Foreste subtropicali del Meghalaya
Meghalaya subtropical forests
Le cascate Nohkalikai
EcozonaIndomalese (IM)
BiomaForeste pluviali di latifoglie tropicali e subtropicali
Codice WWFIM0126
Superficie41,700 km²
ConservazioneVulnerabile
StatiIndia (bandiera) India
Scheda WWF

Le foreste subtropicali del Meghalaya sono un'ecoregione dell'ecozona indomalese, definita dal WWF, che ricopre parte dell'India orientale (codice ecoregione: IM0126[1]). I 41.700 km² della sua superficie si estendono attraverso le colline Khasi, Garo e Jaintia nello stato del Meghalaya e nelle regioni adiacenti dell'Assam. È una delle ecoregioni più ricche di specie dell'India e ospita una grande varietà di uccelli, mammiferi e vegetali.

Territorio

L'ecoregione ricopre quelle porzioni delle colline Khasi, Garo e Jaintia situate al di sopra dei 1000 metri di altitudine. È delimitata dai bassopiani tropicali delle foreste decidue umide delle pianure del basso Gange a sud e ad ovest e dalle foreste pluviali semi-sempreverdi della valle del Brahmaputra a nord.

È una delle ecoregioni più umide del mondo; alcune località, in particolare Mawsynram e Cherrapunji, ricevono fino a 11.000 mm di pioggia in un anno.

Flora

L'ecoregione costituisce un centro di diversità per i generi di alberi Magnolia e Michelia e per le famiglie delle Eleocarpacee e delle Eleagnacee. Sono più di 320 le specie di orchidee originarie del Meghalaya. Una pianta carnivora endemica (Nepenthes khasiana) è attualmente in pericolo di estinzione. In questo stato sono state censite circa 3128 specie di angiosperme, delle quali 1236 endemiche[2]. Joseph Dalton Hooker, botanico ed esploratore britannico, radunò sulle colline Khasi e Jaintia un'ingente collezione di specie per l'Herbarium dei Kew Gardens e celebrò la località come uno dei luoghi di maggiore biodiversità dell'India, o addirittura dell'intera Asia[3]. Lo stato è ricco anche di piante medicinali, ma la loro presenza è notevolmente diminuita a seguito della distruzione dell'habitat. A total of 131 RET (Rare, Endemic and Threatened) medicinal plant species, including 36 endemic and 113 species under different threat categories, are found within the state.[4]

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Come leggere il tassobox
Aquila rapace
 
Stato di conservazione
Rischio minimo[5]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineAccipitriformes
FamigliaAccipitridae
SottofamigliaAquilinae
GenereAquila
SpecieA. rapax
Nomenclatura binomiale
Aquila rapax
(Temminck, 1828)
Areale
 

L'aquila rapace (Aquila rapax (Temminck, 1828)) è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridi diffuso nell'Africa subsahariana e in India[6].

Descrizione

Dimensioni

Misura 60-75 cm di lunghezza, per un peso di 1600-3100 g; l'apertura alare è di 159-183 cm[7].

Aspetto

Le aquile rapaci sono più piccole e più chiare delle aquile delle steppe, con le quali venivano raggruppate in una specie unica fino a non molto tempo fa. Gli adulti non presentano una colorazione uniforme: tralasciando le varie fasi, il loro piumaggio presenta diverse sfumature di marrone, dal marrone scuro al marrone chiaro. Gli individui più scuri sono i più caratteristici, in quanto esibiscono una bella sfumatura fulva che non è presente in nessun'altra specie di aquila. Le remiganti e la coda sono nerastre, mentre linee e strisce chiare ornano le copritrici alari. La parte bassa del dorso è nettamente più chiara rispetto al resto della livrea. L'iride è marrone, il becco giallo con la punta nera. Le femmine sono molto più grandi dei maschi, ma per il resto il piumaggio è identico. I giovani e gli immaturi del primo anno hanno un piumaggio meno contrastante rispetto a quello dei loro genitori: è molto chiaro, quasi biancastro, specialmente sulle parti inferiori[7].

Voce

Le aquile rapaci sono di solito piuttosto silenziose, a meno che non siano infastidite o eseguano parate nuziali. Il loro grido più comune viene descritto come un kwokkwok rude. A volte le aquile gridano durante i loro atti di parassitismo ai danni di altre specie. Le femmine nel nido emettono dei richiami per reclamare il cibo[7].

Biologia

Al di fuori della stagione di nidificazione, le aquile rapaci sono uccelli molto gregari. Dove il cibo è abbondante, questi uccelli formano grandi assembramenti che possono essere composti almeno da una ventina di individui. Tuttavia, in Etiopia, è raro avvistarne più di due o tre insieme. Generalmente trascorrono gran parte del tempo vicino a specchi d'acqua dove possono dissetarsi in tutta tranquillità. Durante il giorno, specialmente quando ci sono forti precipitazioni, le aquile rapaci restano appollaiate sugli alberi, altrimenti, con il bel tempo, si alzano in aria, soprattutto se le correnti termiche favoriscono la loro tecnica di volo planato. Come la maggior parte delle altre aquile, questi rapaci hanno un'attività diurna. La stragrande maggioranza delle popolazioni, sia in Africa che in Asia, sono sedentarie. Tuttavia, dopo la dispersione dal gruppo familiare, i giovani effettuano dei brevi spostamenti al di fuori dell'area di nidificazione.

Le aquile rapaci sono territoriali. La coppia occupa la stessa zona di influenza per diversi anni consecutivi e talvolta anche per più di un decennio. I territori sono piuttosto distanziati tra loro e qualsiasi sovrapposizione è rigorosamente impossibile. La loro superficie varia da 25 a 100 chilometri quadrati, ma la maggior parte delle volte misura tra 35 e 55 chilometri quadrati.

Le parate delle aquile rapaci sono note in ogni dettaglio, ma prima di tutto conviene precisare che questi rapaci sono monogami e stabiliscono legami coniugali che durano tutta la vita. Prima dell'accoppiamento, il maschio esegue un volo ondulato, poi i due partner planano assieme. Nel momento più cruciale della parata, si possono osservare voli circolari, da soli o in coppia, al di sopra del sito del nido. Il maschio può quindi effettuare delle discese in picchiata e la femmina può girargli intorno e presentare gli artigli, che lui può serrare con i suoi. L'accoppiamento ha sempre luogo in prossimità del nido o al suo interno[7].

Alimentazione

Le aquile rapaci sono predatori molto opportunisti, che si nutrono di tutto ciò che riescono a trovare. La loro dieta è quasi esclusivamente carnivora: comprende una vasta gamma di piccoli mammiferi (principalmente roditori), uccelli (soprattutto gallinacei), rettili, insetti (comprese le termiti) e carogne di tutti i tipi. Frequentano regolarmente i bordi delle strade per approfittare degli animali uccisi dalle collisioni con i veicoli. Praticano il cleptoparassitismo ai danni di altre specie di rapaci, in particolare dei falchi giocolieri. Si avvicinano anche alle abitazioni, dove frugano regolarmente nei bidoni della spazzatura. Le aquile rapaci cacciano a partire dai posatoi, inseguendo le loro vittime in aria ed eventualmente camminando sul terreno. A volte si radunano in gran numero attorno agli incendi della boscaglia per catturare gli animali che fuggono in preda al panico. Sono predatori molto potenti: in Kenya, talvolta, riescono a uccidere piccole antilopi che pesano il doppio di loro[7].

Riproduzione

Le aquile rapaci nidificano solo una volta a stagione. Quest'ultima varia leggermente a seconda della regione, ma, in generale, ha luogo da aprile a luglio. Entrambi i partner collaborano assiduamente alla costruzione del nido. Il maschio si occupa della raccolta dei materiali e la femmina di assemblarli. Il nido è una larga piattaforma di rami, rivestita con erba e foglie fresche, situata in cima ad un'acacia. Nelle regioni dove non ci sono alberi, come il Karoo, in Sudafrica, la coppia installa generalmente la struttura su un palo del telefono. Il nido viene occupato per due o tre anni consecutivi, quindi viene abbandonato. La covata comprende generalmente due uova, ma molto spesso giunge all'età dell'involo un solo aquilotto, in quanto il piccolo più fragile viene quasi sempre ucciso dal fratello. Il periodo di incubazione dura 45 giorni. Il giovane aquilotto è nidicolo e resta nel nido tra 76 e 85 giorni. Nei primi giorni dopo la schiusa, viene nutrito quasi esclusivamente dal padre, ma verso i 15 giorni entrambi i genitori si alternano nel compito di fornire il cibo. Quando le uova sono due, i rapporti tra i pulcini sono molto aggressivi. I conflitti tra fratelli e la competizione per il cibo sono quasi sempre fatali per i più deboli. Il primo volo viene effettuato quando il superstite raggiunge l'età di 10 settimane. Quest'ultimo rimane dipendente dagli adulti per altre cinque settimane, ma alcuni giovani rimangono con i loro genitori fino all'inizio della stagione successiva[7].

Distribuzione e habitat

L'aquila iberica vive in zone di montagna, ma ad un'altitudine non troppo elevata, in quanto necessita, per nidificare, di alberi di grosse dimensioni e di terreni aperti ai piedi delle pendici per cacciare. Inoltre vive spesso a bassa quota, in praterie dove crescono alberi sparsi. A prima vista sembra che il suo habitat sia condizionato dall'abbondanza di prede, [7].

Conservazione

Questi rapaci sono comuni. Non abbiamo a disposizione valutazioni precise della loro densità, ma alcuni nidi distano tra loro solo 400 metri. La superficie del loro areale viene stimata in 18.000 chilometri quadrati, ma questi uccelli sono in grado di adattarsi a tutti i tipi di habitat dove ci siano degli alberi. Nella categoria dei rapaci, questo astore non ha concorrenti diretti. Secondo Christie, la popolazione globale supera senza dubbio le diecimila unità. Nonostante la specie sia perseguitata dai cacciatori, questa attività non ha una grande influenza sulle dimensioni della popolazione[5].

Note

  1. ^ (EN) Meghalaya subtropical forests, in Terrestrial Ecoregions, World Wildlife Fund. URL consultato il 29 dicembre 2016.
  2. ^ Khan et al., 1997
  3. ^ Hooker, 1872-97.
  4. ^ Mir et al., 2014
  5. ^ a b (EN) BirdLife International 2017, BlackPanther2013/Sandbox/rapaci, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  6. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 12 ottobre 2018.
  7. ^ a b c d e f g (EN) Tawny Eagle (Aquila rapax), su hbw.com. URL consultato il 12 ottobre 2018.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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