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I '''Manci''' sono una [[famiglia]] originaria di [[Roma]] e trasferita a [[Trento]], nel [[secolo]] [[XVI]] per ragioni di [[commercio]] ed ascritta al [[patriziato]]. Ha dato vari [[console|consoli]], savi municipali e [[potestà]]. Hanno abitato in un palazzo in via Belenzani 14 fino a durante il [[XX secolo|Novecento]].<ref>{{cita web
[[Famiglia]] originaria di [[Roma]] e trasferita a [[Trento]], in via Belenzani 14, nel [[secolo]] [[XVI]] per ragioni di [[commercio]] ed ascritta al [[patriziato]]. Ha dato vari [[console|consoli]], savi municipali e [[potestà]]. Ottenne il cavalierato dell'impero il 12 luglio 1660 ed il titolo di [[conte]] da [[Maria Teresa Manci|Maria Teresa]] come [[duca|duchessa]] di [[Mantova]] il 6 aprile 1770 con il predicato Ebenheim, la quale concedeva il titolo di [[conte]] a Giov. Battista Venturino Manci ed ai suoi discendenti d'ambo i sessi. Nel diploma stesso è ricordata l'antica nobiltà della famiglia e la concessione del cavalierato del [[Sacro Romano Impero Germanico|Sacro Romano Impero]] conferito al proavo Bernardino nel 1641 dall'[[imperatore]] [[Ferdinando III del Sacro Romano Impero|Ferdinando III]]. È una variante del cognome [[Mancini (famiglia)|Mancini]]. ''Arma'': Inquartato al primo ed al quarto, troncato di [[nero]] e di [[argento]] al [[Braccio (araldica)|destrocherio]] vestito di [[rosso]], uscente dalla punta, attraversante sul tutto e tenente in mano tre [[spiga|spighe]] d'[[oro]] poste in sbarra, al secondo ed al terzo, d'[[azzurro]] a tre [[monte (araldica)|monti]] d'argento. ''Cimiero'': Primo il pileo troncato di [[nero]] e d'argento e crestato d'[[oro]]; secondo un'[[aquila (araldica)|aquila]] di nero linguata dello stesso; terzo tre penne di struzzo, una d'argento fra due d'azzurro.
|formato=pdf
|autore= Graziano Riccadonna
|url= http://www.riviste.provincia.tn.it/ppw/Trentino.nsf/0/8CF7E96CD12A4269C125730F004A77E3/$FILE/14manci.pdf
|titolo= Il secolo lungo di Violante Manci
|editore= Il Trentino
|data=
|accesso= 20-9-2010
}}</ref>
 
Ottenne il cavalierato dell'impero il [[12 luglio]] [[1660]] ed il titolo di [[conte]] da [[Maria Teresa Manci|Maria Teresa]] come [[duca|duchessa]] di [[Mantova]] il [[6 aprile]] [[1770]] con il predicato Ebenheim, la quale concedeva il titolo di [[conte]] a Giov. Battista Venturino Manci ed ai suoi discendenti d'ambo i sessi. Nel diploma stesso è ricordata l'antica nobiltà della famiglia e la concessione del cavalierato del [[Sacro Romano Impero Germanico|Sacro Romano Impero]] conferito al proavo Bernardino nel [[1641]] dall'[[imperatore]] [[Ferdinando III del Sacro Romano Impero|Ferdinando III]].
== Persone ==
[[Giannantonio Manci]]
 
[[Famiglia]] originaria di [[Roma]] e trasferita a [[Trento]], in via Belenzani 14, nel [[secolo]] [[XVI]] per ragioni di [[commercio]] ed ascritta al [[patriziato]]. Ha dato vari [[console|consoli]], savi municipali e [[potestà]]. Ottenne il cavalierato dell'impero il 12 luglio 1660 ed il titolo di [[conte]] da [[Maria Teresa Manci|Maria Teresa]] come [[duca|duchessa]] di [[Mantova]] il 6 aprile 1770 con il predicato Ebenheim, la quale concedeva il titolo di [[conte]] a Giov. Battista Venturino Manci ed ai suoi discendenti d'ambo i sessi. Nel diploma stesso è ricordata l'antica nobiltà della famiglia e la concessione del cavalierato del [[Sacro Romano Impero Germanico|Sacro Romano Impero]] conferito al proavo Bernardino nel 1641 dall'[[imperatore]] [[Ferdinando III del Sacro Romano Impero|Ferdinando III]]. È una variante del cognome [[Mancini (famiglia)|Mancini]]. ''Arma'': Inquartato al primo ed al quarto, troncato di [[nero]] e di [[argento]] al [[Braccio (araldica)|destrocherio]] vestito di [[rosso]], uscente dalla punta, attraversante sul tutto e tenente in mano tre [[spiga|spighe]] d'[[oro]] poste in sbarra, al secondo ed al terzo, d'[[azzurro]] a tre [[monte (araldica)|monti]] d'argento. ''Cimiero'': Primo il pileo troncato di [[nero]] e d'argento e crestato d'[[oro]]; secondo un'[[aquila (araldica)|aquila]] di nero linguata dello stesso; terzo tre penne di struzzo, una d'argento fra due d'azzurro.
== Fonti ==
Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti di Giovanni B. Crollalanza, Editore Dir. del Giornale Araldico, 1886
 
Fra i più membri noti della famiglia c'è [[Giannantonio Manci]] ([[1901]] - [[1944]]). Durante la [[seconda guerra mondiale]] prese parte alla [[Resistenza italiana|Resistenza]] e, arrestato dalla [[Gestapo]], si suicidò buttandosi da una finestra per sfuggire alla [[tortura]] e non rivelare i nomi dei compagni. A lui è dedicata una via nel centro di Trento.
Enciclopedia storico - nobiliare italiana di Vittorio Spreti, editore Arnaldo Forni, 1928 - 36
 
==Note==
[[Categoria:storia di famiglia]]
<references/>
 
==Voci correlate==
* [[Consoli di Trento]]
* [[Podestà di Trento]]
 
== Bibliografie ==
* Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti di Giovanni B. Crollalanza, Editore Dir. del Giornale Araldico, 1886
* Enciclopedia storico - nobiliare italiana di Vittorio Spreti, editore Arnaldo Forni, 1928 - 36
 
[[Categoria:{{portale|storia di famiglia]]|Trento}}
 
[[Categoria:Famiglie del Trentino Alto Adige]]