Brunocacchi
Incaricato esterno all'ISEF statale di Roma di teoria, tecnica e didattica dell'atletica leggera. Titolare del laboratorio di ricerca e analisi della forza muscolare.
Nel laboratorio di ricerca dell’ISEF Statale di Roma, ho preparato un attrezzo, che prevede un bilanciere sagomato che consente la discesa dell’impugnatura sotto il livello del torace e nel contempo permette l’esecuzione dell’esercizio senza incontrare il torace dell’atleta.
Questo attrezzo permette esecuzioni scorrevoli. Nel frattempo la regolazione individuale dell’impugnatura consente le esercitazioni secondo la struttura dell’atleta.
Lo scorrimento di questo bilanciere così sagomato viene registrato nell’esecuzioni, e permette di conoscere la potenza raggiunta dai vari atleti che si esercitano.
Un mio caro amico il prof. Carmelo Bosco ha effettuato una modifica all’attrezzo, riuscendo a inserire degli elettrodi al suo interno, in modo tale di registrare l’ordine d’intervento nervoso della muscolatura.
Attualmente nel lancio del peso, esistono due tecniche: la tecnica lineare, introdotta da o’brien negli anni 50 e quella rotatoria introdotta negli anni 70 dal russo barysnikov.
Gli atleti che presentano un elevato valore biacromiale ed un notevole peso corporeo sono avvantaggiati dalla tecnica rotatoria.
Ancora ad oggi, molti validi cultori , conservano e fanno eseguire agli atleti la tecnica lineare tipo O'Brien.