Samosata
Samosata è un'antica città, posta nella parte sudorientale della Turchia, sulle sponde del fiume Eufrate. Per un certo periodo fu chiamata Antiochia in Commagene (in greco: Αντιόχεια η Κομμαγηνή). Fu spesso confusa con Armosata. Le sue rovine si trovavano in corrispondenza dell'attuale Samsat (provincia di Adıyaman), finché il sito archeologico non fu inondato a seguito della costruzione della diga Atatürk.
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Storia
Secondo la tradizione venne fondata da Sames, re di Sofene. Si trovava all'incrocio tra una via di comunicazione est-ovest, che attraversava il corso superiore del fiume Eufrate su un guado, e un itinerario che andava da Damasco, da Palmira, e da Sura sino all'Armenia e al Mar Nero.
Probabilmente di origine ittita, venne incorporata nell'impero assiro nel 708 a.C. Col nome di Antiochia in Commagene servì da capitale per il regno ellenistico di Commagene a partire dal 160 a.C. circa e fino a quando si arrese a Roma nel 72 d.C. Sotto l'imperatore romano Adriano divenne base della legione VI Ferrata e successivamente della XVI Flavia Firma, e terminale di diverse strade militari. Vi nacque lo scrittore greco Luciano (ca. 120-192). Fu a Samosata che l'imperatore Giuliano fece costruire una flotta per la sua spedizione contro Sapore I.
Samosata cristiana
Nel martirologio cristiano, sette martiri vennero crocifissi nel 297 a Samosata per essersi rifiutati di eseguire dei riti pagani in celebrazione della vittoria di Massimiano sui Persiani: Abibo, Ipparco, Giacomo, Lolliano, Paragno, Filoteo e Romano.
Era sede vescovile quando il vescovo Peperio partecipò al primo Concilio di Nicea (325)[1]; Daniele lo Stilita nacque in un villaggio vicino a Samosata; anche san Rabulas, venerato il 19 febbraio, che visse nel VI secolo a Costantinopoli, era nativo di Samosata. Tuttora Samosata è sede titolare (Samosatensis) della Chiesa cattolica romana; la cattedra è attualmente vacante a seguito della morte dell'ultimo vescovo nel 1967[2].
Nella Notitia Episcopatuum di Antiochia nel VI secolo, menziona Samosata come metropoli autocefala[3], mentre nel sinodo che reinsediò il patriarca Fozio I di Costantinopoli (Concilio Foziano, 879), la sede vescovile era già stata unita a quella di Amida (Diyarbakır)[4].
Legati alla città furono anche Eusebio di Samosata, grande avversario degli Ariani e ucciso da una donna ariana (ca. 380), onorato il 22 giugno e Andrea, vigoroso oppositore di Cirillo di Alessandria e del Concilio di Efeso[5].
Samosata nel Medioevo
Fu un naturale punto d'incontro nella lotta tra Eraclio di Bisanzio e Cosroe II nel VII secolo. Nel febbraio del 1098 a Samosata l'emiro Baldoukh, attaccato da Balduino di Antiochia, ne fece a pezzi l'esercito. Nel 1114 fu uno dei principali centri musulmani ostili al Conte di Edessa a cui si arrese, per essere nuovamente riconquistata dai Musulmani intorno al 1149.
Note
- ^ Chabot fornisce un elenco di ventotto vescovi giacobiti (Revue de l'Orient chrétien, VI, 203).
- ^ Diocesi di Samosata.
- ^ Echos d'Orient, X, 144
- ^ Mansi, Conciliorum collectio, XVII-XVIII, 445. Poiché nel 586 il titolare di Amida porta solo questo titolo (Le Quien, Oriens christianus, II, 994), si deve concludere che l'unione avvenne tra il VII e il IX secolo
- ^ Le Quien, Oriens christianus, II, 933-6.
Collegamenti esterni
- (EN) Samosata nella Catholic Encyclopedia
- (EN) informazioni storiche su Samosata
- (EN) Martiri di Samosata
- (EN) Voce Samosata dell'Encyclopaedia Britannica 1911