Piscicelli: differenze tra le versioni
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La famiglia raggiunse poi la massima rilevanza nell'età angioina ed aragonese (1266-1495), quando vari suoi componenti esercitarono ruoli di potere sia militari che sociali e politico-istituzionali: lungo tutto quest'arco di tempo vari Piscicelli furono in stretto rapporto personale con i sovrani, fecero parte del consiglio della Corona ed esercitarono cariche di comando territoriale e di governo ecclesiastico<ref name="Campanile-De Lellis-Mazzella"/>.
Nel XVI secolo, con il passaggio sotto la sovranità spagnola, venne meno l'autonomia politica del Regno. Vari membri della famiglia rimasero attivi nelle vicende del tempo, partecipando alle campagne dell'imperatore [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] in [[Italia]] e in [[Ungheria]] e segnalandosi durante il regno di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]], nelle guerre contro gli stati barbareschi della costa africana e nelle [[Fiandre]]<ref>{{Cita|Campanile (1680)|p. 278}}; {{Cita|De Lellis (1663)|p. 46}}.</ref>. Successivamente, col protrarsi dell'amministrazione vicereale spagnola, la famiglia ridusse la sua presenza pubblica, proseguendo privatamente nei luoghi dove avevano sede i suoi interessi e le sue proprietà<ref>{{Cita web|url=https://
La famiglia nel corso della sua storia ha annoverato 3 [[viceré]], 8 tra [[Cardinale|cardinali]] e [[Vescovo|vescovi]] e 40 [[Feudo|feudi]] in [[Abruzzo]], [[Calabria]] e [[Campania]]<ref>{{Cita|Campanile (1680)|pp. 270-284}}; {{Cita|Candida Gonzaga (1875)|vol. 5, pp. 143-147}}; {{Cita|De Lellis (1663)|pp. 27-58}}; {{Cita|Mazzella (1601)|pp. 644-646}}.</ref>.
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