Signoraggio: differenze tra le versioni

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note e fonti
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Il '''signoraggio''' è l'insieme dei redditi derivante dall'emissione di [[moneta]]. Il termine deriva dal [[lingua francese|francese]] "seigneur", che in [[lingua italiana|italiano]] significa "[[signore]]". Nel [[Medio Evo]] infatti erano i [[feudalesimo|signori feudali]] i titolari del diritto di battere moneta e i beneficiari del guadagno che ne derivava. Oggi gli economisti intendono per signoraggio, i [[reddito|redditi]] che la [[banca centrale]] e lo [[stato]] ottengono grazie alla possibilità di ricreare base monetaria in condizioni di [[monopolio]].
 
Bagliano e Marotta, in ''Economia Monetaria'', [[Il Mulino]], definiscono il signoraggio (pag. 18) come segue:<br>
«In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dall'investimenti in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta
 
In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dall'investimenti in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta
 
 
==Storia del signoraggio==
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[[Immagine:US $5 1963 USN.jpg|thumb|300px|right|[[Dollaro USA]]]]
Con la [[rivoluzione industriale]] si assiste al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi. La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rese necessario l'uso di monete la cui offerta potesse essere regolata a piacimento dalle [[banca centrale|banche centrali]] e non fosse vincolata dalla limitata disponibilità di metalli preziosi. Inoltre l'affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rese obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. Infine l'affermazione del biglietto di [[banca]] e di altre forme di pagamento svincolate dall'uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso.
 
 
==Il signoraggio oggi==
Nel paesi dell'[[euro]], gran parte del reddito da signoraggio viene incassato dalla Banca Centrale Europea ([[BCE]]) che emette moneta in condizioni di monopolio<ref>Infatti, (1)secondo l'articolo 105 A del [[Trattato di Maastricht|Trattato]] di [[Maastricht]] ''"La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità."''</ref>.
 
I singoli stati, tra i quali la [[Repubblica italiana|Stato Italiano]], incassano il signoraggio per l'emissione delle monete metalliche, emissione di modesto valore che consente introiti una tantum. Lo stato introita la differenza tra il valore delle monete metalliche e il costo per produrle.
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Si può quindi distinguere il reddito da signoraggio in due grandi categorie: il reddito derivante dall'emissione di base monetaria e il reddito derivante dall'emissione di monete metalliche. Il primo viene incassato solitamente dalla banca centrale, il secondo dallo stato.
 
La differenza è tratteggiata dalla Banca Centrale del Canada nel proprio sito <ref>[http://www.bankofcanada.ca/en/backgrounders/bg-m3.html nel proprioSeigniorage sitoRevenue] {{en}}</ref>.
 
La differenza tra i due tipi di reddito è evidente: mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di [[base monetaria]] esso consiste nei redditi derivanti dall'acquisto di titoli, solitamente di stato, acquistati a fronte dell'emissione di base monetaria.
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I redditi così ottenuti dallo stato servono a pagarne i costi, e si può trattare di cifre rilevanti nel caso di stati di piccole dimensioni come la [[Repubblica di San Marino]] e la [[Città del Vaticano]] le cui monete diventano oggetto di collezione. Quando una moneta esce dalla circolazione perché distrutta o collezionata dai numismatici, lo Stato che l'ha emessa può coniarne o stamparne un'altra di ugual valore, incamerandone il relativo reddito da signoraggio.
 
 
==Signoraggio e Inflazione==
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==Signoraggio e falsari==
Nel caso dei falsari si può parlare di vero e proprio ''guadagno da signoraggio'' perché, una volta create le banconote o monete che siano, le utilizzano per scopi personali, ad esempio per acquistare [[beni di consumo]]. In questo caso si può dire che essi guadagnino tutta la differenza fra valore nominale e intrinseco, ovvero se per "produrre" una banconota da cento € spendono 1€1 €, ''ne guadagnano'' 99€99.
 
==Signoraggio e dollarizzazione==
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Sebbene gli USA non abbiano sottoscritto fino ad oggi alcun accordo con [[Panama]] o con altri paesi in cui il dollaro ha corso legale, nel Senato degli Stati Uniti sono state presentate proposte legislative relative al rimborso dei diritti di signoraggio.
 
==In Italia==
La [[Corte di Cassazione]] nel luglio del 2006<ref>[http://www.bancaditalia.it/servizi/edu/signoraggio/cass_SS_UU_16751_06.pdf Corte di Cassazione, Sentenza n° 16751, 21 luglio 2006]</ref> ha giudicato una richiesta di un cittadino a ottenere la propria quota di reddito da signoraggio. Ha osservato che la pretesa si fonda non sul mancato rispetto delle regole giuridiche da parte della Banca d'Italia, bensì su un diverso modo di distribuire il reddito da signoraggio, auspicato dal cittadino che ha chiamato in giudizio la Banca d'Italia.
 
Tale richiesta, che configura secondo la Cassazione una pretesa di mettere in discussione la scelte con cui lo stato ha configurato la propria politica monetaria, attraverso gli organi istituzionali competenti, secondo la Cassazione esula dall'ambito della giurisdizione, in quanto non tocca al giudice sindacare il modo in cui lo stato esplica le proprie funzioni sovrane.
 
Prima di questa sentenza la Banca d'Italia aveva messo in guardia i cittadini dall'adire per vie legali seguendo la sentenza del giudice di Pace di Lecce, sentenza poi resa vana dalla sentenza della Cassazione.
 
La sentenza di un giudice di pace il cui consulente tecnico ha dichiarato l'esistenza del signoraggio è stata così commentata da un comunicato ufficiale della [[Banca d'Italia]]:
 
«In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d’Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l’Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell’originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l’8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario.
La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d’Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell’estate.
Si informa, infine, che, già prima dell’adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d’Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria.
In considerazione di quanto sopra, la Banca d’Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio.»<ref>http://www.bancaditalia.it/servizi/edu/signoraggio/signoraggio_ss_uu_comunicazione.pdf</ref>
 
==Bibliografia==
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==Note==
<references/>
 
(1) Infatti, secondo l'articolo 105 A del [[Trattato di Maastricht|Trattato]] di [[Maastricht]] ''"La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità."''
 
(2)
La Corte di Cassazione nel luglio del 2006 ha giudicato una richiesta di un cittadino a ottenere la propria quota di reddito da signoraggio. Ha osservato che la pretesa si fonda non sul mancato rispetto delle regole giuridiche da parte della Banca d'Italia, bensì su un diverso modo di distribuire il reddito da signoraggio, auspicato dal cittadino che ha chiamato in giudizio la Banca d'Italia.
 
Tale richiesta, che configura secondo la Cassazione una pretesa di mettere in discussione la scelte con cui lo stato ha configurato la propria politica monetaria, attraverso gli organi istituzionali competenti, secondo la Cassazione esula dall'ambito della giurisdizione, in quanto non tocca al giudice sindacare il modo in cui lo stato esplica le proprie funzioni sovrane.
 
Prima di questa sentenza la Banca d'Italia aveva messo in guardia i cittadini dall'adire per vie legali seguendo la sentenza del giudice di Pace di Lecce, sentenza poi resa vana dalla sentenza della Cassazione.
 
La sentenza di un giudice di pace il cui consulente tecnico ha dichiarato l'esistenza del signoraggio è stata così commentata da un comunicato ufficiale della Banca d'Italia:
 
In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d’Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l’Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell’originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l’8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario.
La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d’Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell’estate.
Si informa, infine, che, già prima dell’adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d’Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria.
In considerazione di quanto sopra, la Banca d’Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio.
 
 
 
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