Tetraneuris Greene, 1898 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Helenieae e sottotribù Tetraneurinae.[1][2][3][4]

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Tetraneuris
Tetraneuris acaulis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùHelenieae
SottotribùTetraneurinae
Genere Tetraneuris
Greene, 1898
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùHelenieae
SottotribùTetraneurinae
Genere Tetraneuris
Specie
(Vedi testo)

Etimologia

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Il nome del genere deriva da due parole greche "tetra" (= quattro) e " neuron" (= nervo) e fa riferimento alla venatura delle corolle dei fiori.[5]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Edward Lee Greene (1843-1915) nella pubblicazione " Pittonia; a Series of Papers Relating to Botany and Botanists. Berkeley, CA" ( Pittonia 3(18): 265 ) del 1898.[6]

Descrizione

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Il portamento
Tetraneuris argentea
 
Le foglie
Tetraneuris ivesiana
 
Infiorescenza
Tetraneuris scaposa
 
I fiori
Tetraneuris herbacea

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico annuale o perenne; l'habitus è erbaceo, talvolta cespitoso. In alcune specie le radici principali sono legnose. Sono inoltre piante senza lattice.[7][8][9][4][10]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta o prostrata (piante acaulescenti), semplice o ramosa. Altezza media: 5-50 cm.

Foglie. Le foglie possono essere sia basali che cauline (picciolate o sessili) e sono a disposizione alterna. Spesso formano dei raggruppamenti basali. Le forme sono perlopiù intere da lineari (o filiformi) a lanceolate, glabre o pelose.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia lungamente scapose che composte da diversi capolini raccolti in formazioni aperte, o in sinflorescenze corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato o sessile (acaule) di tipo generalmente radiato (o discoidi). I capolini sono formati da un involucro, con forme da campanulate a emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee (da 11 a 60), sono piatte, a consistenza erbacea talvolta con margini scariosi, con forme variabili da strettamente ellittiche a lanceolate e sono disposte in modo più o meno embricato su 3 serie. Il ricettacolo è privo di pagliette a protezione della base dei fiori; la forma del ricettacolo varia da piatta a convessa. Dimensione delle brattee: 6-20 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): (0, 7-27) sono femminili e fertili, sono disposti su una o più serie; la forma è ligulata (fiori zigomorfi);
  • fiori del disco (centrali): (20-250) sono ermafroditi e fertili con forme tubolari (fiori attinomorfi.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con 3 denti; i colori sono giallo e giallo-arancio;
  • fiori del disco: la forma è tubulare/campanulata bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; i colori sono giallo e giallo-bruno. Sono presenti cellule sclerificate.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche, produttrici del polline, alla base sono troncate. Le appendici delle antere sono ovate; le cellule delle appendici sono per lo più sclerificate. Il tessuto endoteciale, rivestimento interno dell'antera, è quasi sempre polarizzato con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro ed è echinato con punte sporgenti e divergenti.
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo, il recettore del polline, è profondamente bifido con due stigmi divergenti, troncati e con le linee stigmatiche marginali separate e parallele. I due bracci dello stilo hanno una forma da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con o senza pappo. L'achenio ha una forma obconica o obpiramidale con al massimo 10 coste longitudinali; la superficie è glabra o densamente pubescente (sericea). Il pappo è formato da 4-8 scaglie acuminate e aristate. Dimensione degli acheni: 1,5-4 mm.

Biologia

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Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo genere sono distribuite in USA occidentali e Canada.[2]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[12], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[13] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[14]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][4][10]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella sottotribù Tetraneurinae caratterizzata da brattee erette all'antesi, da venature delle corolle che s'incontrano agli apici dei lobi e dalle appendici delle antere ricoperte da tricomi ghiandolari sulla faccia abassiale.[10]

Nell'ambito filogenetico della sottotribù Tetraneuris si trova nel "core" del gruppo e insieme al genere Amblyolepis forma un "gruppo fratello".[15]

I caratteri distintivi del genere sono:[10][15]

  • il portamento delle piante, lanose, è scaposo;
  • le foglie sono intere;
  • i fiori del raggio sono 7-27, quelli del disco 20-200;

Il numero cromosomico delle specie di questa voce è: 2n = 28 e 30.[10]

Elenco delle specie

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Questo genere ha 9 specie:[2]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 luglio 2025.
  3. ^ Susanna et al. 2020
  4. ^ a b c Funk & Susanna 2009, p. 691.
  5. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 luglio 2025.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 luglio 2025.
  7. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  8. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  9. ^ a b Judd 2007, pag.517
  10. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 405.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Judd 2007, pag. 520.
  13. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  14. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  15. ^ a b Manley et al. 2025

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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