Utente:Giampiero86/Sandbox
https://www.sbbarchiv.ch/detail.aspx?ID=443779 Hans Peter Bärtschi, Inventar historischer Bahnhöfe und Rotonden der SBB, 1960 (ca.)-1994 (ca.)
https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=bts-002%3A1976%3A102%3A%3A92 Stato al 1/1/1974 dei rotabili FFS (Bulletin technique de la Suisse romande, n° 7 del 1° aprile 1976, Société des éditions des associations techniques universitaires, Losanna, pp. 15-22)
https://www.schienenverkehr-schweiz.ch/Strecken
Schweizer Eisenbahn-Revue | |
---|---|
Abbreviazione | SER |
Stato | ![]() |
Lingua | tedesco |
Periodicità | mensile |
Genere | rivista ferroviaria |
Fondatore | Walter von Andrian-Werburg |
Fondazione | 1978 |
Editore | Minirex |
Tiratura | circa 10 000 copie[1] |
Direttore | Walter von Andrian-Werburg |
Schweizer Eisenbahn-Revue (SER) è una rivista mensile edita in Svizzera dal 1978, che tratta di argomenti riguardanti il mondo delle ferrovie.
Storia
modificaLa rivista è stata fondata ed è diretta da Walter von Andrian-Werburg, ingegnere laureatosi presso il Politecnico federale di Zurigo appassionato di ferrovie[2] e fondatore della casa editrice Minirex.
La rivista, destinata a professionisti e appassionati, è indipendente dalle compagnie ferroviarie e dall'industria: fece scalpore nel 1981 la pubblicazione in copertina di una foto di una locomotiva Re 4/4 IV delle Ferrovie Federali Svizzere non ancora completata[1].
La rivista riscosse un buon successo di pubblico: pubblicata inizialmente come quadrimestrale con una tiratura iniziale di 5.000 copie, si passò in un decennio a 11.000[2]; dal 1989 la periodicità è mensile[1]. Nel 1992 alla SER si affiancò la rivista Eisenbahn-Revue International, destinata principalmente al mercato tedesco[1]; a fine 1994 venne rilevata la rivista austriaca Eisenbahn, ribattezzata l'anno successivo Eisenbahn Österreich, con redazione a Vienna[3]; nel 2006 venne lanciata la rivista in lingua inglese Railway Update[4], e nel 2009 fu rilevata un'altra rivista austriaca, Schienenverkehr aktuell[5]. Parte dei contenuti sono condivisi tra le riviste[1].
Note
modifica- ^ a b c d e Über uns, su minirex.ch. URL consultato il 1° aprile 2025.
- ^ a b (DE) Peter A. Meyer, Warum wird ein Ingenieur zum Zeitschriften-Verleger? Im Gespräch mit Walter von Andrian, Herausgeber und Chefredaktor der zehn Jahre alten «Schweizer Eisenbahn-Revue», in Nidwaldner Tagblatt, Stans, 26 novembre 1988, p. 19. URL consultato il 1° aprile 2025.
- ^ Eisenbahn Österreich, su minirex.ch. URL consultato il 1° aprile 2025.
- ^ Railway Update, su minirex.ch. URL consultato il 1° aprile 2025.
- ^ Schienenverkehr aktuell, su minirex.ch. URL consultato il 1° aprile 2025.
Bibliografia
modifica- (DE) Dolderbahn, in Schweizerische Bauzeitung, n. 37/1973, Zurigo, Verlags-AG der Akademischen-technischen Vereine, 13 settembre 1973, pp. 891-913. URL consultato il 13 febbraio 2025.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giampiero86/Sandbox
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Die Geschichte der Regionalverkehr Mittelland AG, su bls.ch.
Wynental- und Suhrentalbahn | |
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Stati attraversati | Svizzera |
Inizio | Aarau |
Fine | Schöftland/Menziken |
Attivazione | 1901 (Aarau-Schöftland) 1904 (Aarau-Menziken) |
Gestore | AVA |
Precedenti gestori | AS (1901-1958) WTB (1904-1958) WSB (1958-2018) |
Lunghezza | 33,891 km |
Scartamento | 1 000 mm |
Elettrificazione | 750 V cc |
Ferrovie | |
La Wynental- und Suhrentalbahn (letteralmente: ferrovia delle valli della Wyna e della Suhre) è una linea ferroviaria a scartamento metrico della Svizzera; fa parte della rete celere dell'Argovia, di cui costituisce la linea S14[1].
Storia
modificaSin dal 1845 esistevano servizi di diligenze postali da Aarau verso Schöftland, nella valle del fiume Suhre, e verso Menziken, nella valle del fiume Wyna[2]. A partire dagli anni Sessanta del XIX secolo venne proposta la costruzione di linee ferroviarie nelle due valli: di questi progetti venne realizzata solo la tratta Beinwil-Reinach, diramazione della Seetalbahn, aperta nel 1887[3].
Nel 1899 le autorità federali attribuirono la concessione per una tranvia elettrica a scartamento metrico tra Aarau e Schöftland[4], e il 26 maggio 1900 si costituì all'uopo la società Strassenbahn Aarau-Schöftland[5] (AS, dal 1919 Aarau-Schöftland-Bahn[6]). La linea entrò in servizio il 6 novembre 1901, con otto coppie di corse giornaliere[7].
A seguito dell'apertura della Aarau-Schöftland anche nella valle della Wyna ci si mise in moto: nella primavera 1902 venne ottenuta la concessione federale[8] e il 12 novembre di quell'anno si costituì la Wynenthalbahn (WTB), per la costruzione e l'esercizio di una tranvia elettrica a scartamento ridotto tra Aarau e Menziken-Burg[9]. La tratta Aarau-Reinach entrò in servizio il 6 marzo 1904, e un mese dopo la linea fu prolungata sino a Menziken: il servizio prevedeva 20 coppie di treni giornaliere[10]. Il 23 febbraio 1906 la WTB prolungò la propria linea sino al piazzale della stazione di Aarau delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) tramite un sottopasso sulla ferrovia Zurigo-Olten, allacciandosi alla linea della AS; le due tratte furono scollegate nel 1924, anno in cui il capolinea della WTB venne spostato a sud della stazione FFS[11].
Il 24 giugno 1958 AS e WTB si fusero nella Wynental- und Suhrentalbahn (WSB)[12]. Sin dagli inizi AS e WTB condividevano la direzione[13] e dal 1939 avevano il medesimo direttore[14] nella persona dell'ingegner Paul Diem (1908-1988)[15], che divenne il primo direttore della WSB, carica che mantenne sino al 1973[16]. Sotto la direzione di Diem entrarono in servizio nuovi rotabili e, nel 1967, le due tratte vennero finalmente riunite.
Nel 2001 la tratta Reinach-Menziken è stata deviata sulla parallela sede della diramazione Beinwil am See-Beromünster della Seetalbahn, sulla quale le FFS avevano cessato il traffico passeggeri nel 1992 e quello merci nel 2001, ricostruita a scartamento metrico[17].
Dal 2010 la tratta Aarau-Suhr è stata deviata sul percorso utilizzato fino al 2007 dalla linea parallela delle FFS, che è stata ricostruita a scartamento ridotto[18].
Il 19 giugno 2018 la WSB ha assorbito la BDWM Transport (nata a sua volta nel 2000 dalla fusione della Bremgarten-Dietikon-Bahn (Linie Wohlen-Dietikon) e della Wohlen-Meisterschwanden-Bahn), cambiando ragione sociale in Aargau Verkehr (AVA)[19], nuova concessionaria della linea e di tutte le ferrovie private argoviesi[20].
Caratteristiche
modificaLa ferrovia, a scartamento metrico, è lunga 33,891 km, è elettrificata a corrente continua con la tensione di 750 V; la pendenza massima è del 45 per mille, il raggio minimo di curva 45 metri[21]. È interamente a binario unico.
Percorso
modifica[22] Stazioni e fermate | |||||||||||||
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(regresso) Aarau Rathausplatz |
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Aarau Bahnhofplatz | |||||||||||
† 1967 |
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* 1906 † 1924 | |||||||||||
Aarau SBB |
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ferrovia Zurigo-Olten (FFS) | |||||||||||
Tunnel Aarau AVA (260 m) Aarau WSB | 0,0 |
|
ferrovia Aarau-Suhr (FFS) † 2007 | ||||||||||
Binzenhof | 1,0 |
|
Aarau Gais | ||||||||||
Distelberg | 1,8 |
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Aarau Torfeld | ||||||||||
Unterentfelden Post | 2,7 |
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1,6 | Buchs AG | |||||||||
Unterentfelden Oberdorf | 3,2 |
|
2,1 | Steinfeld | |||||||||
Oberentfelden Uerkenbrücke | 3,8 |
|
2,8 | Suhr Schweizerhof | |||||||||
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fiume Suhre | ||||||||||||
Oberentfelden Engelplatz | 4,3 |
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3,4 | Suhr Ausweiche | |||||||||
Oberentfelden |
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4,2 | Suhr ferrovia Zofingen-Wettingen (FFS) | ||||||||||
Gütergleis | 4,5 |
|
A1 | ||||||||||
Oberentfelden Süd | 5,1 |
|
* 1985 | ||||||||||
A1 (65 m) |
|
4,8 | Gränichen Töndler | ||||||||||
Muhen Nord | 5,8 |
|
5,4 | Gränichen | |||||||||
* 2004 |
|
fiume Wyna | |||||||||||
Muhen | 6,4 |
|
6,2 | Gränichen Oberdorf | |||||||||
Mittelmuhen | 7,0 |
|
Wyna | ||||||||||
Suhre |
|
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Obermuhen | 7,4 |
|
7,7 | Bleien Liebegg | |||||||||
Suhre |
|
9,4 | Teufenthal | ||||||||||
|
11,1 | Unterkulm Nord | |||||||||||
Hirschthal | 8,5 |
|
11,5 | Unterkulm | |||||||||
Schöftland Nordweg | 9,6 |
|
12,4 | Oberkulm Post | |||||||||
Schöftland | 10,2 |
|
12,7 | Oberkulm | |||||||||
|
13,0 | Oberkulm | |||||||||||
|
14,6 | Schorenbrücke | |||||||||||
|
Wyna | ||||||||||||
|
15,7 | Gontenschwil | |||||||||||
|
Wyna | ||||||||||||
|
16,5 | Zetzwil | |||||||||||
|
18,0 | Leimbach AG | |||||||||||
* 2002 |
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raccordo Alu Menziken † 2017 |
|
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Reinach WSB | 20,1 |
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20,1 | Reinach AG Nord | |||||||||
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per Beinwil am See (FFS) † 2001 | ||||||||||||
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20,3 | Reinach AG Mitte | |||||||||||
Reinach Central | 20,6 |
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20,9 | Reinach AG | |||||||||
Reinach Lindenplatz | 20,9 |
|
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Menziken-Burg | 22,0 |
|
22,0 | Menziken | |||||||||
|
per Beromünster (FFS) † 2001 | ||||||||||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
La linea parte dalla stazione di Aarau WSB, situata a sud della stazione FFS. Originariamente entrambe le tratte partivano dal piazzale della stazione FFS, a nord della stessa.
La ferrovia Zofingen-Wettingen, elettrificata dalle Ferrovie Federali Svizzere in corrente alternata monofase nel 1946[23], interseca la tratta per Schöftland ad Oberentfelden: all'incrocio venne installato un sistema di sezionamento, ed un sistema analogo era posto sino al 2010 anche a Suhr, dove la medesima linea delle FFS incrociava la tratta per Menziken[24].
Materiale rotabile
modificaMateriale motore - prospetto di sintesi
modificaTipo | Acquirente originario | Matricola | Anno di costruzione | Costruttore | Note |
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Automotrici elettriche | AS | CFe 2/4 1÷3 | 1901 | SWS-BBC | Rinumerate 14÷16 nel 1904:
14 demolita nel 1955 |
Automotrice elettrica | AS | Fe 2/2 1 | 1901 | SWS-BBC | automotrice-bagagliaio, rinumerata 45 nel 1904, De 4/4 dal 1962, demolita nel 1965 |
Automotrice elettrica | AS | Fe 4/4 46 | 1908 | SWS-MFO | automotrice-bagagliaio, De 4/4 dal 1962, demolita nel 1975 |
Automotrice elettrica | AS | Ce 4/4 8 | 1954 | SWS-BBC | ordinata insieme alla Ce 4/4 7 della WTB, riclassificata Be 4/4 nel 1956, venduta alla Stern & Hafferln nel 1994 |
Automotrice elettrica | AS | CFe 4/4 18 | 1937 | SWS-BBC | riclassificata BFe 4/4 nel 1956, BDe 4/4 nel 1962, rinumerata 118 nel 1978, demolita nel 1979 |
Trattore da manovra | AS | Te 2/2 47 | 1954 | SWS-AS-MFO | ricostruzione di un tram della rete tranviaria di Zurigo, demolita nel 2007 |
Automotrice elettrica | AS | Xe 2/2 13 | 1919 | SWS-MFO | rotabile di servizio, ex rete tranviaria di Winterthur n° 15, acquistata nel 1947, demolita nel 1964 |
Automotrici elettriche | WTB | Ce 4/4 1÷4 | 1904 | SWS-SSW | riclassificate Be 4/4 nel 1956:
1 demolita nel 1967 |
Automotrice elettrica | WTB | Ce 4/4 5 | 1922 | SWS-BBC | riclassificata Be 4/4 nel 1956, demolita nel 1979 |
Automotrice elettrica | WTB | Ce 4/4 6 | 1947 | SWS-BBC | riclassificata Be 4/4 nel 1956, riclassificata De 4/4 nel 1983, demolita nel 2013 |
Automotrice elettrica | WTB | Ce 4/4 7 | 1954 | SWS-BBC | ordinata insieme alla Ce 4/4 8 della AS, riclassificata Be 4/4 nel 1956, venduta alla Stern & Hafferln nel 1994 |
Automotrici elettriche | WTB | Ce 2/2 11÷13 | 1904 | SWS-SSW |
11 riclassificata Xe 2/2 nel 1952, demolita nel 1959 |
Automotrici elettriche | WTB | Fe 4/4 41÷42 | 1904 | SWS-SSW | automotrici-bagagliaio, riclassificate De 4/4 nel 1962:
41 demolita nel 1975 |
Trattori da manovra | WTB | Te 2/2 48÷49 | 1955-57 | SWS-AS-MFO | ricostruzione di tram della rete tranviaria di Zurigo, 48 demolito nel 2001, 49 radiato nel 2017 |
Automotrici elettriche | WSB | Be 4/4 9÷14 | 1965-66 | SWS-BBC | demolite (9 e 14 nel 2008, 11 e 12 nel 2009) |
Automotrici elettriche | WSB | Be 4/4 15÷27 | 1979 | SWS-BBC | radiate dal 2025[26] |
Automotrici elettriche | WSB | Be 4/8 28÷34 | 1992 | SWA-SIG-ABB | consegnate alla WSB, ordine congiunto con RBS e BD, riclassificate dal 2010 ABe 4/8 |
Automotrici elettriche | WSB | ABe 4/8 35÷39 | 1992 | SWA-SIG-ABB | ex BDWM, acquistate nel 2012, riclassificate dal 2010 ABe 4/8 |
Automotrici elettriche | WSB | De 4/4 43÷45 | 1974 | SWS-Siemens-BBC | automotrici-bagagliaio, 44 demolita nel 2009, 43 e 45 demolite nel 2013 |
Trattore da manovra | WSB | Te 2/2 50 | 1972 | SWS-WSB-MFO | ricostruzione di tram della rete tranviaria di Zurigo, demolito nel 2001 |
Trattore da manovra | WSB | Tm 1 | 1969 | Robel-Deutz | venduto nel 2003 alle Appenzeller Bahnen |
Automotrici elettriche | AVA | ABe 4/12 70÷74 | 2019 | Stadler-ABB | "Saphir" |
Automotrici elettriche | AVA | ABe 4/8 41÷45 | 2025 | Stadler-ABB | "Saphir II", in servizio dal 2025[26] |
Note
modifica- ^ S14 Menziken - Aarau - Schöftland, su aargauverkehr.ch. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ Walker, op. cit., p. 228
- ^ Walker, op. cit., p. 229
- ^ Walker, op. cit., p. 230
- ^ (DE) Bezirk Kulm, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 13 agosto 1900, p. 1128. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ (DE) Bezirk Aarau, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 15 dicembre 1921, pp. 2418-2419. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Walker, op. cit., p. 232
- ^ Walker, op. cit., p. 234
- ^ (DE) Bezirk Aarau, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 12 agosto 1903, p. 1258. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Walker, op. cit., pp. 234-235
- ^ Walker, op. cit., p. 236
- ^ (DE) Aargau - Argovie - Argovia, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 4 luglio 1958, p. 1825. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Walker, op. cit., p. 235
- ^ (DE) Aargau - Argovie-Argovia, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 4 settembre 1939, p. 1859. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Andreas Steigmeier, Paul Diem, in Dizionario storico della Svizzera, 28 febbraio 2003. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ (DE) Aargau - Argovie-Argovia, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 10 dicembre 1973, p. 3268. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Reinach SBB – Menziken SBB (SBB), su eingestellte-bahnen.ch. URL consultato il 15 ottobre 2025.
- ^ Aarau – Suhr (SBB), su eingestellte-bahnen.ch. URL consultato il 28 febbraio 2022.
- ^ (DE) Wynental- und Suhrentalbahn AG (WSB), in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 26 giugno 2018, p. 3. URL consultato il 16 ottobre 2025.
- ^ Wir stellen uns vor (PDF), su aargauverkehr.ch. URL consultato il 30 gennaio 2019.
- ^ Leistungskatalog Infrastruktur 2025 bis 2026 Aargau Verkehr AG (AVA) (PDF), su aargauverkehr.ch. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- ^ (DE) Eisenbahnatlas Schweiz, Friburgo in Brisgovia, EK-Verlag, 2024, ISBN 978-3-8446-6441-6.
- ^ (FR) Voie et usines électriques, in Rapport de gestion et comptes des Chemins de fer fédéraux suisses 1946, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 19.
- ^ (DE) Suhr-Wettingen und Zofingen-Suhr-Aarau elektrisch, in Schweizerische Bauzeitung, n. 3, Zurigo, W. Jegher & A. Ostertag, 18 gennaio 1947, pp. 37-39. URL consultato il 28 febbraio 2022.
- ^ Geschichte, su pro-salonwagen-wsb.ch. URL consultato il 15 ottobre 2025.
- ^ a b Erster Saphir II Triebwagen für die WSB eingetroffen, su aargauverkehr.ch. URL consultato il 16 ottobre 2025.
Bibliografia
modifica- (EN) Peter J. Walker, Rails through the Wyna and Suhre valleys. Part 1 - History, early developments and Near-Disaster, in Modern Tramway and Light Railway Review, Londra, Ian Allan-Light Railway Transport League, luglio 1964, pp. 229-238. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- (EN) Peter J. Walker, Rails through the Wyna and Suhre valleys. Part 2 - Survival, expansion and extension, in Modern Tramway and Light Railway Review, Londra, Ian Allan-Light Railway Transport League, agosto 1964, pp. 268-280. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- (DE) Martin Klauser, Die Wynen- und Suhrentalbahn, Teil 1 (PDF), in Lökeli-Journal, n. 1, Ipsach, Kleinfeld-Verlag, 1997, pp. 17-28. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- (DE) Martin Klauser, Die Wynen- und Suhrentalbahn, Teil 2 (PDF), in Lökeli-Journal, n. 2, Ipsach, Kleinfeld-Verlag, 1997, pp. 28-36. URL consultato il 14 ottobre 2025.
- (DE) Marco Steinbeck, Neue WSB-Linienführung Reinach-Menziken (PDF), in Ysebahn.ch, n. 3, Ipsach, Verein Lökeli-Journal, 2003, pp. 16-17. URL consultato il 14 ottobre 2025.
Ferrovia dello Zürichberg | |
---|---|
Nome originale | Zürichberglinie |
Stati attraversati | Svizzera |
Inizio | Zurigo |
Fine | Dietlikon |
Attivazione | 1990 |
Gestore | FFS |
Lunghezza | 12,26 km |
Scartamento | 1 435 mm |
Elettrificazione | 15000 V CA 16,7 Hz |
Ferrovie | |
La ferrovia dello Zürichberg è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera.
Storia
modificaIl primo progetto di una linea sotto lo Zurichberg per collegare direttamente Zurigo con la valle del fiume Glatt risale al piano d'insieme dei trasporti della regione zurighese redatto dalle FFS in collaborazione con il comune di Zurigo e il cantone nel 1971[1].
A seguito di un referendum tenutosi nel novembre 1981 la popolazione del canton Zurigo accettò la proposta di erogare un finanziamento di 523 milioni di franchi svizzeri per la costruzione di nuove tratte ferroviarie suburbane a Zurigo e dintorni. Tra di esse figuravano:
- l'Hirschengrabentunnel, che da una nuova stazione posta al di sotto della stazione centrale tigurina (nei pressi del Museo nazionale di Zurigo) portava alla stazione di Stadelhofen;
- lo Zürichbergtunnel, al di sotto dell'omonima collina tra la stazione di Stadelhofen e Dietlikon con una fermata intermedia a Stettbach.
Il primo colpo di piccone venne dato nel 1983; i lavori iniziarono l'anno successivo tra Langstrasse e Stettbach[2].
La linea venne inaugurata il 27 maggio 1990 insieme alla rete celere di Zurigo, di cui costituisce una delle pietre angolari[3].
Caratteristiche
modificaLa tratta, a scartamento normale, è lunga 12,26 km, è elettrificata a corrente alternata monofase con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; la pendenza massima è del 12 per mille. È interamente a doppio binario[4].
Percorso
modifica[4] Stazioni e fermate | ||||||
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per Baden (via Zurigo Altstetten) e per Winterthur (via Wipkingen) | |||||
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1,9 | Zürich Hardbrücke | ||||
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99,3 | Vorbahnhoftunnel | ||||
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99,8 | Zürich HB binari 41–44 | ||||
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Hirschengrabentunnel | 2.148 m | ||||
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per Zurigo HB | |||||
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1,7 | per Zurigo Oerlikon | ||||
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2,9 | Zürich Letten † 1989 | ||||
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Lettentunnel 2.093 m | |||||
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101,6 | Zürich Stadelhofen | ||||
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102,3 | per Rapperswil | ||||
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Zürichbergtunnel | 4.968 m | ||||
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Stettbachtunnel | 354 m | ||||
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106,9 | Stettbach | ||||
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Neugutviadukt | 920 m | ||||
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108,0 | bivio Neugut | ||||
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108,1 | linea Wallisellen-Rapperswil | ||||
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Föhrlibucktunnel | 199 m | ||||
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Weidenholzviadukt | 550 m | ||||
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109,4 | per Zurigo HB (via Wipkingen) | ||||
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110,2 | Dietlikon | ||||
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per Winterthur | |||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
Materiale rotabile
modificaAll'apertura il materiale rotabile era composto da locotender a vapore realizzate dalla SLM di Winterthur, da carrozze costruite dalla Schlieren e dalla Waggonfabrik Rastatt e da carri merce costruiti da Schlieren e SIG.
Nel 1942 entrò in servizio un'automotrice Diesel da 300 CV a trasmissione meccanica[5]. Nuove automotrici, con un motore Saurer da 400 CV, si aggiunsero a partire dal 1951[6][7].
In seguito all'elettrificazione entrarono in servizio cinque elettromotrici (immatricolate ABDe 4/4 11÷15) costruite in seguito ad un'ordinazione congiunta con altre ferrovie secondarie elvetiche (GFM, RVT, WM e MO); la GFM cedette un'automotrice identica nel 1984[7]. Nel 1969 fu acquistata una locomotiva elettrica identica alle Re 4/4 II fornite alle FFS in quegli anni[8].
In seguito all'espansione dei servizi della MThB verso la Germania vennero acquistate nel 1994 delle elettromotrici simili alle NPZ delle FFS (immatricolate RBDe 566 631÷634); per la trazione di treni merci le FFS cedettero quattro locomotive Re 4/4 I[9].
Materiale motore MThB - prospetto di sintesi
modificaTipo | Unità | Anno di costruzione | Costruttore | Note |
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Locomotive a vapore | Ec 3/5 1÷4 | 1912 | SLM | Ec 3/5 3 conservata dalla VHMThB[10]; le altre demolite tra il 1965 e il 1967 |
Locomotiva a vapore | Ed 4/5 7 | 1903 | SLM | Ex FFS, acquistata nel 1926, venduta nel 1942 |
Locomotive a vapore | Eb 3/5 5810, 5820, 5829 | 1911-16 | SLM | Ex FFS, acquistate tra il 1960 e il 1964; Eb 3/5 5810 conservata dalla DBB[11], le altre demolite nel 1965 |
Locomotiva a vapore | E 3/3 8516 | 1903 | SLM | Ex FFS, venduta nel 1966 |
Locomotiva elettrica | Re 4/4 21 | 1969 | SLM-MFO | Venduta nel 2002 alle FFS |
Locomotiva elettrica | Re 416 625÷628 | 1946-50 | SLM-MFO | Ex FFS, acquistate nel 1999, vendute nel 2002 |
Automotrici Diesel | BCFm 2/4 251÷252 | 1941-42 | Wismar-SLM-Saurer | rinumerate BCFm 2/4 6÷7 nel 1950; 7 distrutta in un incidente nel 1953 e trasformata in carrozza; demolite nel 1968 |
Automotrici Diesel | BCFm 2/4 7÷9 | 1951-54 | Schindler-Saurer | vendute tra il 1969 e il 1972 alla ferrovia del Montafon |
Automotrici elettriche | ABDe 4/4 11÷15 | 1965 | SIG-SWS-SAAS-MFO-BBC | ABDe 4/4 12 conservata dalla VHMThB[10]; 14 e 15 demolite nel 2006; 11 e 13 cedute alla TPF, dal 2019 11 conservata dal DSF[12] |
Automotrice elettrica | ABDe 4/4 16 | 1965 | SIG-SWS-SAAS-MFO-BBC | acquistata nel 1984 dalla GFM, ceduta nel 2004 alla Travys |
Automotrici elettriche | RBDe 566 631÷634 | 1994 | Schindler-SIG-ABB | cedute alle FFS nel 2006 |
Note
modifica- ^ (FR) Installations fixes et matériel roulant, in Chemins de fer fédéraux suisses - Rapport de gestion 1971, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, pp. 48-49.
- ^ (FR) Investissements et achats, in Rapport de gestion 1984 CFF, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 26.
- ^ (FR) Les CFF en 1990, in Rapport de gestion 1990 SBB CFF FFS, Berna, Ferrovie Federali Svizzere, p. 7.
- ^ a b Streckendaten (PDF), su tp-info.ch. URL consultato il 19 luglio 2023.
- ^ (DE) A. Meyer, Die 300 PS-Diesel-mechanischen Triebwagen der Mittel-Thurgau-Bahn, in Schweizerische Bauzeitung, vol. 121, n. 25, Zurigo, Verlag C. & W. Jegher, 1943, pp. 302-306. URL consultato il 22 luglio 2020.
- ^ (DE) Neues von der Mittelthürgaubahn, in Neue Zürcher Nachrichten, Zurigo, 28 agosto 1951, p. 2. URL consultato il 26 novembre 2020.
- ^ a b Mittel-Thurgau-Bahn (MThB) Triebwagen, su pospichal.net. URL consultato il 18 novembre 2020.
- ^ Mittel-Thurgau-Bahn (MThB) Lokomotiven, su pospichal.net. URL consultato il 21 luglio 2020.
- ^ Die Triebfahrzeuge der Mittelthurgaubahn, su le-rail.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
- ^ a b Unsere Fahrzeuge im Depot, su mthb.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
- ^ Dampflokomotive Eb 3/5 Nr. 5810 ehemals SBB (PDF), su dbb.ch. URL consultato il 21 luglio 2020.
- ^ Triebwagen - BDe 4/4 176, su dsf-koblenz.ch. URL consultato il 24 settembre 2020.
Bibliografia
modifica- (DE) Placid Weissenbach, Das Eisenbahnwesen der Schweiz. Erste teil: Die Geschichte des Eisenbahnwesens, Zurigo, Orell Füssli, 1913.
- (DE) Die Neubaustrecke der Zürcher S-Bahn, in Schweizer Ingenieur und Architekt, n. 48/84, Zurigo, Verlags-AG der Akademischen-technischen Vereine, 22 novembre 1984, pp. 951-972. URL consultato il 24 luglio 2023.
Altri progetti
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Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Die Geschichte der Regionalverkehr Mittelland AG, su bls.ch.
Officine Meccaniche Lodigiane | |
---|---|
Stato | Italia |
Prodotti | Veicoli ferrotranviari |
Dipendenti | circa 400 |
Le Officine Meccaniche Lodigiane furono un'impresa di costruzione di veicoli ferroviari con sede a Lodi, attiva fra il 1908 e gli anni Sessanta del XX secolo.
Fra i protagonisti della nascente industria meccanica italiana, l'azienda curò la fornitura di diversi veicoli per le ferrovie e le reti tranviarie dell'epoca, oltre che la revisione degli stessi. La crisi del secondo dopoguerra e la concorrenza delle più grandi aziende del settore condussero al fallimento di tale azienda.
Settori di attività
modifica- Tram ATM serie 1500: dieci unità, costruite nel 1929[1]
- Gassogeni tipo "Eva"
- Costruzione, riparazione e demolizione di carri ferroviari
Storia
modificaL'azienda fu fondata nel 1908 da Melchiorre Sordi, imprenditore nato a Lodi nel 1881 e già noto per le sue attività nel settore caseario, Cesare Castellotti e l'ing. Bassano Folli[2] con un prestito di 55.000 lire da parte del Piccolo Credito Sant'Alberto[3].
Già nel 1912 ebbe commissioni per la costruzione e riparazione di carri ferroviari[4].
Entrata in grave crisi finanziaria, nel 1963 la società entrò in concordato preventivo e fu occupata dai dipendenti per quattro giorni[5].
Dati societari
modificaNote
modifica- ^ Francesco Ogliari, Milano in tram, Hoepli, Milano, 2010, p. 213, ISBN 978-88-203-4562-4.
- ^ Ambizioni e reputazioni. Élite nel Lodigiano tra età moderna e contemporanea, a cura di Pietro Cafaro, Franco Angeli, Milano, 2013, p. 168, ISBN 9788856849721.
- ^ Pietro Cafaro, Emanuele Colombo, Un'antica nobiltà. L'altro credito cooperativo a Lodi nel Novecento, Franco Angeli, Milano, 2009, p. 80, ISBN 9788856815252.
- ^ Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, 1912, p. 76
- ^ Atti parlamentari Camera dei Deputati - IV Legislatura - Discussioni - Seduta del 24 settembre 1963 - Risposte scritte ad interrogazioni, pp. 257-258
Voci correlate
modificaCategoria:Aziende della Lombardia Categoria:Costruttori di tram italiani del passato Categoria:Costruttori di treni italiani del passato