Andrea Pozzo: differenze tra le versioni

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[[Image:Sant'Ignazio - affresco soffitto -antmoose.jpg|thumb|300px|Chiesa di Sant'Ignazio a Roma: Apoteosi di Ignazio]]
 
'''Andrea Pozzo''' ([[Trento]], [[30 novembre]] [[1642]] - [[Vienna]], [[31 agosto]] [[1709]]) fu un [[pittore]] [[barocco]] italiano[[italia]]no particolarmente noto per i suoi capolavori, gli [[Affresco|affreschi]] nel soffitto della navata della chiesa di [[Sant'Ignazio di Loyola a Campo Marzio|San Ignazio]] a [[Roma]].
 
Fu un artista straordinariamente versatile, un [[architetto]], decoratore, pittore, teorico dell'arte e una figura significativa del tardo [[Barocco]].
 
Entrò nel [[1665]] nella [[Compagnia di Gesù]]. Continuò a studiare pittura a [[Milano]], [[Genova]] e [[Venezia]]. [[Gian Paolo Oliva]], il generale dei Gesuiti, lo invitò a Roma nel [[1681]]. Fra gli altri, Pozzo ha lavorato per Livio Odescalchi, nipote del [[papa]]. La sua attività artistica è inoltre collegata con le enormi imprese artistiche dell'ordine.
 
Il suo capolavoro, la decorazione delle chiese dei Gesuiti di Roma [[Chiesa del Gesù|Il Gesù]] e San Ignazio, ha influenzato a lungo lo stile della decorazione interna delle chiese del tardo barocco nell'Europa cattolica. Le sue prospettive illusorie negli affreschi della cupola, dell'abside e del soffitto di San Ignazio, costituiscono una delle viste più notevoli della Roma barocca. Sul soffitto piatto della chiesa ha dipinto un affresco, in prospettiva, dello missionario spirito di due secoli di avventurosi esploratori e missionari Gesuiti. La luce viene dal [[Dio]] Padre al Figlio che la trasmette a sant'Ignazio e si rompe in quattro raggi che conducono ai quattro continenti. Con la sua prospettiva, l'architettura illusoria che dilata lo spazio e con l'insieme celeste che sta in alto, offrì un esempio che è stato copiato in parecchie chiese italiane, austriache e tedesche dell'ordine dei Gesuiti. A Roma, per la chiesa del Gesù ha anche realizzato l'[[altare]] di Sant'Ignazio
 
Pozzo ha anche pubblicato le sue idee artistiche in un celebre lavoro teorico, intitolato ''Perspectiva pictorum et architectorum'' (2 volumi, [[1693]], [[1698]]) illustrato con incisioni. Una versione italiana, , ''Prospettiva de' pittori a architetti'' (Roma 1693, [[1700]]) fu tradotta e pubblicata a Londra ([[1707]]) ed Augusta ([[1708]], [[1711]]). In questo trattato ha presentato le istruzioni per dipingere prospettive architettoniche ed insiemi di regola. Il lavoro fu uno dei primi manuali sulla prospettiva per artisti e architetti ed uscì in molte edizioni, anche nel diciannovesimo secolo ed è stato tradotto dagli originali latino e dall'italiano in lingue numerose come francese, tedesco, l'inglese e, grazie ai Gesuiti, cinese.
 
Nel 1700 progetta la cattedrale (''stolnica'') di [[Lubiana]] dedicata a San Nicola.. Su invito di [[Leopoldo I del Sacro Romano Impero|Leopoldo I]], all'inizio del XVIII secolo si recò a [[Vienna]], dove lavorò per il sovrano, la corte, il principe Johann Adam von Liechtenstein e vari ordini religiosi e chiese. Alcune delle sue mansioni erano decorative e di carattere occasionale (scenari per chiese o teatri) e presto furono distrutti. Nel [[1703]] dipinge la falsa cupola nella Chiesa dei Gesuiti di Vienna.
 
Il suo lavoro più significativo a Vienna è il monumentale affresco del soffitto del palazzo del [[Liechtenstein]], un ''un trionfo di [[Ercole]]'', che, secondo le fonti, fu molto ammirato dai contemporanei. Sono inoltre rimasti alcune dei suoi dipinti d'altare viennesi (Chiesa dei Gesuiti di Vienna). Le sue composizioni di dipinti d'altare e di affreschi illusori dei soffitti hanno avuto molti seguaci in [[Ungheria]], [[Boemia]], [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]] e del perfino in [[Polonia]].
 
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[[Categoria:Gesuiti italiani|Pozzo, Andrea]]
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[[de:Andrea Pozzo]]