Utente:BlackPanther2013/Sandbox/rapaci
Sparviere dell'Ovampo | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Aves |
Ordine | Accipitriformes |
Famiglia | Accipitridae |
Sottofamiglia | Accipitrinae |
Genere | Accipiter |
Specie | A. ovampensis |
Nomenclatura binomiale | |
Accipiter ovampensis Gurney Sr., 1875 |
Lo sparviere dell'Ovampo (Accipiter ovampensis Gurney Sr., 1875) è un uccello rapace della famiglia degli Accipitridi originario dell'Africa subsahariana[2].
Descrizione
Dimensioni
Misura 30-40 cm di lunghezza, per un peso di 105-190 g nel maschio e di 180-305 g nella femmina; l'apertura alare è di 60-75 cm[3].
Aspetto
Questo piccolo rapace ha la sagoma e le dimensioni caratteristiche degli uccelli del genere Accipiter. Presenta un becco corto e una cera rosata che spicca in modo vistoso su una testa sottile e appuntita. Le zampe sono molto sottili e dotate di lunghi piedi. Le estremità delle ali raggiungono la metà della coda, che è relativamente breve. I sessi sono identici, ma la femmina è il 12% più grande e fino all'85% più pesante. Gli sparvieri dell'Ovampo sono osservabili in due forme distinte: i maschi in fase chiara hanno le regioni superiori interamente blu-grigiastre. La coda presenta un'alternanza di numerose bande nere e grigie. Il groppone è adornato da piccole macchie bianche che sono effettivamente visibili solo quando il piumaggio è usurato. La coppia centrale di rettrici è macchiata da nitide strisce chiare. La gola e le parti inferiori sono interamente striate di grigio e bianco, fatta eccezione per il basso ventre, che è uniformemente bianco. Le femmine in fase chiara hanno le parti superiori più sfumate di marrone e quelle inferiori più fortemente barrate. Gli adulti in fase scura sono interamente bruno-nerastri, eccetto la coda che è identica sotto tutti gli aspetti a quella degli esemplari della fase chiara. In entrambe le fasi, l'iride è di colore rosso scuro o rosso-brunastro. La cera e le zampe sono di colore giallo-arancio. I giovani hanno le parti superiori marroni con i margini rossi. Un sopracciglio chiaro è visibile al di sopra dell'occhio. La coda è ricoperta di bande, ma le strisce bianche delle rettrici centrali sono meno pronunciate. Le parti inferiori sono color crema e le strisce scure sono confinate sui fianchi. L'iride è marrone, le zampe sono gialle[3].
Voce
Al di fuori della stagione di nidificazione, questi sparvieri sono generalmente silenziosi, ma quando inizia il periodo nuziale diventano molto loquaci in prossimità del nido. Il richiamo di contatto che serve anche da richiamo territoriale è un keep keepkeep keep rude che viene ripetuto più e più volte. Gli sparvieri dell'Ovampo producono anche dei ki ki ki ki stridenti per scacciare gli intrusi e un krr krr krr.... in caso di minaccia. Le femmine emettono dei kwee-kwee-kwee di sollecitazione quando il maschio porta loro il nutrimento[3].
Biologia
Gli sparvieri dell'Ovampo vivono da soli o in coppia. Durante il periodo nuziale, il maschio e la femmina planano o effettuano dei voli circolari, il tutto mentre emettono delle grida. Il maschio esegue anche dei voli ondulatori. In Sudafrica, questi uccelli condividono talvolte una parte del loro habitat, in particolare le piantagioni di essenze esotiche, con altre specie di predatori come gli shikra, gli sparvieri minori, gli sparvieri pettorossiccio (Accipiter rufiventris), ma non con gli astori neri (Accipiter melanoleucus).
Gli sparvieri dell'Ovampo possono essere sia sedentari che nomadi; possono persino essere migratori. Alcuni esemplari del Sudafrica sono stanziali durante tutto l'anno, ma la maggior parte di essi errano in direzione nord. Altri, sebbene non siano noti i motivi, migrano attraversando abbastanza regolarmente l'Equatore. In Africa orientale, gran parte degli esemplari è nomade. Le popolazioni che si trovano in Africa occidentale sembrano essere degli esemplari non nidificanti che visitano la regione da giugno ad ottobre durante la stagione delle piogge[3].
Alimentazione
Diversamente dall'astore grigio (Accipiter novaehollandiae), questo predatore non ha una dieta particolarmente specializzata. Le popolazioni che vivono in Nuova Guinea e nelle piccole isole limitrofe si nutrono probabilmente di rettili e di insetti. Nelle isole Salomone, il menu è costituito soprattutto da piccoli nidiacei prelevati dalle covate di pappagalli e di passeriformi. Gli astori variabili apprezzano molto le lucertole e i piccoli serpenti, le cavallette e i grilli arboricoli. Nella dieta figurano anche topi e piccoli mammiferi. Alcune razze concentrano i loro attacchi sugli uccelli: piccoli megapodi, tortore, trampolieri. Le colonie di storni metallici vengono visitate regolarmente[3].
Riproduzione
La stagione di nidificazione ha luogo probabilmente da maggio a dicembre. La deposizione delle uova viene effettuata principalmente tra luglio e agosto in Nuova Guinea, ma talvolta due o tre mesi prima o dopo. Il nido è situato ben in evidenza ed è costruito con pezzi di legno e ramoscelli tenuti insieme da grandi foglie verdi. Misura 60 cm di larghezza e 35 cm di profondità. È posto a 25-30 m al di sopra del suolo su un vecchio ramo laterale o sulla biforcazione principale di un vecchio albero maturo. Possediamo solo pochissime informazioni sulla dimensione della covata, sulla durata dell'incubazione e sulla durata della permanenza dei giovani nel nido. Ciononostante, osservazioni compiute a Santa Isabel suggeriscono che la covata comprenda 2 o 3 uova che vengono covate per circa 30 giorni[3].
Distribuzione e habitat
Gli astori variabili frequentano le foreste pluviali aperte e i boschetti in corso di rigenerazione. Possono essere avvistati nelle radure, ai margini delle foreste o in aree fortemente modificate quali le piantagioni di palma da cocco. In alcuni casi, occupano anche le savane con foreste a galleria o zone dove gli alberi sono piuttosto radi. Apprezzano inoltre le aree lasciate a maggese e i vecchi terreni agricoli abbandonati, i giardini botanici e i parchi situati ai margini delle città. Occasionalmente, questi predatori vanno a caccia in zone ancora più aperte, come le rive dei laghi e i margini delle paludi erbose. Il loro habitat preferito va dal livello del mare fino a 500 metri di altitudine, anche se in alcuni luoghi possono spingersi fino a 1600 m. In Nuova Britannia vengono avvistati nelle zone di collina.
Gli astori variabili sono originari dell'Australasia e della Wallacea. Il loro areale comprende quattro zone geografiche principali: le isole sud-occidentali (Molucche e Piccole Isole della Sonda), le isole della Nuova Guinea (della quale fanno parte anche gli arcipelaghi di Entrecasteaux e delle Luisiadi), l'arcipelago Bismarck e le isole Salomone (comprendente anche Bougainville)[3].
Tassonomia
Sono ufficialmente riconosciute 21 sottospecie[2]:
- A. h. sylvestris Wallace, 1864, diffusa nelle Piccole Isole della Sonda occidentali e centrali (da Sumbawa ad Alor);
- A. h. polionotus (Salvadori, 1889), diffusa nelle isole Banda (a sud di Seram) e nelle Piccole Isole della Sonda orientali (Damar, Babar e isole Tanimbar);
- A. h. mortyi Hartert, 1925, endemica di Morotai (Molucche settentrionali);
- A. h. griseogularis (G. R. Gray, 1861), diffusa ad Halmahera, Bacan e nelle isole vicine (Molucche settentrionali);
- A. h. obiensis (Hartert, 1903), endemica di Obi (Molucche settentrionali);
- A. h. hiogaster (S. Müller, 1841), la sottospecie nominale, diffusa a Seram e nelle isole vicine (Molucche meridionali);
- A. h. pallidiceps (Salvadori, 1879), endemica di Buru (Molucche meridionali);
- A. h. albiventris (Salvadori, 1876), diffusa nelle isole Tayandu e nelle isole Kai (Molucche meridionali);
- A. h. leucosomus (Sharpe, 1874), diffusa in Nuova Guinea, nelle isole vicine e nelle isole Aru;
- A. h. misoriensis (Salvadori, 1876), endemica dell'isola di Biak (baia di Geelvink);
- A. h. pallidimas Mayr, 1940, diffusa nell'arcipelago di Entrecasteaux;
- A. h. misulae Mayr, 1940, diffusa nell'arcipelago delle Luisiadi;
- A. h. lavongai Mayr, 1945, diffusa in Nuova Hannover, in Nuova Irlanda e a Tabar (Bismarck nord-orientali);
- A. h. matthiae Mayr, 1945, endemica delle isole Saint Matthias (Bismarck settentrionali);
- A. h. manusi Mayr, 1945, diffusa nelle isole dell'Ammiragliato (Bismarck nord-occidentali);
- A. h. dampieri (Gurney Sr., 1882), diffusa a Umboi e in Nuova Britannia (Bismarck meridionali);
- A. h. lihirensis Stresemann, 1933, diffusa nelle isole Lihir e Tanga (Nuova Irlanda);
- A. h. bougainvillei (Rothschild e Hartert, 1905), diffusa a Bougainville e nelle isole Shortland (Salomone settentrionali);
- A. h. rufoschistaceus (Rothschild e Hartert, 1902), diffusa a Choiseul, Santa Isabel e nelle isole Florida (Salomone centrali);
- A. h. rubianae (Rothschild e Hartert, 1905), endemica della Nuova Georgia (Salomone centrali);
- A. h. malaitae Mayr, 1931, endemica di Malaita (Salomone sud-orientali);
- A. h. pulchellus (E. P. Ramsay, 1882), endemica di Guadalcanal (Salomone sud-occidentali).
Conservazione
Questa specie è considerata rara in Siberia e in Giappone, ma è possibile che i suoi effettivi siano sottovalutati a causa delle sue abitudini molto discrete. Tuttavia, in quest'ultimo paese, è divenuto più facile avvistarlo da quando si è adattato perfettamente a vivere nelle zone suburbane. Al contrario, in Cina, è abbastanza comune ed è perfino più diffuso dell'astore della Cina (Accipiter solensis). Con un'areale che occupa una superficie compresa tra i 4 e i 6 milioni di chilometri quadrati, David Christie stima che la sua popolazione globale sia vicina alle 100.000 unità. Lo sparviere del Giappone è classificato come «specie a rischio minimo» (Least Concern)[1].
Note
- ^ a b (EN) BirdLife International 2016, BlackPanther2013/Sandbox/rapaci, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Accipitridae, in IOC World Bird Names (ver 14.2), International Ornithologists’ Union, 2024. URL consultato il 5 ottobre 2018.
- ^ a b c d e f g (EN) Ovambo Sparrowhawk (Accipiter ovampensis), su hbw.com. URL consultato il 5 ottobre 2018.
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