Artemisia Gentileschi: differenze tra le versioni
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Gli eventi, tuttavia, presero una piega tutt'altro che piacevole. Tassi, dopo diversi approcci, tutti rifiutati, approfittando dell'assenza di Orazio violentò Artemisia, nel 1611. Questo tragico evento influenzò in modo drammatico la vita e l'iter artistico della Gentileschi.<ref>{{cita|Vallino, Montaruli|p. 179|VM}}.</ref> Lo stupro si consumò nell'abitazione dei Gentileschi in via della Croce, con la compiacenza di Cosimo Quorli, furiere della camera apostolica, e di una certa Tuzia, vicina di casa che, in assenza di Orazio, era solita accudire la ragazza. Artemisia descrisse l'avvenimento con parole tremende:
{{citazione|Serrò la camera a chiave e dopo serrata mi buttò su la sponda del letto dandomi con una mano sul petto, mi mise un ginocchio fra le cosce ch’io non potessi serrarle et alzatomi li panni, che ci fece grandissima fatiga per alzarmeli, mi mise una mano con un fazzoletto alla gola et alla bocca acciò non gridassi e le mani quali prima mi teneva con l’altra mano mi le lasciò, havendo esso prima messo tutti doi li ginocchi tra le mie gambe et appuntendomi il membro alla natura cominciò a spingere e lo mise dentro. E li sgraffignai il viso e li strappai li capelli et avanti che lo mettesse dentro anco gli detti una stretta al membro che gli ne levai anco un pezzo di carne E LO MANGIAI.|Artemisia Gentileschi<ref>{{cita web|url=http://restaurars.altervista.org/artemisia-gentileschi-la-rivincita-dellarte/|editore=RestaurArs|titolo=Artemisia Gentileschi, la rivincita dell'arte|data=12 gennaio 2016|accesso=28 marzo 2017}}</ref><ref>{{cita web|url=http://terredicampania.it/cultura/artemisia-gentileschi-l-arte-lo-stupro/08/03/2016/|autore=Davide Pascarella|titolo=Artemisia Gentileschi, l’arte e lo stupro|accesso=28 marzo 2017}}</ref>}}
==== Il processo ====
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