Il cinque maggio: differenze tra le versioni

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=== Versi 1-30 ===
[[File:Empire français 1811.png|miniatura|L'impero di Napoleone al suo apogeo nel 1811, tra paesi vassalli, alleati e lo stesso territorio francese.<ref>La legenda della mappa è riportata di seguito: {{legenda|#BF4901|territorio francese}}{{legenda|#E1A135|paesi vassalli}}{{legenda|#E9BD72|paesi alleati}}</ref> {{citazione|Dall'Alpi alle Piramidi / dal Manzanarre al Reno / di quel securo il fulmine / tenea dietro il baleno; / scoppiò da Scilla al Tanai, dall'uno all'altro mar|vv. 25-30}}]]
L'impero di Napoleone al suo apogeo nel 1811.
{{legenda|#BF4901|territorio francese}}{{legenda|#E1A135|paesi vassalli}}{{legenda|#E9BD72|paesi alleati}}]]
''Il cinque maggio'' ha inizio con un esordio severo e ineluttabile, ''Ei fu'', con il quale Manzoni annuncia al lettore che Napoleone non è più vivo. Per riferirsi al defunto imperatore il poeta ricorre a un pronome personale di gusto solenne e letterario, ''Ei'', che sottolinea la fama di Napoleone, talmente conosciuto che non ha bisogno di introduzioni. La scelta del [[passato remoto]] in ''fu'', invece, allontana nel tempo l'epopea napoleonica, che in questo modo viene segnalata come un evento definitivamente concluso, sprofondato nel magma del passato, con una chiara allusione all'inesorabilità dello scorrere del tempo, alla caducità della vita, e alla natura effimera della gloria terrena.<ref name=op>{{cita web|accesso=8 agosto 2016|url=http://www.oilproject.org/lezione/5-maggio-parafrasi-manzoni-napoleone-bonaparte-ei-fu-siccome-immobile-9257.html#foot33|editore=OilProject|titolo=Alessandro Manzoni, "Il cinque maggio": parafrasi del testo|autore=Lisa Pericoli}}</ref>