Utente:Claudio Gioseffi/Sandbox 26: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
|||
(13 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate) | |||
Riga 25:
== Storia ==
=== Origine dei nomi ===
* '''Borgo''' indica l'espansione della città al di fuori della cerchia delle [[Mura (fortificazione)|mura]]<ref>[http://www.treccani.it/vocabolario/borgo/ Voce ''Borgo'' nel vocabolario Treccani]</ref>; questo significato è stato appropriato per
* '''Porta Nova'''.
* '''Santa Croce'''.
Riga 72:
Il muro prosegue per contrà Mure della Rocchetta, fino ad arrivare al fortilizio. Di lì, piegando ad angolo retto verso nord, continua per contrà Mure San Rocco e Mure Corpus Domini fino a Porta Santa Croce. Da questa porta le mura - ora sostituite dalle case di contrà del Borghetto - seguivano il corso del Bacchiglione fino a Ponte Novo, per puntare poi verso il centro lungo contrà Mure Carmini e contrà Beccariette, fino ad innestarsi presso la Porta Nova, che si trovava dove oggi si incrociano corso Fogazzaro e contrà Pedemuro San Biagio.
<gallery widths=
File:Scaligere ovest-3.jpg|Mura scaligere occidentali in contrà Mure Carmini
File:Scaligere ovest-1.jpg|Mura scaligere occidentali in viale Mazzini
Riga 108:
Dopo la caduta della Serenissima nel 1797 e le campagne napoleoniche che ebbero ripercussioni negative sulla città e sul territorio,
==== Le istituzioni
* Centro antitubercolare
* Servizio psichiatrico
Riga 123:
==== La demolizione delle mura e l'apertura della città ====
I primi decenni del Novecento furono caratterizzati dallo sviluppo della città e dal notevole aumento del traffico, il che rese necessario lo smantellamento di una parte delle mura e portò all'allargamento del
La cinta restò conservata, nel suo complesso, per tutto il Settecento, ma la sua demolizione sistematica cominciò agli albori del secolo XIX.
Significativo è quanto accadde alla Porta Nova (la seconda, quella tra la Rocchetta e il Castello). Agli inizi del Novecento, per mancanza di manutenzione, era ridotta in uno stato pietoso, tanto da scoraggiarne il restauro. Nel 1909, allora, fu aperto un varco alla sua sinistra nel cortile delle mura, avviando attraverso esso il movimento dei veicoli. Ma questo fece sì che, divenuta ormai la Porta un passaggio secondario e meno frequentato, cadesse ancora più in abbandono - ''un pubblico letamaio e indecente latrina'', la definiva l'Ufficiale Sanitario - e ne venisse proposto l'abbattimento, anche se la proposta incontrò l'opposizione della Regia Soprintendenza e della Commissione Provinciale dei Monumenti.
Finita la prima guerra mondiale, la questione fu ripresa, finché nel 1924 il Consiglio Comunale, ormai dominato dai fascisti, decretò all'unanimità l'abbattimento dell'antica porta, decisione che però fu rigettata dalle autorità superiori. Durante la notte del 22 luglio 1926 la porta saltò in aria. Nonostante i sospetti sulla natura e sui mandanti dell'evento fossero abbastanza chiari, dato che ormai nulla si poteva più fare, ogni indagine fu abbandonata. Due anni più tardi, nelle mura scaligere occidentali, fu aperto il semplice arcone a tutto sesto che, interrompendo le mura, permette la comunicazione con l'interno attraverso via Bonollo<ref>La storia viene ben descritta da {{cita|Giarolli, 1955| pp. 50, 366-69}}</ref>.
== Il quartiere attuale ==
Riga 155 ⟶ 161:
==== Chiesa di San Rocco ====
{{vedi anche|Chiesa di San Rocco (Vicenza)}}
, in contrà Mure San Rocco
:Costruita nel 1485 quasi a ridosso delle mura, in uno stile che rimanda a [[Lorenzo da Bologna]], benché completata da altri. Vi è annesso il convento di San Rocco, dei [[Canonici regolari di San Giorgio in Alga]], demanializzato dal 1810 e ora sede di servizi sociali.
Riga 174 ⟶ 180:
=== Palazzi ===
* '''[[Palazzo Barbieri (Vicenza)|Palazzo Barbieri]]'''
:Del 1799, opera di [[Carlo Barrera]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 141}}</ref>.
* '''[[Palazzo Bonin]]''', in contrà Lodi
* '''[[Palazzo Brusarosco]] Gallo''', contrà Porta Santa Croce 3 (Borgo Porta Nova). {{coord|45.551272|11.538278|display=inline}}
:Edificio ottocentesco in parte restaurato dall'architetto [[Carlo Scarpa]], che nell'ultimo piano del palazzo realizzò Casa Gallo. Sede della [[Biblioteca internazionale La Vigna]] - Centro di Cultura e Civiltà Contadina.
* '''[[Palazzo Cividale]]''', in corso Fogazzaro
:Costruito nel 1582 e attribuito a [[Vincenzo Scamozzi]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| pp. 324-25}}</ref>.
* '''Casa Dal Giglio'''
:Su disegno di [[Ottavio Bertotti Scamozzi]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 133}}</ref>.
* '''Casa Dolfi''', in corso Fogazzaro
:Rinnovamento a fine Cinquecento, di un preesistente edificio quattrocentesco<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 324}}</ref>.
* '''Casa Donà''', in contrà Mure San Rocco
:Su progetto di [[Bartolomeo Malacarne]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 145}}</ref>.
* '''[[Palazzo Ferrari]]''', in corso Fogazzaro
:Sistemato nel 1692 e con interventi del 1877-78<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 323}}</ref>.
* Casa Fontanella, in contrà Lodi
:Edificio del 1799 su progetto di [[Ottone Calderari]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 140}}</ref>.
* Palazzo Lanzi Vecchia, tra Motton San Lorenzo e contrà Cantarane → Palazzo Vecchia Romanelli.
* '''[[Palazzo Pigatti]]''', in corso Fogazzaro
:Edificio del 1861, progettato da [[Marco Bonelli]], ristrutturazione di precedenti<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p. 348}}</ref>.
* '''[[Palazzo Terzi]]''', in corso Fogazzaro
:Costruito nella seconda metà del Seicento su precedente edificio quattrocentesco, di cui resta il portone<ref>{{cita|Barbieri, 2004| p.347-48 }}</ref>.
* '''[[Palazzo Vecchia Romanelli]]''', tra contrà Cantarane e Motton San Lorenzo
:Edificio costruito a metà del Settecento su progetto di [[Giorgio Massari]], ha la facciata principale sul quartiere di Porta Nova, che a quel tempo si iniziava a valorizzare, e quella secondaria rivolta alla città sul tracciato delle mura altomedievali<ref>{{cita|Barbieri, 2004| pp. 128-29}}</ref>.
* '''[[Palazzo Velo (Porta Nova)|Palazzo Velo]]''', in contrà Lodi, angolo contrà Cantarane
:Opera del 1706 di [[Francesco Muttoni]]<ref>{{cita|Barbieri, 2004| pp. 116-17}}</ref>.
=== Ponti ===
Risalgono al [[XIV secolo|Trecento]], dopo che gli [[Scaligeri]] ebbero rinchiuso entro nuove mura il Borgo di Porta Nova, il ''Ponte di Santa Croce'' e il ''Ponte Novo''. Quest'ultimo – anch'esso anticamente in legno e rifatto in pietra negli anni 1645-55, in età della Serenissima era chiamato Ponte di Santa Maria Maddalena o delle Convertite, perché conduceva alla chiesa e al convento costruiti nel 1534 per accogliere giovani traviate che intendevano cambiar vita. Fu chiamato Ponte Novo dopo la sua ricostruzione nel 1793<ref>{{cita| Giarolli, 1955| pp. 359-60}}</ref>. Dopo essere rimasto per molti anni pericolante, è stato completamente ricostruito agli inizi degli anni duemila.
=== Roggia Seriola ===
[[File:Maddalene sorgenti Seriola-11a.jpg|thumb|left|Sorgenti della Roggia Seriola a Maddalene, Vicenza]]
Nel corso del Basso Medioevo e durante tutta l'Età moderna vengono documentati l'esistenza, le numerose modificazioni, le funzioni e gli utilizzi di un altro corso d'acqua, estremamente importante per la città di Vicenza: la [[Roggia Seriola]]<ref>{{cita| Sottani, 2012| pp. 168-99}}</ref>.
''Ceriola'' - o ''Civiola'', ''Ciriola'', poi Seriola - è il nome che fin dal XIII, nel vicentino e in [[Lombardia]], designa un [[canale artificiale|canale appositamente scavato]] per condurre l'acqua ai luoghi dove può essere utilizzata a scopi abitativi o commerciali. L'acqua della Seriola di Vicenza nasce da alcune polle sorgive in una zona poco a nord del Monte Crocetta che, all'inizio del secondo millennio, era incolta e paludosa. Molto probabilmente furono i monaci che si insediarono nel convento di Santa Maria Maddalena a costruire il canale per far defluire le acque, nell'ambito delle loro lavoro di bonifica del territorio. In un primo tempo il canale, dopo essersi diretto a sud ricevendo anche l'acqua della sorgente Boja, virava verso est e confluiva nel Bacchiglione (probabilmente per questo ricevette anche il nome di Bacchiglioncello). In un secondo momento - probabilmente verso la fine del secolo XII - questa confluenza fu bloccata e la costruzione del canale proseguita fino alla città per cingere il lato occidentale delle mura altomedievali, riempendo il fossato che da Porta Nova, vicino alla [[Chiesa di San Lorenzo (Vicenza)|chiesa di San Lorenzo]], continuava per l'attuale contrà Cantarane, passava davanti a Porta Castello, costeggiava il [[campo Marzo]] e giungeva a ponte Furo, per gettarsi infine nel Retrone. Prima di giungere alla città l'acqua della roggia veniva utilizzata dai conventi di San Pietro Vivarolo, di Santa Croce e di San Biagio Vecchio, situati lungo il suo percorso e tutti con comunità numerose.
▲[[File:Ponte del Ferro-2.jpg|thumb|Ponte di ferro sul Bacchiglione]]
È documentato che nel 1223 i frati del [[Borgo Berga|convento di San Tommaso]] ottennero dal Comune che le acque della Seriola fossero ulteriormente incanalate, scavalcando il Retrone presso il ponte Furo, per riempire la fossa (l'attuale contrà della Fossetta, dietro al Porton del Luzo) che costeggiava la parte orientale delle mura, giungere fino al loro convento in [[Borgo Berga]] e scaricarsi infine nel Retrone presso il Ponte delle Barche. L'acqua serviva - e sarebbe servita nei secoli successivi - per le necessità abitative dei numerosi conventi concentrati lungo contrà Santa Caterina e per le piccole manifatture tessili che i conventi gestivano.
Nel 1381, quando furono costruite le mura scaligere a protezione del quartiere di Porta Nuova, fu creato un nuovo ramo della Seriola, che da Porta Santa Croce riempiva il fossato addossato alle mura, aggirava il forte della Rocchetta e infine si dirigeva fino a congiungersi con il vecchio ramo, rimasto attivo, presso Porta Castello.
Durante il periodo veneziano, quando la città vide l'aumento della popolazione - nel quartiere di Porta Nuova sorsero i conventi del Corpus Domini, di Santa Maria Nova e di San Rocco, in Borgo Berga il convento di Santa Chiara - e il moltiplicarsi delle attività artigianali, la Seriola costituì un'importante risorsa per la città, perché forniva un flusso costante e abbondante di acqua limpida, che serviva sia all'uso domestico che alle attività produttive. L'acqua veniva usata per bere, per lavare i panni e talora per scaricare i rifiuti in eccesso; faceva girare le ruote di diversi mulini, di cui si ha memoria presso Santa Croce, [[Campo Marzo]] e San Tommaso; vi si pescavano pesci e ottimi gamberi. Dai documenti rimasti si viene a sapere anche che la storia della roggia in questo periodo fu una storia di continui contrasti tra i diversi utilizzatori dell'acqua, così come di richieste e di concessioni comunali, di ulteriori piccole derivazioni concesse o abusive e di mancati interventi di manutenzione.
Tra le diverse attività situate lungo il canale, si ricordano luoghi per la pettinatura e la tessitura della lana, delle tintorie, una segheria e una cartiera, derivazioni per irrigare orti e giardini. Nella seconda metà del Quattrocento fu praticata un'apertura nella cinta muraria presso la chiesa di San Lorenzo, così che le balie del vicino Ospizio dei Santi Maria e Cristoforo si recavano al lavatoio, costruito sotto il ponte (delle Balie o ''Bele'') per lavare i panni degli infanti esposti. Altre derivazioni servirono a costruire peschiere, come quella di villa Bertolini o quella dei monaci di San Felice.
[[File:Loggia Valmarana.jpg|thumb|left|La [[Loggia Valmarana]] si affaccia sul canale che fu la Roggia Seriola fino a cinquant'anni fa, ai [[Giardini Salvi]]]]
Nella seconda metà del XVI secolo i [[Valmarana (famiglia)|Valmarana]] ottennero il terreno fuori Porta Castello per costruirvi un giardino (oggi [[Giardini Salvi]]), che in seguito aprirono al pubblico e che arricchirono di due splendide logge, sovrastanti rispettivamente il ramo più antico e quello trecentesco della Seriola, che confluivano tra loro all'interno dei giardini stessi.
Negli anni trenta del [[XX secolo|Novecento]] fu interrato il ramo antico della Seriola, quello che attraversava il quartiere di Porta Nova; nel 1935, in previsione dei lavori che avrebbero ristrutturato tutta la Piarda, fu interrata la Fossetta oltre ponte Furo, tolto il ponte canale e ripristinato lo scarico nel Retrone. Fino agli anni sessanta, il ramo della Seriola che scorreva a cielo aperto lungo viale Trento e viale Mazzini assicurava ancora acque pulite e fresche ai Giardini Salvi. Nel 1973, però, anche questo tratto fu coperto e il tombinamento ridusse la portata della roggia fino al punto da non garantire più il ricambio d'acqua ai Giardini. Così, alla fine del decennio, il percorso della Seriola fu nuovamente deviato e riportato a confluire nel Bacchiglione a nord della città.
=== Istituzioni di carattere formativo e culturale ===
Riga 205 ⟶ 260:
; Istituto Onnicomprensivo G.A. Farina - Paritario
: Comprende una Scuola dell'infanzia, una Scuola primaria, una Scuola secondaria di I grado e una Scuola secondaria di II grado, tutte in via IV Novembre
=== Istituzioni di carattere sanitario e sociale ===
Riga 247 ⟶ 299:
{{Portale|Vicenza}}
{{Categorie bozza|
[[Categoria:Storia di Vicenza]]
[[Categoria:Quartieri di Vicenza]]
}}
|