Piercing: differenze tra le versioni

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Secondo una ricerca svolta da Bernice Kanner, basata su un largo campione di intervistati tramite agenzie statunitensi ed europee, oltre ad altri canali, e pubblicata nel suo libro ''Are you normal about sex, love, and relationships?'' del 2004,<ref>{{Cita|Bernice Kanner, 2004}}.</ref> il 43% delle persone è affascinato dal piercing all'ombelico del partner, contro il 38% che trova eccitante il piercing al capezzolo, mentre solo il 21% considera sensuale un piercing alle labbra vaginali.<ref name="kanner156">{{Cita|Bernice Kanner, 2004|p. 156}}.</ref>
 
Nella società contemporanea è relativamente comune tra i giovani l'utilizzo del piercing al labbro come rito di passaggio. In uno studio sui giovani israeliani<ref name="dtlevin">{{Cita|Levin Liran, Zadik Yehuda e Becker Tal, 2005|pp. 341-343}}.</ref> risulta che: il 4,3% ha, o ha avuto, dei piercing (esclusi lobi, labbra o cavità orale); il 5,7% ha, o ha avuto, piercing al labbro; il 6,2% ha, o ha avuto, tatuaggi; il 15,7% ha o ha avuto piercing nella cavità orale.
 
Uno studio statunitense del 2005, svolto dalla Carlow University di [[Pittsburgh]], in [[Pennsylvania]], per opera di Carol Caliendo, Myrna L. Armstrong e Alden E. Roberts, su un campione di persone con piercing intimi, di cui 63 donne e 83 uomini, provenienti da 29 stati degli USA, riporta che: il 43% indossa un piercing al capezzolo, il 25% piercing genitali e il 32% entrambi i tipi.<ref name="caliendoarmstrongroberts">{{Cita|Carol Caliendo, Myrna L. Armstrong e Alden E. Roberts, 2005}}.</ref> Il campione, formato da individui giovani, istruiti, meno propensi a sposarsi e più spesso omosessuali o bisessuali, hanno mediamente fatto il loro primo piercing a 27 anni (capezzolo) e 28 (genitale).<ref name="caliendoarmstrongroberts" /> Lo scopo che li ha spinti a farsi praticare un piercing intimo comprende l'unicità, l'espressione di sé e l'espressione sessuale.<ref name="caliendoarmstrongroberts" /> Alla maggior parte dei partecipanti piaceva ancora il loro piercing al momento del test (73-90%).<ref name="caliendoarmstrongroberts" /> Sono stati descritti problemi di guarigione nel 66% dei casi del piercing al capezzolo e nel 52% in quelli genitali, comprendenti sensibilità della zona, irritazione cutanea, infezione, cambiamento del flusso urinario nel caso di piercing genitale maschile.<ref name="caliendoarmstrongroberts" /> Per tali problemi generalmente i partecipanti al sondaggio si sono rivolti al piercer, più che non a un medico.<ref name="caliendoarmstrongroberts" /> Sono state inoltre segnalate poche malattie sessualmente trasmissibili (3%) e nessun contagio da [[HIV]] o epatite.<ref name="caliendoarmstrongroberts" />