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== Storia ==
''Le papillon'' fu presentato per la prima volta dall'[[Opéra national de Paris]] alla [[Salle Le Peletier]] il 26 novembre 1860 dopo ''[[Lucia di Lammermoor|]]''Lucia di Lammermoor'']]. I ballerini principali furono [[Emma Livry]] (Farfalla), [[Louis Mérante]] (Principe Djalma), [[Louise Marquet]] (Fata Hamza) e Mme Simon (Fata dei Diamanti). La ''Valse des rayons'' della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell'opera [[Die Rheinnixen]] (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di ''[[Whittington]]'', ''Le Chat du diable'' (1893).
 
[[Marius Petipa]] creò un'ampliata messa in scena in quattro atti per il [[Balletto Mariinskij]] insieme a [[Ludwig Minkus]] che riadattò lo spartito di Offenbach. E'È stato presentato per la prima volta nel gennaio 1874 al [[Teatro Bol'šoj Kamennyj]] a [[San Pietroburgo]] con [[Ekaterina Ottovna Vazem|Ekaterina Vazem]] (Farfalla), [[Lev Ivanov]] (Principe Djalma), [[Pavel Gerdt]] (Patimate), [[Mathil'da Madaeva]] (Fata Hamza) e [[Lubov Radina]] (Fata dei Diamanti). Petipa ha aggiunto una variazione al ''Grand pas des papillons'' insieme a un valzer di [[Luigi Venzano]] fatta apposta per Ekaterina - questa variazione è conosciuta come ''Pas Vazem'', infatti è stata molto celebrata dai maniaci del ballettoballettomani di San Pietroburgo.
 
[[Ronald Hynd]] preparò una nuova produzione per la [[Houston Ballet]] riorchestrata da [[John Lanchbery]], la quale è stata esibita in anteprima l'8 febbraio 1979. Fu quindi incorporata nel repertorio del [[Birmingham Royal Ballet]] il 7 febbraio 1980. Descritta come un tributo a Emma Livry, la trama fu rovesciata e rifatta: l'ambientazione fu la Persia e furono modificate alcune scene comiche. Ma, paragonandolo a quello originario, la partitura è largamente riarrangiata da appunto Lanchbery, visto che ha integrato la sua composizione in quella originale, allo stesso tempo cancellando molte parti originarie.
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Patimate informa Djalma della vera identità di Farfalla. Tuttavia si dimentica di prendere la bacchetta magica, infatti viene rubata da un folletto, il quale scappa. Il principe porta Farfalla nel palazzo di suo zio.
 
Il secondo atto si apre con il principe e Farfalla che arrivano al palazzo con una carrozza dorata. Lì scopre a chi appartiene, e gli viene concesso di sposarla. Tuttavia, quando il principe cerca di abbracciarla, Farfalla gli ricorda come non molto tempo prima l'avesse infilzata su un albero. Djalma prova di nuovo a baciarla, ma Hamza si getta tra loro e viene baciata dal principe, trasformandosi in una bellissima ragazza. Djalma quindi inizia a confondersi corteggiando la ringiovanita Hamza, e soprattutto sperando che Farfalla si getti di nuovo tra le sue braccia. Hamza però si arrabbia e e fa cadere Djalma nel sonno, mentre Farfalla si trasforma di nuovo in una farfalla. Il palazzo dell'Emiro si trasforma in un parco. L'ultima scena si svolge in giardini sontuosi nei quali Djalma si risveglia e si trova circondato da uno sciame di farfalle nel quale è presente anche la sua amata Farfalla.
 
Nel frattempo Hamza rientra al castello con le sue quattro sorelle vantandosi delle sue imprese e sognando di sposare segretamente il Principe, infatti fa le prove invocando una banda di arpe dorate e avendo in possesso una torcia. Farfalla viene attratta dal bagliore della torcia, ma nel toccarla le sue ali inceneriscono e il suo fascino svanisce, e si trasforma nella principessa che era prima collassando tra le braccia del principe. Le sorelle di Hamza rompono la bacchetta magica e la trasformano in una statua. Ora Farfalla e Djalma non hanno più ostacoli e possono sposarsi felici e contenti.
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[[Categoria:Composizioni di Jacques Offenbach]]