Roberto Garofoli: differenze tra le versioni

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Entrato nel [[1999]] al [[tribunale amministrativo regionale|TAR]] della [[Puglia]], è poi passato al [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]], in cui poi ha preso servizio nelle sezioni giurisdizionali e consultive.
 
È stato Capo dell'Ufficio legislativo del [[Ministero degli affari esteri]] sotto il [[Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Repubblica Italiana|ministro]] [[Massimo D'Alema]] nel [[Governo Prodi II|secondo governo Prodi]].
 
Componente della Commissione istituita dal [[governo Berlusconi IV]] presso il [[Consiglio di Stato (Italia)|Consiglio di Stato]] per l'elaborazione del [[Codice del processo amministrativo]], approvato con d.lgs 2 luglio 2010 n. 104 ed entrato in vigore il 16 settembre dello stesso anno. Ha coordinato nel 2011 il progetto nazionale “Unità ed eguaglianza”, incluso nel programma ufficiale delle celebrazioni per il 150º [[Anniversario dell'Unità d'Italia|Anniversario dell’Unità d’Italia]].
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Con [[Giulia Bongiorno]], è autore del volume "Casi di penale. Atti e pareri''".''
 
Dal dicembre 2011 è stato [[Capo di Gabinetto]] del [[Dipartimento della funzione pubblica|ministero della funzione pubblica]], con il ministro [[Filippo Patroni Griffi]], nel [[Governo Monti]], e Coordinatore della Commissione ministeriale per l'elaborazione di misure per la trasparenza, la prevenzione e il contrasto della corruzione. La Commissione, di cui hanno fatto parte tra gli altri il magistrato [[Raffaele Cantone]] e i docenti universitari Bernardo Giorgio Mattarella, Francesco Merloni, Giorgio Spangher<ref>[http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1052330/rapporto_corruzione_29_gen.pdf Rapporto Corruzione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150218171212/http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1052330/rapporto_corruzione_29_gen.pdf |data=18 febbraio 2015 }}</ref>, ha prodotto il rapporto "La corruzione in Italia - Per una politica di prevenzione"<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1052330/rapporto_corruzione_29_gen.pdf|titolo = La corruzione in Italia. Per una politica di prevenzione|accesso = Sito del Ministero della Funzione Pubblica - Governo italiano|data = Ottobre 2012|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150218171212/http://www.funzionepubblica.gov.it/media/1052330/rapporto_corruzione_29_gen.pdf|dataarchivio = 18 febbraio 2015}}</ref> contenente un'analisi del fenomeno corruttivo, profili internazionali e proposte di riforma della legislazione sul tema. Tra i dati riportati nel Rapporto, il ''ranking'' dell'Italia nella classifica mondiale della corruzione percepita (69°), l'aumento del 40% del costo delle grandi opere, il calo delle denunce e delle condanne per corruzione, l'analisi del tasso potenziale di crescita dell'economia italiana in assenza di fenomeni corruttivi (oltre il triplo a breve termine e il doppio a lungo termine nel periodo 1970-2000)<ref>{{Cita news|autore = |titolo = Corruzione, Italia come il Ghana e la Macedonia: in calo denunce e condanne, a picco gli investimenti esteri|pubblicazione = Il Sole 24 Ore|data = 22 ottobre 2012|url = http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-22/corruzione-italia-come-ghana-152508.shtml?uuid=Ab1qJavG}}</ref>. Molti degli interventi preventivi proposti<ref>{{Cita news|autore = |titolo = Corruzione, Italia ai primi posti. Monti: "Mina la fiducia dei mercati"|pubblicazione = la Repubblica|data = 22 ottobre 2012|url = http://www.repubblica.it/politica/2012/10/22/news/monti_corruzione-45081785/}}</ref> sono confluiti nella legge anti-corruzione (Legge 6 novembre 2012, n. 190, cosiddetta ''[[Legge Severino]]'') e nel Decreto Legislativo sulla [[Trasparenza_Trasparenza (società)#Politica|trasparenza]] amministrativa del 14 marzo 2013, n. 33.
 
Chiamato come [[Segretario generale]] della [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] nel [[Governo Letta]], e Presidente della Commissione per l'elaborazione di misure di contrasto, anche patrimoniale, alla criminalità (la definizione di "economia criminale" contenuta nel Rapporto è stata citata dal Governatore della Banca d'Italia, [[Ignazio Visco]], audito dalla Commissione Parlamentare Antimafia nel gennaio 2015<ref>{{Cita web|autore = Banca d'Italia|url = http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2015/visco_14012015.pdf|titolo = Prevenzione e contrasto della criminalità organizzata -
Audizione del Governatore presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie|accesso = |data = }}</ref>). La Commissione, di cui hanno fatto parte, tra gli altri, i magistrati [[Nicola Gratteri]] e [[Raffaele Cantone]], ha lavorato a titolo gratuito<ref>{{Cita news|autore = Roberto Galullo|titolo = Il pool antimafia (gratis) del Governo – Garofoli, Cantone, Gratteri, Bianco e Spangher – parte dalla lotta al riciclaggio|pubblicazione = www.ilsole24ore.com|data = 18 giugno 2013|url = http://robertogalullo.blog.ilsole24ore.com/2013/06/18/il-pool-antimafia-gratis-del-governo-garofoli-cantone-gratteri-bianco-e-spangher-parte-dalla-lotta-al-riciclaggio/}}</ref> redigendo il rapporto "Per una moderna politica antimafia - Analisi del fenomeno e proposte di intervento e riforma" presentato dallo stesso Garofoli assieme a [[Enrico Letta]] e [[Angelino Alfano]] a [[Palazzo Chigi]]<ref>La commissione ha incentrato i suoi lavori soprattutto sulla criminalità organizzata di tipo mafioso ritenendola un fenomeno non solo delinquenziale ma anche economico, stimando i ricavi delle diverse organizzazioni operanti in Italia in un giro d'affari che va dai 18 ai 30 miliardi di euro annui, totalmente esentasse. Tra i dati riportati, le stime sul traffico di stupefacenti, che raggiunge i 25 miliardi l'anno: {{Cita news|autore = |titolo = Letta: la lotta ai patrimoni mafiosi tra le azioni chiave del governo|pubblicazione = Il Sole 24 Ore|data = 23 gennaio 2014|url = http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-01-23/letta-lotta-patrimoni-mafiosi-le-azioni-chiave-governo--172402.shtml?uuid=AB2YClr}}</ref>.
 
È stato collocato "fuori ruolo" dalla magistratura per assumere la carica di [[Capo di Gabinetto]] del [[Ministero dell'economia e delle finanze|ministro dell'economia e finanze]] del [[Governo Renzi]] nel febbraio 2014 (al Ministero ha rinunciato al compenso aggiuntivo previsto dall'incarico rispetto alla sua retribuzione da magistrato<ref>{{Cita news|autore = Corriere della Sera|titolo = Nessun cumulo di stipendio per Garofoli|pubblicazione = http://archiviostorico.corriere.it/2014/giugno/25/Nessun_cumulo_stipendio_per_Garofoli_co_0_20140625_db8a1df0-fc2c-11e3-81f8-7f7e4112f163.shtml|data = 25 giugno 2014}}</ref>). Su incarico del Ministro [[Pier Carlo Padoan|Padoan]] ha coordinato, tra gli altri, il tavolo di lavoro congiunto con l'[[Autorità nazionale anticorruzione|ANAC]] che ha stilato la direttiva anticorruzione<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.mef.gov.it/inevidenza/article_0094.html|titolo = Anticorruzione: pronta la direttiva per le società del Mef|accesso = |data = 24 marzo 2015}}</ref> nelle società partecipate del Ministero (alle regole per le società quotate lavora un tavolo tecnico con la [[Consob]])<ref>{{Cita news|autore = Liana Milella|titolo = Dirigenti a rotazione, stop ai condannati: il decalogo del piano anticorruzione delle società di Stato|pubblicazione = la Repubblica|data = 23 marzo 2015|url = http://www.repubblica.it/politica/2015/03/23/news/dirigenti_a_rotazione_stop_ai_condannati_il_decalogo_del_piano_anticorruzione_per_le_societa_di_stato-110241886/}} La direttiva è un decalogo che fornisce indicazioni precise e concrete alle società controllate per l'attuazione della [[legge Severino]], stilato con l'autorità guidata da [[Raffaele Cantone]] che la utilizza come modello per le linee guida per l'intero comparto delle società pubbliche, anche locali. Entrambi i documenti vengono messi in consultazione pubblica in rete fino alla metà di aprile. Le società controllate dal Ministero dell'Economia dovranno individuare una figura responsabile della prevenzione della corruzione e focalizzare l'attenzione sulle attività più esposte a rischi (appalti, sovvenzioni, finanziamenti). Fondamentale sarà la predisposizione di meccanismi di rotazione degli incarichi o, in alternativa, di distinzione e ripartizione, tra diversi soggetti, delle competenze che entrano in campo nella gestione o trattazione di una vicenda unitaria. Al dipendente che intende denunciare episodi caratterizzati da ‘opacità’ o rischio di vera e propria corruzione deve essere garantito l'anonimato e non dovranno essere conferiti incarichi a soggetti che si trovino in situazione di [[conflitto di interessi]]. </ref> e quello sulle fondazioni bancarie che stila il protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Economia e l'associazione rappresentativa delle [[Fondazione bancaria|fondazioni bancarie]], l'[[Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa|ACRI]]<ref>{{Cita web|autore = Ministero dell'Economia e delle Finanze|url = http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/2015/comunicato_0055.html|titolo = Fondazioni bancarie: un Protocollo d’intesa tra il MEF e l'ACRI definisce criteri più stringenti per la gestione finanziaria e la governance|accesso = |data = 11 marzo 2015}} Il protocollo concordato con [[Associazione bancaria italiana|ABI]] prevede limiti stringenti alla concentrazione dell'intervento delle fondazioni bancarie nelle banche di riferimento, divieto di indebitamento salvo definite eccezioni, tetti ai compensi degli organi, trasparenza totale dei criteri e delle modalità di erogazione in favore delle collettività, incompatibilità tra politica e banche. Il Ministero, in qualità di Autorità di vigilanza sulle fondazioni bancarie, interagisce regolarmente con l'ACRI, anche al fine di promuovere la diffusione delle migliori prassi operative tra i soggetti vigilati. Il Protocollo definisce in modo più analitico della legge Ciampi-Amato (d.lgs. 153/1999) i parametri di riferimento cui le fondazioni devono conformare i comportamenti, con l'obiettivo di migliorare le pratiche operative e rendere più solida la governance. Le [[Fondazioni]] che lo sottoscriveranno, assumeranno l'impegno di osservare le regole contenute nel Protocollo, inserendole, ove occorra, nei loro statuti.</ref>. Tale ultimo accordo ha l'obiettivo di svincolare le fondazioni dalla banche conferitarie facendone istituzioni ''[[no profit]]'' che dalla gestione del patrimonio ricavino le risorse da destinare ai fini statutari<ref>{{Cita news|autore = Sergio Bocconi|titolo = «Le fondazioni? Per la metà un passo indietro in banca»
Parla Garofoli, capo di gabinetto del ministro Pier Carlo Padoan|pubblicazione = Corriere della Sera|data = 14 marzo 2015|url = http://www.corriere.it/economia/15_marzo_14/fondazioni-la-meta-passo-indietro-banca-7ef93b32-ca3c-11e4-8e70-9bb6c82f06ec.shtml}}</ref>.
 
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== Note ==
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==Voci correlate==
*[[Governo Draghi]]
 
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