Vista aerea dello stabilimento Alfa Romeo di Arese

Città-fabbrica Alfa Romeo, conusciuta anche come la cattedrale dei metalmeccanici, fu il nome con cui veniva identificata l'area che racchiude la sede, le infrastrutture, i centri ricerca e sviluppo e i vari stabilimenti produttivi della casa automobilistica italiana Alfa Romeo. Il complesso industriale sorgeva ad Arese nella città metropolitana di Milano e ricopriva un'area molto ampia che spaziava anche sui comuni di Lainate, Garbagnate Milanese e Rho. La struttura ha rappresentato il più grande stabilimento della casa automobilistica milanese e un trampolino di lancio per la produzione e l'innovazione. Ogni singolo edificio è stato progettato da vari architetti famosi dell'epoca.

Gli edifici

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Reparto Presse e Assemblaggio - Emilio Isotta (1963)

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Era una delle due reparti più grandi dello stabilimento dove avveniva lo stampagio delle lamiere e l'assemblaggio delle scocche. Il capanonne realizzato dall'architetto Emilio Isotta era un'area fondamentale per la produzione di componenti auto, con strutture che prevedevano travi e pilastri in cemento armato e ferro con il tetto a voltine, utilizzate per supportare le macchine pesanti occupava 60.000 m² a nord ovest della fabbrica. L'impianto era servito da un raccordo ferroviario delle FNM. Venne demolito dopo il 2000 vennero costruiti altre aziende solo una minima parte è sopravissuta, oggi usata dalla Galardi Group.

Reparto Verniciatura - Emilio Isotta (1963)

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Il padiglione Verniciatura, progettato sempre da Emilio Isotta inaugurato nel 1963 che era strutturato per processare i veicoli attraverso varie fasi, tra cui preparazione, verniciatura vera e propria e lucidatura. Era situato tra i reparti Presse e Finizione. La struttura si presentava come una grande scatola di 30.000 m² era prevalentemente in cemento armato, con facciate in pannelli metallici e serramenti in ferro. L'obiettivo era garantire una finitura di alta qualità per i modelli Alfa Romeo, con un occhio di riguardo alle esigenze specifiche di ogni modello. Venne demolita verso la metà degli anni duemila e al suo posto furuno costriuti due aziende logistiche.

Reparto Finizione (Abbigliamento, Montaggio e Collaudi) - Emilio Isotta (1963)

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L'edificio era il più grande della fabbrica occupava 62.000 m² con travi e pilastri in cemento armato e ferro con il tetto a voltine, è stato un'area per la lavorazione finale delle auto, dove venivano applicate le finiture esterne e interne, il montaggio degli accessori, degli interni e del motere. Nello stesso reparto avvenivano un processo fondamentale per garantire che le auto fossero in perfette condizioni come l'Impermeabilità e la corsa da fermo. Questa area ha un ruolo fondamentale nella qualità e nel design del prodotto finale, assicurando che ogni Alfa Romeo esca dallo stabilimento con un aspetto impeccabile e in linea con le specifiche richieste dal cliente. Fu demolito verso la metà degli anni duemila e al suo posto costruito il centro commerciale "Il Centro", lavori partiti nel 2014, dopo anni di abbandono e progetti in certi è stato inaugurato il 14 aprile 2016. È il più grande centro commerciale d'Italia, con circa 200 negozi su 93.000 m²[1].

Pista Collaudi (1963)

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La pista collaudi negli anni sessanta.

La pista situata dietro al Reparto Finizione permettevano ai produttori di testare le loro auto in condizioni controllate, per garantire la loro qualità e sicurezza prima che raggiungano il mercato. Fu costruita per replicare diverse situazioni stradali, come strade sterrate, asfalti con diverse caratteristiche, curve e percorsi a diverse velocità. Le Alfa Romeo venivano sottoposte a diverse prove, tra cui test di frenata, maneggevolezza, accelerazione e comportamento in diverse condizioni. Dopo la demolizione dello stabilimento la Pista Collaudi fu smantellata e il sito dove sorgeva venne inglobata nel nuovo centro commerciale "Il Centro" .

Mensa e spogliatoi "La Spina"- Minoletti Giulio e Chiodi Giuseppe (1963-70)

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L'edificio, detto anche La Spina si estendeva con sezione a T ed esprimeva un'idea di architettura seriale che ben rispondeva alle esigenze dell'azienda, costituendo una sorta di nastro funzionale a cui gli operai potevano accedere in breve tempo da ogni punto della fabbrica tramite eleganti passerelle appese a travi d'acciaio - anch'esse progettate da Minoletti e Chiodi - connesse al lungo corpo in linea. Inoltre, la continuità dei collegamenti interni consentiva agli operai di muoversi all'interno della fabbrica al coperto, senza dover utilizzare i percorsi esterni ricavati sotto i grandi aggetti dell'edificio. Il volume a sbalzo del piano superiore, caratterizzato da finestrature continue inserite tra i moduli strutturali del fabbricato, consente la creazione spazi ampi e luminosi per i locali mensa senza che il fabbricato occupi grandi superfici nell'attacco a terra.

La Spina era suddivisa in due parti:

  • Spina centrale, di 22.000 m², si sviluppava lungo l'asse trasversale dello stabilimento, in posizione baricentrica collegati con dei corridoi pensili i reparti stampaggio e assemblaggio, verniciatura, abbigliamento e montaggio finale, prodotti finiti, centrale termica, reparto motori, reparto esperienze, noto come L'Alveare, la fonderia e il Centro Tecnico.
  • Spina est fu costruita tra il 1968 e il 1970, situata alla portineria est, collegava sempre con delle passerelle appese a travi d'acciaio il reparto motori, le fucine e la fonderia.

Il piano seminterrato e il piano terra erano occupati dagli spogliatoi, mentre al piano superiore erano situate le cucine, i servizi l'assistenza sanitaia, i vigili del fuoco e la mensa. All'ultimo livello, al di sopra delle mense, è collocato un corridoio panoramico, un vero e proprio elemento di riconnessione continuo che si estende per tutta la lunghezza dell'edificio, sulla cui copertura sono fissate le tubazioni degli impianti che alimentano lo stabilimento

L'edificio dopo anni di abbandono fu demolito nel 2014, Spina est, e nel 2020, Spina centrale, e al suo posto fu costriuto un parcheggio.

Centrale termica (1963)

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Entrato in funzione era un edificio fondamentale per la produzione, che trasformava l'acqua in vapore, fornendo energia, aria compressa e acqua calda alle varie aree dello stabilimento. Dopo la demolizione dello stabilimento la centrale termica è tuttora in uso per le aziende dell'ex area Alfa Romeo.

Reparto Fonderia, Fucina e Forgia (1967)

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L'edifcio era identico a quelli degli altri reparti, come quello del reparto Presse e Assemblaggio, con travi e pilastri in cemento armato e ferro con il tetto a voltine è stato un'area per creazione dei motori Alfa Romeo:

  • sezione Fondoria lo stabilimento di Arese ha avuto una propria fonderia per la produzione dei componenti del motore, produceva componenti, come blocchi motore, testate e basamenti.
  • sezione Fucina era un'area dilavorazione di materiali come alluminio, acciaio e leghe, utilizzando macchine utensili, come torni, fresatrici e altri, per realizzare pezzi con precisione e qualità invece
  • sezione Forgia veniva utilizzata per produrre parti del motore, come alberi a canne, alberi motore e bielle, oltre a altre parti strutturali che richiedono elevata resistenza e leggerezza.

Inizialmente erano due reparti divisi fino al 1971 quando fu aggiunto la parte centrale. L'impianto era servito da un raccordo ferroviario delle FNM. L'edificio dopo anni di abbandono fu demolito nel 2015 e al suo posto fu costriuto un parcheggio.

Reparto Lavorazioni Meccaniche (Motore e Gruppi Meccanici) (1969)

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Reparto Lavorazioni Meccaniche nel 2011.

L'edifcio era anch'esso con travi e pilastri in cemento armato e ferro con il tetto a voltine. Era il reparto dove avveniva l'assemblaggio dei componenti alla testata del motore creati in precedenza. Le lavorazioni meccaniche era un insieme di processi che coinvolgono la produzione e il montaggio delle componenti meccaniche che formano il motore. Questi processi includono il taglio, la formatura, la rettifica e l'assemblaggio di parti come motori, sospensioni, trasmissione, freni e altri componenti del veicolo destinato alla lavorazione dei ricambi originali relativi a vetture. I Gruppi Meccanici era il dipartimento che si occupa della progettazione, realizzazione e manutenzione delle vetture, ma era per la progettazione, sviluppo e produzione dei componenti meccanici, come il motore, la trasmissione e le sospensioni, che costituiscono il cuore di un veicolo Alfa Romeo. Fu demolito nel 2014 e al suo posto sorge un parcheggio.

Reparto Esperienza e Sperimentazione "L'Alveare"

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Il Reparto Esperienza e Sperimentazione "L'Alveare", a destra, e il Centro Tecnico a sinistra, nel 2011.

Il reparto Esperienza era dipartimento all'interno di Alfa Romeo responsabile di definire e gestire la progettazione dell'auto, con particolare attenzione all'ergonomia, all'interfaccia utente e all'esperienza di guida con sviluppo di nuove tecnologie e servizi. Il reparto Sperimentazione era un'area dove si di testavano e sviluppavano nuove tecnologie, realizzazione di versioni sperimentali di nuovi modelli di auto o di componenti per le automobili. La struttura era sfalsata ed era suddivisa in due parti: l'edificio basso, che davanti al reparto Lavorazioni Meccaniche e affianco al reparto Centro Stile, si presentava come una grande scatola quadrata con travi e pilastri in cemento armato e ferro con il tetto a voltine mentre la parte alta esterna la cosidetta Alveare si estendeva con sezione a L era prevalentemente in cemento armato, con due torri delle scale per lato e con i quadrati sulla facciate che dava l'idea dell'alveare. L'edificio dopo anni di abbandono fu demolito nel 2014, parte bassa, e nel 2020, "L'Alveare", e al suo posto fu costriuto un parcheggio.

Reparto Centro Stile (ex Ricambi) - Emilio Isotta (1963)

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Reparto Centro Stile (ex Ricambi) nel 2011.

Il padiglione ex Ricambi, progettato da Emilio Isotta inaugurato nel 1963 che era strutturato per processare i veicoli attraverso varie fasi, tra cui preparazione, verniciatura vera e propria e lucidatura. Era situato tra i reparti Presse e Finizione. La struttura si presentava come una grande scatola, era prevalentemente in cemento armato, con facciate in pannelli metallici e serramenti in ferro. L'entrata principale era affacciata su via per Bariana. All'interno del reparto era composta da di 32.000 m² di magazzino del ricambi e 1.500 m² occupati dagli Uffici e dal Centro Meccanografico composti da diverse macchine meccanografiche collegate tra loro con diverse funzionalità. Il cuore del centro meccanografico è un calcolatore solitamente a valvole capace di eseguire moltiplicazioni e divisioni. Nel 1990 il reparto Ricambi fu soppresso e venne sostituito del Centro Stile Alfa Romeo fondata in quell'anno che si occupa della progettazione dei modelli di autovettura prodotti dalla casa del Biscione. Dopo la fine dell'attività produttiva nello stabilimento di Arese, il Centro Stile Alfa Romeo è stata l'ultima divisione della casa del Biscione ad essere attiva in questo polo industriale; nel 2011 infatti il centro stile della casa del Biscione è stato trasferito a Torino, presso l'Officina 83 di Mirafiori, inglobato nel centro design di Fiat Chrysler Automobiles[2]. Venne demolito nel 2014 e al suo posto sorge un parcheggio.

Centro Tecnico - Ignazio e Jacopo Gardella, Anna Castelli Ferrieri (1974)

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Il Centro Tecnico nel 2007.

Il Centro Tecnico è un fabbricato per gli Uffici Tecnici Alfa Romeo, grande porta d'ingresso alla città-fabbrica retrostante, è realizzato lungo la strada a scorrimento veloce che delimita a sud il perimetro dei nuovi padiglioni industriali della casa automobilistica, realizzati negli anni Sessanta per sostituire i vecchi stabilimenti del Portello, a nord-ovest di Milano; si colloca come elemento terminale dell'asse principale dell'insediamento produttivo individuato dall'edificio della Spina centrale, un lungo corpo in linea contenente gli spogliatoi, le mense e i servizi che divideva in due l'area delle lavorazioni industriali. Già nel primo progetto di concorso questa spina di servizi era collegata al nuovo edificio degli uffici tramite una passerella che, scavalcando la strada interna, li riconnetteva al resto della fabbrica. Il volume si articola in due parti distinte: un enorme basamento passante sorretto da pilastri a sezione circolare e il corpo degli uffici veri e propri, che si innalza dalla piastra di base per quattro piani tipo. Questa distinzione funzionale consente un'efficace separazione tra i flussi di ingresso e di uscita degli operai, a piano terra, e quelli degli impiegati, che accedono all'edificio direttamente dal piano superiore della piastra. Le due parti si differenziano anche per l'uso dei materiali: calcestruzzo armato a vista e pannelli in graniglia di cemento grigio per la zona basamentale e per le imponenti rampe di accesso ai parcheggi e una struttura in ferro verniciato e alluminio per la parte soprastante. È una delle poche strutture sopravvisute alla demolizione.

Centro Direzionale, Mensa e Museo Storico Alfa Romeo - Vito e Gustavo Latis (1976)

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Il Centro Direzionale, al centro, e il museo inaugurato nel 1976, a sinistra, nel 2024.

Il Centro Direzionale e Museo Storico Alfa Romeo furono fu costruita tra il 1972 e il 1976 ed è situato sul margine sud dell'area dell'ex stabilimento produttivo, su un terreno adiacente all'autostrada A8. Si tratta di un vasto e articolato complesso architettonico costituito da sei corpi di fabbrica modulari che si sviluppano da uno a sei livelli, oltre a un seminterrato, uniti da una "piastra" che assume anche il ruolo di piazza centrale. L'intero Centro Direzionale è disegnato su una griglia di 7,60x7,60 m, che ha consentito di unificare parti funzionalmente diverse. Le strutture portanti dei corpi denominati A, B, C, sono di tipo misto: pilastri in acciaio e solette piene in cemento armato, in modo da facilitare il passaggio degli impianti e l'organizzazione flessibile degli ambienti di lavoro. Le strutture del Museo sono interamente in acciaio, con luci libere maggiori nella parte interna per agevolare l'allestimento e la movimentazione delle vetture, e piani sfalsati concepiti in relazione al progetto espositivo. La parte in elevazione del Museo si distingue per l'assenza di ballatoi e parapetti, mentre l'ex Mensa e il corpo D, che ospita l'officina, sono seminterrati e parzialmente nascosti dall'uso del tetto giardino. Le coperture degli altri edificio sono a falde di limitata pendenza, rivestite in lastre di rame. Gli interni della parte direzionale erano organizzati secondo il modello ad open space, senza partizioni fisse, con l'eccezione degli uffici dei dirigenti, realizzati con pareti leggere, e dei nuclei che ospitano i vani scale/ascensori e i cavedi tecnici. Rispetto alla regolarità dell'insieme si distinguono lo spazio a doppia altezza dell'ex Mensa, il piano sotto piazza con un patio alberato e, soprattutto, il Museo, organizzato su sei semipiani sfalsati attorno a un vuoto centrale, illuminato dall'alto, a formare un grande impluvium. Tra il 2014 e il 2015, in vista dell'Esposizione Universale a Milano, il gruppo FCA, nato dalla fusione tra Fiat e Chrysler, affida all'architetto Benedetto Camerana il ridisegno del Museo e del Centro Direzionale con l'obiettivo di restituire a questo luogo la sua centralità storica per il marchio Alfa Romeo. Lo spazio espositivo rinnovato è inaugurato il 24 giugno 2015 in coincidenza con il 105° anniversario della casa automobilistica e con la presentazione della nuova "Giulia". È una delle poche strutture sopravvisute alla demolizione.

Autosilos Multipiano e Magazzino Prodotti Finiti

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Autosilos Multipiano, al centro, e Magazzino Prodotti Finiti a destra, nel 2011.

L'Autosilos Multipiano fu costruito tra il 1968 e il 1975 struttura di sei piani dove una volta venivano parcheggiate le Alfa Romeo che uscivano dai reparti produttivi in attesa di essere distribuite su tutto il territorio nazionale e all’estero. Magazzino Prodotti Finiti fu il primo edificio a giungere a conclusione nel 1963 per dare sollievo al Portello ed ospitare fino a 1600 auto finite e pronte per raggiungere i clienti in attesa i centri di vendita in Italia o i porti e gli areoporti per le destinazioni in tutto il mondo. Gli impianti erano serviti da un raccordo ferroviario delle FNM, affianco all'Autosilos, per consentire il carico delle vetture sui treni. Vennero abbatuti nel 2015, Autosilos, e nel 2022, Magazzino Prodotti Finiti, e dopo anni di progetti senza seguito, nel 2025 è già stato presentato il progetto del Top Golf, un grande centro di divertimenti destinato al gioco e alla ristorazione che sorgerà in quest'area. È stato confermato recentemente l’arrivo del Leroy Merlin.

Manuntenzione Centrale, Magazzino Arrivi (Generale e Vernici) e Indefiniti

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Manuntenzione Centrale era un'attività fondamentale per garantire la sicurezza e l'efficienza dell'impianto, dietro ad essa derano presenti tre Magazzini Generici, oggi demoliti, il Magazzino Arrivi era lo spazio dedicato al ricevimento e alla movimentazione della merce in ingresso come le lamiere e vernici che riceve e conserva. Era situata dietro al Reparto Presse e Assemblaggio e affainco al Villaggio Imprese detta anche come Campo Roma[3], sempre parte dello stapilimento. Vennero demoliti nel 2018 e al loro posto funrono costruiti le aziende logistiche Carlini gomme e Refresco Italy. Il Magazzino Indefiniti in cui le merci erano immagazzinate per un periodo di tempo potenzialmente illimitato era situato dietro al Reparto Fucine e Forgia. È una delle poche strutture sopravvisute alla demolizione. Gli impianti erano serviti da un raccordo ferroviario delle FNM.

Scuola Aziendale (ANCIFAP)

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La scuola aziendale ANCIFAP (Associazione nazionale centri Iri formazione addestramento professionale) era un'organizzazione interna dello stabilimento che si occupava di formazione e sviluppo delle risorse umane, con l'obiettivo di migliorare le competenze e le conoscenze dei dipendenti per raggiungere gli obiettivi aziendali. In sostanza, era una "scuola" di formazione e addestramento professionale svolte nello stabilimento dove i dipendenti possono apprendere e sviluppare competenze specifiche per il loro ruolo e per le esigenze dell'azienda. Era costituita da piccoli e grandi capannoni a sud del Magazzino Prodotti Finiti e affianco alla Vasca Polmone Scarico Acqua e all'Impianto Depurazione Acque Nere, entambi tuttora in uso, facendo sempre parte dello stabilimento. L'edificio dell'ANCIFAP dopo anni di abbandono fu demolito nel 2023.

  1. ^ Inaugurato Il Centro Commerciale d'Arese, uno dei più grandi d'Europa
  2. ^ Alfa Romeo: il centro stile va a Torino, in Autoblog.it. URL consultato il 28 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  3. ^ Foto Alfa Romeo Arese anni ’80