Partito della Resurrezione segnò, di fatto, la fine delle apparenze di pluralismo politico e di democrazia durante la dinastia Pahlavi[1].
Storia
modificaFondato durante il governo del primo ministro Jamshid Amouzegar, il partito venne accusato da alcuni osservatori di aver contribuito indirettamente al rovesciamento della monarchia Pahlavi. L’iscrizione obbligatoria, il pagamento delle quote e l’ingerenza del partito in questioni politiche, economiche e religiose avrebbero infatti alienato ampi strati della popolazione, compresi molti iraniani fino ad allora apolitici[2].
Accanto al partito fu istituita anche un’organizzazione giovanile, la Gioventù Rastakhiz, che Hoveyda descrisse come «lo strumento dello sviluppo dell’Iran». Attraverso quest’ala giovanile e una task force speciale, il partito avviò una vasta campagna contro il cosiddetto “profittatismo”, rivolta in particolare ai mercanti dei bazar, presto indicati come «nemici dello Stato». Nell’ottobre 1975 lo scià definì tale iniziativa un “movimento culturale” e la proclamò quattordicesimo principio della Rivoluzione bianca.
Il sistema monopartitico imposto con la nascita del Rastakhiz si dissolse alla fine del 1978, quando la rivoluzione iraniana iniziò a prendere slancio.
Correnti
modificaIl Partito della Resurrezione era suddiviso in due correnti principali: la fazione Progressista, guidata da Amir-Abbas Hoveyda, e quella conservatrice, sotto la guida di Houshang Ansari. Ufficialmente le due fazioni avrebbero dovuto rappresentare approcci diversi alla gestione politica ed economica, mantenendo comunque la fedeltà ai principi del partito, alla Costituzione e al programma approvato. In pratica, però, queste differenze erano limitate, poiché le tendenze già presenti nei partiti minori fedeli al regime vennero semplicemente assorbite in questa nuova struttura. La designazione dei leader delle fazioni restava inoltre nelle mani dello scià Mohammad Reza Pahlavi.
Nel giugno 1978 (Khordad 1357) si affermò anche una terza corrente, nota come fazione liberale, sotto la guida di Houshang Nahavandi. Essa nacque criticando le politiche e le azioni del Partito della Resurrezione e si dedicò all’analisi delle questioni economiche e sociali dell’Iran. Secondo lo stesso Nahavandi, la sua formazione avvenne su impulso dello scià, motivo per cui venne spesso definita «l’opposizione di Sua Maestà».
Consiglio centrale
modificaIl primo Consiglio Centrale del Partito Rastakhiz si riunì il 2 giugno 1978, con un messaggio di Mohammad Reza Shah e interventi di Jamshid Amouzgar, allora Primo Ministro e Segretario Generale del partito. Durante la seduta, furono eletti 55 membri permanenti del consiglio esecutivo tra i circa 1.900 partecipanti al Consiglio Centrale. Il principale compito del Consiglio Centrale consisteva nel discutere e deliberare sulle questioni proposte dal Segretario Generale, sotto la presidenza del Primo Ministro. Nel corso dello stesso incontro furono inoltre approvati i requisiti richiesti ai candidati per le elezioni delle due camere del Parlamento e delle assemblee locali[3].
Note
modifica- ^ (FA) ۵۰ سالگی تاسیس حزب رستاخیز؛ روزی که تظاهر به دموکراسی در ایران شاهنشاهی به پایان رسید, su bbc.com.
- ^ (EN) Abrahamiano, Ervand (1982). L'Iran tra due rivoluzioni, su archive.org.
- ^ (FA) از ۲۶ اردیبهشت تا سوم خرداد ۱۳۵۷چه گذشت, su zamaaneh.com.
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