Tarsius lariang

specie di animali della famiglia Tarsiidae

Il tarsio di Lariang (Tarsius lariang Merker & Groves, 2006) è un primate aplorrino della famiglia dei Tarsidi.

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Tarsio di Lariang
Immagine di Tarsius lariang mancante
Stato di conservazione
Dati insufficienti[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
(clade)Euarchonta
OrdinePrimates
SottordineHaplorrhini
InfraordineTarsiiformes
FamigliaTarsiidae
GenereTarsius
SpecieT. lariang
Nomenclatura binomiale
Tarsius lariang
Merker & Groves, 2006

Si contano finora solo sei esemplari impagliati di questo animale, due dei quali sono ancora di dubbia attribuzione, in quanto alcuni studiosi li ritengono appartenenti ad esemplari di tarsio pigmeo[2].

Distribuzione

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La specie è endemica dell'isola di Sulawesi, in Indonesia: in particolare, colonizza le aree di foresta pluviale nella zona centro-occidentale dell'isola, in prossimità del fiume Lariang, dal quale prende il nome.

Descrizione

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Dimensioni

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È la seconda specie più grande del proprio genere, dopo il tarsio di Sangihe[2]: misura infatti fino a 35 cm di lunghezza, di cui più di metà spettano alla coda, per un peso di 120 g.

Aspetto

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Il pelo è grigio-giallastro, con coda nuda e di colore scuro, caratterizzata da un ciuffo di peli appuntito nella parte terminale, che dà all'appendice l'aspetto di una matita. Sulla faccia ci sono delle bande paranasali scure e chiare alternate, mentre la base delle orecchie è biancastra. Attorno agli occhi è ben distinguibile un cerchio di pelo nero.
I canini superiori sono relativamente piccoli, mentre il dito medio è inusualmente lungo rispetto agli altri: i polpastrelli sono rigonfi e dotati di unghie corte e larghe.

Biologia

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Si tratta di animali notturni ed insettivori, che di giorno riposano nel folto del fogliame od in cavità dei tronchi d'albero.
Le vocalizzazioni di questa specie sono molto differenti da quelle dei congeneri, in quanto i versi della femmina sono emessi su frequenze più acute: cominciano attorno ai 7 kilohertz, per poi salire gradualmente fino a 15 nell'arco di 45 secondi. Il maschio invece si mantiene sempre sui 6 kilohertz, per poi salire fino a 10 quando la femmina termina di vocalizzare: sono state contate 5 vocalizzazioni del maschio per ognuna emessa dalla femmina.[senza fonte]

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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