Marco Valerio Voluso Massimo: differenze tra le versioni
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Nel [[508 a.C.]], partecipó alla battaglia contro [[Porsenna]] alle porte di Roma, in qualitá di comandante dell'ala destra dell'esercito in subordine al console [[Tito Lucrezio Tricipitino]]; non riuscì, in quell'occasione, a fermare la rotta delle truppe che seguì al ferimento del console.<ref name="Dionisio_22">Dionisio di Alicarnasso, V, 22-23.</ref>
Nel [[505 a.C.]] venne eletto [[console]] assieme a [[Publio Postumio Tuberto]]. In quell'anno, i [[Sabini]] effettuarono delle incursioni all'interno del territorio romano. In seguito a questo, Voluso prese il comando dell'esercito per fronteggiare il nemico e si schierò sulle rive dell'[[Aniene]].<ref name="Dionisio_37">Dionisio di Alicarnasso, V, 37.</ref> Dopo qualche tempo in cui entrambe le fazioni si fronteggiarono senza scontrarsi, si venne a battaglia sulle sponde del fiume.<ref name="Dionisio_38">Dionisio di Alicarnasso, V, 38.</ref> Respinse i [[Sabini]] che aveva di fronte mentre l'altra ala cominció a indietreggiare, fino a quando il console collega invió [[Spurio Larcio
Nel [[501 a.C.]] i [[Latini]] erano in agitazione in quanto [[Ottavio Mamilio]], genero di [[Tarquinio il Superbo]], desiderava restituirgli il trono e unire, per questa ragione, i [[Latini]] contro Roma. Marco Valerio Voluso venne inviato come ambasciatore verso le città vicine per tentare di calmare gli animi; in seguito si recó all'assemblea dei latini, che si preparavano alla guerra.<ref name="Dionisio_50">Dionisio di Alicarnasso, V, 50.</ref> Nel discorso che tenne dimostró che Roma era rimasta fedele a tutti i suoi impegni verso i Latini, e che, pertanto, non vi era alcun ''[[Casus belli (locuzione)|casus belli]]'' tra i due popoli; Ottavio Mamilio e Tarquinio il Superbo riuscirono, tuttavia, a far votare all'assemblea che il trattato tra i [[Latini]] e i romani fosse sciolto. La guerra venne dunque dichiarata poco dopo.<ref name="Dionisio_51">Dionisio di Alicarnasso, V, 51.</ref>
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