Umberto D'Ottavio

politico italiano

Umberto D'Ottavio (Cerignola, 15 luglio 1961) è un politico italiano, sindaco di Collegno dal 24 aprile 1995 al 14 giugno 2004 e deputato alla Camera dal 15 marzo 2013 al 22 marzo 2018 per il Partito Democratico, di cui è stato commissario regionale in Valle D'Aosta.

Umberto D'Ottavio

Sindaco di Collegno
Durata mandato24 aprile 1995 –
14 giugno 2004
PredecessoreFranco Miglietti
SuccessoreSilvana Accossato

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
22 marzo 2018
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CoalizioneItalia. Bene Comune
CircoscrizionePiemonte 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2008)
In precedenza:
PCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2007)
Titolo di studioLaurea in scienze dell'educazione
ProfessioneFunzionario amministrativo Asl

Biografia

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Nato a Cerignola (Foggia), sposato e con due figli, ha conseguito la laurea magistrale in scienze dell'educazione all'Università di Torino nel 2013 ed è un funzionario amministrativo dell'Azienda sanitaria locale.[1]

Impegnato in politica fin dalla giovane età, entrando a 15 anni nel consiglio di istituto della sua scuola, alle elezioni comunali in Piemonte del 1985 si candida al consiglio comunale di Collegno (Torino), tra le liste del Partito Comunista Italiano (PCI), risultando eletto consigliere comunale[2]. Alle comunali piemontesi del 1990 viene rieletto consigliere comunale.[2]

In seguito allo scioglimento del PCI con la svolta della Bolognina di Achille Occhetto nel 1991, aderisce al post-comunista Partito Democratico della Sinistra (PDS), con cui alle elezioni comunali in Piemonte del 1995 si candida a sindaco di Collegno, sostenuto dalla coalizione dei Progressisti formata da PDS, Rifondazione Comunista, Verdi, Democratici per Collegno, Federazione Laburista e Cristiano Sociali, risultando eletto con il 57,15% dei voti.[3]

Nel 1998 aderisce alla svolta di Massimo D'Alema dal PDS ai Democratici di Sinistra (DS), con cui alle comunali piemontesi del 1999 si ricandida per un secondo mandato, sostenuto da una coalizione di centro-sinistra formata da DS, Rifondazione Comunista, I Democratici, Comunisti Italiani, Verdi e Partito Popolare Italiano, venendo confermato sindaco col 55,34%[4].

Durante i suoi mandati da sindaco è stato membro dell'ufficio di presidenza dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani in Piemonte dal 1996 al 2003.

È stato presidente della Lega delle Autonomie Locali in Piemonte dal 2000 al 2006 e membro della presidenza della Lega delle Autonomie Locali con delega all'istruzione dal 2005 al 2015[senza fonte].

Dopo l'esperienza da primo cittadino, il 6 giugno 2004 viene nominato - in quota DS - assessore con deleghe all'istruzione, alla formazione professionale e all'edilizia scolastica nella giunta provinciale di Torino presieduta da Antonino Saitta, venendo confermato nel 2009 e che ricopre fino al 18 marzo 2013.[2]

Alle elezioni politiche del 2013 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del Partito Democratico nella circoscrizione Piemonte 1, risultando eletto deputato[5]. Nel corso della XVII legislatura ha fatto parte della 7ª Commissione Cultura, scienza e istruzione e della Commissione parlamentare per la semplificazione, oltre a farsi proponente del disegno di legge come primo firmatario per il riconoscimento formalmente del Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e Michele Novaro quale inno nazionale ufficiale e definitivo della Repubblica Italiana, sancendo così il suo ruolo di simbolo dell'unità nazionale, che diventa legge il 4 dicembre 2017[6], e ad essere relatore della legge delega sistema integrato da 0 a 6 anni, che rientrava nella Buona Scuola[senza fonte].

Alle elezioni politiche del 2018 viene ricandidato alla Camera nel collegio uninominale Piemonte 1 - 06 (Collegno), sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra in quota PD, ottenendo il 26,86% dei voti e venendo sconfitto dalla candidata del Movimento 5 Stelle Celeste D'Arrando (34,06%) e superato da quella del centro-destra Sara Zambaia (31,3%), risultando non eletto a Montecitorio.

Il 17 luglio 2021 viene nominato commissario regionale del PD in Valle D'Aosta, dal segretario del PD Enrico Letta a seguito delle dimissioni di Sara Timpano da segretario regionale[7], rimanendo in carica fino al congresso regionale del partito di fine anno.[8]

  1. ^ D'Ottavio, su Gruppo Pd - Camera dei deputati | News, informazioni e tanto altro sulle nostre attività, 7 maggio 2014. URL consultato il 23 settembre 2025.
  2. ^ a b c Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 23 settembre 2025.
  3. ^ Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT, su Eligendo.
  4. ^ Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT, su Eligendo.
  5. ^ Eligendo Archivio - Ministero dell'Interno DAIT, su Eligendo.
  6. ^ La Voce della Dora, La legge D’Ottavio “stabilizza” l’Inno di Mameli. Un libro racconta i 170 anni di storia del Canto degli Italiani., su La Voce della Dora, 5 novembre 2018. URL consultato il 23 settembre 2025.
  7. ^ Pd Vda, Umberto D'Ottavio nominato commissario - Notizie - Ansa.it, su Agenzia ANSA, 17 luglio 2021. URL consultato il 23 settembre 2025.
  8. ^ Gabriele Arlati, Tonino è il nuovo segretario regionale del Pd, 7 dicembre 2021. URL consultato il 23 settembre 2025.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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