Romano Rostislavič
Romano Rostislavič (in russo e in ucraino Роман Ростиславич?; ... – 1180) fu principe di Smolensk (1160-1172; 1177-1180), principe di Kiev (1171-1173; 1175-1176 o 1177) con il nome di Romano I di Kiev e principe di Novgorod (1178–1179).
Romano Rostislavič | |
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principe di Smolensk | |
In carica | 1167 – 1180 – 1177 – 1180 |
Predecessore | Rostislav Mstislavič (o Vladimiro III Mstislavič) |
Successore | Davide Rostislavič |
principe di Kiev | |
In carica | 1171 – 1173 – 1175 – 1176 (o 1177 |
Predecessore | Michele I Jur'evič Jaroslav II Izjaslavič |
Successore | Vsevolod III Jur'evič Svjatoslav III Vsevolodovič |
principe di Novgorod | |
In carica | 1178 – 1179 |
Predecessore | Jaropolk Rostislavič |
Successore | Mstislav Rostislavič |
Morte | 1180 |
Dinastia | Rostislavič (Rjurikidi) |
Padre | Rostislav Mstislavič |
Madre | NN |
Consorte | figlia ignota di Svjatoslav Olgovič |
Figli | Jaropolk Mstislav |
Religione | ortodossia |
Biografia
modificaFiglio primogenito di Rostislav Mstislavič[1] e di una consorte incerta, Romano apparteneva alla dinastia dei Rjurikidi, più precisamente al ramo dei Rostislavič. È noto che, nel 1159, suo padre incaricò lui e suo fratello Rurik Rostislavič in aiuto di Rogvolod Borisovič di Polock contro Minsk.[2]
Romano si impose per breve tempo quale principe di Kiev nel luglio del 1171, subentrando a Gleb Jur'evič, morto in circostanze misteriose il 20 gennaio 1171.[3] La nomina di Romano avvenne perché il principe di Vladimir-Suzdal' Andrea Bogoljubskij, la cui ingerenza nella moderna capitale ucraina era fortissima da un biennio, non fu in grado di insediare un proprio fantoccio al potere.[4] Nel 1173, la situazione si incancrenì quando i kievani diffusero la voce che Gleb fosse stato avvelenato e Andrea pretese da Romano Rostislavič di ricercare i colpevoli e inviarli al suo cospetto.[4] Avendo rigettato la richiesta, costui pretese che Romano e i suoi fratelli Davide e Mstislav lasciassero Kiev, Vyšhorod e Belgorod, tornando infine al loro dominio patrimoniale di Smolensk.[4] Rurik, l'altro fratello di Romano attivo a Vručij, fu ignorato dalla minaccia, mentre Romano, per evitare scontri, tornò a Smolensk e Andrea lo sostituì con suo fratello Michele Jur'evič a Kiev.[4][3] Quest'ultimo valutò attentamente la situazione e, per timore di subire lo stesso destino di Gleb, preferì consegnare l'insediamento al fratello minore Vsevolod (il futuro Vsevolod III di Vladimir) e al nipote Jaropolk Rostislavič. Rurik, Davide e Mstislav, tuttavia, non furono soddisfatti di questi accordi e reagirono attaccando il 24 marzo la città, facendo prigionieri Vsevolod e Jaropolk e nominando Rurik come nuovo principe.[5]
Si trattò della prima volta che i Rostislavič sfidarono apertamente l'autorità di Andrea, la cui posizione genealogica era superiore.[4] Benché Romano fosse il fratello maggiore, la nomina di Rurik non fu da lui contestata, motivo per cui è chiaro che ormai il rispetto della tradizione dei decenni precedenti stesse gradualmente sfumando.[4] Il cambio di fazione di Michele Jur'evič allarmò ulteriormente Andrea, che intimò subito i Rostislavič di abbandonare Kiev; poiché la minaccia cadde nel vuoto, egli radunò presto un grande esercito con l'ausilio del ramo rjurikide degli Olgoviči, assegnandone la gestione a Svjatoslav Vsevolodovič, principe di Černihiv.[6] All'avvicinarsi delle truppe, la città di Kiev era già stata abbandonata da Rurik, che si rifugiò a Belgorod e la rese suo dominio personale.[7] Dopo varie settimane turbolente che impedirono a qualsiasi fazione di assicurarsi di Kiev, i Rostislavič si dissero disponibili a insediare Romano al potere se Andrea Bogoljubskij lo avesse voluto, ma prima che potesse avere luogo una distensione dei rapporti, il principe di Vladimir fu assassinato il 29 giugno 1174.[8] Ciò sconvolse gli equilibri nella regione e spinse Romano Rostislavič a insediarsi a Kiev nel 1175 senza paura di incontrare degli oppositori.[7] Romano venne poi detronizzato da Svjatoslav Vsevolodovič di Černihiv con la forza nel 1176 (o 1177),[9] consapevole che ogni altro pretendente della sua generazione era deceduto.[10]
Nel 1180, Romano, che era il membro più anziano in vita dei Rostislavič, morì a Smolensk.[11] Mstislav era come detto già deceduto, motivo per cui Rurik e Davide rimasero i due soli eredi attivi della famiglia; il secondo sostituì Romano a Smolensk.[12]
Ebbe due figli, Jaropolk e Mstislav.
Ascendenza
modificaGenitori | Nonni | Bisnonni | ||||||||
Mstislav I Volodymyrovyč | Vladimir II Monomaco | |||||||||
Gytha del Wessex | ||||||||||
Rostislav Mstislavič | ||||||||||
Cristina di Svezia | Ingold I di Svezia | |||||||||
Elena di Svezia | ||||||||||
Romano Rostislavič | ||||||||||
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? | ||||||||||
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Note
modifica- ^ Dimnik (2009), p. 33.
- ^ PSRL, vol. 2, p. 496.
- ^ a b Pelenski (1988), p. 776.
- ^ a b c d e f Dimnik (2009), p. 37.
- ^ PSRL, vol. 2, pp. 569-571.
- ^ Dimnik (2009), pp. 37-38.
- ^ a b Dimnik (2009), p. 38.
- ^ PSRL, vol. 1, p. 369; vol. 2, p. 580.
- ^ Martin (2007), p. 130.
- ^ Dimnik (2009), pp. 38-39.
- ^ PSRL, vol. 2, pp. 616-618.
- ^ Dimnik (2009), p. 40.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Polnoe sobranie russkikh letopisei (PSRL) [Collezione Completa delle Cronache Russe]. URL consultato il 10 giugno 2025.
- Fonti secondarie
- (EN) Martin Dimnik, Ryurik Rostislavich (d. 1208?): the Unsung Champion of the Rostislavichi (PDF), in Ruthenica, VIII, 2009.
- (EN) Janet Martin, Medieval Russia, 980-1584, Cambridge University Press, 2007, ISBN 978-0-521-85916-5.
- (EN) Jaroslaw Pelenski, The Contest for the "Kievan Succession" (1155–1175): The Religious-Ecclesiastical Dimension, in Harvard Ukrainian Studies, n. 12/13, 1988, pp. 761-780.
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