Sargassum fusiforme

specie di protista della famiglia Sargassaceae

Sargassum fusiforme (Harvey) Setchell, 1931 appartiene alla classe delle feofite, è un'alga bruna con un tallo organizzato in ramificazioni quasi cilindriche che ricordano i rami degli alberi, è nera e dura, cresce a profondità maggiori rispetto alle altre alghe e possiede il maggior tenore di minerali e oligoelementi (34%)

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Sargassum fusiforme
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoChromista
SuperphylumHeterokontophyta
PhylumOchrophyta
ClassePhaeophyta
SottoclasseFucophycidae
OrdineFucales
FamigliaSargassaceae
GenereSargassum
SpecieS. fusiforme
Nomenclatura binomiale
Sargassum fusiforme
(Harv.) Setch., 1931
Sinonimi

Hizikia fusiformis
Cystophyllum fusiforme

Nomi comuni
  • (KO) 톳, tot o 녹미채 nongmichae
  • (JA) 鹿尾菜 o 羊栖菜, hijiki

Utilizzi e proprietà

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  Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

È un'alga di rigenerazione per eccellenza, è cicatrizzante, rinforza, facilita l'abbassamento del tasso di colesterolo, previene la carie dei denti, limita i capelli bianchi,è raccomandata durante la gravidanza e in piccolissime quantità ai bambini[senza fonte].

È ricchissima di minerali e di calcio: cento grammi di S. fusiforme secche contengono più di 1 400 mg di calcio, molto più del latte, che ne contiene solo 100. In queste alghe sono abbondantemente presenti i minerali più importanti, oltre ad oligoelementi, che hanno la funzione di tonificare il corpo e purificare il sangue[senza fonte], mantenendo costante il livello glicemico.

Queste alghe sono sempre state impiegate in piccole quantità nelle cucine cinese meridionale, coreana e giapponese, dove sono note perché esaltano la bellezza e rendono i capelli forti, lucidi ed elastici. Crescono soprattutto in Estremo Oriente, dove le loro piante a cespuglio rivestono le rocce appena sotto il livello dell'acqua, tali cespugli arrivano all'altezza di un metro e la raccolta avviene tra gennaio e maggio; i germogli più teneri e gustosi sono quelli che crescono per primi e raccolti all'inizio di stagione, in gennaio e febbraio.

Rischi per la salute

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Alcune agenzie governative per la sicurezza alimentare avvisano i consumatori di evitare il consumo di alghe hijiki. I test hanno mostrato che queste contengono concentrazioni significativamente alte di arsenico inorganico rispetto alle altre alghe, e questi risultati sono stati verificati da analisi svolte presso laboratori indipendenti [1].

Tra le agenzie governative per la sicurezza alimentare che ne sconsigliano il consumo ci sono:

  • Agenzia Canadese per l'ispezione alimentare [2]
  • Agenzia per gli standard alimentari del Regno Unito [3]
  • Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti [4]

Preparazione

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Dopo la raccolta, sono fatte bollire in grossi serbatoi pieni d'acqua di lavaggio delle alghe per parecchie ore, diventando più teneri e assorbendo il pigmento concentrato nell'acqua bollente; sono poi seccate, selezionate ed impacchettate per la vendita. Quando vengono ammollate si espandono considerevolmente, aumentando di cinque volte il loro volume; si armonizzano bene con l'olio, quindi in genere si fanno saltare. Richiedono un tempo di cottura più prolungato della maggior parte delle altre alghe, si addolciscono se cotte con le cipolle e si combinano molto bene con le verdure a radice. L'ammollo è bene farlo in un recipiente, coprendole e rimescolandole, si passano poi in un altro recipiente ripetendo l'operazione con nuova acqua; l'acqua di ammollo può essere usata per la cottura.

  1. ^ (EN) Martin Rose, Arsenic in seaweed - Forms, concentration and dietary exposure, in Food and Chemical Toxicology, vol. 45, n. 7, DOI:10.1016/j.fct.2007.01.007.
  2. ^ Inorganic Arsenic and Hijiki Seaweed Consumption, su inspection.gc.ca. URL consultato il 7 gennaio 2007 (archiviato il 7 gennaio 2007).
  3. ^ Consumers advised not to eat hijiki seaweed, su food.gov.uk. URL consultato il 5 agosto 2010 (archiviato il 18 aprile 2013).
  4. ^ Survey of Total and Inorganic Arsenic in Seaweed - Food Safety Research Information Office, su fsrio.nal.usda.gov. URL consultato il 30 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2014).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Sargassum fusiforme su AlgaeBase

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