Scicli: differenze tra le versioni
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==== Palazzo Spadaro ====
Fu costruito a più riprese nel [[XVIII secolo]] dalla famiglia Spadaro, di origine modicana, trasferitasi a Scicli nel [[XVII secolo]]. Il prospetto tardobarocco segue l’andamento curvilineo della strada. La facciata presenta otto balconi con inferriate convesse in ferro battuto, decorate con motivi rococò geometrici e floreali. Il portale principale, situato di fronte alla [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Scicli)|chiesa di San Michele Arcangelo]], è arricchito dal simbolo araldico della famiglia Spadaro: un leone rampante. La scalinata interna, progettata dal capomastro Giorgio Vindigni di [[Modica]], è decorata con policromie sulle pareti e sul soffitto. Al primo piano, le sale si susseguono “ad infilata”, con ambienti destinati a sala del fumo e sala del tè. L’ultima stanza dell’ala nord ospitava una piccola cappella, di cui restano due crocifissi quattrocenteschi. Le stanze erano pavimentate con maioliche di [[Caltagirone]]. Un tempo il palazzo custodiva una collezione di vasi greci e siculi, un medagliere greco-romano e una pinacoteca. Ancora visibile è la tela raffigurante Apollo e le Muse (del XIX secolo), situata sul soffitto del salone centrale, e una seconda tela raffigurante Venere e Marte, opera di [[Raffaele Scalia]]. Un terrazzino collega l’edificio principale con un altro edificio sulla via opposta, formando un passaggio sopraelevato frequentato un tempo dagli innamorati. Il palazzo attualmente espone opere del ''Gruppo di Scicli''.
=== Architetture militari ===
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