Invasione del Cadore: differenze tra le versioni

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{{C|Voce da ampliare poiché tratta molto poco delle operazioni del Pitigliano sull'Adige e per nulla di quelle del Caracciolo, nessun accenno neppure alla frizione che l'esito dell'invasione determinò nei rapporti tra Francia e Repubblica Veneziana.|Guerra|aprile 2015}}
{{Infobox conflitto
|Tipo = Guerra
|Nome del conflitto = Invasione del Cadore
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|Casus = Divieto per Massimiliano di transitare nei territori veneziani per raggiungere Roma; rifiuto di un'alleanza antifrancese
|Esito = Vittoria veneziana
|Mutamenti_territoriali = La Repubblica di Venezia annette la [[Val di GrestraGresta]], [[Gorizia]], [[Cividale]], [[Cormons]], il [[provincia di Trieste|triestino]] e [[Fiume (Croazia)|Fiume]]
|Schieramento1 = {{Sacro Romano Impero}}<br />[[File:{{simbolo|Flag of Trento.png|20px]]}} [[Principato vescovile di Trento]]
|Schieramento2 = {{REP-VEN}}<br />{{Regno diFRA Francia1492-1791}}
|Comandante1 = [[File:{{simbolo|Banner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg|20px]]}} [[Enrico IV di Brunswick-Lüneburg]]<br />[[File:{{simbolo|Banner of the Holy Roman Emperor (after 1400).svg|20px]]}} [[Paul Sixt I von Trautson|Sixt von Trautson]]<br />[[File:{{simbolo|Flag of Trento.png|20px]]}} [[Georg Neideck]]
|Comandante2 = [[File:{{simbolo|Flag of Most Serene Republic of Venice (1659-1675).svg|20px]]}} [[Bartolomeo d'Alviano]]<br />[[File:{{simbolo|Flag of Most Serene Republic of Venice (1659-1675).svg|20px]]}} [[Niccolò Orsini]]<br />[[File:{{simbolo|Flag of Most Serene Republic of Venice (1659-1675).svg|20px]]}} Giovambattista Caracciolo<br />[[File:{{simbolo|Royal Standard of the King of France.svg|20px]]}} [[Gian Giacomo Trivulzio]]
|Effettivi1 =
|Effettivi2 =
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|Perdite2 =
|Note =
}}
}}{{C|Voce da ampliare poiché tratta molto poco delle operazioni del Pitigliano sull'Adige e per nulla di quelle del Caracciolo, nessun accenno neppure alla frizione che l'esito dell'invasione determinò nei rapporti tra Francia e Repubblica Veneziana.|Guerra|aprile 2015}}L’'''invasione del Cadore''' (talvolta '''guerra del Cadore''') fu un evento bellico perpetuato dal [[Sacro Romano Impero]] ai danni della [[Repubblica di Venezia]] nella prima metà dell'anno [[1508]], nel contesto più ampio delle [[guerre d'Italia del XVI secolo]].{{Campagnabox Guerre d'Italia}}Grazie alle capacità del comandante [[Bartolomeo d'Alviano]], la Serenissima respinse il nemico già nel volgere di pochi mesi, assicurandosi inoltre alcune importanti conquiste territoriali. La vicenda, tuttavia, preluse alla ben più drammatica [[guerra della Lega di Cambrai]] che mise in ginocchio Venezia arrestandone di fatto l'espansione in terraferma.
{{Campagnabox Guerre d'Italia}}
}}{{C|Voce da ampliare poiché tratta molto poco delle operazioni del Pitigliano sull'Adige e per nulla di quelle del Caracciolo, nessun accenno neppure alla frizione che l'esito dell'invasione determinò nei rapporti tra Francia e Repubblica Veneziana.|Guerra|aprile 2015}}L’'''invasione del Cadore''' (talvolta '''guerra del Cadore''') fu un evento bellico perpetuatocompiuta dal [[Sacro Romano Impero]] ai danni della [[Repubblica di Venezia]] nella prima metà dell'anno [[1508]], nel contesto più ampio delle [[guerre d'Italia del XVI secolo]].{{Campagnabox Guerre d'Italia}}Grazie alle capacità del comandante [[Bartolomeo d'Alviano]], la Serenissima respinse il nemico già nel volgere di pochi mesi, assicurandosi inoltre alcune importanti conquiste territoriali. La vicenda, tuttavia, preluse alla ben più drammatica [[guerra della Lega di Cambrai]] che mise in ginocchio Venezia arrestandone di fatto l'espansione in terraferma.
 
== Premesse ==
La rivalità tra [[Massimiliano I d'Asburgo]] e la Serenissima risaliva al problema dell'espansione veneziana in terraferma che metteva in discussione la sovranità imperiale in [[Veneto]] e [[Lombardia]]. Nel [[1499]], in particolare, Venezia aveva acquisito [[Cremona]], ignorando le proteste del monarca che vedeva lesi i suoi diritti<ref name=mallet/>.
 
Pesavano, inoltre, gli attriti inper merito alil controllo di [[Gorizia]], [[Trieste]] e delle coste dell'[[Adriatico]] settentrionale. Nel [[1500]], morto l'ultimo [[conte di Gorizia]] [[Leonardo di Gorizia|Leonardo]], si pose il problema della successione: la nobiltà locale si schierò a favore di Massimiliano e la Serenissima non poté reagire, impegnata nella [[Guerra turco-veneziana (1499-1503)|seconda guerra contro i Turchi]]<ref name=mallet/>.
 
L'occasione di rivalsa si presentò nel giugno [[1507]] quando l'imperatore propose alla Repubblica un'alleanza contro la Francia e chiese altresì di poter attraversare il territorio veneziano per poter raggiungere [[Roma]] dove sarebbe stato incoronato dal papa. I Veneziani, sprezzanti, rifiutarono entrambe le istanze, provocando la reazione violenta del sovrano<ref name=mallet>{{cita libro | coautori= Michael E. Mallett | capitolo= Venezia e la politica italiana: 1454-1530 | titolo= Storia di Venezia | volume= Vol. 4 - Il Rinascimento. Politica e cultura - Tra pace e guerra. Le forme del potere | editore= Treccani | città= | anno= 1996 |url_capitolourlcapitolo= http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-politica-e-cultura-tra-pace-e-guerra-le-forme-del-potere-venezia-e-la-politica-italiana-1454-1530_%28Storia-di-Venezia%29/ }}</ref>.
 
L'occasione di rivalsa si presentò nel giugno [[1507]] quando l'imperatore propose alla Repubblica un'alleanza contro la Francia e chiese altresì di poter attraversare il territorio veneziano per poter raggiungere [[Roma]] dove sarebbe stato incoronato dal papa. I Veneziani, sprezzanti, rifiutarono entrambe le istanze, provocando la reazione violenta del sovrano<ref name=mallet>{{cita libro | coautori= Michael E. Mallett | capitolo= Venezia e la politica italiana: 1454-1530 | titolo= Storia di Venezia | volume= Vol. 4 - Il Rinascimento. Politica e cultura - Tra pace e guerra. Le forme del potere | editore= Treccani | città= | anno= 1996 |url_capitolo= http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-politica-e-cultura-tra-pace-e-guerra-le-forme-del-potere-venezia-e-la-politica-italiana-1454-1530_%28Storia-di-Venezia%29/ }}</ref>.
== Il conflitto ==
{{vedi anche|Battaglia di Cadore}}
 
Il 4 febbraio [[1508]] Massimiliano decise comunque di dirigersi a Roma alla testa di un esercito, temibile ma in verità non abbastanza organizzato da poter concludere grandi imprese<ref name=gull/>. Il primo attacco fu sferrato dalla [[val Lagarina]] ma venne facilmente bloccato dai Veneziani agli ordini di [[Niccolò Orsini]]; al fianco di questi combatteva anche un contingente francese capitanato da [[Gian Giacomo Trivulzio]]<ref name=bart/>.
 
[[File:Albrecht Dürer 083.jpg|thumb|271x271px|
[[File:Albrecht Dürer 083.jpg|thumb|[[Albrecht Dürer]], ritratto dell'Imperatore Massimiliano I]]
 
]]
Verso la fine del mese Massimilano decise di spostare le truppe e, raggiunta [[Dobbiaco]], ridiscese in [[Cadore]] lungo la [[Strada Regia di Alemagna]], conquistò dopo brevi assedi gli sguarniti fortilizi veneziani: il [[castello di Botestagno]] e il [[castello di Pieve di Cadore]], attestandosi in [[Comelico]]. Venezia reagì richiamando i riservisti di [[Bartolomeo d'Alviano]] che stanziavano a [[Bassano del Grappa|Bassano]]: nonostante l'ambiente montuoso e il clima invernale, l'esercito veneziano risalì la [[Valbelluna]]; da [[Longarone]] entrò nella [[val di Zoldo]] e, tramite la [[forcella Cibiana]], calò a [[Valle di Cadore]] dove tagliarono agli imperiali l'eventuale via di fuga verso [[Cortina d'Ampezzo|Cortina]]<ref name="bart">{{DBI
|nome = Bartolomeo d'Alviano
|nomeurl = bartolomeo-d-alviano
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}}</ref>. Fondamentale fu il contributo della popolazione locale, esperta dei luoghi<ref name=gull/>.
 
La [[Battaglia di Cadore|battaglia finale]] si svolse sulle rive del torrente Rusecco (o Rio Secco), dove gli imperiali furono praticamente circondati e quindi annientati (perse la vita anche il comandante [[Paul Sixt I von Trautson|Sixt von Trautson]]). I superstiti, demoralizzati, vennero inseguiti sino in [[Carnia]] (gli ultimi scontri si svolsero al [[passo della Mauria]] e al [[passo di Pramollo]]) e qui superarono il confine<ref name="gull">{{cita libro | nome= Giuseppe | cognome= Gullino | capitolo= La classe politica veneziana: ambizioni e limiti | titolo= L'Europa e la Serenissima: la svolta del 1509. Nel V centenario della battaglia di Agnadello | anno= 2011 | editore= Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti | città= Venezia | pp= 21-22 | ISBN= 978-88-95996-25-7 }}</ref>.
 
Successivamente le truppe veneziane, occupato il [[castello di Pieve di Cadore]], ridiscesero in pianura puntando verso i domini imperiali del [[Friuli]] e dell'[[Istria]]. La prima città a cadere fu [[Pordenone]], exclave asburgica in territorio veneto (aprile-maggio); quindi fu la volta di [[Gorizia]] e [[Trieste]], poi di [[Pisino]], [[Fiume (Croazia)|Fiume]] e [[Postumia (città)|Postumia]]. Fu il momento di massima espansione dei domini veneti, che andavano dai porti della [[Puglia]] alla [[Romagna]] e da [[Rovereto]] a Fiume, senza contare i possedimenti dello ''[[Stato da Mar]]''<ref name=bartgull/><ref name=gullbart/>.
 
A Massimiliano non restò che accettare le umilianti condizioni di pace imposte da Venezia. L'armistizio venne sottoscritto nelil 6 giugno 1508 e passò alla storia col nome di pace Santa Maria di Grazia.
 
L'occasione per una riscossa si sarebbe presentata già nel dicembre successivo quando [[papa Giulio II]] promosse la [[lega di Cambrai]] in funzione antiveneziana<ref name="bartgull" /><ref name="gullbart" />.
 
== Note ==
<references/>
 
{{Esercito veneziano}}
{{portale|guerra|storia|Venezia}}
 
[[Categoria:GuerreGuerra dinel Venezia1508]]
[[Categoria:Guerre d'Italia (XVI secolo)]]
[[Categoria:Guerre rinascimentali]]
[[Categoria:Guerre che coinvolgono la Repubblica di Venezia|Cadore]]