Mina (cantante)

cantante, conduttrice televisiva, attrice e produttrice discografica italiana naturalizzata svizzera (1940-)

Mina Anna Mazzini[6], nota come Mina (Busto Arsizio, 25 marzo 1940) è una cantante, produttrice discografica, conduttrice televisiva e attrice italiana naturalizzata svizzera.[2] Soprannominata La Tigre di Cremona,[7] è considerata una delle più grandi voci nella storia della canzone italiana.[8][9][10][11]

Mina
Mina, durante un'esibizione nel programma televisivo della Rai Teatro 10 nel 1972
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Svizzera (bandiera) Svizzera
GenerePop[1][2]
Musica leggera[3][4][5]
Periodo di attività musicale1958 – in attività
EtichettaItaldisc, Ri-Fi, PDU
Album pubblicati134 (220 con raccolte non ufficiali)
Studio74
Live3
Colonne sonore0 ma 40 altrui con suoi brani
Raccolte57 + altre 86 non ufficiali
Sito ufficiale

La vocalità di Mina è caratterizzata da grande ampiezza ed estensione, nonché da notevoli potenza e duttilità, sostenute da una tecnica saldissima. Mina si distingue anche per le sue doti interpretative ed eclettismo, che l'hanno portata spesso a confrontarsi con generi musicali diversi tra loro.[12]

In costante attività dal 1958, con oltre 150 milioni di dischi venduti, è l'interprete musicale italiana con più dischi venduti nel mondo[13][14][15]. In carriera Mina ha interpretato più di 1 500 brani, ottenendo diversi premi e riconoscimenti: vanta due partecipazioni al Festival di Sanremo, tre alla Mostra Internazionale di Musica Leggera, una Targa Tenco e l'assegnazione dell'onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana.

Mina è altresì nota per le sue conduzioni televisive in numerosi programmi Rai degli anni Sessanta e Settanta, tra i quali Studio Uno, Canzonissima, Senza Rete e Milleluci.

Sulla scena internazionale la cantante ha raccolto il plauso di artisti quali Frank Sinatra,[16] Louis Armstrong,[17] Antony and the Johnsons,[18] Mónica Naranjo,[19] Liza Minnelli,[20] Céline Dion,[21] Luciano Pavarotti,[22] Plácido Domingo[23] e Sarah Vaughan.[24]

Biografia

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Infanzia e adolescenza

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Una diciannovenne Mina nella sua casa a Cremona nel 1959

Mina nasce a Busto Arsizio (VA) (città di cui è originaria la madre) il 25 marzo 1940: è figlia di Giacomo "Mino" Mazzini (industriale cremonese, 1905-1979) e Regina "Gina" Zoni (casalinga, 1915-2004). La permanenza nella città lombarda dura poco, perché agli inizi del 1943 Mina si trasferisce con la famiglia a Cremona, sua vera città adottiva. Lì nella primavera dello stesso anno, in aprile, nasce suo fratello minore, Alfredo Mazzini, anch'egli futuro cantante con lo pseudonimo di Geronimo, purtroppo destinato a una morte precoce nel 1965 in un tragico incidente stradale.

Quando Mina ha tredici anni, il padre la iscrive alla Canottieri Baldesio, società sportiva frequentata dalla borghesia cremonese. La ragazza diventa una discreta nuotatrice e partecipa a diverse gare, arrivando anche seconda in una competizione regionale.[25] Ed è proprio sul bordo della piscina che a circa sedici anni Mina conosce il suo primo fidanzato, Daniele Parolini, terzino della Cremonese e in seguito cronista sportivo per il Corriere della Sera.[25]

A infonderle l'amore per la musica è invece sua nonna paterna Amelia, cantante lirica di origini spagnole e appassionata di Puccini, che dà alla nipote anche i primi rudimenti di spagnolo, allo stesso tempo spingendola a prendere lezioni di pianoforte (anche se l'approccio allo studio di uno strumento non si rivelerà congeniale per lei).[26]

Dopo aver concluso le scuole medie presso il collegio delle Suore della Beata Vergine, Mina inizia a frequentare Ragioneria presso l'Istituto Tecnico Statale "Eugenio Beltrami" di Cremona; tuttavia, questo indirizzo scolastico non corrisponde alle sue vere inclinazioni, tanto che alla fine del quarto anno Mina abbandona gli studi, volgendosi a ciò che più la appassiona. Ha, infatti, altri interessi, tra cui la lettura (ama i libri di fantascienza) e soprattutto il canto, cui si dedica con grandi slancio e passione. Non a caso, su richiesta dei compagni di classe ha già trovato modo di esibirsi a scuola, ballando e cantando sui banchi durante la ricreazione.[27]

Gli anni Cinquanta

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Gli esordi alla Bussola e con gli "Happy Boys"

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Mina con Nino Donzelli

Una notte d'estate del 1958, quando con la famiglia si trova in vacanza a Forte dei Marmi, Mina viene sfidata dai suoi amici a salire sul palco del locale "La Bussola" di Marina di Pietrasanta, subito dopo una performance del noto interprete cubano Don Marino Barreto jr.[28] Lei accetta, riceve il microfono dallo stesso Barreto e attacca a cantare senza alcun imbarazzo. Nelle sere successive Il proprietario del locale, Sergio Bernardini, faticherà a frenarla dal salire sul palco per esibirsi.[28]

A quel tempo Mina viene descritta come una ragazza tranquilla, piuttosto solitaria e al contempo irrequieta, sensibile e piena di un entusiasmo che in realtà sembra celare una profonda timidezza.[29] È dotata di una voce e di una sensibilità musicale decisamente fuori dal comune, che ha saputo coltivare grazie all'ascolto di prestigiosi cantanti americani (Frank Sinatra, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Elvis Presley) e di una gestualità stravagante unita a un innato senso del ritmo.[30]

Gli inizi della carriera di Mina si incrociano con un gruppo cremonese che al tempo sta riscuotendo un discreto successo. Si tratta degli Happy Boys[31], una band fondata nel 1949 da Nino Donzelli e di cui fanno parte il fratello di questi, il chitarrista Renzo, il pianista Giorgio Levi, il cantante-bassista Giacomo "Micio" Masseroli e il batterista Fausto Coelli. Donzelli e i suoi sono diventati ben presto famosi nelle balere del cremonese, nonché nelle limitrofe provincie di Mantova, Parma, Piacenza. In un afoso pomeriggio di fine agosto 1958, il giorno dopo aver assistito a un'esibizione del gruppo al Circolo Filodrammatici di Cremona (e una sola settimana dopo la sua prima improvvisata esibizione alla Bussola), Mina si reca a casa di Nino e Renzo Donzelli, proponendosi come cantante. Basta giusto una dimostrazione delle sue doti vocali e i due fratelli sono lieti di accoglierla nel gruppo, già ingaggiato per alcune serate nelle balere locali.[31] Desiderosa di parteciparvi, la ragazza prova per tutta la settimana e fa la sua prima apparizione con la band il 14 settembre del 1958 a Croce Santo Spirito, una frazione di Castelvetro Piacentino. Viene presentata con il nome di "Mina Georgi" e il pubblico ne rimane entusiasta.[32]

Il debutto vero e proprio avviene, tuttavia, qualche giorno più tardi, il 23 settembre 1958, a Rivarolo del Re, comune del cremonese. Qui gli Happy Boys devono esibirsi alla serata finale di una rassegna canora insieme a due notissimi cantanti italiani dell'epoca, Natalino Otto e Flo Sandon's, interpreti di molti brani famosi e reduci da una partecipazione di successo al Festival di Sanremo.[33] L'esibizione di Mina è coinvolgente, al punto che il pubblico ne richiede a gran voce il bis.[34] Tra gli organizzatori, se pur soddisfatti della performance, compare un certo imbarazzo: infatti, il bis è in realtà previsto per i soli Natalino Otto e Flo Sandon's, i quali finiscono per lasciare il palco un po' risentiti.[35] Un decennio più tardi la stessa Flo Sandon's, ospite di Mina a Canzonissima 68, ricordando l'episodio le confiderà pubblicamente: «Quella volta tu, Mina, mi hai rovinato la serata». A sua volta, la Tigre di Cremona a distanza di mezzo secolo così narrerà quell'esperienza a Rivarolo del Re sul quotidiano La Stampa del 22 settembre 2008:

«Cinquant'anni spaccati fa, una lungagnona col vestito da cocktail sottratto di nascosto alla madre, saliva sul palco traballante di una balera lombarda. Si ricorda che l'abito era blu e bianco. Lucido. Si ricorda che dopo aver cantato la prima canzone, il titolo? no, è troppo, si arrabbiò perché la gente applaudiva. «Io canto per me. Cosa c'entrano loro?». Non aveva le idee chiare. O forse era troppo lucida. Si ricorda che alla fine di quella primissima esperienza scappò via perché i genitori non sapevano... non volevano. A diciott'anni era d'obbligo ubbidire. Ma non l'aveva fatto. E doveva correre a rimettere l'abito a posto il più in fretta possibile. Si ricorda che poco dopo, dietro le sue insistenze, il padre aveva convinto la madre a lasciarla fare: «Tanto, cosa vuoi, durerà qualche settimana questa follia. Lasciamola fare». La lungagnona, invece, è ancora qui che rompe le scatole con quel piccolo meccanismo misterioso che sono le canzoni. Che lei ama e rispetta. E... e... e la lungagnona non si ricorda altro.»

Ancora, sul settimanale Vanity Fair del 5 ottobre 2011, ricordando Flo Sandon's affermerà:

«Ho un dolcissimo ricordo di Flo Sandon’s che ho visto la primissima volta che sono salita su un palco. Lei e il marito, il grande Natalino Otto, erano le star della serata. Io, sconosciutissima, cantavo con un gruppo cremonese, per la prima volta, appunto. Eravamo in una classica balera lombarda. Alla fine ricordo che mi dissero: "Lei farà strada". La prima cosa che mi stupì fu il fatto che mi dessero del lei e poi pensai: "... Questi due... son matti...".»

Nel frattempo, gli Happy Boys sono davvero entusiasti di Mina e Nino Donzelli invita il titolare della casa discografica Italdisc, Davide Matalon, ad assistere alla loro successiva esibizione, prevista a Casteldidone.[35]

"Baby Gate" e la Mina urlatrice

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Mina e Davide Matalon (il suo primo discografico)

Davide Matalon all'inizio è un po' titubante, ma viene convinto dal suo consulente musicale e direttore d'orchestra Giulio Libano, il quale è rimasto del tutto impressionato dall'esibizione della giovane cantante. Il manager, pertanto, si decide e le fa incidere quattro brani su due 45 girii: Be Bop a Lula e When con l'etichetta Broadway e il nome d'arte di "Baby Gate"; Non partir e Malatia con l'etichetta Italdisc come Mina. In attesa di capire quale delle due immagini artistiche riscuoterà il maggior successo di pubblico, in questa primissima fase della sua carriera Mina convive sul mercato discografico con il suo alter ego Baby Gate.[38]

Per saggiarne le potenzialità, Matalon la iscrive anche alla Sei giorni della canzone, competizione canora milanese ripresa dalla televisione. Il 1º dicembre 1958, con il brano Proteggimi, Mina partecipa alla serata inaugurale al Teatro Smeraldo, con presentatore Corrado e ospite d'onore Mike Bongiorno. Arriva seconda (alle spalle di Wera Nepy e la sua Chiamami autunno) e ottiene un successo travolgente.[39]

Matalon offre quindi agli Happy Boys l'opportunità di una tournée in Turchia, ma i genitori di Mina oppongono un netto rifiuto; è soprattutto il padre a dissentire, perché non vuole che la figlia abbandoni definitivamente la scuola. Contemporaneamente, anche Fausto Coelli decide di non partire per ragioni familiari. Rimasti a Cremona, Mina e Fausto decidono così di formare un nuovo gruppo e, insieme con Lino Pavesi al sax, Lamberto "Memo" Fieschi al piano, Ermanno Scolari al contrabbasso ed Enrico Grossi alla chitarra, fondano "I Solitari".[40]

 
Mina e il padre Giacomo Mazzini, con il quale la cantante fonderà la propria casa discografica, la PDU nel 1967, a Lugano

Il nuovo complesso debutta l'11 gennaio 1959 nella tavernetta dell'Hotel Continental di Cremona e, forte della crescente popolarità di Mina, riceve subito una serie di richieste non solo dai locali della zona, ma anche da quelli fuori provincia, come il night club El Maroco di Milano e l'Hotel Moresco di Ischia.[41] Nel frattempo i due dischi di Mina editi dalla Italdisc superano tutte le aspettative e, in un'epoca in cui vendere 70.000 copie è un'impresa, entrambi i 45 giri ne superano la quota di 100.000.[42] Ecco quindi che Matalon ingaggia Mina con un contratto di tre anni (fino al 1961), impegnandola a incidere entro l'anno altri due 45 giri, per un totale di 4 canzoni. Come consuetudine di quel tempo, i pezzi da incidere vengono scelti tra quelli presentati al Festival di Sanremo di quell'anno. La scelta cade su Nessuno, brano melodico cantato da Wilma De Angelis, che Mina, con grande verve, letteralmente stravolge, interpretandolo in maniera sincopata e in fortissimo.[43] La prima performance pubblica da parte di Mina della nuova versione del brano in questione avviene poco tempo dopo nel corso una successiva edizione della Sei giorni della canzone, in un affollatissimo Palazzo del Ghiaccio di Milano.[44][45]

Matalon trova finalmente uno spazio in televisione per un artista della sua scuderia, proprio grazie all'interesse suscitato da Mina. Quest'ultima fa il suo debutto in Rai il 1º marzo 1959 nella seguitissima trasmissione Lascia o raddoppia? condotta da Mike Bongiorno, sempre con il brano Nessuno[46], che nei mesi successivi entrerà nella top-ten delle nostrane charts singoli di quell'anno, primo di una lunga serie.

Nel frattempo, in quegli stessi anni si sta via via affermando una nuova generazione di cantanti, come Adriano Celentano, Tony Dallara, Giorgio Gaber, Betty Curtis, Joe Sentieri, Little Tony, che propongono in italiano un nuovo genere proveniente dagli Stati Uniti: il rock and roll; la stampa conia per loro il termine di urlatori.[47] È così che Il 4 aprile 1959 Mina viene chiamata a partecipare a una puntata de Il Musichiere di Mario Riva dedicata appunto agli urlatori: al centro della scena televisiva spicca un juke-box dal cui retro escono i giovani cantanti e, al suo turno, Mina propone ancora una volta il suo successo del momento, Nessuno.[48]

L'ultimo 45 giri inciso come Baby Gate è Splish Splash, presentato il 29 agosto 1959 nel programma Buone vacanze. Successivamente quello pseudonimo viene abbandonato, vista l'irrefrenabile interesse suscitato dal fenomeno-Mina. Con Nessuno partecipa anche a Canzonissima 1959, condotta da Delia Scala, Paolo Panelli e Nino Manfredi, in cui duetta tra gli altri con Wilma De Angelis, (l'interprete originale della canzone) e successivamente con Tonina Torrielli nel brano Tua, presentato al Sanremo di quell'anno da Jula de Palma[49] e dalla stessa Torrielli. Sempre nel 1959 arrivano per Mina i primi riconoscimenti: il "Juke Box d'oro" e il "Microfono d'oro".[50][51]

Gli anni Sessanta

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La "Tigre di Cremona"

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Il 16 gennaio 1960, con Tintarella di luna, canzone scritta da Franco Migliacci e Bruno De Filippi, Mina raggiunge per la prima volta la prima posizione in hit-parade:[52] il brano, dopo aver ottenuto un grandissimo successo anche all'estero, diventa un vero e proprio simbolo dell'epoca,[53] e viene inserito nei film Urlatori alla sbarra e Juke box - Urli d'amore, tra i primi esempi di musicarelli. Presto le viene attribuito il soprannome con cui ancora oggi è nota anche fuori dai confini nazionali, "La Tigre di Cremona"; leggenda vuole che il soprannome sia stato coniato per lei dalla conterranea giornalista e amica Natalia Aspesi,[54] che però molto più avanti smentirà tutto.[55]

 
Mina a Sanremo nel 1960 con la canzone Non sei felice

Nel 1960 partecipa alla decima edizione del Festival di Sanremo: il 28 gennaio presenta Non sei felice in doppia esecuzione con Betty Curtis; il 29 gennaio propone invece È vero in doppia esecuzione con Teddy Reno, brano da lei ripresentato anche il giorno seguente. La canzone si classifica al settimo posto, ma per Mina è comunque un successo: per la richiesta dei suoi dischi, la Italdisc è costretta infatti a pubblicare due o tre nuovi 45 giri al mese.[56] Nello stesso anno è tra i protagonisti del film Urlatori alla sbarra, insieme ad Adriano Celentano, Brunetta, Chet Baker, Joe Sentieri e altri ancora.

Nella primavera del 1960 Mina fa il suo (felice) debutto negli album: la Italdisc, infatti, pubblica una raccolta dei suoi successi in precedenza editati su EP e/o 45 giri. L'album (per altro ufficialmente considerato "in studio") non ha un vero e proprio titolo, ma nell'elenco dei brani in copertina "Tintarella di Luna" è l'unico ben evidenziato in neretto, cosicché questo LP viene generalmente così denominato. Il disco si rivela un vero successo e decreta il lancio della cantante nel nostro panorama musicale, arrivando a toccare la vetta per 4 settimane, primo di una serie da record di primi posti negli album per Mina.[57]

Nella seconda metà del 1960 esce Il cielo in una stanza, brano epocale scritto da Gino Paoli e arrangiato da Tony De Vita, che il 15 ottobre raggiunge la prima posizione, mantenuta per 14 settimane, e diventa il singolo più venduto di quell'anno. La canzone arriverà a sfiorare nel tempo i 2 milioni di copie vendute:[58] entrerà in classifica anche in Spagna (Cielo en casa) e negli Stati Uniti (The World We Love in), dove raggiungerà la posizione numero 90 di Billboard.[59][60] Il cielo in una stanza rimane in assoluto uno dei massimi successi di Mina e può considerarsi una prima evoluzione nella carriera della cantante, che oltreché urlatrice scanzonata (da lì a poco arriverà Una zebra a pois) si rivela qui interprete sensibile e raffinata della canzone d'autore.[61][62]

La Tigre di Cremona partecipa come ospite fissa alle sei puntate del programma televisivo Sentimentale, dove propone la già citata Una zebra a pois e Briciole di baci. Fa anche ritorno a Canzonissima, dove nel corso delle varie puntate propone alcune tra le sue incisioni più recenti (Tintarella di luna, Il cielo in una stanza, Folle banderuola ed È vero, in duetto con Umberto Bindi), unitamente a brani come Na sera 'e Maggio (con cui giunge alla finale), O Sarracino (di Carosone), Ma l'amore no e Violino tzigano (in duetto con Marino Marini); interpreta anche la sigla finale Due note.[63][64]

Il titolo della canzone di Gino Paoli ("Il cielo in una stanza", appunto) è anche l'unico ben nerettato sulla copertina del secondo LP di Mina (estate 1960), che come tale è così denominato. Come per il precedente 33 giri, si tratta di una compilation di singoli già pubblicati, e anche in questo caso, comunque, ufficialmente si parla di "album in studio". Il successo è travolgente: 7 settimane in testa nelle classifiche nostrane, per un totale di oltre metà anno in top-ten.[57]

Ormai famosa[65], in questo periodo Mina inizia a conoscere anche i lati negativi della notorietà, primo su tutti l'interesse spesso assillante da parte della stampa, che è alla continua ricerca di relazioni sentimentali e flirt(per lo più del tutto inventati), utili a favorire scandali.[66] In questi anni e in quelli a venire, la cantante sarà uno dei personaggi più fotografati e richiesti dai giornalisti. Il noto settimanale TV Sorrisi e Canzoni, per esempio, le dedicherà un gran numero di copertine: dalla prima del 1959, alla più recente del 2020 in occasione del suo ottantesimo compleanno.[67]

1961: la seconda (e ultima) partecipazione al Festival di Sanremo

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Sanremo 1961: Mina mentre canta Le mille bolle blu

Nel 1961 Mina è nuovamente in gara al Festival di Sanremo e in questa occasione stampa e mass media rivelano un atteggiamento a dir poco inconsueto, dandola per sicura vincente e adulandola, forse al fine di aumentare l'interesse verso l'evento.[68][69] Il 26 gennaio si esibisce con Io amo tu ami in doppia esecuzione con Nelly Fioramonti. Il giorno seguente, colpita da una delle sue frequenti tonsilliti, propone Le mille bolle blu in doppia esecuzione con Jenny Luna.[70] Quest'ultima canzone risulta, però, troppo all'avanguardia per il pubblico presente in sala, mentre il gesto delle sue dita che scivolano sulle labbra a ogni ritornello viene da molti interpretato come una sorta di sberleffo, una mancanza di rispetto nei confronti del pubblico stesso.[68][71] L'atmosfera si surriscalda quando i giornalisti raccolgono questo malcontento e contrappongono a Mina quella che diventerà per qualche tempo la sua rivale virtuale, Milva.[72] Il 28 gennaio Mina arriva in finale con entrambe le canzoni: si classifica al quarto posto con Io amo tu ami e al quinto con Le mille bolle blu.[73] Dopo le premesse della vigilia, Mina subisce emotivamente un brutto colpo: viene colta da crisi di pianto e dichiara di non volere più partecipare a gare canore, Festival di Sanremo compreso.[70] Una promessa fatta a se stessa e sempre mantenuta.

Nonostante questa esperienza sanremese sia una doccia fredda che la cambia profondamente,[74] la popolarità di Mina non viene minimamente scalfita e Le mille bolle blu riscuote un notevole riscontro di vendite e ascolti (in quegli anni, infatti, la misura del successo di un brano viene evidenziata anche dalle sue "gettonature" nei juke-box).[75] Al proposito scriverà Indro Montanelli: "Quel demonio di ragazza ce la faceva, anche con le bolle, o malgrado le bolle (...), interpreta alla perfezione il suo tempo, i suoi gusti, i suoi disgusti (...) c'è dentro fino ai capelli (...)".[76]

Il successo internazionale

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Nell'aprile del 1961, accompagnata dal suo impresario Elio Gigante, Mina parte per la Spagna, dove viene accolta nel migliore dei modi[77]; quindi, a maggio, accompagnata anche dal maestro Bruno Canfora, intraprende un tour in Giappone, paese in cui canzoni come Tintarella di luna e Il cielo in una stanza sono già popolarissime. Per l'occasione Canfora compone la hit Anata to watashi (Tu ed io), che Mina interpreta in giapponese insieme ad altri successi.[78] A seguire, in agosto la Tigre debutta a Caracas, dove partecipa al popolarissimo Renny show sul Canale 2 della TV venezuelana, riscuotendo anche in questa occasione un successo clamoroso.[79]

 
Mina con Antonio Virgilio Savona (componente e leader del Quartetto Cetra) nel 1961

Il rientro in Italia coincide con la messa in onda del programma TV Studio Uno, per la regia di Antonello Falqui, che inaugura allo stesso tempo il Secondo Programma, l'attuale Rai 2 (nel ventennale della nascita di questo nel.1981, Mina stessa interverrà durante la rubrica del TG2 Spazio Sette[80]). Nella trasmissione non è previsto un vero e proprio conduttore: vari personaggi vi si avvicendano di volta in volta e tra questi ci sono Don Lurio, il Quartetto Cetra, Sandra Mondaini e le Gemelle Kessler[81]. Mina si esibisce alternando brani del suo recente repertorio (Anata to watashi, Bum, ahi! Che colpo di luna di Lelio Luttazzi, Chi sarà, Sciummo, Moliendo café, Cubetti di ghiaccio, Un tale, Giochi d'ombre, ecc.) con fantasie musicali "a tema" (come la canzone napoletana) o dedicate a un singolo autore, come George Gershwin, del quale inciderà una versione di Summertime dopo averla accennata in trasmissione.[82][83] Molte delle canzoni presentate a Studio Uno troveranno spazio nell'LP Moliendo café del 1962.

Agli inizi del 1962 Mina torna di nuovo in Spagna, dove appare anche in alcuni programmi televisivi.[77] Subito dopo si reca in Francia, dove si esibisce con successo nel tempio francese della musica, il Teatro Olympia di Parigi.[77] Gerhard Mendelson, produttore dell'etichetta discografica Polydor, le propone l'incisione di alcuni brani per il mercato tedesco: la cantante accetta, inaugurando una felice collaborazione col maestro Werner Scharfenberger. Insieme registrano a Vienna Wenn du an Wunder glaubst (versione tedesca de Il cielo in una stanza) e Heißer Sand, primo di una lunga serie di brani scritti per lei proprio dal maestro. Sempre a Vienna, Mina registra un varietà televisivo incentrato su di lei;[84] ad affiancarla uno dei più popolari cantanti tedeschi dell'epoca, Peter Kraus, del quale Mina interpreta per l'occasione alcuni brani. Il 12 marzo 1962 appare anche alla tv tedesca nel programma Herzlichst Ihr Peter Kraus, dove presenta Heißer Sand. Gli elogi per la sua voce sono numerosi e in soli dieci giorni il disco vende 40.000 copie,[85] attestandosi quindi al primo posto delle classifiche tedesche, mantenendone il vertice per nove settimane.[86] Il successo di Heißer Sand porta Mina a realizzare numerose altre incisioni per il mercato tedesco[75], che entrano in classifica nel 1962 Fiesta brasiliana e Tabu, seguite poi nel 1963 da Capitano, Mister twist, Bis zum nächsten Mal, Ja, die Liebe lebe hoch e Fremdes Land. Fiesta brasiliana viene anche inserita nel film Das haben die Mädchen gern, sempre con Peter Kraus.

Nel frattempo la Tigre ritorna ai vertici dell'hit-parade italiana con Renato, del sudamericano Alberto Cortez, sul retro del quale c'è Eclisse twist, brano inserito nella colonna sonora del film L'eclisse di Michelangelo Antonioni (che segue scrupolosamente la realizzazione del brano). Contemporaneamente Mina, in veste di attrice, recita in Appuntamento in Riviera, film sulla falsariga del precedente Appuntamento ad Ischia, che riesce a ripeterne il grande successo.[87] Nello stesso arco di tempo vanno in onda i caroselli registrati per l'Industria Italiana della Birra, in cui Mina veste i panni di celebri attrici, tra cui Marilyn Monroe, Rita Hayworth, Judy Garland, Joséphine Baker, Anna Magnani.[88]

 
Mina e Corrado Pani nel camerino di un teatro (1963)

Nel maggio del 1962 la cantante debutta a Buenos Aires, suscitando anche in questa occasione grande entusiasmo,[89] mentre a luglio, da un referendum tra gli appassionati di musica leggera in Germania, Austria e Svizzera tedesca, risulta la cantante più popolare;[90] quasi certamente è poi la più pagata del momento in Europa.[91]

Il 5 agosto 1962 partecipa al programma di Antonello Falqui Eva ed io, dove propone il nuovo 45 giri Chihuahua, che confluisce insieme ad altri nel quinto LP Italdisc, intitolato Renato. Il 30 settembre si esibisce nel programma tv Alta pressione, in cui presenta il fratello Alfredo che canta La gente ci guarda. Il 12 ottobre va nuovamente in onda Canzonissima e partecipa a quattro delle dodici puntate, giungendo alla finale del 6 gennaio 1963 con Il cielo in una stanza. Inoltre canta (senza apparire) la sigla finale Stringimi forte i polsi, scritta tra gli altri da Dario Fo, co-conduttore del programma con la moglie Franca Rame, entrambi in seguito estromessi dalla RAI causa la scomoda satira politica di lui e sostituiti dal duo Tino Buazzelli/Sandra Mondaini.

La maternità e l'accanimento mediatico

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Il 18 aprile 1963, alla Clinica Mangiagalli a Milano, Mina dà alla luce il suo primogenito, Massimiliano, il cui padre è l'attore Corrado Pani, all'epoca ancora legalmente sposato con l'attrice Renata Monteduro ma di fatto da lei separato da tempo. La maternità causa a Mina l'allontanamento dalla Televisione di Stato, mentre una parte della stampa la addita come peccatrice pubblica per la sua relazione illecita.[92] Il pubblico le dimostra comunque affetto e, quando riappare alla Bussola di Focette in Versilia in alcuni concerti nell'agosto dello stesso anno, l'accoglienza per lei è davvero calorosissima e il suo successo supera ogni aspettativa.[93] Durante tutto il 1963 le uniche apparizioni della cantante sul piccolo schermo sono in alcuni caroselli dell'Industria Italiana della Birra girati alla fine del 1962 e messi in onda da aprile ad agosto. Nove anni dopo Mina ricorderà questo periodo in un'intervista su Playboy:

«Il massimo è stata una foto su "Epoca" dove io ridevo con Corrado con il mio pancione, tranquilla, e sotto scritto "Cosa avrà da ridere?", guarda che è il massimo, me la ricorderò tutta la vita una cosa del genere. Per cui capisci tu l'atteggiamento della stampa: me ne hanno tirato addosso delle badilate e la gente non si è lasciata condizionare da questo fatto, l'ha superato.»

Oltre alla mera nota biografica, la vicenda di Mina contribuisce a una vera e propria evoluzione nel costume italiano: di fatto il pubblico non manca di esprimerle la propria solidarietà, chiedendo e aspettando il suo ritorno alle scene.[75] A tal proposito, ancora Mina su Playboy:

«...mai vista una serie così di regali da tutta Italia, di lettere, "Stai tranquilla", per la strada mi dicevano, "Non ti devi preoccupare".»
 
Mina e Augusto Martelli, arrangiatore di numerosi brani della cantante dal 1964 al 1971

Dopo il successo estivo di Stessa spiaggia, stesso mare (incisa anche da Piero Focaccia), nell'ottobre 1963 la Italdisc pubblica un omonimo album e un 45 giri contenente un twist dal titolo Vulcano, ma Mina è già passata alla Ri-Fi, fino ad allora media etichetta discografica, nonché l'unica a darle fiducia in questo periodo di ostracismo. Nel dicembre 1963 esce un disco tris composto da Città vuota/È inutile/Valentino vale: il 45 giri, grazie a Città vuota, una delle sue più celebri canzoni, scala immediatamente la hit-parade arrivando alla posizione numero 3 nell'aprile dell'anno successivo.

Qualche tempo dopo la nascita di Massimiliano, la relazione con Pani entra in crisi, come lui stesso ricorda: «Era fatale che finisse così, io lavoravo molto, lei quasi più di me. Eravamo costretti a vederci raramente. Il momento magico si era spento. Mina inoltre, aveva conosciuto Martelli, così io mi ritirai». La relazione di Augusto Martelli con Mina si protrarrà fino alla fine degli anni Sessanta.[95]

Il periodo Ri-Fi e il ritorno in televisione

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Il 10 gennaio 1964 Mina ritorna in televisione nel programma di Mike Bongiorno La fiera dei sogni, dove presenta Città vuota ed È inutile.[75] Tre mesi dopo partecipa nuovamente al programma e qui lancia È l'uomo per me, con cui riconferma la sua leadership in hit-parade, rimanendo al primo posto per 9 settimane. Il 2 maggio la Rai manda in onda Alla ribalta 2 - Speciale per Mina, dove la cantante propone Prendi una matita, Munasterio 'e Santa Chiara ed È l'uomo per me.[96] Esegue poi una fantasia di successi di Gigliola Cinquetti, Rita Pavone e Ornella Vanoni, le sue colleghe più popolari del momento. Allo show partecipano ospiti come Adriano Celentano, Johnny Dorelli, Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Ugo Tognazzi. Alla fine del mese esce il nuovo 45 giri Un buco nella sabbia, un brano a tematica balneare, che ricalca lo stile della Mina prima maniera e che ottiene un notevole successo in Giappone: Suna ni kieta namida, la versione in lingua locale, giunge al primo posto nella classifica nipponica. E proprio in Giappone alla fine dell'anno Mina viene eletta "migliore artista internazionale".[97]

 
Mina e Johnny Dorelli durante la trasmissione Johnny 7 (1964)

Un buco nella sabbia viene cantato dal vivo assieme a È l'uomo per me nel programma di fine estate Teatro 10, diretto da Antonello Falqui e con Lelio Luttazzi. Gli applausi scroscianti del Teatro delle Vittorie di Roma dimostrano l'affetto e il sostegno del pubblico nei confronti di Mina, ormai definitivamente riesplosa dopo lo "scandalo" della maternità. La cantante si esibisce seduta al pianoforte accanto a Luttazzi in una fantasia di canzoni scritte dal musicista triestino: alcune come Bum, ahi che colpo di luna, Sentimentale e Una zebra a pois, portate al successo da Mina qualche anno prima.

Nel settembre 1964 Mina si esibisce per la prima volta in Canada grazie al cantante fiorentino Narciso Parigi, amico di Johnny Lombardi, organizzatore di eventi musicali importanti.[98]

Nell'arco del 1964 escono poi per Mina due album pressoché in contemporanea ed entrambi andranno al primo posto in classifica, certificando una volta di più la sua notorietà e l'apprezzamento del pubblico. Il primo è editato dalla Italdisc, che recupera materiale inciso e già pubblicato dalla cantante e che si intitola "20 Successi di Mina": questo LP tocca la vetta per due settimane e riscuote un più che buon successo.[57]

Il secondo di questi due nuovi LP, il primo per la Ri-Fi, è invece intitolato semplicemente Mina ed è quasi interamente composto da cover straniere: i suoi unici due brani in italiano sono E se domani e Non illuderti. Va detto che E se domani è già stato presentato da Fausto Cigliano e Gene Pitney al Festival di Sanremo di quell'anno, con un buon successo di pubblico e critica, ma non è arrivato in finale; Carlo Alberto Rossi, autore ed editore del brano, convince Mina a recuperarlo e inserirlo nel suo nuovo album, di cui rimane uno dei brani di punta. Il disco LP Mina viene eletto "migliore album dell'anno" dalla critica specializzata, riconoscimento che vale alla cantante l'"Oscar del disco '64", per altro videnziatoanche dalle 13 settimane al primo posto nelle nostre charts. E se domani, inoltre, verrà in seguito ricantato e proposto come retro di due singoli: Un anno d'amore, uscito alla fine del 1964, e Brava (1965). Il 45 giri Un anno d'amore arriverà al primo posto in classifica per due settimane nella primavera 1965, mentre il suo lato B sarà a sua volta segnalato nelle vendite, giungendo a toccare la decima posizione.

Nel settembre 1964 esce quindi un altro 45 giri, che comprende le canzoni Io sono quel che sono e Tu farai, presentate nel programma TV Il Macchiettario.

Studio Uno e Sabato sera

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Mina e Alberto Sordi a Studio Uno nel celebre duetto (1966)

Nel 1965 Antonello Falqui riporta Mina in TV come conduttrice di Studio Uno.[75] La formula è più o meno la stessa utilizzata in precedenza: in ogni puntata Mina esegue brani del proprio repertorio come Brava (un divertissement ideato dal maestro Bruno Canfora per evidenziare le sue doti di agilità ed estensione vocale), e fantasie musicali a tema, per esempio tratte dall'ultimo Festival di Sanremo, di cui incise su 45 giri Se piangi, se ridi di Bobby Solo, canzone vincitrice. Nella rubrica L'uomo per me, Mina ospita Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Totò, Walter Chiari, Alberto Sordi, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno, Peppino De Filippo, Adriano Celentano, Rossano Brazzi, duettando e interpretando divertenti sketch, da allora continuamente riproposti dalla Rai.[75] Al termine del programma, il cast al completo, composto da Luciano Salce, le Gemelle Kessler, Paolo Panelli, Milly e Mina, propone una fantasia musicale abbinata a un quiz settimanale; la sigla finale cantata da Mina è Soli, di Antonio Amurri e di Bruno Canfora, direttore d'orchestra di questa e delle successive edizioni del programma. Viene pubblicato l'album Studio Uno, ufficialmente considerato (anche dalla stessa Mina) un album in studio ma in realtà una raccolta dei suoi singoli di maggior successo del biennio '64/'65 (eccetto il successivo Ora o mai più), che risulterà l'LP più venduto dell'anno, restando al primo posto nelle nostre charts per ben 15 settimane consecutive.

Inoltre, a partire da quell'anno, la cantante inizia a girare numerosi caroselli anche per la Barilla, diretta da registi come Piero Gherardi e Valerio Zurlini: gli spot realizzati sono in tutto una sessantina e vengono girati fino alla fine del 1970. Molti anni dopo questi saranno riproposti in VHS e DVD, dato l'immutato interesse per il personaggio, nonché per l'alta qualità di costumi, ___location e canzoni presentate.

Nel luglio 1965 Mina partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia con la sua canzone per l'estate L'ultima occasione, già cantata da Tony Del Monaco (che l'aveva scritta assieme a Jimmy Fontana), e in seguito ripresa anche da Tom Jones. In autunno partecipa a due puntate de La prova del nove, dove fra l'altro ripropone il successo Due note, arrangiato dal maestro Gianni Ferrio. La sigla finale de La prova del nove è la già citata Ora o mai più, ennesimo 45 giri che raggiunge i vertici della hit-parade. Viene anche incluso come brano d'apertura nella raccolta Mina & Gaber: un'ora con loro, realizzata dalla Ri-Fi con le incisioni più recenti dei due artisti, all'epoca compagni di scuderia: l'album che riscuoterà un discreto successo, arriverà a toccare il nono posto nelle classifiche nostrane.

 
Mina nel 1970

Il 1966 si apre con la pubblicazione di un 45 giri che comprende due delle canzoni partecipanti a Sanremo di quell'anno: Una casa in cima al mondo (presentata da Pino Donaggio e Claudio Villa) e Se tu non fossi qui (di Carlo Alberto Rossi e Marisa Terzi, presentata da Peppino Gagliardi e Pat Boone). Come ormai d'abitudine, Mina recupera i brani "festivalieri" che le sembrano più adatti, reinterpretandoli e portandoli nelle charts singoli italiane.

Nella primavera del 1966, dopo il successo dell'anno precedente, Mina viene riconfermata come conduttrice di Studio Uno.[75] Inizialmente lo show prevede dodici puntate, tutte con Mina. La cantante, tuttavia, non sembra intenzionata ad assumere impegni per un tempo così lungo; pertanto, la trasmissione viene divisa in quattro cicli di cinque puntate ciascuno. Ogni ciclo viene affidato a una primadonna diversa: nei primi tre appaiono rispettivamente Sandra Milo, Ornella Vanoni e Rita Pavone; nell'ultimo è la volta di Mina. L'accoglienza è talmente entusiastica che si decide per i programmi successivi di scegliere unicamente Mina. In ogni puntata la cantante è in compagnia di un ospite d'onore con cui duettare solamente, come Gilbert Bécaud o Romolo Valli, oppure di personaggi comici destinati anche a farle da spalla, come Paolo Panelli, Totò, Alberto Sordi, con i quali vengono messi in atto momenti comici, diventati poi spezzoni cult della televisione italiana. Ritornano inoltre le fantasie musicali, che quell'anno sono dedicate a Giovanni D'Anzi, Carlo Alberto Rossi, Gorni Kramer, Armando Trovajoli, e Bruno Canfora.

Anche in questa nuova edizione di Studio Uno, Mina lancia le sue più recenti incisioni: nella prima puntata si presenta con Sono qui per te, scritta da Lina Wertmüller (coautrice del programma) e prosegue con Se telefonando, scritta da Maurizio Costanzo e Ghigo De Chiara su musica di Ennio Morricone. Se telefonando si fermerà all'undicesimo posto in classifica, diventando però nel tempo un vero e proprio evergreen nonché una delle canzoni italiane più note in assoluto, votata nel 2010 come la preferita dal pubblico in un sondaggio-web.[99]

 
Mina fu la prima artista in Italia a indossare la minigonna in spettacoli televisivi e nei concerti, qui durante il programma televisivo Doppia coppia (1970)

Nella seconda puntata della trasmissione Mina presenta Ta-ra-ta-ta, mentre nell'ultima (all'interno dello spazio dedicato ad Alberto Sordi) canta Breve amore (You Never Told Me), colonna sonora scritta da Piero Piccioni e dallo stesso Sordi per il film Fumo di Londra. Lo sketch di Sordi con Mina a Studio Uno '66 resta uno dei più replicati della trasmissione stessa nel corso degli anni, assieme a quelli con Totò, ospite d'onore in entrambe le edizioni. Il singolo contenente Ta-ra-ta-ta e Breve amore diventa il 45 giri di Mina più venduto del 1966. La sigla finale del programma è Mai così, scritta da Lina Wertmüller e Bruno Canfora: la canzone che doveva essere pubblicata su 45 giri al posto di Breve amore, viene inserita invece, in una differente versione, nell'album Studio Uno 66, altro grande successo commerciale, che resta al primo posto in classifica per quattro settimane.

Nell'estate 1966 Mina riceve a Venezia, alla Mostra Internazionale di Musica Leggera, la "Gondola d'oro" per le vendite dell'anno precedente. Esce l'album Mina 2, che per scelta dei brani e stile interpretativo rimanda al precedente Mina. In settembre la cantante lancia un altro dei suoi classici: Sono come tu mi vuoi, sigla della trasmissione radiofonica Gran varietà (alla prima edizione), condotto da Johnny Dorelli con la partecipazione della stessa Mina (a distanza di quarant'anni Sono come tu mi vuoi verrà reinterpretata da Irene Grandi). Mi sei scoppiato dentro il cuore, altro brano scritto da Lina Wertmüller e Bruno Canfora, viene proposto dalla Tigre a Studio Uno ed editato come singolo più avanti, a dicembre.

 
Mina e Lola Falana a Sabato sera (1967)
 
Mina a Sabato sera con Enzo Tortora e Nino Benvenuti, che proprio quell'anno aveva vinto il titolo di campione del mondo dei pesi medi (1967)

Nel febbraio 1967 viene pubblicato un altro 45 giri con le versioni di Mina di due canzoni in gara alla diciassettesima edizione del Festival di Sanremo: sul lato A L'immensità, grande successo di Don Backy e Johnny Dorelli, sul lato B Canta ragazzina, brano cantato da Bobby Solo e Connie Francis, riproposto nel 2008 come colonna sonora del film Il seme della discordia, su autorizzazione della stessa Mina.

Nell'aprile 1967 inizia Sabato sera, riedizione di Studio Uno, diretto da Antonello Falqui. Mina, grazie al consenso di pubblico ottenuto l'anno precedente, è l'unica "padrona di casa", affiancata di volta in volta da un diverso co-conduttore ospite della trasmissione. Gli ospiti fissi del programma sono Lola Falana, Rocky Roberts e Franca Valeri. Di puntata in puntata, invece, si susseguono, tra gli altri, anche Gino Bramieri, Johnny Dorelli, Armando Trovajoli, Paolo Panelli, Bice Valori, Renato Rascel, Rita Pavone, Giancarlo Giannini, Adriano Celentano, Sandra Milo, Giorgio Albertazzi.

Sono tante le canzoni di Mina presentate nel varietà: alcune appena pubblicate (L'immensità, La banda di Chico Buarque de Hollanda, Se c'è una cosa che mi fa impazzire, Se tornasse caso mai, Sabati e domeniche, la sigla finale Conversazione, ecc.), altre nei molti numeri musicali proposti con i vari ospiti. Una delle differenze sostanziali rispetto alle precedenti edizioni (oltre al cast, la scenografia e l'esecuzione dei brani) è l'ambientazione esterna di alcuni momenti pre-registrati del programma. Imperdibile la parentesi musicale in cui Mina si esibisce con Severino Gazzelloni nella Fuga a due voci in do minore di Bach. Altrettanto epocale è la scenetta assieme ai quattro presentatori TV più popolari di quegli anni, e cioè Mike Bongiorno, Corrado, Enzo Tortora e Pippo Baudo, in cui l'inedito quartetto canticchia con lei una parodia del brano Quando dico che ti amo.

Come di consueto, sulla scia della trasmissione, la Ri-Fi pubblica un nuovo LP intitolato Sabato sera-Studio Uno '67, in cui confluiscono le più recenti incisioni su 45 giri di Mina, unitamente ad altri inediti da lei appositamente incisi per l'album. Quest'ultimo replicherà il successo dei precedenti due, posizionadosi per due settimane in vetta alle nostre classifiche, per poi fare da "valletto" al secondo posto per tutta la seconda metà dell'anno all'inarrestabile "Sgt. Pepper's" dei Beatles.

Fondazione della PDU a Lugano

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La banda, grande successo dell'estate 1967, sarà l'ultimo singolo inciso per la Ri-Fi. Desiderosa di una propria autonomia artistica e progettuale, il 1º dicembre 1967 Mina fonda insieme al padre, a Lugano, la casa discografica PDU, la sola etichetta discografica per la quale da allora in poi inciderá, cambiandone solamente la distribuzione.

Il primo disco pubblicato dalla PDU è un 45 giri che presenta sul lato A il brano Trenodia, rilettura del famoso Concerto d'Aranjuez di Joaquín Rodrigo su testo di Giorgio Calabrese, e sul lato B I discorsi, testo firmato dalla stessa Mina su musica di Augusto Martelli. In tre giorni il disco vende 25 000 copie, ma viene subito ritirato dal mercato, poiché Joaquín Rodrigo non approva il lavoro di Martelli su Trenodia, vale a dire su Concerto d'Aranjuez; stessa sorte del resto capiterà ad altre rivisitazioni del brano all'epoca realizzate da Richard Anthony e Fabrizio De André e giusto quella di Dalida (Aranjuez la tua voce) verrà "risparmiata" dall'autore. Il 45 giri di Mina viene quindi ristampato con il suo lato B invariato, e cioè I discorsi (scelta come sigla dei nuovi appuntamenti radiofonici con la cantante, i ben noti Pomeriggi con Mina), e con una nuova facciata A, La canzone di Marinella dell'allora sconosciuto Fabrizio De André, che in seguito scriverà al riguardo:

«Se una voce miracolosa non avesse interpretato nel 1967 "La canzone di Marinella", con tutta probabilità avrei terminato gli studi in legge per dedicarmi all'avvocatura. Ringrazio Mina per aver truccato le carte a mio favore e soprattutto a vantaggio dei miei virtuali assistiti.»
 
Mina sulla copertina dell'album Dedicato a mio padre del 1967, primo LP pubblicato dalla PDU

I discorsi e La canzone di Marinella confluiscono anche nel primo LP edito dalla PDU e intitolato Dedicato a mio padre: l'album comprende classici come Johnny Guitar, Bésame mucho, That Old Feeling, The Man That Got Away, tratti dal repertorio statunitense e sudamericano, come già capitato negli album Mina (1964) e Mina 2 (1966). Successivamente la Tigre incide, come di consueto, un 45 giri con due canzoni presentate a Sanremo '68: sul lato A c'è Canzone per te, brano vincitore eseguito al Festiva rispettivamente dal suo autore, Sergio Endrigo, e dal collega brasiliano Roberto Carlos; sul lato B si trova Che vale per me di Carlo Alberto Rossi e Marisa Terzi (già autori di Se tu non fossi qui, incisa due anni prima da Mina), eliminata in gara nelle interprtazioni di Eartha Kitt e Peppino Gagliardi. Le due canzoni saranno in seguito incise da Mina anche in spagnolo, all'interno del primo 45 giri esportato in Spagna dalla PDU (Canciòn para ti/De que servirà).

Nel frattempo la Ri-Fi continua a sfruttare materiale d'archivio: nel settembre 1967, a contratto già scaduto, l'etichetta milanese pubblica il 45 giri con gli inediti Tu non mi lascerai e Cartoline, incisi da Mina alcuni mesi prima (Cartoline era stata presentata dalla cantante in uno sketch di Carosello per la Barilla). Altro inedito Ri-Fi è Nel fondo del mio cuore: si tratta della seconda cover di Alberto Cortez nel repertorio della cantante, a cinque anni di distanza da Renato (1962), con testo italiano scritto dalla stessa Mina: Questo brano (nel 1968 pubblicato poi come singolo) viene dapprima editato nella fortunata raccolta 4 anni di successi, uscita verso il Natale 1967 e destinata a ottimi riscontri (tre settimane in vetta nelle nostre charts). Questo LP viene fatto ucire strategicamente dalla Ri-Fi in leggero anticipo rispetto a Dedicato a mio padre, che otterrà a sua volta un discreto successo, giungendo fino al quarto posto a inizio 1968.

Fino al 1969 la Ri-Fi continuerà a pubblicare altri 45 giri della cantante, spesso utilizzando suoi brani in precedenza apparsi solo su album. Si ripete così quanto già accaduto con la Italdisc, che, come si è visto, dal 1964 al 1968 ha continuato a produrre una serie di 33 giri (20 successi di Mina, Mina n. 7, Mina interpretata da Mina, ecc.) e 45 giri (A volte, Rhapsodie, Il cielo in una stanza, Young at Love, Due note, ecc.), utilizzando materiale d'archivio edito e non, col chiaro intento di sfruttare le varie ondate di visibilità della cantante.

Dieci anni di carriera e il primo live alla Bussola

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Mina nel 1969

Per festeggiare i dieci anni di carriera, il 14 aprile 1968 Mina registra il suo primo album live alla Bussola di Marina di Pietrasanta. Il locale dei suoi esordi è del resto indissolubilmente legato a lei. Non a caso negli anni la Tigre vi si è esibita ripetutamente, riscuotendo sempre grande attenzione da parte di pubblico/critica e diventandone infine una vera e propria esclusiva: un'ospite fissa per intere stagioni, sempre in grado di far registrare il tutto esaurito. Il progetto legato all'album Mina alla Bussola dal vivo (che risulterà poi il secondo più segnalato dell'anno dietro al "Vol.1" di Fabrizio De André, con 11 settimane in cima alle nostre classifiche e mezzo milione di copie vendute), rappresenta uno sforzo apprezzabile e particolarmente ambizioso, inteso a celebrare dieci anni di immutato successo.[101]

Nel maggio del 1968 Mina compare nella parodia western musicale per la televisione Non cantare, spara, nei panni di Wilhelmina, una capricciosa cantante da saloon che si esibisce in Un uomo col cappello sugli occhi (del duo Leo ChiossoGianni Ferrio), accompagnata al pianoforte da Enrico Simonetti. Quindi, tra la primavera e l'estate1968 escono, pubblicati sempre dalla PDU, i singoli Un colpo al cuore/Allegria e Regolarmente/Fantasia, grazie ai quali la cantante spera di ritrovarsi nelle primissime posizioni della nostra hit-parade, cosa che invece non accade nonostante la massiccia promozione televisiva.

A giugno esce l'album Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina, un allegato per gli abbonati delle riviste Amica, La Domenica del Corriere e La Tribuna illustrata: le dodici canzoni del disco sono una scelta mirata dei lettori delle tre riviste su una rosa di ottanta brani fra i più popolari della musica leggera italiana. L'LP diverrà uno dei più ricercati dai collezionisti, anche se di per sé non entra in classifica proprio perché non reperibile nei negozi di dischi. Fra le riletture più famose dell'album, c'è La voce del silenzio, brano composto da Elio Isola e presentato a Sanremo '68 da Tony Del Monaco e Dionne Warwick, divenuto nel tempo un classico. È, questa, la prima canzone incisa da Mina firmata da Paolo Limiti, suo amico e autore di fiducia a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.

A luglio Mina partecipa per la prima volta a Senza rete, programma registrato all'Auditorium Rai di Napoli, in cui canta una selezione dei suoi grandi successi, unitamente ad altri brani da lei recentemente incisi (Cry, Se stasera sono qui, Deborah, Un colpo al cuore). Esegue inoltre Amore, amore, amore, amore accompagnata da Piero Piccioni al pianoforte, e duetta in Goganga con Giorgio Gaber.

Il 28 settembre di quell'anno prende il via nella programmazione autunnale RAI un'edizione di Canzonissima destinata a diventare epocale, in cui Mina è co-conduttrice insieme alla coppia Walter Chiari-Paolo Panelli e dove ancora una volta dimostra tutte le sue capacità di interprete canoro e intrattenitrice. La sigla finale della trasmissione, Vorrei che fosse amore (composta ancora da Bruno Canfora), riporta la cantante nella top-ten della hit-parade, dopo gli esiti lusinghieri, ma non esaltanti dei suoi singoli Zum zum zum (famosissima sigla di quella Canzonissima), Quand'ero piccola (colonna sonora del poliziesco A qualsiasi prezzo, di Emilio P. Miraglia) e Né come, né perché...

A scontato corredo dello spettacolo televisivo esce a dicembre anche l'LP Canzonissima '68, con tutti i brani lanciati dalla Tigre nel corso della trasmissione nonché altre sue recenti incisioni su 45 giri: l'album registra - e non poteva essere altrimenti - un notevole successo e staziona per diverso tempo tempo al terzo posto nelle nostre charts, superata solo dal "White Album" dei Beatles e dal "Gianni 5" dell'onnipresente Morandi. Vorrei che fosse amore viene esportata dalla PDU anche in Spagna e in Francia, paesi dove Mina è ospite in trasmissioni televisive di punta. In Francia la canzone diventa Si, pubblicata su 45 giri insieme a Moi, je te regarde (Io innamorata), mentre in Inghilterra viene proposta col titolo di More than Strangers. Al di là delle performance di Mina, va segnalata poi una vera chicca nel programma: in una delle puntate il regista Federico Fellini, in collegamento dal set di Satyricon, oltre a complimentarsi con la cantante, ne auspica una futura collaborazione come protagonista per il film (peraltro mai realizzato) Il viaggio di G. Mastorna.[102] Mina, ad ogni modo, declinerà l'invito.

Da Non credere a Bugiardo e incosciente

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Mina e Lelio Luttazzi a Ieri e oggi (1969)

A febbraio 1969 Mina pubblica l'ultimo 45 giri "sanremese" della sua discografia (Ma che freddo fa/Un'ora fa). In primavera esce invece l'LP I discorsi, versione commercializzabile del precedente Le più belle canzoni italiane interpretate da Mina non reperibile nei negozi in quanto legato - come si è detto - al concorso per i lettori delle riviste Rusconi. Sarà un disco destinato all'ennesimo successo e il decimo album dell'artista ad andare al primo posto (9 settimane in quella estate). Rispetto al precedente LP, I discorsi annovera due brani (La canzone di Marinella e la stessa I discorsi) in sostituzione di E se domani e La musica è finita, quest'ultima rimasta inspiegabilmente fuori catalogo per ben trentasei anni. Il nuovo 45 giri primaverile a sua volta comprende sul lato A Non credere e sul lato B Dai dai domani (la brasiliana A praça di Carlos Imperial, tradotta in italiano da Paolo Limiti). Non credere diviene un grande successo, promosso non solo in moltissime trasmissioni radiofoniche e televisive (il telequiz-spettacolo A che gioco giochiamo?, ma anche in show tradizionali come Doppia coppia, È domenica ma senza impegno, Ieri e oggi

A giugno 1969 Mina registra una seconda puntata di Senza rete, affiancata ancora una volta da Giorgio Gaber (che più avanti la accompagna anche in tournée[103]), dove presenta i due brani del suddetto 45 giri di fronte a una calorosissima platea. Non credere rimane per tutta la stagione estiva ai vertici dell'hit-parade (ma senza mai toccare il primo posto), rivelandosi uno dei grandissimi successi dell'anno (3º tra i singoli più segnalati dell'anno), nonché il primo vero exploit commerciale della PDU con oltre 600 000 copie vendute.

Nel mese di luglio esce poi Mina for You, album in inglese prodotto da James Nebb, del quale cinque brani su dodici sono già comparsi su Dedicato a mio padre, mentre i rimanenti vengono pubblicati per la prima volta in Italia. Questo album è strettamente legato ai due LP Mina e More than strangers prodotti per il mercato d'Oltremanica dallo stesso Nebb, autore anche dell'evergreen No Arms Can Ever Hold You (in Italia Nessuno al mondo), da Mina interpretato per l'occasione nella versione originale inglese. L'album non bissa il successo del precedente, ma ottiene comunque un ottimo riscontro, toccando un massimo di quarto posto nelle nostre charts. Successivamente, quindi, uscirà la raccolta Incontro con Mina, che attinge soprattutto dal già citato I discorsi tanto quanto dalla produzione a 45 giri del 1968, e che guadegnerà un discreto ritorno di vendite, arrivando a un massimo di 17° posto nelle classifiche settimanali.

A novembre 1969 vengono pubblicati su singolo Un'ombra e I problemi del cuore: entrambe le canzoni troveranno spazio (in una versione differente) anche nel nuovo LP ...bugiardo più che mai... più incosciente che mai..., edito a dicembre. Il titolo di quest'ultimo rimanda al suo brano principale, Bugiardo e incosciente, cover de La tieta di Joan Manuel Serrat tradotta da Paolo Limiti: è, questa, senza dubbio una delle più rilevanti incisioni di Mina, che segna l'inizio di un suo ulteriore quanto notevole progresso come interprete canoro nonché un enorme successo commerciale (quasi un milione di copie, album in assoluto più venduto del 1970). A livello di classifiche italiane il disco risulta essere a tutt'oggi il più segnalato all-time di Mina: vanta, infatti, ben 25 settimane (non consecutive) in vetta, performance record per l'Italia che appaia quella di "Sgt. Pepper's" dei Beatles di tre anni prima. Ancora, l'album in questione detiene un altro record difficilmente eguagliabile: è rimasto nelle prime due posizioni delle nostre charts per l'incredibile cifra di 44 settimane consecutive (25 primi posti+19 secondi posti, da gennaio a novembre 1970, stando ai dati del sito specializzato www.hitparadeitalia.it).

 
Mina e Giorgio Gaber a Teatro 10 (1972)
 
Mina e Lucio Battisti durante le prove a Teatro 10 (1972)

Risalgono a questo periodo le prime richieste da parte di Frank Sinatra per una collaborazione con Mina in una serie di spettacoli dal vivo (con la presenza anche di Dean Martin), intesa a sancirne il lancio nello show business statunitense. È nota al proposito la rinuncia della Tigre, anche se i motivi della decisione non sono mai stati del tutto chiariti né dalla diretta interessata né dal suo staff. Sull'argomento si sono avanzate nel corso degli anni varie ipotesi, tra le quali, per lei, un improvviso panico per il volo transoceanico, problemi di salute, un forte disagio verso lo star system americano (molto più articolato e impegnativo rispetto a quello italiano), nonché la preoccupazione di restare a lungo distante dai propri cari.[104][105] E, come già accennato, non va dimenticato che tra questi ultimi, oltre al piccolo Massimiliano, per Mina all'epoca c'è Augusto Martelli (compagno di vita e arrangiatore di molte sue canzoni), il matrimonio col quale verrà annunciato più di una volta dalle riviste di gossip, ma di fatto mai celebrato.[75]

Gli anni Settanta

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Grande, grande, grande e ispiratrice di Mogol / Battisti

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Nel 1971 Mina sceglie come arrangiatore e direttore d'orchestra Pino Presti, da tempo suo bassista, che diventerà il suo inseparabile arrangiatore/collaboratore musicale di quegli anni e lavorerà con lei fino ai suoi ultimi concerti del 1978.[106][107] I frutti di questa nuova collaborazione non si fanno attendere: i successi Grande grande grande (1972) e E poi... (1973), raggiungono la posizione numero 1 in Hit Parade, mantenendola saldamente per più settimane. Mina, poco più che trentenne, appare in splendida forma: languida, sensuale, accattivante,[108] fino a diventare la principale musa ispiratrice del celeberrimo duo di autori Mogol/Lucio Battisti, che le affidano i successi Insieme (1970), Io e te da soli, Amor mio (1971) e La mente torna (1972).

Nel 1972 la cantante è nuovamente protagonista a Teatro 10 con Alberto Lupo,[109] con cui canta, in un'interpretazione famosa, la sigla finale Parole parole, altra sua grande hit contenuta nell'album Cinquemilaquarantatre. D'estate, ancora alla Bussola di Bernardini a Le Focette, tiene una serie di concerti documentati da un disco e da uno "special" televisivo della Rai realizzato a colori ben cinque anni prima dell'avvio di trasmissioni analoghe da parte della nostra TV pubblica.[110] A fine anno esce il primo doppio album di Mina dal titolo 1+1, contenente Dalla Bussola (secondo live della cantante) e Altro (album in studio abbinato al precedente, ma di molto meno impatto sul pubblico). Questo doppio album, a sua volta destinato a toccare la vetta nelle nostre charts, inagura per altro una vera e propria consuetudine per la Tigre: per diversi anni, infatti, continuerà a proporre album "doppi", che in realtà altro non sono che due album singoli accoppiati (ciascuno con un proprio titolo e un contenuto specifico) in un primo momento a livello di vendite (e di classifiche) e solo in seguito "scoppiati" e acquistabili separatamente.

Ultimi show televisivi e nuovi successi discografici

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Mina e Raffaella Carrà a Milleluci (1974)

In questo momento di grandissima popolarità arriva l'annuncio da parte di Mina di un suo probabile addio alle scene sempre nel 1972, anno in cui per tutta l'estate tiene una serie di concerti alla solita Bussola, accompagnata da una grande orchestra composta da musicisti di vaglia (tra i quali Gianni Basso e Oscar Valdambrini). E proprio lì, la sera del 16 settembre alla Bussola di Marina di Pietrasanta viene registrato il video-live Dalla Bussola, l'unico concerto di Mina di cui esiste una ripresa filmata.[109]

Nel 1973 esce il doppio album Frutta e verdura/Amanti di valore, il primo costituito da inediti (a eccezione de La pioggia di marzo, brano composto da Antônio Carlos Jobim), il secondo "a tema", con brani scritti da Carlo Pes su testi di Franco Califano. Il successo arriva subito: come i precedenti, il disco scala, infatti, le classifiche di vendita fin dai primi giorni dalla pubblicazione e in seguito, soprattutto grazie a Frutta e verdura risulterà con quasi un milione di copie vendute uno degli album di maggior successo della cantante. Nello stesso anno Mina riappare nei caroselli per la Cedrata Tassoni e fa un'unica apparizione televisiva in Hai visto mai?, dove presenta il singolo Lamento d'amore.

Nell'ottobre di quell'anno, poi, si verifica un altro evento tragico per la sua vita privata a distanza di otto anni e mezzo dalla scomparsa del fratello Alfredo: Virgilio Crocco, suo ex-marito (sposato nel febbraio 1970) e padre di Benedetta, viene purtroppo investito da un'auto a La Crosse, nel Wisconsin, mentre rientra in albergo in compagnia di un amico. Le circostanze della vicenda non verranno mai chiarite del tutto: tra le varie ipotesi si parlerà di gesto di un pirata della strada e non verrà nemmeno esclusa una sorta di vendetta a seguito di alcune recenti indagini da parte del giornalista romano su fatti scottanti.

Nel 1974 Mina pubblica un altro doppio album costituito da Baby Gate (abbinato a Mina®), che ripropone nel titolo il nome dei suoi esordi. Questo disco raccoglie una selezione di brani degli anni Cinquanta per la più parte americani, da sempre amati dalla cantante. Particolare cura viene riservata agli arrangiamenti, allo scopo di mantenere intatte atmosfere e sonorità d'epoca. Grandi vendite anche per questo doppio album, che raggiungerà quota 600 000 copie.

Il 1974 è anche l'anno del suo ultimo show televisivo della Tigre, Milleluci, da lei condotto insieme a Raffaella Carrà: le due formano uno storico duo di star. Poco tempo prima della trasmissione Mina dichiara in un'intervista: «Sono stata molto male, dopo Milleluci non canterò più» e non a caso nel testo della sua sigla finale della trasmissione, Non gioco più, sembra quasi percepirsi il presagio del suo imminente ritiro.[111] L'addio televisivo avviene comunque in grande stile: il programma, infatti, verrà definito come l'ultimo grande show della televisione italiana.[112] Il ritiro dal piccolo schermo appare definitivo, anche se la radio la vedrà ancora partecipare a Gran Varietà nel 1979.[113]

Il primo quinquennio degli anni Settanta (quello antecedente il ritiro dai programmi in TV da parte di Mina) rappresenta per la Tigre di Cremona uno degli apici della sua carriera: ben 6 suoi album stazionano stabilmente al primo posto nelle classifiche nostrane e altrettanto fanno 3 suoi singoli di grande successo (si vedano al proposito le relative schede in Discografia), con riscontri da record nelle vendite. Tutto ciò non fa che testimoniare l'enorme popolarità raggiunta dalla cantante in quell'arco di tempo, che va a consacrarla ormai come una vera icona nel panorama canoro italiano.

Nel 1975, primo anno dal suddetto ritiro, Mina incide un brano considerato a tutt'oggi tra i più rappresentativi della sua discografia: L'importante è finire. Quando viene pubblicato incontra subito degli ostacoli, a causa del testo scritto da Cristiano Malgioglio, troppo osé per i dirigenti della Rai che lo censurano per qualche tempo.[114] Il suo successo, comunque, non si farà attendere.

Nel 1976, in diretta da uno studio di registrazione di Roma, Mina presenta Colpa mia nel corso della trasmissione della Svizzera Italiana Dal Ticino con simpatia.[115] Due anni dopo, nell'estate 1978, la sigla finale (registrata) del programma Mille e una luce, e cioè Ancora ancora ancora - sempre su testo di Malgioglio - propone il filmato di una Mina piuttosto appesantita, ben lontana dal fisico asciutto di qualche anno prima. Questa volta è la sua interpretazione particolarmente languida a provocare l'intervento della censura (con il taglio di alcune immagini delle sue sensuali labbra) e costituisce di fatto la sua ultima apparizione televisiva.

L'addio alle scene

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Mina durante il suo ultimo concerto dal vivo a Bussoladomani nel 1978
«Mina di nuovo alla Bussola, anzi a Bussoladomani. Questo era l'evento dell'anno, perché Mina tornava alle esibizioni dal vivo dopo qualche tempo e quando Mina sale sul palco e prende il microfono, inizia lo spettacolo che non puoi perdere. E ad ogni concerto... è un trionfo

Il 1978 è l'anno del ritorno di Mina alle esibizioni dal vivo. I concerti si svolgono non solo nella nuova ___location del teatro-tenda Bussoladomani in Versilia a Lido di Camaiore (LU), introdotti ogni sera da monologhi di attori comici, tra cui Walter Chiari, Gino Bramieri e il trio La Smorfia di Massimo Troisi, Enzo Decaro e Lello Arena. Gli spettacoli, inizialmente previsti come un totale di quindici e poi ridotti a undici per un'infezione polmonare della cantante, riscuotono un successo molto lusinghiero in termini di coinvolgimento popolare.[92][116]

 
Mina e Pino Presti, bassista, arrangiatore e leader della band di 14 musicisti che accompagnarono la cantante durante i suoi ultimi concerti. Fu definita dalla stampa "Un'orchestra da grande show di Las Vegas"[117]

L'ultimo di questi concerti prevede anche una ripresa televisiva e la registrazione di un terzo disco dal vivo, poi ugualmente ricavato da una prova audio che il tecnico Nuccio Rinaldis (in accordo con il direttore d'orchestra Pino Presti) predispone proprio la sera dell'ultimo concerto di Mina in assoluto, il 23 agosto 1978. Il disco sarà intitolato semplicemente Mina Live '78 doppio album cult[118] inserito dalla rivista Rolling Stone tra "i 100 dischi italiani più belli di sempre";[119] in quell'occasione la Tigre concede quella che sarà la sua ultima intervista[120] a Rita Madaro, dell'emittente privata Radio Taranto. Si tratta per altro di una conversazione difficilmente reperibile[121], poiché Mina, poche ore dopo la pubblicazione, chiede per favore alla stessa Madaro di trasmetterla solo parzialmente in radio per rispettare quel forte senso di privacy che da quel momento in poi verrà a contraddistinguerla.[122]

Sul finire degli anni Settanta Mina si lega sentimentalmente al cardiochirurgo Eugenio Quaini, anch'egli cremonese, suo amico da sempre e di alcuni anni più giovane di lei. Il 10 gennaio 2006 i due convolano a nozze a Lugano e sarà la stessa Mina in un articolo su Vanity Fair a darne la notizia. Nell'occasione la cantante assume legalmente il cognome del marito, mantenendo comunque assieme a questo il proprio cognome Mazzini.

L'ultima esibizione dal vivo di Mina verrà commemorata dal Venerdì di Repubblica del 17 agosto 2018 con un articolo dal titolo Quaranta estati fa, l'ultimo concerto di Mina. L'immagine di copertina è dedicata alla cantante ripresa sul palcoscenico, corredata da un articolo a firma Marco Cicala, che contestualizza l'evento ponendolo tra quelli più significativi in Italia nel 1978.[123][124]

«La "Tigre di Cremona" ha segnato dalla fine degli anni '50 lo spettacolo italiano, con canzoni memorabili, trasmissioni tv entrate nella storia e una voce che ancora oggi è termine di paragone per chi vuole cantare

Gli anni Ottanta e Novanta

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Nonostante il ritiro dalle scene, anche in seguito varie canzoni di Mina diventano più che buoni successi (anche se non più ai livelli dei due decenni precedenti). Tra queste si segnalano qui: Anche un uomo (1979), sigla della riedizione del quiz Lascia o raddoppia?; Morirò per te, che nel 1982 entra tra i primi 100 singoli della classifica dance americana di Billboard; Rose su rose, scritta dal figlio Massimiliano Pani (1984); Questione di feeling (1985), duetto con Riccardo Cocciante; Via di qua (1986), duetto con Fausto Leali; Lui, lui, lui (1988); Neve (1992); Amore (1994), secondo duetto con Riccardo Cocciante; Noi (1994) duetto con Massimo Lopez; Volami nel cuore (1996) che dopo oltre un decennio avrebbe dato il titolo a un programma televisivo; nonché tutto l'album Mina Celentano, realizzato nel 1998 con Adriano Celentano.

Proseguendo l'elenco al decennio successivo, vanno altresì citate Grande amore (1999), Oggi sono io - cover di un noto brano di Alex Britti (2001) -, Vai e vai e vai, Portati via (2005), Mogol-Battisti (2006), duetto con Andrea Mingardi e Adesso è facile (2009), con il gruppo degli Afterhours. Quest'ultimo è uno dei pochissimi brani (insieme a Volami nel cuore, Che t'aggia dì e Alibi) a essere supportato da un videoclip promozionale, questa volta realizzato con persone reali (la protagonista è infatti la figlia di Mina, Benedetta Mazzini); i precedenti video, infatti, vengono realizzati o con immagini di repertorio o sotto forma di cartoni animati oppure completamente al computer. Il tema della canzone Canto largo, contenuta nell'album Olio, diventerà a sua volta la sigla della soap opera di Canale 5, Vivere.

Sempre per quanto riguarda gli anni Ottanta, nel quadriennio 1983-1986 vengono editati i quattro doppi album con le sigle del programma TV di Rai 1 30 anni della nostra storia, (con arrangiamenti di Victor Bach). A seguire, fino al 1995, Mina pubblicherà un doppio disco all'anno, alternando cover a brani inediti. A partire dal 1992 inizierà per la cantante una lunga e fruttuosa collaborazione con gli Audio2, lanciati da Massimiliano Pani in veste di produttore discografico attraverso la PDU: da loro, infatti, saranno firmati alcuni del brani di maggiore successo della Tigre fino al 2003.

Nel 1996, dopo Pappa di latte (doppio album in cui duetta, tra gli altri, con i propri figli Massimiliano e Benedetta, rispettivamente nelle canzoni If I Fell dei Beatles e More Than Words degli Extreme),[126] Mina ritorna alle pubblicazioni di album singoli con un grande successo commerciale, Cremona, omaggio alla sua città adottiva.[127] Da questo momento in poi la sua produzione si diversifica e vi si alternano album di brani inediti a monografie dedicate a specifici generi musicali (canzone napoletana, musica sacra) o autori/artisti celebri (Beatles, Frank Sinatra, Lucio Battisti, Domenico Modugno, Renato Zero, Enzo Jannacci).[128][129] Nel frattempo chiude la sua lunga, proficua collaborazione con l'art director Luciano Tallarini e per le copertine si affida a Mauro Balletti.

Sempre nel 1996 anche la musica "colta" rende omaggio a Mina: il maestro Adriano Guarnieri, uno dei più significativi compositori contemporanei, presenta al Maggio Musicale Fiorentino una propria composizione, e cioè Omaggio a Mina, sei canzoni per voce leggera, soprano e orchestra, basata su un testo di Euripide.

Anni 2000

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Esce Il 6 ottobre 2000 il primo album di Mina del nuovo millennio, e cioè Dalla terra, un album in studio (nel 2010 ristampato in vinile, come picture disc con tiratura limitata), una raccolta di dodici brani sacri.

Inaspettatamente, nel 2001 la cantante riappare in pubblico, attraverso Internet, sul portale Wind, dove vengono trasmesse le riprese di alcune sue sessioni di registrazione. Dalle riprese viene tratto il DVD Mina in studio, con vendite record che superano le 50 000 copie (in un periodo in cui la media dei DVD è di 3 000 copie vendute per titolo). L'evento, con un record di 20 milioni di contatti, è stato tra i più seguiti di tutti i tempi in Italia.[130]

Nel 2002 arriva l'album Veleno, all'interno del quale viene proposta una collaborazione di Mina con Zucchero Fornaciari, coautore del brano Succhiando l'uva.

Nel 2004 (dopo un anno di pausa) il pubblico accoglie trionfalmente The Platinum Collection, tripla raccolta di successi della Tigre, con risultati superiori alle più ottimistiche previsioni, in un momento in cui l'industria discografica comincia a lamentare una sensibile flessione delle vendite dei CD: l'album supera le 600 000 copie vendute, comparendo regolarmente in classifica anche nell'anno successivo. Sempre nel 2004 Mina canta un breve jingle ironico per la Gialappa's Band.[131]

Il 31 gennaio 2005 esce Bula Bula, con i due singoli (Vai e vai e vai e Portati via), e la ghost-track Fever, sigla di apertura della trasmissione sportiva Quelli che il calcio. L'11 novembre dello stesso anno è poi la volta di un album-tributo a Frank Sinatra intitolato L'allieva: qui, ancora una volta, Mina dimostra la sua propensione verso un genere musicale di non facile lettura come il jazz. Sempre nel 2005 concede di campionare la sua voce (fatto di per sé senza precedenti) per il remake in chiave house, di Amante amore (contenuta in Mina con bignè e Mina Live '78). La nuova versione, dal titolo Feel Like a Woman (di Gardner) nasce da un'idea di Pino Presti, autore dell'originale con Cristiano Malgioglio: il brano viene realizzato su più tracce, dalla electro-dance al nu-brazil, con la collaborazione di Stefano Colombo, Melodica Records e della cantante Joanna Cassini.

Nel 2006 la Tigre pubblica l'album di inediti Bau, anticipato dal singolo Mogol-Battisti (un omaggio alla celebre coppia della musica pop italiana) da lei cantato in duetto con Andrea Mingardi, che è anche autore di numerose canzoni del disco stesso.

Nel 2007, in occasione dell'uscita del CD di Miguel Bosé Papito (celebrativo per il trentennale di carriera dell'artista spagnolo) Mina duetta con lui rivisitando in lingua spagnola una delle proprie canzoni più famose: Acqua e sale (Agua y sal), da lei già cantata un italiano in coppia con Adriano Celentano. Il 21 settembre esce, come da programma, il nuovo album di Mina, Todavía: contiene 14 tracce in spagnolo, 12 delle quali sono versioni di alcuni suoi recenti singoli, eccezion fatta per le ormai storiche Un año de amor, Cuestion de feeling (duetto con Tiziano Ferro) e Parole parole, quest'ultima cantata con Javier Zanetti, terzino e capitano argentino dell'Inter, da sempre la squadra preferita dalla cantante. Il disco debutta direttamente al numero 1 della classifica degli album più venduti. A novembre esce un duetto con Giorgia, Poche parole, inserito all'interno di Stonata, album della cantante romana. L'incontro si rivela molto importante per quest'ultima, prima interprete femminile a duettare con Mina, la quale a sua volta includerà la canzone nel suo album Caramella.

 
Sulla tua bocca lo dirò, album di musica classica di Mina del 2009, con arrangiamenti di Gianni Ferrio

Il 24 giugno 2008 La Repubblica riporta la notizia che Mina e Ornella Vanoni hanno inciso insieme un brano inedito, scritto da Andrea Mingardi: Amiche mai, la prima collaborazione tra le due cantanti.[132] Sempre in quell'anno, in occasione dei cinquant'anni di carriera della Tigre, la RAI realizza una collana di 10 DVD (Mina - Gli anni Rai) col meglio delle sue apparizioni televisive, dagli esordi al 1978, ma di per sé Mina spiazzerà un po' i suoi appassionati non pubblicando assolutamente nulla per questa ricorrenza.

Il 17 febbraio 2009 Mina torna sui teleschermi con un video (collage della sua apparizione nel 2001), come sigla di apertura e poi di chiusura del 59º Festival di Sanremo. Questo filmato intende rappresentare l'evoluzione della musica italiana nel corso degli anni ed è accompagnato dalla voce di Mina che interpreta il Nessun dorma dalla Turandot di Giacomo Puccini. La romanza fa parte dell'album di arie classiche uscito il 20 febbraio 2009 intitolato Sulla tua bocca lo dirò,pubblicato in tutto il mondo su etichetta Sony Classical. A distanza di poco più di otto mesi, il 30 ottobre 2009 esce come da copione il nuovo album di inediti Facile, anticipato dal singolo Il frutto che vuoi, scritto da Axel Pani, nipote di Mina. Nell'album è contenuto anche il brano Carne Viva che segna il ritorno di Cristiano Malgioglio tra gli autori della Tigre, la quale a sua volta, sempre nel 2009, a distanza di un quarantennio torna a farsi testimonial della nuova campagna pubblicitaria Barilla, prestando la voce a una serie di spot televisivi. Ancora, Mina collabora con altri settanta colleghi al nuovo doppio album di Claudio Baglioni, Q.P.G.A., in cui canta il brano L'arcobaleno.

Oltre alla sua attività canora, dal febbraio 2000 al febbraio 2011 Mina scrive sulla prima pagina de La Stampa in qualità di opinionista, mentre dall'ottobre 2003 al febbraio 2015 tiene una rubrica sul settimanale Vanity Fair, in cui risponde alle numerose mail dei lettori.

Gli anni 2010

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Nel 2010, in occasione del settantesimo compleanno di Mina, sono molte le emittenti tv e web che la celebrano, dedicandole trasmissioni e omaggi. A marzo va in onda uno spot Barilla, diffuso anche in Germania, in cui Mina accenna alla canzone Nel blu dipinto di blu di Domenico Modugno. Il gruppo editoriale Finelco, a cui aderiscono diverse radio, organizza Mina ieri, oggi, domani, una web radio attiva 24 ore su 24 (temporanea dal 19 al 31 marzo, ma poi prorogata a tempo indeterminato), con una programmazione esclusiva sulle canzoni di Mina, dai più grandi successi alle meno conosciute. Il 29 marzo Paolo Limiti conduce Minissima 2010, trasmissione-tributo alla cantante cremonese, in cui vengono riproposte alcune tra le sue più celebri interpretazioni arricchite da filmati di repertorio.

 
Copertina dell'album Caramella (2010)

Il 25 maggio 2010 a distanza di pochi mesi dall'uscita di Facile vede la luce un nuovo album di inediti, Caramella, prodotto da Massimiliano Pani e a cui collabora (come già in Bau e Facile) anche il primo nipote di Mina, Axel Pani. Il disco comprende quattordici tracce, tra le quali You Get Me, brano di punta per il lancio radiofonico in cui la Tigre si cimenta in un duetto a distanza con il cantante anglo-nigeriano Seal. Tre delle quattordici tracce sono già state registrate da Mina nel corso dell'ultimo decennio: si tratta di Così così (già inserita nel 2001 nell'album D'improvviso del contrabbassista Massimo Moriconi), Amore disperato, duetto con Lucio Dalla (inserito nell'album Lucio del 2003) e Poche parole, duetto con Giorgia (già incluso nell'album di costei, il già citato Stonata del 2007).

Il 10 novembre 2010, durante la puntata finale di Ti lascio una canzone, Mina riceve un omaggio alla carriera come segno d'affetto: il microfono con cui durante lo show TV Senza rete il 21 giugno di quarant'anni prima si è esibita dal vivo per l'ultima volta all'Auditorium Rai di Napoli (stesso luogo della trasmissione in corso). Per l'occasione viene diffuso un filmato di repertorio proprio del famoso show del 1970, nel quale la cantante interpreta la sua famosa Non credere scritta da Mogol e Roberto Soffici. Massimiliano Pani, giudice di Ti lascio una canzone, ritira il gradito omaggio per la madre. Il 30 novembre, come seguito dell'album Caramella, esce l'EP Piccola strenna, un CD con quattro brani appositamente interpretati da Mina per le imminenti festività natalizie e preceduto dieci giorni prima dal singolo Mele Kalikimaka, cover del singolo di Bing Crosby e delle Andrews Sisters del 1950. Le stesse canzoni faranno da colonna sonora a La banda dei Babbi Natale, film natalizio del 2010 del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Il secondo e ultimo singolo dell'EP, pubblicato il 21 gennaio 2011, è Walking the Town.

 
Copertina dell'album Piccolino del 2011

Il 17 ottobre 2011, Mina mette in rete il brano Questa canzone, che anticipa il nuovo album di inediti Piccolino, in uscita il 22 novembre. Secondo quanto scritto in un comunicato, il brano si basa su un demo inviato alla cantante in forma anonima e viene quindi affidato al web affinché chi l'autore possa riconoscerlo e farsi vivo.[133] Qualche giorno dopo sulla rivista Vanity Fair.viene rivelata l'identità degli autori del brano, che risalirebbe addirittura al 1971: Mario Nobile (musica) e Paolo Limiti (testo).[134] Alcuni opinionisti avanzano tuttavia il sospetto che si sia trattato di un'operazione commerciale per pubblicizzare sia il nuovo disco sia la pagina facebook dell'artista.[135][136] L'8 novembre 2011 viene resa nota la nuova canzone scritta da Enzo Iacchetti, Buon Natale, in cui Mina canta insieme a Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Enrico Ruggeri e Roberto Vecchioni per sostenere l'Amref nella realizzazione di una diga in Kenya.[137]

Il 3 aprile 2012 viene pubblicato un altro album: Dalla Bussola, seguito il 4 dicembre da 12 (American Song Book). Il disco, composto da dodici standard della canzone americana, viene offerto con dodici copertine differenti, una per traccia.[138]

Il 7 novembre 2013 in prima serata su Rai 2 va in onda Unici - Mina - D'altro canto, nuovo speciale su Mina con interviste a Plácido Domingo, Giorgio Faletti, José Feliciano, Luca Ronconi, Piero Pelù, Zucchero Fornaciari, Miguel Bosé, Marco Mengoni, Emma Marrone, Aldo, Giovanni e Giacomo, il giornalista Fernando Fratarcangeli, Giuliano Sangiorgi e tanti altri.[139]

Il 19 novembre 2013 esce Christmas Song Book, un album che per le scelte stilistiche e le sonorità può essere considerato il gemello di 12 American Song Book dell'anno precedente, differenziandosi da quest'ultimo per l'unicità della tematica, quella natalizia. A sole due settimane dall'uscita il nuovo concept natalizio è certificato, come il precedente, disco d'oro.

A febbraio 2014 esce sulla piattaforma digitale iTunes Itaca, un nuovo brano della cantante, che è diventato singolo. Il brano è presentato per la prima volta nel programma televisivo The Voice of Italy, dov'è portato in scena con la coreografia della compagnia Kitonb.[140]

Il 15 aprile 2014 per Universal Music Italia esce l'album di Mondo Marcio, rapper milanese, che si intitola Nella bocca della tigre in onore di Mina. In ogni canzone (in tutto sono dodici) c'è un campione musicale di un brano della cantante autorizzato dalla stessa Mina.

Il 10 giugno 2014,[141] a tre anni dall'ultimo album di inediti, la cantante pubblica Selfie, disco composto da 13 nuove tracce, tra cui La palla è rotonda, brano scelto dalla Rai come sigla per le sue trasmissioni sul campionato mondiale di calcio 2014.[142] Per la seconda volta nella sua carriera, la cantante sceglie come immagine di copertina una scimmia (un macaco, per l'esattezza), come era già successo nel 1971 per l'album Mina.

Il 30 settembre 2016 esce il singolo di Fausto Leali A chi mi dice, cover del brano dei Blue, a cui prende parte come ospite la stessa Mina.[143]

L'11 novembre 2016 esce Le migliori di Mina e Celentano; l'album è anticipato dal singolo Amami amami, in rotazione radiofonica a partire dal 21 ottobre 2016.[144] La canzone è la cover integrale di Ma'agalim (Circles), realizzata nel 2015 dal cantante-compositore israeliano Idan Raichel. Il secondo singolo estratto è Ad un passo da te, pubblicato il 6 gennaio 2017. L'album, sebbene uscito a novembre, è il più venduto del 2016, ottenendo a fine anno, tre dischi di platino, con oltre 150 000 copie vendute. A febbraio 2017 il disco ha venduto oltre 250 000 copie. L'album Le Migliori è seguito dall'uscita del altro singolo Ma che ci faccio qui, pubblicato il 1º aprile 2017. Infine, come quarto ed ultimo singolo, esce Se mi ami davvero scritta dal rapper Mondo Marcio. A metà 2018 il disco conquista il settimo disco di platino con oltre 350 000 copie vendute.

Durante il 2017 sono trasmessi una serie di video promozionali del Festival di Sanremo di quell'anno dello sponsor unico del Festival TIM: la musica dei video è il remake realizzato da Mina della canzone All Night di Parov Stelar.[145]

Il 10 novembre 2017 viene diffuso in radio e in digitale l'inedito Eva, cantato in coppia con Adriano Celentano. La canzone è inserita nel cofanetto Tutte le migliori, in uscita il 1º dicembre. Il cofanetto include un CD con alcune canzoni tratte dal primo e dal secondo disco incisi da Mina e Celentano, e un CD con una compilation di canzoni dei due artisti incise durante la loro lunga carriera.[146]

 
Copertina dell'album Maeba del 2018

La sponsorizzazione TIM prosegue nell'edizione 2018 di Sanremo, attraverso l'Opera Digitale Intergalattica in 5 atti, composta da 5 brevi spot pubblicitari, che hanno accompagnato tutte le puntate del festival per promuovere la propria rete superveloce. I video, della durata di 75 secondi ciascuno, mostrano una versione digitale di Mina nelle vesti di comandante della nave spaziale Opera (a cui ha prestato la voce Platinette), in viaggio verso la Terra e il Festival di Sanremo.[147] Durante la serata finale del festival, è stato proiettato uno spot televisivo che mostra la versione digitalizzata di Mina che interpreta Another Day of Sun, una cover dell'omonimo brano tratto dalla colonna sonora del musical La La Land. In aggiunta allo spot pubblicitario, sul palco dell'Ariston è stato proiettato un ologramma tridimensionale del Comandante Mina mentre esegue il brano, grazie a un complesso sistema di ventole e micro LED che hanno fatto percepire agli spettatori un'immagine dinamica 3D fluttuante nell'aria.[148][149]

Il 2 marzo 2018 vengono pubblicati titolo, copertina e tracklist del nuovo album in uscita il 23 marzo: si intitola Maeba, contiene 12 tracce (tra cui due cover, Last Christmas dei Wham! e Heartbreak Hotel di Elvis Presley), in vendita in tre edizioni differenti (cd digipack, vinile nero in edizione limitata, e un secondo vinile esclusivo per Amazon).[150] L'album è stato anticipato dal singolo Volevo scriverti da tanto, traccia d'apertura dell'album, in rotazione radiofonica a partire dal 9 marzo 2018.[151]

Il 30 novembre 2018 esce l'album di cover Paradiso (Lucio Battisti Songbook) in cui canta brani di Lucio Battisti con la partecipazione di alcuni tra i più rappresentativi arrangiatori, definiti il "who`s who" della categoria.[152] A maggio 2022 l'album viene certificato disco di platino.

Per l'edizione 2019 del Festival di Sanremo gli spot TIM includono versioni di Kiss the sky di Jason Derulo e Tintarella di luna. Nello stesso anno duetta con il rapper Mondo Marcio nella canzone Angeli e demoni.

Il 22 novembre 2019 è stato pubblicato Mina Fossati, nuovo album di inediti realizzato in coppia con Ivano Fossati.[153]

Anni 2020

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Il 4 agosto 2020, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo Viadotto Genova San Giorgio, viene diffusa la nuova versione di Crêuza de mä, originariamente eseguita da Fabrizio De Andrè, cantata da 18 artisti italiani, tra i quali Mina, su progetto di Dori Ghezzi.

Il 27 novembre 2020 esce Italian Songbook, una delle prime raccolte che usciranno nei mesi a seguire. Oltre a contenere tutti i più grandi successi, contiene anche delle cover (registrate sempre dalla stessa Mina).

La sera del 31 dicembre 2020 esordisce il nuovo spot TIM, trasmesso per la prima volta su Rai 1[154] dopo il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In esso Mina interpreta una versione italiana[155] del brano This is me (dalla colonna sonora del film musicale The Greatest Showman).

Nel novembre 2021 viene annunciato il singolo inedito Niente è andato perso, che anticipa la raccolta MinaCelentano - The Complete Recordings, comprendente anche i brani dei dischi Mina Celentano (1998) e Le migliori (2017).[156]

Il 3 febbraio 2022, in apertura della terza serata del Festival di Sanremo, Amadeus ha reso omaggio al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sulle note di Grande, grande, grande di Mina eseguita dalla grande orchestra, ricordando anche che nel 1978 Mattarella era presente all'ultimo concerto pubblico di Mina al teatro tenda Bussoladomani.[157]

Sua è la voce nella colonna sonora de Le fate ignoranti dal titolo Buttare l'amore.[158]

Il 21 aprile 2023 viene pubblicato il nuovo album Ti amo come un pazzo, mentre il singolo realizzato con Blanco, dal titolo Un briciolo di allegria, è stato anticipato al 14 aprile, in concomitanza con l'uscita del nuovo album del cantante.[159] Il singolo raggiunge la prima posizione della classifica FIMI.

Il 20 aprile 2024 viene confezionato e pubblicato da Warner Music Italy, il triplo album live Mina Live alla Bussola 1968-1978, costituito da un box in edizione limitata e numerata contenente i 4 LP incisi dal vivo da Mina, gli unici live della sua carriera, registrati alla Bussola di Marina di Pietrasanta negli anni 1968 (Mina alla Bussola dal vivo), 1972 (Dalla Bussola) e 1978 (Mina Live '78).[160] Il 1 novembre 2024, esce Buttalo via primo singolo del nuovo album della cantante Gassa d'amante.

Vita privata

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Mina tiene tra le braccia il figlio di tre anni Massimiliano Pani (1966)

La figura di Mina ha sempre suscitato grande curiosità e interesse non solo per la sua carriera, ma anche per le vicende che ne hanno caratterizzato la vita privata.[161]

Nell'estate del 1962 conosce Corrado Pani, attore di teatro di grande talento e uomo di bell'aspetto, con esperienze anche nel cinema con Luchino Visconti in Rocco e i suoi fratelli e nota voce radiofonica e del doppiaggio (tra cui si segnala quello del personaggio Peter Pan nel film Le avventure di Peter Pan del 1953). Pani è sposato dal 1959 con l'attrice Renata Monteduro, ma i due sono già separati di fatto da diverso tempo quando l'attore inizia la relazione con Mina, che ben presto diventa di pubblico dominio. I media si appropriano della notizia e aggiungono senza sosta scoop, dettagli e ogni tipo di supposizioni su questa frequentazione, per lo più in chiave critica e negativa. Anche il sacerdote Virginio Rotondi (noto al pubblico radiofonico per le sue trasmissioni sulla fede) intrattiene con Mina uno scambio epistolare, che ben presto diventa a sua volta oggetto di gossip.[95] Il 18 aprile 1963, alla Clinica Mangiagalli di Milano, nasce l'unico figlio della coppia, Massimiliano Pani, chiamato affettuosamente "Paciughino".

In seguito alla nascita del primogenito, la storia di Mina con Pani entra in crisi, complici gli impegni lavorativi di entrambi e i conseguenti lunghi periodi di lontananza fra i due. È così che la cantante inizia una nuova relazione con il compositore e arrangiatore Augusto Martelli, con il quale conviverà fin verso la fine degli anni Sessanta.[162]

Nell'aprile1965 un grave lutto colpisce la cantante: a soli 22 anni d'età muore nottetempo in un tragico incidente stradale suo fratello Alfredo, anch'egli interprete canoro con lo pseudonimo di Geronimo, soprannome scelto per lui dalla stessa Mina per via del suo naso aquilino simile a quello dell'omonimo capo apache.

Nel 1966 la cantante si trasferisce a Lugano, in Svizzera, paese del quale nel novembre 1989 acquisirà insieme alla figlia Benedetta (nata nel 1971) la cittadinanza[163], pur mantenendo comunque quella italiana.

Risale all'inizio del 1970 l'incontro di Mina con il suo futuro primo marito, il giornalista romano Virgilio Crocco: i due si conoscono nel camerino della cantante dopo una sua esibizione a Terni e tra di loro scatta il classico colpo di fulmine, soprattutto per i modi garbati ed eleganti di lui. Le nozze arrivano improvvise il 25 febbraio 1970 a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano; purtroppo, però, gli impegni professionali dividono subito gli sposi: infatti, la coppia non vive sotto lo stesso tetto e dopo non molti mesi il matrimonio naufraga. I due sono già separati quando l'11 novembre 1971, sempre alla clinica Mangiagalli di Milano, Mina dà alla luce (con circa tre settimane di anticipo) la sua secondogenita, Benedetta Crocco. Quest'ultima, anni dopo, deciderà di aggiungere legalmente il cognome materno a quello paterno, per poi farsi conoscere solo come Benedetta Mazzini. Mina rimarrà comunque in buoni rapporti con l'ex-marito fino alla morte di lui, avvenuta il 18 ottobre 1973 a La Crosse, nel Wisconsin, investito da un'auto in circostanze mai del tutto chiarite.

Dopo la nascita della figlia, Mina inizia a frequentare Alfredo Cerruti, discografico napoletano e componente del gruppo satirico-demenziale degli Squallor. La loro relazione durerà circa tre anni.

Infine, sul finire degli anni Settanta Mina reincontra un amico di vecchia data, Eugenio Quaini, cardiochirurgo cremonese di sette anni più giovane di lei, con cui inizia una nuova e lunga relazione. Quando il 10 gennaio 2006 si sposa con lui, la cantante ne prende il cognome secondo le consuetudini elvetiche,[164] anche se rimane comunque legata al proprio cognome da nubile, come dimostra la denominazione da lei scelta per il suo sito internet.[165]

Mina è nonna dei due figli avuti dal primogenito Massimiliano, Axel ed Edoardo Pani, nati rispettivamente nel 1986 e nel 2004.[166] Il 9 maggio 2018 diventa bisnonna di Alma, primogenita di Axel[167] e nel 2021 di Corrado, secondogenito di Axel.

Stile musicale

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Mina ha utilizzato la sua voce plurivalente[168] ed espressiva in modo molto personale, facendo sovente leva sui virtuosismi.[2][169] Viene soprattutto individuata come artista pop[2], tanto quanto ritenuta uno dei principali esponenti della musica leggera italiana,[1][4][5] che sa proporre in maniera raffinata ed elegante, non di rado arricchita dagli standard del jazz e della bossa nova.[170][171]

Grazie a una simile versatilità vocale, Mina è stata e resta in grado di immedesimarsi in pressoché tutti gli stili musicali[2][169] come confermano, dopo i suoi esordi da "urlatrice",[169] le registrazioni storiche degli anni Sessanta e Settanta,[172] il pop e rock di Attila (1979),[169] il rock, swing e calypso di Catene (1984),[169] nonché lacanzone napoletana degli album Mina canta Napoli (1966), Napoli (1996) e Napoli secondo estratto (2003),[169][173] la musica sacra di Dalla terra (2000)[169] e quella colta di Sulla tua bocca lo dirò (2009).[169]

Innumerevoli sono i suoi omaggi ad altri interpreti italiani e stranieri, quali i Beatles (Mina canta i Beatles, 1993), Lucio Battisti (Minacantalucio, 1975, Mazzini canta Battisti, 1994 e Paradiso, 2018), Enzo Jannacci (Mina quasi Jannacci, 1977) e altri celebri cantautori italiani (Canzoni d'autore, 1996).[169]

Oltre a essere ritenuta una paradigmatica esponente di diversi stili di musica pop, Mina viene anche inserita dalla rivista specializzata AllMusic fra gli artisti canori adult contemporary.[174]

Collaborazioni artistiche

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Grande, grande, grande, uno dei grandi successi dell'etichetta PDU

Etichette discografiche

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Dal 2023 PDU conclude un accordo di licenza e un mandato per l'incasso dei diritti connessi a livello mondiale con Pirames International, con la quale inizia la pubblicazione digitale dell’intero catalogo, precedentemente diviso tra Warner Music Group e Sony Music[175]. Tra gli album pubblicati figurano Bau, Bula Bula, Caramella, Facile, L'allieva, Mina per Wind, Mina per Wind 2° volume, Piccolino, Todavía, Veleno, 12 (American Song Book), Christmas Song Book, La canzone di Marinella, La musica è finita, Dilettevoli eccedenze, Mina in Studio, Napoli primo, secondo e terzo estratto, Napoli secondo estratto, Maeba, Riassunti d’amore, Selfie, Sulla tua bocca lo dirò, And I Love Her e Nel cielo dei bars.

Il 14 marzo 2023 viene pubblicato il singolo Un briciolo di allegria in collaborazione con Blanco, che ottiene cinque dischi di platino in Italia[176] e viene incluso nel primo album di inediti di Mina distribuito da Pirames International, Ti amo come un pazzo. Nello stesso anno escono per la prima volta in digitale le raccolte Dilettevoli eccedenze Vol. 1 e Vol. 2.

A novembre 2024 esce il nuovo album Gassa d’amante, anch’esso distribuito digitalmente da Pirames International.


Arrangiatori e direttori d'orchestra

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Mina ha avuto al suo fianco, nel corso degli anni, un buon numero di arrangiatori e direttori d'orchestra. Tre l'hanno accompagnata in più occasioni al primo posto dei singoli più venduti nella Hit Parade italiana:

Duetti su Disco

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Duetti televisivi

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Alcuni duetti sono stati incisi su CD. Dopo i riferimenti dello spettacolo, è indicato il disco di riferimento.

Riconoscimenti ed eredità culturale

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Mina e George Aghedo nel 1978

Da quando, alla fine del 1978, Mina ha scelto di non apparire più in pubblico, il suo percorso professionale prosegue quasi esclusivamente attraverso la sua voce. La cantante, infatti, incide dischi con cadenza annuale, conduce programmi radiofonici, collabora da opinionista con riviste/quotidiani e presta la propria voce in spot pubblicitari. In questo contesto, una vera e propria eccezione si è comunque verificata nel 2001: Mina si è fatta riprendere nel suo studio di registrazione di Lugano (GSU), facendo felici fans e curiosi, che hanno così potuto rivederla fisicamente dopo oltre un ventennio, nonché assistere alla nascita di un suo disco. Il filmato, diffuso in streaming, ha registrato un record di oltre 50 milioni di connessioni.[179]

Sempre nel 2001 Mina è stata insignita dell'onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.[180][181]

Nel corso della sua lunga carriera Mina ha inciso più di 1 500 brani e venduto oltre 150 milioni di dischi fino al 2010.[182] Dagli esordi nel 1958, il 2004 e il 2008 (cinquantenario della sua attività) sono stati gli unici anni in cui non ha pubblicato alcun brano. Il suo album finora più venduto risulta essere Mina Celentano (1998) con una cifra stimata di oltre 1.600.000 copie, realizzato in duo con il "Molleggiato".[183] Sempre a livello di vendite, la sua raccolta Del mio meglio (1970) ha superato il milione di copie, mentre poco sotto questa soglia tra i suoi album in studio vanno segnalati Studio Uno del 1965 (in realtà un'altra raccolta), Bugiardo più che mai...più incosciente che mai, di fine 1969, Frutta e verdura/Amanti di Valore del 1973 (trainato soprattutto dal primo dei due LP) e Attila del 1979 (primo album pubblicato dopo il suo ritiro dalle scene, con il debutto del figlio Massimiliano, allora sedicenne).

Svariati brani interpretati da Mina si posizionano molto bene nella classifica all-time dei singoli più venduti in Italia, stilata dal sito Hitparadeitalia.it. Tra questi spiccano E poi (1973), Grande grande grande (1972) e Il cielo in una stanza (1960), che occupano rispettivamente la quinta, la sesta e la decima posizione.[184]

Mina ha cantato in italiano, siciliano, napoletano, genovese, spagnolo, inglese, tedesco, francese, portoghese, catalano, turco, giapponese e cremonese (Mina in the world, 2000).

Nonostante i vari musicarelli da lei interpretati agli inizi della sua attività canora, Mina non ha mai voluto abbracciare seriamente la carriera cinematografica. Per altro, in tal senso non le sono mancate proposte rilevanti, quali quelle di Federico Fellini per i film Satyricon e Il viaggio di G. Mastorna (mai realizzato proprio per il rifiuto della cantante[185]) e quella di Francis Ford Coppola per Il padrino, per il ruolo della protagonista femminile, poi affidato a Diane Keaton.[186]

Una particolare attestazione dell'importanza rivestita dal personaggio Mina si trova a Forlì, dove il prof. Franco Ghetti ha costruito negli anni una casa-museo interamente a lei dedicata[187].

Premi, candidature e onorificenze

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1958
1959
1960
  • Partecipazione al Festival di Sanremo con i brani Non sei felice ed È vero (7º posto)
  • Partecipazione alla gara di Canzonissima con i brani Tintarella di luna (che si aggiudica la finale), Il cielo in una stanza, Folle banderuola, È vero, Na sera 'e maggio (che si aggiudica la finale), O Sarracino, Ma l'amore no, Violino tzigan e Due note
1961
  • Partecipazione al Festival di Sanremo con i brani Io amo tu ami (4º posto) e Le mille bolle blu (5º posto)
1963
  • Partecipazione alla gara di Canzonissima con i brani Il cielo in una stanza (che si aggiudica la finale), Stringimi forte i polsi
1964
  • Premio Migliore artista internazionale, assegnatole in Giappone
  • Premio della critica musicale specializzata nella categoria Migliore album dell'anno per l'album Mina
  • Premio della critica musicale specializzata Oscar del disco '64 per l'album Mina
1965
1966
1968
1969
  • Partecipazione alla manifestazione Un disco per l'Europa con il brano "Non Credere"
1987
2001
 
Copertina del disco Mina Celentano, che, con 2.000.000 di copie, è l'album più venduto in assoluto della cantante (anche se di fatto è accreditato ad entrambi gli interpreti, Mina e Adriano Celentano)

Primati

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  • Con una stima di oltre 150 milioni di dischi venduti Mina è, a pari merito con Adriano Celentano, l'interprete Italiano di musica leggera dal maggior successo commerciale, nonché la miglior interprete femminile italiana con maggiori vendite.[182]
  • L'evento web, in diretta sul portale Wind, che l'ha mostrata dal vivo in sala di registrazione, ha registrato oltre 50 milioni di contatti, risultando uno dei più seguiti di tutti i tempi in Italia.[130]
  • È l'artista più presente nelle classifiche italiane, con un totale, tra album e singoli, di 35 numero uno, di cui 25 negli album (record italiano assoluto, incalzata da Vasco Rossi con 24) e 10 nei singoli.

Primati degli album in Italia

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Nella tabella sono riportati il numero di album di Mina che hanno ottenuto il primo posto, o le prime tre, cinque, dieci, venti, trenta e cento posizioni nella classifiche settimanale, annuale e generale italiana. Nessun altro interprete italiano o straniero (cantanti singoli o gruppi) ha finora ottenuto risultati simili nelle suddette statistiche album.

Mina è riuscita a piazzare album al primo posto nelle classifiche italiane in 5 diversi decenni (non consecutivi), come Vasco Rossi, che lo ha fatto in tutti e 5 i decenni di quest'ultimo mezzo secolo; entrambi, perô, sono in tale statistica all-time secondi ad Adriano Celentano, che ha realizzato un'analoga performance in 6 decenni consecutivi, dagli anni 60 alla fine del decennio 2010.[188]

Classifica settimanale[189] Classifica annuale[189] Classifica generale[189]
N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 30 N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 100 N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 100
25 49 72 89 99 102 4 7 10 20 36 72 16 37 56 70 74 79

Primati dei singoli in Italia

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Nella tabella sono riportati il numero di singoli che hanno ottenuto il primo posto, o le prime tre, cinque, dieci, venti, trenta e quaranta posizioni nella classifiche settimanale, annuale e generale italiana. Per i singoli piazzati al primo posto, Mina è preceduta in questa statistica da Madonna (18), Celentano (17), Morandi (13), Battisti (11) ed è ex-aqueo con Vasco Rossi (10).[190]

Classifica settimanale[189] Classifica annuale[189] Classifica generale[189]
N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 30 N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 30 N° 1 Top 3 Top 5 Top 10 Top 20 Top 40
10 22 34 47 84 106 1 7 8 10 16 25 8 24 30 44 56 62

Discografia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Mina e Discografia di Mina fuori dall'Italia.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Brani musicali di Mina.

Documentari biografici

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  • 2001 - Mina in studio 2001
  • 2003 - Mina alla Bussola live '72
  • 2003 - Mina nei caroselli Barilla
  • 2008 - Gli anni Rai (cofanetto, 10 DVD)
  • 2013 - InDVDbile
  • 2014 - I miei preferiti (Gli anni Rai) (DVD e CD)

Programmi televisivi

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Programmi radiofonici Rai

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Filmografia

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Televisione

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Carosello

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Mina partecipò a numerose serie della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello:[193]

Videoclip

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  • 1996 - Volami nel cuore
  • 1998 - Che t'aggia dì
  • 2007 - Alibi
  • 2009 - Adesso è facile
  • 2011 - Questa canzone

Doppiatrici

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  • Luisella Visconti in: Urlatori alla sbarra, Mina... fuori la guardia, Io bacio, tu baci, Appuntamento in Riviera (in tutti i casi è doppiata solo nei dialoghi, mentre nelle parti di canto utilizza la propria voce)

Galleria d'immagini

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  6. ^ Registrata presso la SIAE come 'Mazzini Mina Anna Società Italiana degli Autori ed Editori
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