Velletri
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Velletri (IPA: /velˈletri/[1], Velitrae in latino) è una città di 53.298 abitanti[2] del Lazio, in provincia di Roma. Posta su un ripido pendio a 332 metri di altitudine, dista 42 km dal capoluogo e 26 km da Latina. Inclusa – ma solo da alcuni[3] – nell'area dei Castelli Romani nonostante la sua lunga e gloriosa tradizione di libero comune, Velletri è uno dei centri più importanti della provincia. È inoltre il primo tra i quindici comuni dei Castelli Romani, sia per numero di abitanti che per estensione territoriale.
Antichissima città dei Volsci, già autorevole al tempo di Anco Marzio, tanto da poter trattare alla pari con Roma, lo storico Dionigi d'Alicarnasso la definisce Template:Polytonic (epiphanés), "illustre"[4]. È sede della Sede suburbicaria di Velletri-Segni, ed è stato teatro di due storiche battaglie: nel 1744[5] e nel 1849[6]. Velletri fu nel Medioevo uno dei pochi liberi comuni del Lazio e dell'Italia centrale, e una delle pochissime città a conservare una propria vita cittadina.
Oggi Velletri ospita un tribunale circondariale e un carcere, oltre a numerosi istituti superiori e licei. Capolinea della ferrovia Roma-Velletri, inaugurata da Pio IX nel 1863, la città è uno dei centri attraversati dalla via Appia Nuova. La vita culturale, effervescente fin dal XVII secolo con la nascita di numerose Accademie, è oggi piuttosto interessante,[senza fonte] grazie a teatri, musei, cinema, biblioteche ed archivi.
Grazie alle aree di particolare pregio naturalistico (Monte Artemisio e Vivaro), fa parte dell'area tutelata del Parco dei Castelli Romani.
Geografia fisica
Territorio
Il territorio di Velletri si estende a cavallo tra due zone ben distinte: la parte settentrionale è posta sulle propaggini meridionali del sistema dei Colli Albani, formatosi geologicamente circa 150.000 anni fa, dopo il collasso della caldera del Vulcano Laziale; la parte meridionale è invece ai margini dell'Agro Pontino, la cui bonifica, iniziata già al tempo di papa Pio VI, si compì solo con il Fascismo.
Secondo la classificazione data dal Servizio Geologico d'Italia[7], buona parte del territorio veliterno verso valle è composto da terreno di tipo lps, ovvero da paleosuoli[8]; il resto è in prevalenza composta da suoli di natura lp, lapilli di vario colore distintamente stratificati con intercalazioni cineritiche, zone talora argillificate, ricchi di minerali femici isolati, e abbondante leucite analcimizzata[9]. In banchi circoscritti situati a ridosso del centro storico, il suolo è composto da materiale β5, classificato come leucite metallitica di Velletri[10].
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta)[11][12]
Idrografia
Il territorio di Velletri raccoglie solo gli scoli di numerose vene d'acqua che originano più a monte, e che nel corso dei secoli hanno scavato valloni e calanchi in direzione del mare. Questi corsi d'acqua, la maggior parte dei quali a carattere torrentizio o di piccola portata, prendono il nome di fossi. Sono da menzionare:
- Fosso Minella, ai margini del territorio comunale verso Genzano di Roma, in prossimità della località di Sant'Eurosia. Questo fosso si origina dal Monte Spina (731 m s.l.m.), in territorio di Nemi, con il nome di fosso dell'Acqua Lucia. Assume quindi la denominazione di fosso Minella dopo il ponte della Strada Statale 7 Via Appia a 405 m s.l.m., ai piedi di Colle degli Olmi. Parallelo al fosso Minella scorre anche il fosso delle Tre Armi, che poi si unisce ad esso;
- Fosso di Sant'Eurosia, originato da Colle degli Olmi e attraversante la località omonima, posta a 238 m s.l.m.;
- Fosso Paganica, parallelo agli altri due fossi sopra descritti, orientato in direzione NE-OS, questo corso d'acqua nasce da vene d'acqua presenti su Colle Caldaro (467 m s.l.m.), in prossimità del chilometro 37 della Strada Statale 7 Via Appia, e su Colle Tondo (596 m s.l.m.);
- Fosso di Ponte Veloce, che nasce da vene d'acqua presenti su Colle Tondo, sul Maschio dell'Artemisio (812 m s.l.m.) e nella selva di Faccialone (615 m s.l.m.). Questo corso d'acqua in prossimità di villa Borgia, superato il centro storico di Velletri, cambia nome in fosso Farina, e subduce al ponte in ferro della ferrovia Roma-Velletri;
- Fosso di Anatolia, originato da Colle Bello (600 m s.l.m.), scorre ai piedi dell'altura su cui sorge il centro storico, fino a confluire nel sunnominato fosso Farina già di Ponte Veloce;
- Fosso del Peschio, originato dall'Acqua del Peschio (600 m s.l.m.) sottostante Monte Peschio, scorre verso valle fino al chilometro 0 di via Ariana, da dove poi si disperde nel Vallone la Regina, che scorre tangenziale al centro storico.
Altre sorgenti importanti sono l' Acqua de' Ferrari, a quota 650 m s.l.m., sottostante Monte de' Ferrari (886 m s.l.m.) presso il territorio di Rocca di Papa, da cui parte l'acquedotto comunale; le sorgenti Marcaccio, Tegola e Boccatorta (602 m s.l.m.); l' Acqua Palomba, che denomina un'intera zona ai confini con Lariano; l'Acqua Vivula, a 227 m s.l.m. al chilometro 41 della Strada Statale 7 Via Appia verso Cisterna di Latina.
Orografia
Nel territorio veliterno le quote più elevate sono nella parte settentrionale e in quella orientale, nel sistema dei Colli Albani: si tratta, rispettivamente, del Monte Artemisio (939 m s.l.m.) e del Maschio di Lariano (891 m s.l.m.).
Il centro storico ha un'altitudine sostanzialmente uniforme: a parte i 380 m s.l.m. del colle dei Cappuccini, l'altitudine di piazza Giuseppe Garibaldi è 339 m s.l.m., quella di piazza del Trivio 332 m s.l.m., quella di porta Napoletana 329 m s.l.m.. La zona occidentale della città murata è un po' più alta: a San Lorenzo l'altitudine raggiunge i 372 m s.l.m..
Per il resto, il territorio a mezzogiorno e occidente è sostanzialmente pianeggiante fatta eccezione per piccole alture che non superano i 300 m s.l.m..
Clima
Il clima di Velletri è fondamentalmente mite, specialmente grazie all'esposizione verso il mar Tirreno e alla protezione offerta alla città, a settentrione, dalla catena del Monte Artemisio.
Con la sua media annuale di 1400–1500 mm è una delle città più piovose d'Italia. Le correnti sud-occidentali foriere d'umidità scorrono lungo la pianura Pontina e, trovando come primo ostacolo la barriera del Monte Artemisio, si genera il classico effetto stau. In questo modo l'umidità si scarica sottoforma di ingenti piogge, spesso particolarmente prolungate, lasciando nubi pressoché sterili al versante nord dei Colli Albani. La primavera è fresca e molto piovosa, con temperature massime raramente superiori ai 16°/18°C. Le notti possono ancora presentare tipici tratti invernali con valori molto vicini agli 0°C. L'estate è calda, secca e ventosa. Le temperature possono, in qualche caso, raggiungere i 35°C. Le notti sono solitamente fresche e umide, con valori intorno ai 19°C. La calura pomeridiana è talvolta interrotta da temporali, benché negli ultimi anni si noti una certa diminuzione di eventi temporaleschi rispetto al passato L'autunno è gradevole e più caldo della primavera. Nei mesi di settembre e ottobre si hanno molte giornate di sole e valori termici diurni compresi tra 20°C e 25°C. Nella notte le temperature raramente scendono al di sotto dei 10°C. A partire dal mese di novembre ci si avvicina all'inverno e il tempo subisce un cambiamento drastico. Le giornate si accorciano, compare spesso la nebbia, il cielo è grigio e può piovere ininterrottamente per settimane. Le temperature subiscono una considerevole diminuzione con valori diurni compresi tra 10°C e 15°C, notturni tra 5°C e 8°C. L'inverno è relativamente mite, caratterizzato perlopiù da fasi sciroccali estremamente piovose, ventose e nebbiose dove le temperature si attestano su valori compresi tra 8°C e 12°C. Si alternano, tuttavia, rapidi e intensi picchi di freddo, con giornate soleggiate e gelidi venti di tramontana che mantengono i valori diurni compresi tra 3°C e 5°C. Durante la notte, la stessa può scendere sotto lo zero, raramente al di sotto dei -3°/-5°C, benché il 17 dicembre 2010 si siano toccati i -7°C. Con ingresso d'aria fredda dalla Valle del Rodano a Velletri può cadere la neve che, benché stenti a perdurare al suolo a lungo, cade abbondantissima. Negli ultimi anni si nota un vistoso aumento di nevicate rispetto al decennio compreso tra il 1990 e il 2000. Il limite massimo per l'accensione degli impianti di riscaldamento è fissato a dodici ore giornaliere dal 1º novembre al 15 aprile, a meno che situazioni climatiche particolari non ne giustifichino l'uso in altri periodi dell'anno[13].
| Mese | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
| T. max. media (°C) | 13,6 | 14,0 | 16,2 | 21,6 | 24,0 | 28,1 | 32,2 | 31,2 | 26,2 | 21,8 | 15,1 | 11,9 | 13,2 | 20,6 | 30,5 | 21,0 | 21,3 | 
| T. media (°C) | 9,3 | 9,6 | 10,8 | 15,0 | 17,6 | 21,6 | 24,3 | 24,0 | 19,2 | 15,7 | 10,0 | 6,8 | 8,6 | 14,5 | 23,3 | 15,0 | 15,3 | 
| T. min. media (°C) | 4,2 | 4,5 | 5,2 | 8,6 | 11,2 | 14,2 | 15,9 | 16,4 | 12,9 | 10,5 | 5,5 | 2,6 | 3,8 | 8,3 | 15,5 | 9,6 | 9,3 | 
| Precipitazioni (mm) | 52,8 | 178,6 | 124,2 | 76,2 | 72,1 | 18,0 | 7,4 | 11,4 | 33,3 | 66,0 | 51,3 | 52,6 | 284,0 | 272,5 | 36,8 | 150,6 | 743,9 | 
| Vento (direzione-m/s) | NE 6,2 | ENE 6,8 | NNE 6,4 | NNE 5,3 | WSW 5,4 | NNE 5,6 | NNE 5,8 | NNE 6,2 | NNE 6,2 | NNE 6,3 | NE 6,6 | NE 7,5 | 6,8 | 5,7 | 5,9 | 6,4 | 6,2 | 
- Classificazione climatica: zona D, 1544 GR/G
- Diffusività atmosferica: media
Storia
L'antico termine latino per "palude" era "velia", corrispondente al greco "ουελια" ("velia"). Da questa radice pare nacque il toponimo Velestrom, quindi luogo paludoso o prossimo ad una palude, usato probabilmente dai Volsci per chiamare l'antica Velletri[14]. I Romani in seguito denominarono la stessa città Velitrae, da cui il greco Ουελιτραι ("Ouelitrai"), Ουελιτρα ("Ouelitra") o Βελιτρα ("Belitra")[15].
Nel Medioevo, vengono attestate almeno sei varianti nel nome di Velletri riscontrate da vari atti ufficiali fino all'XI secolo[16]: appaiono infatti Velletrum, Veletrum, Veletra, Velitrum, Bellitro, Villitria.
In seguito, fino al XVIII secolo, accanto al toponimo corretto Velletri sopravvissero forme parallele come Blitri[17] e Belitri.
Infatti proprio all'epoca del leggendario Anco Marzio, Roma venne per la prima volta in conflitto con i Volsci[18]. A causa di alcune violazioni del confine da parte dei Volsci, Anco Marzio si sentì in dovere di entrare manu militari nel territorio volsco ed assediare Velitrae, che venne a patti con Roma siglando anche un'alleanza. In forza di questa alleanza, la Gens Octavia, originaria di Velitrae, al momento del suo trasferimento a Roma all'epoca di Tarquinio Prisco, ottenne immediatamente il riconoscimento della cittadinanza romana e dei diritti politici[19].
Quando, circa nel 510 a.C., cadde la monarchia di Roma, la Lega Latina assieme agli Etruschi di Porsenna si allearono per rimettere Tarquinio il Superbo sul trono. Anche i Volsci di Velitrae parteciparono a questa alleanza[20], ma quando nella battaglia del Lago Regillo (499 a.C. o 496 a.C.) i Latini vennero sbaragliati dai Romani, i Volsci continuarono ad essere ostili a Roma. Nel 494 a.C., infatti, il Senato inviò il console Aulo Verginio Tricosto Celiomontano a sconfiggere i Volsci: si tenne una battaglia campale in prossimità di Velitrae, al termine della quale i Volsci, sconfitti, fuggirono in città inseguiti dai Romani, che saccheggiarono e conquistarono la città, nella quale fu installata una colonia romana[21].
Forse è proprio a questa battaglia a cui fa riferimento Bonaventutra Theuli nel suo Theatro Historico di Velletri[22], quando riferisce:
Questo ponte Menello, anche denominato Minelli o Miniello in dialetto velletrano avrebbe dunque servito egregiamente per circa duemilacinquecento anni i velletrani, prima di venire recentemente sostituito da un nuovo viadotto.
Nel 443 a.C. però i coloni romani di Velitrae si schierarono insieme ai Volsci contro Roma, attirandosi contro l'ostilità romana sotto forma prima dei tribuni Lucio e Spurio Papirio che, nel 381 a.C., sconfissero veliterni e prenestini in una battaglia campale ai piedi delle mura cittadine[23], poi nel 379 a.C. di Marco Furio Camillo e quindi nel 377 a.C. di Lucio Quinzio Cincinnato, che espugnò Velitrae ancora una volta. Tuttavia, ancora nel 365 a.C. i Romani dovettero assediare Velitrae, finché nel 338 a.C. i Romani non presero seri e definitivi provvedimenti contro il perenne ribellismo di Velitrae:
«Contro i Veliterni, antichi cittadini romani, poiché eransi ribellati tante volte fu gravemente infierito: le mura demolite, il Senato tolto di là, ed i senatori ebbero ordine di abitare di là dal Tevere, in guisa che quello che venisse sorpreso di là dal Tevere fosse sottoposto all'ammenda di 1000 libre, e che quegli che lo arrestasse avesse il diritto di ritenerlo prigione finché non avesse pagato tal somma. Nelle terre loro furon mandati coloni, i quali mantennero in Velletri l'aspetto dell'antica popolazione.»
Con la perdita della libertà politica, Velitrae iniziò a decadere: priva di mura e isolata dalla grandi vie di comunicazione - la via Appia allora passava per Lanuvio - venne colonizzata ai sensi della Lex Sempronia di Caio Sempronio Gracco.
Ottaviano Augusto, nato Caio Ottavio Turino, primo imperatore di Roma, era di famiglia veliterna da tempo stanziatasi a Roma, la gens Ottavia già nominata. Non nacque, quindi, a Velitrae, ma a Roma. Tuttavia, i veliterni ebbero diversi decenni prima della sua nascita una famosa premonizione della fortuna del bambino che sarebbe nato, premonizione raccontata da Svetonio e immortalata negli affreschi settecenteschi nel Palazzo Comunale:
«Dal tempo remoto in cui un fulmine era caduto su una parte delle mura di Velitre, era stato profetizzato che un giorno un cittadino di quella città si sarebbe impadronito del potere; per questo gli abitanti di Velitrae, fiduciosi nella promessa, e allora e in seguito combatterono spesso contro il popolo Romano, fin quasi alla loro rovina. Ben più tardi apparve evidente che il prodigio aveva voluto fare riferimento alla potenza di Augusto.»
La prima informazione su Velletri nel Medioevo è datata 465: si tratta delle menzione di un tale Adeodato, vescovo cittadino. Tra V e VI secolo la diocesi veliterna andò sempre più acquisendo importanza: nel 592 infatti papa Gregorio I accorpò a Velletri la diocesi decaduta di Tres Tabernae, sulla via Appia. Nello stesso tempo, numerosi Pontefici menzionano fondi e beni ecclesiastici situati in Velitris.
Nel X secolo Velletri cadde verosimilmente sotto la signoria dei Conti di Tuscolo: infatti risulta menzionato, nel 981, un tale Stefano dux di Ariccia, Velletri e Tuscolo[24]. Del resto, l'intera area dei Colli Albani e dei Monti Prenestini era dominata dai Conti di Tuscolo, inclusa la rocca di Lariano prossima a Velletri.
Nel 1184 Roberto il Guiscardo marciò contro Roma e, transitando per Velletri, incontrò la resistenza degli abitanti, che furono ricompensati per questo dal Papa, nel 1101, con un Breve che assegnò amplissimi confini alla Comunità veliterna.
Nel XIII secolo Velletri era amministrata in forma di repubblica: ci erano il Consiglio Maggiore, formato dai consules, poi rimpiazzati da una consulta di novemviri; un Sindaco, con compito di vigilanza; i Connestabili, con funzioni di guide militari; e un Podestà per i compiti giudiziari[25].
Papa Alessandro IV (1254 - 1261), già vescovo di Velletri, ordinò durante il suo pontificato di portare in Velletri le reliquie dei santi martiri Ponziano ed Eleuterio, conservate da allora nella cripta sottostante la Cattedrale.
Nel 1268 venne confermata la concordia tra la Comunità di Velletri e la castellania di Lariano, soggetta alla Camera Apostolica, ai sensi della quale i velletrani dovettero riconquistare il castello occupato in quel periodo da Riccardo Annibaldi.
Nel 1298 papa Bonifacio VIII, che prima di divenire Papa era forse stato Podestà di Velletri per sei mesi, con tre bolle alienò la città da ogni soggezione al governo provinciale della Marittima e Campagna, rendendo di fatto la città praticamente indipendente[26].
Nel 1328 l'esercito di Ludovico il Bavaro si accampò a Velletri, prima di entrarvi; ma in seguito alla distruzione di Cisterna, i velletrani si rifiutarono di far entrare di nuovo l'imperatore in città.
Nel 1342, Nicola Caetani, signore di Fondi, assediò Velletri per impadronirsene: la città tuttavia resistette valorosamente fino all'arrivo di rinforzi da Roma, anche se, dopo la scacciata del Caetani, le autorità cittadine, per l'aiuto ricevuto, dovettero subire la nomina di un Podestà nominato da Roma. Questo tipo di vassallaggio durò fino al 1374, quando, a seguito di polemiche alimentate dai velletrani, si arrivò a un accordo secondo il quale il Podestà sarebbe stato eletto ogni sei mesi: le prime quattro volte la scelta sarebbe toccata direttamente a Roma, mentre per tutte le altre scelte a venire sarebbe bastata la sol ratifica da parte romana. Tuttavia i Caetani rinunceranno definitivamente ad ogni pretesa su Velletri solo nel 1385.
Nel 1353 venne inaugurata la Torre del Trivio, simbolo della città di Velletri e del suo prestigio: era il 15 aprile, secondo quanto ricordato da una lapide in caratteri gotici apposta su un muro ad perpetuam rei memoriam.
Nel 1408 Ladislao I di Napoli, durante il suo tentativo di conquistare lo Stato Pontificio, occupò Velletri che gli aveva resistito. Tuttavia confermò magnanimamente gli Statuti cittadini e l'indipendenza. Ladislao tornò una seconda volta a Velletri nel 1413.
Nel 1434, durante la lotta contro i Colonna ed i Savelli, Papa Eugenio IV rase al suolo il castello di Lariano con l'aiuto di 800 soldati velletrani, ragion per cui il territorio della castellania venne concesso alla Comunità di Velletri, rimanendo accorpato a Velletri fino al 1967.
Il 21 aprile 1482, durante la Guerra del Sale tra papa Sisto IV e Ferdinando I d'Aragona, 500 soldati velletrani, fra cui 250 balestrieri considerati tra i migliori militi italiani, combatterono assieme alle truppe pontificie di Roberto Malatesta nella battaglia di Campomorto, in una zona paludosa prossima al territorio velletrano, oggi in comune di Aprilia. La vittoria arrise ai pontifici, e i velletrani vennero ricompensati per la fedeltà alla Santa Sede.
Nel 1512 è attestato che Velletri è ancora libera, e che il governo della città è tenuto dai Priori, sostituti dei novemviri, in numero di nove, eletti ogni sei mesi; da un Sindaco, eletto ogni anno, e da altre figure come i Grascieri, i Maestri di Strada, il Procuratore dei Poveri, ed altre.
Nel novembre 1526 un contingente velletrano inviato da papa Clemente VII contribuì a radere al suolo il castello di Marino, feudo dei Colonna nemici del Papa e alleati della Spagna[27]. In seguito a questo fatto, Ascanio Colonna, signore di Marino, dopo il sacco di Roma del 7 maggio 1527, quando il Papa è recluso in Castel Sant'Angelo, costringe la Comunità di Velletri ad refectionem, reedificationem et restaurationem terrae Mareni: i velletrani cioè dovranno fornire 15.000 scudi in terreni comunali, oltre a 12.600 scudi con pagamento rateizzato, e più di 6000 rubbia di calce e 15.000 coppi per la riparazione dei danni compiuti[28]. Inoltre, i lanzichenecchi giungeranno fino a mettere a sacco Velletri.
Dopo questo episodio, si può considerare cessato il periodo dell'indipendenza politica di Velletri: nel 1559 infatti il Papa impose a Velletri il governo anche civile del cardinale vescovo, il primo dei quali fu Giovanni Pietro Carafa, poi papa Paolo IV.
Nel 1589 papa Sisto V sciolse il governo civile da quello temporale del vescovo, restituendo libertà al Comune: ma papa Gregorio XIV nel 1591 ordinò la riunificazione dei due poteri, sigillando così la fine definitiva del libero comune.
Nel 1744 a Velletri si combatté una battaglia della guerra di successione austriaca tra le truppe austriache del principe Cristiano di Lobkowitz e quelle ispano-napoletane del re Carlo di Borbone. La vittoria arrise a questi ultimi. Nel territorio veliterno rimasero i segni della guerra, oltre che nelle strade scavate dal genio militare napoletano sul monte Artemisio, anche in vari edifici bombardati.
Il 18 febbraio 1798 Velletri proclamò la repubblica unitamente ad Albano e Frascati, seguita dopo poco da Marino, ad imitazione di Roma che aveva proclamato la Repubblica Romana (1798-1799). (Vedi Rivoluzione francese nei Castelli Romani e a Velletri)
Il 1º febbraio 1832, dopo il ritorno del Papa nello Stato Pontificio, Gregorio XVI istituì la Delegazione di Velletri con il motu proprio Luminose prove, istituzione riconfermata nel 1850 da Pio IX con l'aggiunta dei territori della Delegazione di Frosinone. Di fatto, così Velletri era un capoluogo di provincia.
Nel 1848, durante la Repubblica Romana, Giuseppe Garibaldi affrontò Ferdinando II di Borbone in una battaglia campale presso Velletri, ottenendo una clamorosa vittoria (Vedi Battaglia di Velletri (1849)). In seguito Garibaldi, rimasto affezionato a Velletri, scriverà alcune parole dedicate alla battaglia ora scolpite su una parete del cascinale su via Ariana che ospitò il quartier generale garibaldino:
insofferenti di tirannide
e di menzogne sacerdotali.
Possano le generazioni che seguono
emanciparsi da tali brutture.
»
Per quanto riguarda la comunicazioni, nel 1856 arrivò a Velletri il telegrafo e nel 1866 Pio IX inaugurò la ferrovia Roma-Velletri, la terza linea ferroviaria dello Stato Pontificio e una delle prime in Italia. (Vedi Ferrovia Roma-Velletri) Questo giovò non poco alla crescita della cittadina, anche dopo il passaggio al Regno d'Italia nel settembre 1870 e l'accorpamento alla provincia di Roma: infatti nel 1885 sorse il primo istituto bancario in senso moderno, la Cassa di Risparmio di Velletri; nel 1882 si tenne a Velletri una Fiera Enologica e in questi stessi anni nasceva la nota Cantina Sperimentale.
Il XX secolo
Nel 1913 arrivarono a Velletri le Tramvie dei Castelli Romani, che collegavano la cittadina direttamente a Roma e agli altri Castelli Romani e che rimasero in funzione su questa tratta fino al 1953. (Vedi Tramvie dei Castelli Romani)
Nel 1927 l'OND (Opera Nazionale Dopolavoro), per volere del regime fascista, istituì la Festa dell'Uva e del Vino, che si celebra tutt'oggi ad ottobre. Nel 1927 viene inaugurato alla presenza del Re il Monumento ai Caduti in piazza Giuseppe Garibaldi, è il 4 giugno.
Durante la seconda guerra mondiale, dopo lo sbarco anglo-americano ad Anzio (22 gennaio 1944), Velletri fu al centro del conflitto: negli ultimi giorni del maggio 1944, mentre cadevano sia la linea Gustav a Cassino che la linea Hitler a Pontecorvo, i tedeschi crearono una terza linea fortificata, chiamata linea Caesar, che si estendeva fra Torvaianica, Lanuvio, Velletri, Artena e Valmontone. A Velletri era di stanza la I divisione paracadutisti della Wehrmacht, Il generale statunitense Mark Wayne Clark ordinò il 25 maggio un'offensiva contro la linea Caesar, che tuttavia resistette duramente; sennonché la 36º divisione di fanteria americana comandata dal general Walker individuò una falla nello schieramento tedesco sul Monte Artemisio, tra Velletri e Valmontone: così tra il 30 ed il 31 maggio 1944 il 142º ed il 143º reggimento penetravano attraverso lo schieramento tedesco da Monte Artemisio, mentre il 141º attaccava Velletri per copertura; l'operazione riuscì con successo, e il 1º giugno Velletri cadde, seguita il giorno dopo da Valmontone ed il 3 giugno da Lanuvio e dagli altri Castelli Romani[29].
Tuttavia, dalla guerra Velletri uscì praticamente distrutta: erano stati danneggiati i suoi monumenti più importanti, dalla Torre del Trivio al Palazzo Comunale e a Palazzo Ginnetti, quest'ultimo distrutto e mai più ricostruito; numerose erano state anche le vittime umane, nonostante lo sfollamento ordinato dalle autorità militari tedesche. (Vedi I Castelli Romani durante la seconda guerra mondiale)
La rinascita recente di Velletri è stata tuttavia rapida ed evidente; nonostante lo smembramento nel 1967 sia a livello amministrativo, con la concessione di indipendenza al comune di Lariano, sia a livello religioso, con lo scorporo della Diocesi di Latina e la successiva creazione della Sede suburbicaria di Velletri-Segni, la città si è ripresa ottimamente, con il sorgere di scuole superiori e di centri culturali, della nuova sede del Tribunale e del Battaglione Allievi Sottufficiali dei Carabinieri, poi I Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri e del carcere.
Oggi
Nel 2000 è stata inaugurata la nuova sede della Biblioteca Comunale "Augusto Tersenghi"; nel frattempo, è in corso tutta un'opera di rinascita culturale con l'apertura del Teatro di Terra (1995) e la riapertura del Teatro "Ugo Tognazzi", il ripristino del Museo Civico Archeologico e del Museo Diocesano.
Il 14 giugno 2001 è stata presentata dall'onorevole Mario Pepe alla Camera dei deputati una proposta di legge sull'istituzione di una provincia dei Castelli Romani con capoluogo proprio Velletri.[30]
Nella proposta dell'onorevole Pepe, i comuni che sarebbero dovuti entrare nella provincia dei Castelli Romani erano Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Artena, Carpineto Romano, Castel Gandolfo, Cave, Colleferro, Colonna, Gavignano, Genazzano, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Montelanico, Monte Porzio Catone, Nemi, Nettuno, Olevano Romano, Palestrina, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo, San Vito Romano, Segni, Valmontone, Velletri e Zagarolo.[31] Il capoluogo della provincia istituenda sarebbe stato Velletri, sia a ragione della posizione baricentrica che "del ruolo e dell'importanza strategica di Velletri".[32] Le risorse finanziarie assegnate alla provincia, una volta costituita, erano state preventivate in 4600 milioni di lire.[33]
Il 23 settembre 2007 papa Benedetto XVI, che da cardinale vescovo aveva avuto il titolo di Velletri-Segni, ha visitato Velletri celebrando una messa in piazza San Clemente.
Simboli
Lo stemma veliterno, di antichissima origine, è così descritto ufficialmente:
I colori cittadini sono l'argento e il rosso.
Lo storico motto cittadino è Est mihi libertas papalis et imperialis (Io ho libertà dal Papa e dall'Imperatore), che testimonia la grande importanza avuta nel Medioevo da Velletri come libero comune. La prima parte del motto è Est mihi libertas imperialis, perché secondo la tradizione addirittura il generale bizantino Belisario, per conto dell'imperatore Giustiniano, avrebbe concesso l'autonomia alla Comunità veliterna al tempo della Guerra gotica (535-553). La seconda parte, Est mihi libertas papalis, si formò quando il Papa dopo la Donazione di Sutri (753) ratificò l'indipendenza di Velletri, che durò fra alterne vicende fino al XVI secolo.
Un altro motto cittadino è il più tradizionale SPQV (Senatus Populusque Veliternus), versione provinciale del più noto SPQR.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Basilica Cattedrale di San Clemente
- Chiesa di Santa Maria del Trivio
- Chiesa del Santissimo Salvatore
- Chiesa di San Michele Arcangelo
- Chiesa di San Martino da Tours
- Chiesa di Sant'Antonio da Padova
- Chiesa di San Francesco d'Assisi
- Chiesa di San Lorenzo
- Chiesa di Sant'Antonio Abate
- Chiesa dei Santissimi Pietro e Bartolomeo
- Chiesa di Santa Chiara d'Assisi
- Chiesa di Santa Teresa[34]
- Chiesa di Sant'Antonio Abate[35]
- Chiesa di San Crispino[36]
- Chiesa della Coroncina
- Chiesa di San Silvestro[37]
- Chiesa della Madonna della Neve
- Oratorio di Santa Maria del Sangue
- Chiesa della Santissima Trinità
- Chiesa di Sant'Apollonia
- Chiesa di San Giovanni in Plagis
- Chiesa di San Giovanni Battista
- Chiesa di Santa Maria dell'Orto
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli
- Chiesa della Santa Croce del Monte Calvario[38]
- Chiesa di Santo Stefano[39]
- Chiesa Santa Maria del Carmine
- Chiesa Regina Pacis
Architetture civili
- Palazzo Comunale; l'edificazione di una nuova sede per ospitare la sede dei Priori della Comunità di Velletri venne votata dal Consiglio Maggiore con delibera del 12 ottobre 1572. La prima pietra del nuovo edificio, concepito in maniera monumentale, venne posata il 26 gennaio 1575. Completato nel 1590, in realtà gli interventi sulla struttura si protrassero fino al 1720. Distrutto nel 1944, il palazzo è stato oggi ricostruito sostanzialmente fedele al progetto originario.
- Palazzo Vecchio; iniziato nel 1822 come sede della Delegazione di Velletri, divenne poi dal 1870 sede degli uffici giudiziari e del Palazzo di Giustizia. Danneggiato nel 1944, l'edificio è stato ricostruito fedelmente al progetto originale.
- Palazzo Ginnetti; costruito dal cardinal Marzio Ginnetti alla metà del XVII secolo, era famoso per la loggia arcata del cortile interno e per il vasto parco. La sua decadenza, iniziata nel 1744 quando vi si stanziarono le truppe napoletane e Carlo III di Borbone in margine della battaglia di Velletri, è cessata con la totale distruzione nei bombardamenti del 1944. Non è stato più ricostruito.
- Palazzo Toruzzi.
- Palazzo Borgia.
- Palazzo Alfonsi.
- Palazzetto Corsini.
Architetture militari
Velletri fin dall'età volsca venne cinta di poderose mura, rase tuttavia al suolo nel 338 a.C. per punizione dopo la definitiva conquista romana e la riduzione della città allo status di colonia agraria. In età antica, le mura non vennero più ricostruite.
Nel Medioevo, la città venne cinta di poderose mura castellane, nelle quali si aprivano originariamente sei porte: porta Fura[40], porta del Pontone, porta Santa Martina (o Portella), porta Lucia, porta Romana e porta Napoletana.
Nel XVI secolo venne riedificata e rafforzata la cerchia muraria, con la chiusura di alcune porte ed il mantenimento solo di tre varchi: porta Lucia, porta Napoletana e porta Romana.
Porta Napoletana venne edificata nel 1511 da manovalanze di provenienza lombarda, ed impressiona per la sua mole e per la sua vetustà, che colpì tra gli altri Gaetano Moroni[41]. Nel 1596 la Congregazione del Buon Governo fece scrivere su una parete della porta l'avviso, rimasto ancor oggi, "Si paga gabella". Questo accesso fortificato non venne smantellato nel corso del XIX secolo né in età successiva, ed è sopravvissuto pressoché incolume fino ai giorni nostri: oggi ospita la sede locale dell'AIS (Associazione Italiana Sommelier).
Porta Romana invece ricostruita in forme monumentali nel 1573 su progetto di Jacopo Barozzi da Vignola, meglio noto come il Vignola, assieme al bastione vicino. Tuttavia, nel corso dei lavori di ampliamento della via Appia, la porta è stata distrutta e in suo luogo venne realizzato prima il blocco di porta Romana, un posto di dogana, e poi l'attuale piazza Giuseppe Garibaldi.
Altro
- Monumento ai Caduti; progettato dall'architetto Emanuele Cannigia, venne inaugurato il 2 giugno 1927 al cospetto del re Vittorio Emanuele III di Savoia. È situato in un angolo di piazza Giuseppe Garibaldi.
- Monumento a Urbano VIII; edificato nel XVII secolo al centro della due fontane di piazza Benedetto Cairoli, già piazza del Trivio o piazza Grande, era una statua in bronzo raffigurante papa Urbano VIII: venne abbattuto nel 1798 durante la Repubblica Romana (1798-1799)[42].
Numerose sono le fontane pubbliche a Velletri, alcune delle quali monumentali. Sono servite tutte dall'acquedotto comunale, realizzato nel XVII secolo dall'ingegnere Giovanni Fontana, che parte dalle selve della Faiola presso Monte Artemisio seguendo un tracciato tortuoso e un percorso ingegnoso. L'acquedotto, distrutto nell'ultimo tratto durante i fatti bellici del 1744[5], venne riattivato dall'ingegner Girolamo Romani con lavori eseguiti tra il 1842 ed il 1845[43].
Tra le fontane vanno menzionate:
- Fontana di piazza Giuseppe Garibaldi; venne realizzata al termine del lavori per l'acquedotto eseguiti dal Fontana, attorno al 1612, e si trova al centro della piazza;
- Fontana monumentale di piazza Benedetto Cairoli; edificata nel 1622 con progetto dell'architetto Giovanni Battista Rainaldi e manodopera dello scalpellino Pasquale Desideri. Andava a sostituirsi ad un'altra fontana, posta dal lato opposto, iniziata nel 1618 per il progetto dell'architetto Massimiliano Bruni e mai compiuta, tanto che venne rasa al suolo;
- Fontana monumentale di piazza Giuseppe Mazzini; realizzata nel 1612 su un progetto dell'architetto Massimiliano Bruni e con la manodopera di Angelo Pellegrini. Interventi sostanziosi vi vennero fatti dal punto di vista architettonico nel 1623, da parte di Giovanni Battista Rainaldi, nel 1684, e nel 1755 da parte dell'architetto Nicola Giansimoni. La fontana, in travertino, raffigura scene mitologiche;
- Fontana di piazza Caduti sul Lavoro; realizzata anch'essa nel XVII secolo, prendeva originariamente nome di fonte di San Giacomo;
Altre fontane non sono oggi più esistenti.
Siti archeologici
Dell'antica Velitrae, città dei Volsci e poi colonia romana, restano diversi reperti, raccolti parte in sito nel Museo Civico Archeologico e nel Museo Diocesano, parte in vari musei italiani ed esteri.
In età romana esistevano a Velitrae templi pagani dedicati ad Apollo, Ercole, Marte[44]. Il Nibby ipotizza[45] anche la presenza di una basilica civile, attestata da un brandello di iscrizione murata in una casa sull'attuale piazza Caduti del Lavoro. È stata attestata l'esistenza in Velitrae di un anfiteatro romano, la cui presenza oltre che in un'iscrizione rinvenuta nel 1565 è provata da una curva nel tessuto viario nell'area adiacente il Palazzo Comunale.
Nel 1784, nell'ambito di lavori nella Chiesa delle SS. Stimmati di San Francesco, venne rinvenuta scavando la nota lamina bronzea di Velletri, di fabbricazione volsca, e 16 lastre di rivestimento, di provenienza etrusca, appartenenti ad un tempio etrusco-italico del VI secolo a.C. Tutto il materiale è conservato al Museo Nazionale Archeologico di Napoli.
Fuori l'abitato, nella campagne in località San Cesareo è stato identificato il sito della Villa degli Ottavi, residenza sub-urbana della gens Ottavia e di Ottaviano Augusto, nonché unica villa romana del territorio veliterno. Scavata accuratamente di recente, se ne sono trovate ben poche tracce: una cisterna di età repubblicana a tre navate della dimensione di 15.05x13.20, unica nel suo genere per l'utilizzo di archi ogivali, e un mosaico sul quale è stato collocato un palo dell'ENEL. L'area, attualmente lottizzata, appartiene a privati. Vi è stato rinvenuto nel 1930 un battistero cristiano per opera dell'archeologo Giuseppe Lugli.
Un'altra cisterna romana esiste in località Capanna Murata, e prende nome di Cisterna di Centocolonne. Rinvenuta nel 1982 lungo l'antico tracciato della via Appia, è stata coinvolta nell'area di una lottizzazione.
Ancora una cisterna romana delle dimensioni di 25.80x11.60 è stata trovata in località Civitana, su un terrazzo artificiale di dimensioni 120x120 a ridosso dell'antica via Appia.
Aree naturali
La principale area verde urbana è il Giardino Comunale di via Orti Ginnetti, la cui superficie era anticamente occupata appunto dagli Orti Ginnetti, complesso verde dal grande fascino annesso all'omonimo Palazzo (Villa Ginnetti). Vi sono comunque altre aree verdi: i Giardini di S.Maria dell'Orto, recentemente ristrutturati, appena in periferia sulla provinciale per Nettuno, sono muniti di una pista di pattinaggio, fontane ed un bar. Il Parco Muratori, uno dei polmoni verdi più significativi della città, è invece attualmente chiuso al pubblico per la realizzazione di un Camelieto al suo interno. Ville minori sono quella del Ponte Rosso, quella di viale Marconi, anch'essa munita di una pista di pattinaggio pubblica, e quella di via Metabo, non lontana dalla cattedrale di S. Clemente.
Elenco principali aree verdi di Velletri:
- Villa Ginnetti
- Parco Muratori
- Giardini di via Metabo
- Parco S.Maria dell'Orto
- Giardini del Ponte Rosso
- Villa di Viale Marconi
- Giardinetti di Piazzale Donatori del Sangue
- Villa Comunale di Piazza Garibaldi
- Monumento ai caduti
Società
Evoluzione demografica
| Evoluzione storica della popolazione | |
| 1827 | 9744[46] | 
| 1832 | 12.395[47] | 
| 1853 | 14.474[48] | 
| 1961 | 38.571[49] | 
| 1982 | 41.273[50] | 
| 1985 | 41.801[50] | 
| 1991 | 43.476[50] | 
| 1995 | 45.533[51] | 
| 2001 | 48.236[52] | 
| 2005 | 50.324[53] | 
| 2006 | 50.699[54] | 
| 2007 | 51.105[55] | 
Abitanti censiti[56]

Etnie
All'anno 1999, il totale dei cittadini stranieri residenti era di 830 individui, di cui la comunità più consistente proveniente dalla Tunisia (183 individui), seguita dalle comunità più consistenti provenienti da Marocco (105), Romania (73), Albania (71), India (53), Polonia (38), Egitto (26), Stati Uniti d'America (25), e paesi dell'ex-Jugoslavia (23). I restanti 234 stranieri provengono da altri paesi[57].
Lingue e dialetti
L'idioma ufficiale di Velletri è ovviamente la lingua italiana, mentre il suo dialetto più diffuso è il veliterno detto anche velletrano, che si caratterizza diversamente dai confinanti dialetti dei Castelli Romani e dal dialetto romanesco perché più affine al dialetto ciociaro e al dialetto napoletano. Importante pilastro del velletrano sono state la Poesie in dialetto velletrano di Giovanni Battista Iachini (1884), prima espressione letteraria del dialetto locale, seguiti da altre opere simili, fra le quali ricordiamo le Poesie e canti in dialetto velletrano del professor Antonio Venditti (1979). Il velletrano, spesso incomprensibile a chi non lo parla abitualmente, è caratterizzato dalla prevalenza della vocale "o" e di espressioni napoletane come "tata" per padre, "muorto" per morto, e così via. Il primo dizionario del dialetto velletrano è stato pubblicato negli anni ottanta del XX secolo.
Religione
Nella Statistica dello Stato Pontificio del 1853 risultavano 5 ebrei residenti a Velletri.
A Velletri è presente una comunità della Chiesa Evangelica. Il 24 ottobre 2004 a Velletri si è tenuta la IV Assemblea Nazionale delle Chiesa Evangeliche Italiane.
Istituzioni, enti e associazioni
- Tribunale di Velletri : situato in Piazza Giovanni Falcone, è il secondo tribunale laziale per importanza, preceduto solo dalla procura di Roma.
- Carcere di Velletri: situato in contrada Lazzaria, è un carcere di massima sicurezza che ha ospitato Filippo Pappalardi ed ospita Angelo Izzo.
- I Reggimento Allievi Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Velletri.
- Intendenza della Guardia di Finanza di Velletri.
- Artemista-Teatro di Terra di Velletri
- Associazione Comitato Velletri Sud
- Associazione Culturale 'A Matticella
- Associazione Culturale per la danza "Tersicore"
- Associazione Culturale "Università del Carnevale"
- Associazione Italiana Sommelier di Velletri
- Associazione Palio Delle Decarcie Nicola Ferri
- Associazione Pro Loco Velitrae www.prolocovelitrae.it
- Associazione Sbandieratori e Musici di Velletri
- Calliope Associazione Culturale
- Gruppo Archeologico Veliterno
- Il Teatrone Associazione Culturale
- Condotta Slow Food di Velletri
- La Spinosa per l'Ambiente di Velletri
- Motorclub di Velletri
- Lions Club Velletri Host Colli Albani
- Lions Club Velletri Terra dei Volsci
- Rotary Club di Velletri
- Velletri Camper Club
- Associazione Italia-Cuba sede di Velletri
Sanità
A Velletri si registra la presenza di un ospedale almeno dal XV secolo, poiché dal 1481 la Confraternita del Gonfalone di San Giovanni in Plagis risulta gestire un ospedale, retto da un ospitaliere e dalla consorte, per la cura dei malati di entrambi sessi. L'ospedale era situato presso la chiesa di San Giovanni Battista, attigua a Porta Romana. In parte distrutta durante i lavori di ricostruzione delle mura nel 1556, la struttura venne trasferita temporaneamente presso la chiesa di Sant'Antonio Abate. Il 21 ottobre 1587 la Confraternita del Gonfalone cedette all'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio, vulgo dei Fatebenefratelli, l'ospedale, frattanto ritornato nella sua sede originaria, con le sue attinenze e dipendenze. In seguito venne aperta anche una farmacia.
Velletri oggi è, assieme a Lariano, parte del distretto H5 (che proprio in città ha sede) della ASL RMH. L'Ospedale Civile "Paolo Colombo" è la locale struttura sanitaria pubblica, con sede in via Orti Ginnetti a ridosso del centro storico. Vi sono attive le unità operative di anestesia, rianimazione e terapia del dolore, terapia intensiva, cardiologia, chirurgia generale, diagnostica per immagini, endoscopia digestiva, laboratorio analisi, medicina interna, ortopedia e traumatologia, ostetricia e ginecologia, otorinolaringoiatria, pediatria e neonatologia, servizio immunoematologia e medicina trasfusionale, urologia, oltre al pronto soccorso. Sono presenti due case di cura private: la Casa di Cura Madonna delle Grazie e quella San Raffaele, quest'ultima anche Residenza Sanitaria Assistenziale. L'ospedale civile "Paolo Colombo" è il più grande polo ospedaliero dei Castelli Romani, con una vasta utenza, e mette a disposizione 190 posti letto per i ricoveri. Sono invece 175 i posti letto della Casa di Cura Madonna delle Grazie e 402 quelli del San Raffaele (dotato anche di pronto soccorso).
Sul territorio veliterno sono dislocate in tutto quindici farmacie (quattro delle quali comunali situate in Via della Caranella, via di Colle Caldara, via Gentile e viale dei Volsci) e una parafarmacia.
Cultura
=Istruzione primaria e secondaria di primo grado
A Velletri ci sono molte scuole priamrie e secondarie di primo grado:
- La scuola primaria Giuseppe Marcelli
- La scuola primaria di via Marandola
- La scuola secondaria di primo grado Andrea Velletrano
- La scuola secondaria di primo grado Clemente Cardinali
per citarne solo alcune delle tante in tutto il territorio veliterno
Biblioteche
La principale biblioteca pubblica di Velletri è la Biblioteca Comunale Augusto Tersenghi, istituzione di antica fondazione che raccoglie diversi fondi librari radunati da privati fin dal XVIII secolo ed è parte integrante del SBCR (Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani).
Nell'anno scolastico 1999-2000, 10.090 ragazzi frequentavano scuole di ogni ordine e grado nel territorio di Velletri; i dati in dettaglio sono i seguenti[58]:
- Scuole materne: 1346 iscritti;
- Scuole elementari: 2656 iscritti;
- Scuole medie inferiori: 1773 iscritti;
- Scuole medie superiori: 4265 iscritti;
- Consorzio Università di Velletri: 50 iscritti.
Scuole
Scuole primarie
Le prime scuole per l'infanzia hanno a Velletri radici molto antiche. Un Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane venne fondato nel 1836, e sciolto nel 1850 per mancanza di strutture; un Conservatorio di zitelle per l'educazione della fanciulle esisteva fin dal 1690, affiancato poi a partire dal 1695 da un istituto di Suore Orsoline: le due istituzioni si fusero nel 1713 e perdurarono fin al 1870; le Maestre Pie Venerini aprirono la loro casa a Velletri il 3 maggio 1744.
Nel 1874 venne aperta una scuola elementare di tirocinio annessa alla Reale Scuola Normale.
Oggi invece le direzioni didattiche di Velletri sono quattro.
Scuole superiori
Un Collegio della Compagnia di Gesù venne fondato a Velletri con la bolla di papa Pio IX Quod Divina Sapientia del 7 aprile 1851.
Una Reale Scuola Normale fu istituita a Velletri con Regio Decreto del 23 settembre 1872, e concepita come istituto magistrale per adempiere alla necessità di meglio provvedere alla formazione di buoni insegnanti per le scuole elementari maschili e femminili in provincia di Roma[59]. Nel 1891 la scuola venne intitolata a Clemente Cardinali (1789-1839), archeologo e intellettuale velletrano. Stabilita la sede in prossimità della chiesa di San Lorenzo, nell'ex-convento dei PP. Francescani, la scuola venne dotata di una scuola elementare di tirocinio, di un Convitto, di un Osservatorio Sismico nel cortile, più un gabinetto di fisica, uno di scienze naturali, una biblioteca, ed un museo scolastico. La scuola, tramutata in seguito in Istituto Magistrale e dedicata a Dante Falconi[60], è stata nel 1999 accorpata all'Istituto di Istruzione Superiore "Mancinelli-Falconi", e gradualmente sostituita dagli indirizzi di liceo socio-psico-pedagogico e liceo di scienze sociali.
Oggi quindi l'Istituto di Istruzione Superiore "Antonio Mancinelli-Dante Falconi" è frutto dell'unione tra varie istituzioni scolastiche, e offre i corsi di liceo classico, liceo linguistico, liceo socio-psico-pedagogico e liceo delle scienze sociali. Il liceo ha una succursale a Velletri Centro.
Inoltre a Velletri esiste il Liceo Scientifico Statale "Ascanio Landi", con il corso di liceo scientifico, liceo scientifico informatico e liceo scientifico linguistico. Il liceo ha una succursale.
LIstituto Tecnico Industriale Statale "Giancarlo Vallauri" è un istituto tecnico nato nel 1960 come succursale dellIstituto "Enrico Fermi" di Roma: divenuto autonomo nel 1968, da allora ha visto passare più di 6000 diplomati. Oggi conta 50 classi e un migliaio di alunni. Offre i corsi di istituto tecnico e liceo scientifico tecnologico.
L'Istituto Tecnico Commerciale Professionale Statale "Cesare Battisti" è un'istituzione scolastica piuttosto radicata a Velletri, istituito negli anni cinquanta del XX secolo e tuttora esistente e vitale, con il corso di istituto alberghiero.
Infine, l'Istituto di Istruzione Superiore "J. Romani" (in via Luigi Novelli) è una scuola con principale indirizzo artistico.
Velletri è inoltre sede dell'Istituto Agrario in via Ferruccio Parri. Costruzione nuova ed imponente, dispone di 72 aule nelle quali alloggia anche la sede dell'Istituto per Geometri.
Università
L'Università di Velletri consisteva in una teorica istituzione concessa da secoli in favore della Sede suburbicaria di Ostia, dal 1150 unita alla Diocesi di Velletri: Pertanto, visto lo spopolamento di Ostia, il diritto all'università venne spostato a Velletri, presso il seminario, dove fin dal 1817 si tenevano corsi umanistici che terminavano con la laurea[61].
Agli inizi del XX secolo scoppiò un'ardua lotta tra Marino e Velletri per ospitare la sede distaccata della Facoltà di Agraria dell'Università "La Sapienza" di Roma; la lotta venne infine spuntata da Velletri, con grande delusione dei marinesi[62]. La sede, tuttavia, venne in seguito chiusa.
A Velletri, attualmente, ha sede la Facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia di Viterbo.
Seminari
Il seminario vescovile venne fondato una prima volta nel 1570 dal cardinale vescovo Giovanni Girolamo Morone, tuttavia per carenza di rendite venne chiuso pochi anni dopo. Il cardinale vescovo Alfonso Gesualdo nel 1592 provò a riaprire il seminario, riuscendo stavolta a trovare le rendite con difficoltà. La Comunità di Velletri manteneva due posti al seminario a sue spese, uno per un nobile, l'altro per un popolano; attorno al 1860 la popolazione scolastica del seminario era di una ventina di seminaristi, più una cinquantina di convittori[61].
Gli studenti del seminario venivano istruiti in grammatica inferiore, grammatica superiore, umanità, retorica, filosofia, teologia dogmatica, morale, storia ecclesiastica e storia sacra, canto fermo. Nel 1601 la Sacra Congregazione del Concilio concesse al cardinale vescovo Alfonso Gesualdo il seguente privilegio per il seminario della sua sede vescovile di Velletri:
Così in forza di ciò il cardinale vescovo Alessandro Mattei (1814-1820) ottenne in seguito da papa Pio VII l'autorizzazione ad aprire nel seminario veliterno corsi di filosofia e teologia che dessero la laurea ai seminaristi: tuttavia questo privilegio venne abrogato da papa Leone XII.
Nel 1967, dopo lo smembramento della Diocesi di Velletri in favore della nuova Diocesi di Latina, il seminario venne chiuso, suscitando grande delusione nell'ambiente ecclesiastico veliterno. In seguito, il seminario è stato ricostituito con sede in località Colle dell'Acero.
Musei
- Museo civico archeologico Oreste Nardini; il Museo, riaperto da alcuni anni dopo una serie di restauri ed interventi sulla struttura, accoglie oggi alcune opere considerevoli, come il famoso sarcofago di Velletri o Sarcofago delle Fatiche di Ercole.
Fin dal XVII secolo umanisti e prelati si cimentarono nel raccogliere antichità che affioravano nel territorio di Velletri, dando vita così al Museo Borgiano, alla Collezione Ginnetti, al Museo Diocesano, che in buona parte sono poi confluite nel Museo Civico Archeologico inaugurato nel 1920 dall'ingegner Oreste Nardini, Regio Ispettore ai Monumenti e Scavi di Velletri. I reperti che poi comporranno il Museo furono visti anche da Johann Wolfgang von Goethe, il quale ne decantò la bellezza nel suo libro Italienische Reise (Viaggio in Italia). Oggi buona parte delle opere più pregevoli, come la Pallade di Velletri conservata al Louvre di Parigi, sono lontane da Velletri.
Il museo si suddivide in due itinerari:
- Itinerario archeologico; racchiude il cuore della collezione, con ilSarcofago delle Fatiche di Ercole, risalente al II secolo e rinvenuto nel 1955, la Lastra dell'Orante, del IV secolo, e le Terrecotte Volsche, rinvenute nel 1910. Altri reperti vennero rinvenuti nel 1881, mentre nel 1980 venne alla luce un sarcofago romano;
 
- Itinerario di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani; aperto nel 2005, è un interessante viaggio nella Preistoria dei Colli Albani, suddiviso in cinque sezioni:
 - Geologia; uno scenografico "condotto di fuoco" conduce il visitatore in un ambiente che riproduce un'eruzione vulcanica;
- Paleontologia; vengono esposti reperti fossili e viene spiegata la fossilizzazione;
- Antropologia; viene analizzato lo sviluppo de primi uomini;
- Preistoria; tramite ricostruzioni fedeli, viene riproposto lo sviluppo dell'uomo prima della scoperta del fuoco;
- Protostoria; viene analizzata la vita dell'uomo prima della scrittura.
 
 
- Museo Diocesano; a Velletri, nel chiostro della Cattedrale, ha sede il Museo Diocesano. Raccoglie opere d'Arte di inestimabile valore, importanti soprattutto per la loro unicità. Tra queste la Crux Veliterna, prezioso reliquiario dell'XI-XII secolo in oro filigranato e smalti; opere di Gentile da Fabriano, Bicci di Lorenzo, Antoniazzo Romano, Giovan Battista Rositi, Francesco da Siena, Giuliano Finelli e Sebastiano Conca, nonché paramenti ed arredi liturgici. La Crux Veliterna o Croce Veliterna è una stauroteca in oro (cioè una croce contenente la reliquia di un frammento della Santa Croce), in filigrana, pietre preziose e smalti cloisonné posta su un piede di argento e bronzo dorati. Sul lato frontale vediamo un frammento di enkolpion raffigurante Cristo Crocifisso, mentre nel verso l'Agnus Dei è circondato dai simboli antropomorfi degli Evangelisti. La Croce, che racchiude un frammento della vera Croce, venne donata da Federico II di Svevia al papa Alessandro IV che la donò, a sua volta alla Cattedrale veliterna. L'analisi stilistica permette di supporre che la sua realizzazione sia avvenuta in ambito palermitano nella prima metà del XII secolo. La Madonna con Bambino di Gentile da Fabriano è l'unica opera rimasta dell'artista fra quelle realizzate durante il suo periodo romano (settembre 1426-settembre 1427) essendo andati perduti gli affreschi di San Giovanni in Laterano. Di Sebastiano Conca è la Madonna del Rosario con i Santi Domenico, Caterina da Siena e Giovanni Battista. La tela è opera del famoso pittore nato a Gaeta, ma formatosi a Napoli alla scuola del Solimena e operoso a Roma nella prima metà del Settecento. Il dipinto venne realizzato su commissione della famiglia veliterna Fiscari e posto nella Cappella del Rosario della Cattedrale per ordine del cardinale Tommaso Ruffo vescovo di Velletri. Il dipinto benché risponda a delle istanze prettamente devozionali, è di grande levatura pittorica e costituisce uno dei pezzi più importanti della collezione del Museo. Il Museo è privo di barriere architettoniche. Inoltre è presente una Sala Mostre dove si tengono esposizioni temporanee.
Media
Radio
Dal 1976 è attiva la rete radiofonica Radio Delta Velletri Stereo sulla frequenza 103.3. Anche Radio Mania è un'emittente radiofonica veliterna che trasmette sulla frequenza 88.2.
Stampa
Il primo giornale stabile pubblicato a Velletri è stato il Bullettino di Velletri e del Lazio, risalente al 1870. In seguito, è stato il turno de: Il Censore (1878-1879), La Falce, quindicinale pubblicato a Velletri e Frosinone tra il 1881 ed il 1886, L'Avvenire del Lazio, quotidiano di Albano, Frascati e Velletri uscito tra il 1881 ed il 1888, Il Nuovo Censore, settimanale edito tra il 1882 ed il 1915, La Gazzetta di Velletri (1884), Camicia Rossa (a frequenza irregolare tra il 1884 ed il 1887), La Sfinge Volsca, mensile di enigmistica pubblicato nel decennio 1890-1900, La Favilla (1897-1913), L'incubo (1905-1907), In Alto! (1908), Abbattiamo per riedificare, quindicinale socialista del Lazio edito tra il 1908 ed il 1909, il settimanale La Democrazia (1910-1911), Il Fargo (1912), Lo studente (1913), Il lavoratore (1913-1914), Velester (1929-1930), L'Araldo (1961) ed infine La Torre, edito ancora oggi, assieme a Il Cittadino, Velletri Oggi e L'Artemisio[63]. Altri settimanali veliterni sono "Milleluci" e "Lo specchio Civico".
A Velletri fanno riferimento e vengono diffusi anche giornali a pagamento dei Colli Albani e di Roma come Nuovo Oggi Castelli (con redazione in piazza Cairoli) e Il Messaggero.
Anche vari giornali gratuiti locali hanno smistamento a Velletri: fra questi, Free News, La Voce dei Castelli, Punto a Capo e altri ancora.
Cinema
Velletri ha una ben radicata tradizione cinematografica. Oltre ad alcuni studi di produzione installati in città agli inizi del XX secolo, è sempre esistita in città almeno una sala cinematografica.
Proprio agli inizi del Novecento, in città nacquero gli stabilimenti cinematografici Helios Film. Il primo film uscito da questi stabilimenti è stato del 1911, col titolo L'Inferno, basato sull'inferno dantesco: film muto, in bianco e nero, della durata di 15', è stato girato interamente nelle campagne di Velletri e presso il lago di Giulianello, sotto Cori. Recentemente è stato rinvenuto nella Filmoteca Vaticana e presentato restaurato nel I festival del cinema dei Castelli Romani a Ciampino. La Helios perse per questo film una causa con la Milano Films, autrice di un altro Inferno praticamente coevo di questo, che viene considerato il primo lungometraggio della storia del cinema italiano.
Oggi esiste una sala cinematografica: il multisala "Augustus", quattro sale per un totale di 860 posti con accesso per disabili ed aria condizionata.
Una commedia cinematografica del 1974 tratta di un ipotetico Fra' Tazio da Velletri, per la regia di Romano Gastaldi (con nome d'arte Romano Scandariato) e la partecipazione di Remo Capitani, Glauco Onorato, Christa Linder, Margaret Rose Keil.
Televisione
A Velletri è presente una redazione dell'emittente regionale Lazio TV, che con telegiornali quotidiani (Lazio Tg Velletri) informa la popolazione sulle vicende locali. I notiziari sono trasmessi su Latina Tv alle ore 15.00, 15.30 e 21.00; su Lazio TV alle ore 13.15, 14.15, 19.15 e 23.15. Spesso anche l'emittente regionale TeleObiettivo si occupa di Velletri soprattutto in ambito calcistico, riprendendo le partite della Vjs Velletri Calcio.
Letteratura
Nel XVII secolo iniziarono a sorgere diverse accademie letterarie, fondate da eruditi e umanisti, che si riunivano nelle sale di qualche palazzo nobiliare. Vennero fondate lAccademia degli Affaticati, quella degli Erranti, degli Estinti, dei Gonfiatori, dei Riaccesi, dei Sollevati, e degli Innominati[64]. Particolare era poi lAccademia degli Incogniti, che si riuniva nei locali del seminario vescovile.
Nel 1755 Clemente Erminio Borgia e Domenico Antonio Cardinali, entrambi velletrani, fondarono la Società letteraria Volsca Veliterna . Gli Atti di questa Società, editi alcuni anni dopo la fondazione, sono conservati nel fondo Antico della Biblioteca "Oreste Nardini" e rappresentano un'importante fonte storica e letteraria su Velletri.
Un'importante opera di letteratura dialettale velletrana è rappresentata dalle Poesie in dialetto velletrano di Giovanni Battista Iachini, edite nel 1884.
Diversi storici e studiosi in varie epoche si sono dedicati a Velletri:
- Italia illustrata, Flavio Biondo, 1527;
- Gerarchia Cardinalizia, Carlo Bartolomeo Piazza, 1703;
- Description of Latium, Ellis Cornelia Knight, 1809;
- Viaggio antiquario ne' dintorni de Roma, Antonio Nibby, 1819;
- Analisi storico-topografico-antiquaria della mappa de' dintorni de Roma, Antonio Nibby, 1837;
- New guide of Rome and the environments, Antonio Nibby, 1849;
- Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica (vol. LXXXIX-XC), Gaetano Moroni, 1847;
- La Campagna Romana antica, medioevale e moderna (vol. II), Giuseppe Tomassetti, 1910;
Delle altre opere monografiche dedicate a Velletri, la più antica è il Theatro Istorico di Velletri Insigne città e Capo dei Volsci, di padre Bonaventura Teoli[65] (1590-1670), ristampata nel 1885; la più nota è invece l'Istoria della Città e della Chiesa di Velletri, del cardinale Alessandro Borgia.
La prima edizione del Theatro Istorico di Velletri di fra' Bonaventura Theuli è del 1644. La seconda edizione venne ristampata nel 1885 da Cesare Bertini, libraio ed editore con sede in strada Vittorio Emanuele 99, con lo stesso titolo ma con i seguenti sottotitoli: Insegne città e capo dei Volsci, del Rev. Padre Fra' Bonaventura Teoli, Velletrano Dott. Teol. Francescano Conv. Opera già dedicata all'Em. e R.m Card. Geronimo Verospi, Vescovo d'Osimo. Reca inciso in antiporta un ritratto di fra' Bonaventura disegnato da Oreste Nardini traendo spunto da un quadro ad olio esistente nella biblioteca Comunale e inciso da I. Marelli
L'Istoria della Città e della Chiesa di Velletri è del cardinale Alessandro Borgia, zio di Stefano Borgia. Per quanto riguarda questo autore, recentemente sono state tradotte dal latino, con testo originale a fronte, a cura di L. Bartelli, del professore M. Lozzi e di B. Pallotti, due opere importantissime: Sinossi del cardinale Stefano Borgia, opera del carmelitano scalzo fra' Paolino di San Bartolomeo, e la De Cruce Veliterna, minuziosa descrizione fatta dallo stesso cardinale Stefano Borgia della famosa opera di oreficieria parlermitana conservata presso il Museo Diocesano di Velletri. Queste due opere, finemente rilegate, in tre volumi, in marocchino e seta rossi, sono state dagli stessi curatori offerte pubblicamente a papa Benedetto XVI durante la sua visita alla città del 23 settembre 2007.
Teatro
Durante tutto il Medioevo e poi nel Rinascimento, a Velletri era operativo un teatro all'aperto chiamato Teatro della Passione, dalle rappresentazioni della Passione di Gesù Cristo che vi si tenevano a Pasqua. Il Teatro venne raso al suolo nel 1765 perché la Confraternita del Gonfalone di San Giovanni in Plagis, proprietaria del luogo, vi eresse un granaio.
«Questo antichissimo teatro della Venerabile Arciconfraternita di San Giovanni in Plagis nella piazza chiamata di San Giacomo verso oriente costruito per le pubbliche rappresentazione dei Misteri della Passione del Signore adibito ad area di granaio di proprietà della Confraternita.»
| Teatro Ugo Tognazzi | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | Italia | 
| Indirizzo | via Filippo Turati | 
| Dati tecnici | |
| Tipo | sala con platea | 
| Fossa | assente | 
| Capienza | 450 posti | 
| Sito ufficiale | |
Il teatro " Ugo Tognazzi" ha chiuso ufficialmente i battenti il 31/01/2009 e non è, quindi, agibile.
Tuttavia, le rappresentazioni teatrali pubbliche vennero spostate nella cornice del Palazzo Comunale.
Nel 1850 il Moroni[66] afferma che si stava costruendo un Teatro Comunale, iniziato nel 1835 e ai suoi tempi ancora incompiuto. Sempre il Moroni afferma che era stata appena fondata una Società accademica Filodrammatica che si esibiva nel teatro privato di palazzo Graziosi, ricostruito appositamente da Giuseppe Graziosi.
| Teatro di Terra | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | Italia | 
| Indirizzo | via san Crispino 18, 00049 Velletri, Italia | 
| Dati tecnici | |
| Tipo | sala con platea | 
| Fossa | assente | 
| Capienza | meno di 100 posti | 
| Realizzazione | |
| Costruzione | 1995 | 
| [www.teatroditerra.it Sito ufficiale] | |
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Attualmente, Velletri è dotata di tre teatri:
- Teatro "Ugo Tognazzi"; il cartellone degli spettacoli che vi si tengono è, questi anni, sempre più ricco di grandi nomi del teatro. Nel marzo 2007 è andata anche in scena un adattamento teatrale di un'opera ispirata al sonetto La Battaglia di Marino del velletrano Giovanni Battista Iachini liberamente tratta dalla poesia dello stesso poeta e messa in scena dall'Associazione Culturale " 'A matticella" (www.myspace.com/amatticella)
- Teatro di Terra; fondato nel 1995 dall'associazione culturale Artemista, fino ad oggi ha visto stagioni teatrali dai fervidi programmi: tra le principali rappresentazioni La locandiera di Carlo Goldoni, La coscienza di Zeno di Italo Svevo, e molto altro ancora.
Un'altra sala molto discussa è invece quella del teatro "Artemisio". Da ristrutturare, è stato a suo tempo il teatro più bello della città prima di subire pesanti danni e necessitare di una ristrutturazione che volge al termine.
- Adiacente alla cattedrale di San Clemente è inoltre presente il teatro Aurora, abbastanza ampio e spesso utilizzato per varie manifestazioni. La sala è munita sia di platea che di galleria.
| Teatro Aurora | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | Italia | 
| Indirizzo | Piazza Clemente Micara | 
| Dati tecnici | |
| Tipo | sala con platea | 
| Fossa | assente | 
| Capienza | 200 posti | 
| Sito ufficiale | |
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Molte Compagnie Teatrali conosciute a Velletri sono:
- Compagnia Anim'Azione Velletrana di Sandro Natalizi
- Compagnia Teatrale 'A Matticella
- Compagnia Già e non ancora
- Gruppo 'o Stazzo
Musica
Velletri fin dal XIX secolo ospita un Concerto Filarmonico cittadino, che originariamente aveva sede presso alcuni locali nel Palazzo Comunale.
Tuttavia, numerosi sono i velletrani divenuti famosi per meriti musicali: il primo è Giovanni di Cola, fondatore della cappella musicale della Cattedrale di San Clemente; poi vanno menzionati Ruggero Giovannelli (1560-1622), il quale succedette a Giovanni Pierluigi da Palestrina nella guida della cappella musicale del Vaticano; e Mariano Astolfi (1790-1859), maestro della cappella musicale della Basilica di San Lorenzo in Damaso.
Agli inizi del XIX secolo era attiva a Velletri la Banda Musicale del Garofano Rosso, in seguito scioltasi.
Attualmente, è presente in città la Banda Comunale "Città di Velletri".
Cucina
La cucina velletrana è fortemente influenzata sia dalla cucina romana che da quella ciociara, ed i piatti principali sono: il carciofo alla matticella; le fettuccine al bastone, gli gnocchi alla velletrana, la zuppa di cavoli con baccalà, la panzanella alla velletrana, i polli in porchetta, la zuppa di fagioli con cotiche. Il tutto è ovviamente accompagnato da vino locale, istituito a Denominazione di Origine Controllata nel 1972, distinguibile in varie categorie, dal Velletri bianco al Velletri rosso riserva.
Uno chef di Velletri si occupa dei pranzi ufficiali della Presidenza del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi[67].
Personaggi legati a Velletri
Eventi
- Festa patronale di San Clemente; ricorre il 23 novembre.
- Festa patronale di Santa Maria delle Grazie.
- La Pasquella; si tiene il 5 gennaio: consiste nella sfilata dei pasquellari in costumi d'epoca.
- Festa dell'Uva e del Vino; festività organizzata dall'OND a partire dal 28 settembre 1938, data della I Festa Nazionale dell'Uva e del Vino, per esaltare le qualità del vino della zona di Velletri.
- Festa delle Camelie; le camelie, fiori che crescono nelle campagne velletrane, si festeggiano dal 1994 nel mese di marzo;
- Festa del Carciofo alla Matticella; si tiene in maggio.
- Palio delle Decarcie.
- Notte Bianca Veliterna: istituita nel 2009 nel contesto degli appuntamenti dell'Estate Veliterna
- Estate Veliterna: rassegna di eventi culturali, cinematografici, musicali e folcloristici. Ogni anno viene stilato un calendario che copre tutto l'arco dei tre mesi estivi.
Geografia antropica
Urbanistica
Il sito dell'abitato Velletri è sempre stato lo stesso fin dall'età dei Volsci e poi dei Romani: variava però probabilmente l'estensione dell'area popolata: in età romana infatti si pensa che l'area della Cattedrale di San Clemente fosse occupata da un tempio rustico al dio Marte. Nel Medioevo, la città iniziò ad ascendere e l'area abitata a crescere dentro le nuove fortificazioni, che avvolgevano per un perimetro di tre miglia l'intera altura tra il fosso di Anatolia e il Vallone della Regina.
La strada principale era ed è corso della Repubblica, che segue il tracciato della via Appia dentro le mura, da porta Romana a porta Napoletana. Lo sviluppo quindi ha seguito la sua direttrice, riempiendo la parte orientale della città murata e tralasciando fino al XIX secolo le zone occidentali.
Con la crescita del secondo dopoguerra, Velletri si è espansa sia in direzione sud, lungo la Strada Statale 7 Via Appia, ma anche e soprattutto verso oriente, in parallelo a via Ariana, con i nuovi quartieri attorno alla Tangenziale e al nuovo Tribunale.
Suddivisioni storiche
Decarcie
Velletri fin dal periodo medioevale è stata suddivisa in cinque decarcìe (singolare decarcìa), zone equivalenti ai rioni. L'origine del nome decarcia è plausibilmente legata al greco δεκα (deka, "dieci") e αρχια (arkia, "potere"), quindi "potere dei dieci"[68]. Attualmente, tuttavia le decarcie sono in numero di sei.
Le decarcie sono le seguenti:
- Decarcia Portella.
- Decarcia Collicello.
- Decarcia Santa Maria.
- Decarcia Castello.
- Decarcia Santa Lucia.
- Decarcia San Salvatore.
Contrade
Le aree rurali del territorio velletrano sono invece divise in contrade: le contrade di Velletri sono più di cento. Potrebbero essere paragonate alle frazioni o alle località di alcuni comuni, ma si trovano in un paesaggio di campagna e distaccato dal centro. Le contrade fanno da cornice al centro cittadino e sono sparse per tutto il territorio comunale. In molte di esse non vi è alcun servizio, mentre in altre vi sono supermercati, centri sportivi, vivai, scuole elementari. I nomi sono dovuti ad antiche leggende o a soprannomi dei vari colli sulle quali sorgono. Quasi tutte sono servite dalle autolinee comunali. Sono in genere composte da una strada principale che prende il nome dalla contrada in cui si trova e da numerose viuzze secondarie spesso senza uscita. Nelle contrade vi sono numerosi villini. Le più importanti ed estese sono:
- Contrada Ponte di Mele;
- Contrada Le Corti;
- Contrada Colle Calcagno;
- Contrada Acquavivola;
- Contrada Cigliolo;
- Contrada Peschio;
- Contrada Pratolungo;
- Contrada Cinque Archi;
- Contrada Lazzaria;
- Contrada Rioli;
- Contrada S.Eurosia;
- Contrada Colle Ottone.
Altre contrade sono:
- Lupacchiotti
- Prato di maggio
- Colle d'Oro
- Carbonara
- Case Nuove
- Troncavia
- Selvanova
- Vascucce
- Ponte Massorano
- Capitancelli
- Santo Tomao
- Ulica
- Colle Ospedale
- Colle Formica
- Colle Noce
- Colle dei Marmi
- Fienili
- Contrada Comune
- Morice
- Colle Giorgi
- Colle Rosso
- Ponte Massorano
- Arcioni
- Colle Ionci
- Campetto dei Macellari
- Soleluna
- Casale
- Selvanova
- Colle Catalini
- Giannottola
- Colle San Clemente
- Muracce
- Colle Salvia
- Colle San Francesco
- La Parata
- Mercatora
- Pozzetti
- Colle Piombo
- Casal Ginnetti
- Colle Zioni
- Fontana Fiume
- Tevola
- Colle del Vescovo
- Colle Carciano
- La Chiusa
- Paganico
- Papazzano
- Ceppeta
- Malatesta
- Lupacchiotti
- Fossatello
- Colle Stringa
- Colle Petrone
- Colonnella
- La Faiola
- Poggi d'Oro
Economia
Agricoltura
Il settore primario a Velletri si basa prevalentemente sulla produzione di vino e sul commercio dei prodotti della circostante regione agricola. Nel 1851 la produzione vinicola del territorio si aggirava sulle 14.000 botti, smerciate soprattutto a Roma[69].
Nel territorio di Velletri e in quello adiacente di Lariano si producono i seguenti vini DOC:
Alla fine dell'Ottocento, a Velletri venne aperta una Cantina Sperimentale, che rappresentò un punto importante per lo sviluppo della città, che oggi ospita la facoltà di Agraria dell'Università della Tuscia.
Industria
Nel XIX secolo l'industria veliterna consisteva in una ricca ed eccellente fabbrica di cera, una fabbrica di sapone, cinque speziarie, alcuni droghieri e mercanti di panni, nove mulini da olio, e un opificio a vapore per il grano.
Oggi, il settore industriale è piuttosto vivace e l'area industriale ed artigianale si concentra lungo la via Appia Nuova, principale arteria di collegamento con le grandi industrie dell'Agro Pontino.
Servizi
Esistevano durante lo Stato Pontificio a Velletri due monti frumentari, enti benefici verso i bisognosi: uno era il Monte dell'Abbondanza o Annona, chiuso al tempo di papa Pio VII, l'altro era il Monte di Pietà "Ginnasia Gregna", istituito da Caterina Ginnasi, nipote del cardinale vescovo Domenico Ginnasi (1630-1639), e beneficiato dal cavalier Nicola Gregna nel 1797. Il Monte di Pietà cessò probabilmente nel 1870. Altre fonti provenienti da "La fondazione del Monte 1473", dicono che a Velletri fu instaurato il primo Monte di Pietà non proveniente dalla predicazione Francescana, e uno dei primi a nascere fuori dalle zone umbro-marchigiane, secondo queste fonti la costituzione di questo monte avene prima del 1477.
Nel 1885 nacque la prima banca velletrana, la Cassa di Risparmio di Velletri; nel 1895 venne invece costituita la Banca Cooperativa Commerciale-Agricola di Velletri, e nel 1903 la Banca Cooperativa Pio X.
Oggi Velletri è sede della Banca Popolare del Lazio, una Società cooperativa per azioni.
Fin da tempo immemorabile si celebra la fiera in occasione della festa patronale di san Clemente, che nel XIX secolo durava dal 23 novembre al 2 dicembre; anticamente, si celebravano anche altre due fiere: una dal 15 al 23 agosto e una dal primo lunedì di maggio a dieci giorni a venire[69].
Mentre in tempi antichi il giorno di mercato franco era il sabato[69], oggi il mercato settimanale si tiene di giovedì.
L'11 maggio 2003 è stato inaugurato il nuovo Mercato Ortofrutticolo di Velletri, dotato di 44 banchi su un'area di 1800 m2. È costato 950.000 euro con i contributi della provincia di Roma e del Comune di Velletri[70].
Turismo
Velletri era una delle tappe del Gran Tour d'Italia: tappa obbligata tra Roma e Napoli, inoltre attirava molti viaggiatori per le ricchezze delle sue collezioni museali e per le sue bellezze naturalistiche ed architettoniche.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Velletri è da sempre sul tracciato di strade importanti: fin dall'età romana infatti, per Velitrae venne fatta passare la via Appia. In età medioevale, Velletri fu punto di arrivo di vari percorsi che da Roma conducevano a Napoli, alternativi alla via Appia impraticabile nel tratto pontino. Papa Pio VI tra il 1789 ed il 1791 bonificò il tracciato della via Appia, chiamata così anche via consolare Pia, realizzando il tracciato attualmente seguito dalla Strada Statale 7 Via Appia tra Genzano di Roma e Velletri, in antico chiamato "stradello dei Genzanesi".
Oggi, le principali arterie che attraversano il territorio veliterno sono la Strada Statale 7 Via Appia e la Strada Statale 217 Via dei Laghi[71], che si incontrano poco prima di entrare nel centro storico di Velletri, che è circondato da una tangenziale. Importante è anche la Strada Provinciale 304 Via Ariana, che conduce da Velletri a Lariano e dunque alla via Casilina, e la Strada Provinciale per Anzio e Nettuno.
Velletri è servita dalle autolinee COTRAL con corse per Roma, Cori, Latina, Nettuno, Artena, Frascati.
Ferrovie
La linea ferroviaria a Velletri giunse nel 1866, quando papa Pio IX in persona inaugurò la ferrovia Roma-Velletri, terza linea ferroviaria dello Stato Pontificio (dopo la Roma-Frascati e la Roma-Civitavecchia). Venne per l'occasione pubblicata una medaglia commemorativa, sul cui retro compare il monumentale ponte in ferro che attraversa il vallone del fosso di Anatolia, simbolo della modernità della città. In seguito la linea venne prolungata per una certo periodo fino a Colleferro. (Vedi Ferrovia Roma-Velletri)
Il tram venne portata a Velletri dalla STFER il 12 aprile 1913, con l'apertura del tronco proveniente da Genzano, che già era collegata all'intercastellare Albano-Marino-Frascati, a Lanuvio e alla direttrice Appia per Roma. L'ultima corsa sulla linea Genzano-Velletri venne effettuata dalla STEFER il 4 giugno 1954. (Vedi Tramvie dei Castelli Romani)
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
L'attuale sindaco Fausto Servadio (35,05% al primo turno) è stato eletto il 28/04/08 con il 53,04% dei voti, raccogliendo 13.598 preferenze al ballottaggio, contro il 46,96% del candidato di centro-destra Giancarlo Righini. L'amministrazione Servadio è composta da 9 assessori e 19 consiglieri di maggioranza. Il consiglio comunale è così suddiviso: Maggioranza (19 membri)
- 15 Partito Democratico
- 1 Sinistra Arcobaleno, Moderati per Velletri, Lista Civica Per Velletri con Servadio, Lista Civica Servadio Sindaco
Opposizione (11 membri compresi i candidati sindaco eletti consiglieri)
- 4 Popolo della Libertà
- 2 Udc
- 1 Lista Civica Insieme per Velletri, Movimento Popolare per Velletri, Lista Cesaroni per Velletri
Amministrazioni precedenti
Gemellaggi
Sport
La VJS Velletri, squadra fondata nel 1955 e che giunse fino alla Serie D nel 1978, milita attualmente nel Campionato di Eccellenza.
Altra formazione veliterna è "ASD Vittorio Recine" ex AC Velletri, con colori sociali nero-azzurri che milita nel campionato di Campionato di II Categoria. Ha rilevato il titolo lasciato vacante dalla società Nuova Velletri che ha a sua volta operato una fusione con la VJS Velletri.
Alle due precedenti società vanno aggiunte:
- ASD FC REAL VELLETRI, squadra fondata nel luglio 2002, con colori sociali rosso-neri che per la stagione 2009-2010 è stata promossa in seconda categoria. Nella sua breve storia si annovera il I posto nel campionato di III categoria nella stagione 2003-2004 e un amichevole internazionale in Galles contro la squadra del Llanberis (Serie C locale) nel giugno del 2008.
-Sporting Velletri fondata nel 2009 e partecipante al campionato di terza categoria Campionato di III Categoria.
Infine c'è la A.S.D Fortitudo Velletri, squadra fondata nel 2004, milita nei Giovanissimi Provinciali Roma Fascia B.
È presente una squadra di Calcio femminile militante in Serie C oltre a due società sportive di calcio a 5, una delle quali ha militato anche in serie B nazionale prima di retrocedere in terza serie.
Pallavolo
L'[10] A.S. Pallavolo Velletri, è un'associazione sportiva che pratica da 45 anni attività a livello nazionale. Fondata nel 1963 è arrivata al 2009, passando attraverso innumerevoli attività e successi, senza mai perdere lo spirito che l'ha fatta nascere " far crescere i giovani in un ambiente sano e con i principi di educazione, rispetto e lealtà" . L'ASD Pallavolo Velletri vanta ad oggi 14 squadre e la scuola pallavolo. La squadra maschile milita attualmente in Serie C. Presidente:Massimo Guidi Vice Presidente: Tiziana Rossi
Pallacanestro
L'A.S.D. Virtus Velletri, attualmente militante in Serie C2, è stata fondata nel 1996 per diffondere lo sport del basket e far praticare ai ragazzi e ai giovanissimi del territorio questa disciplina sportiva: infatti sono molti gli iscritti al settore minibasket della società. Alla fine di ogni anno sportivo la società organizza per tutti i bambini del territorio la festa "100 piazze a canestro". La società si è inoltre subito impegnata a collaborare con tutte le scuole di Velletri nella programmazione delle attività motorie nelle scuole materne, elementari e medie. La società è iscritta alla Federazione Italiana Pallacanestro e al Centro Sportivo Italiano (C.S.I.).
La squadra ha iniziato un'attiva collaborazione con squadre dei vicini Castelli Romani, come lU.C.B. Ariccia e lA.B.C. Albano, con lA.S. Velester, con lU.C.B. Lanuvio, con lU.S. Lariano e con lA.S.D. Talenti Basket di Lariano. Attualmente gli iscritti sono circa 150.
Nel 2004-2005 la squadra ha conquistato il titolo nazionale Juniores C.S.I., mentre sempre con la denominazione Talenti, la Virtus Velletri nel campionato di Serie D dell'anno 2007 ha sfiorato la promozione in Serire C2, arrivando al terzo posto del proprio girone. Mentre nel campionato della stagione 2008/2009 la squadra dei cestiti veliterni passò in C2
Nel 2004 ha ricevuto il Premio "Anna Magnani" con la seguente motivazione:
La A.S. Velester è un'altra squadra di basket cittadina.
Atletica
Oltre alle numerose associazioni di atletica, di gran prestigio è il Meeting Internazionale Città di Velletri. Giunto nel 2010 alla sua nona edizione, ha visto moltissimi nomi di lusso scendere in pista tra cui Andrew Howe, Libania Grenot, Oscar Pistorius. La manifestazione, in un'unica giornata, si tiene allo Stadio Comunale Giovanni Scavo che diventa per un giorno impianto internazionale e cittadella dell'atletica.
Impianti sportivi
È presente in città lo Stadio Comunale Giovanni Scavo, con una capienza di circa 10.000 spettatori (m 109x68). È uno stadio in erba dove si differenziano due diverse tribune.
Lo Stadio Comunale B è invece un campo di minori dimensioni (m 105x60) munito di una sola tribuna con capienza di circa 500 persone, dove giocano le altre squadre che rappresentano Velletri e che militano in categorie inferiori.
Il palazzetto dello Sport invece è stato inaugurato nel dicembre 2008, ed è situato nel quartiere S.Biagio. L'impianto, con capienza di oltre 4000 spettatori tra seggiolini e posti in piedi, e regolamentare per gare agonistiche, omologato per le più importanti competizioni nazionali, è stato intitolato a Spartaco Bandinelli, pugile veliterno vincitore di una medaglia alle olimpiadi. Ha ospitato gli Europei di Box Tailandese del 2009 oltre alle qualificazioni di pallavolo maschile Under 21 nelle quali gli azzurrini hanno vinto due gare su tre nel loro girone contro Belgio, Portogallo e Slovenia.
Presente infine la palestra Polivalente che ha assunto la funzione di Palazzetto dello Sport per numerosi anni e che oggi resta un importante polo sportivo in cui si tengono gare di pallavolo e basket. La capienza è di circa 3000 spettatori.
Altre società veliterne utilizzano palestre e impianti che hanno uso sia sportivo che didattico essendo parte di istituti superiori di Velletri.
Note
- ^ [Dizionario di ortografia e pronunzia 02 - 11 - 2008].
- ^ Dati ISTAT 04-2010, su demo.istat.it.
- ^ Armando Ravaglioli, I Castelli Romani, in Armando Ravaglioli, Alla scoperta del Lazio, Newton Compton Editori 1995.
- ^ Dionigi d'Alicarnasso, Template:Polytonic, lib. VI v. 42.
- ^ a b (Vedi Battaglia di Velletri (1744))
- ^ (Vedi Battaglia di Velletri (1848))
- ^ Carta Geologica d'Italia, foglio 150 (Roma), edizione 1967.
- ^ «Facies pedogenizzata dei lapilli varicolori.»
- ^ Carta Geologica d'Italia, edizione 1967.
- ^ «Lave in grandi colate, soprastanti o sottostanti a lp.»
- ^ Riclassificazione sismica della Regione Lazio
- ^ Anche secondo le categorie sismiche stabilite dal D.M. LL.PP. 1984 e la successiva ordinanza P.C.M. n° 3274 20 marzo 2003 Velletri era in zona sismica 2. Sono nella stessa zone sismica tutti i Colli Albani.
- ^ Ad ogni modo, fuori dai periodi fissati non è consentito usare per più di sei ore giornaliere gli impianti di riscaldamento.
- ^ Così appare denominata la città nella lamina veliterna, fibula bronzea rinvenuta nel 1784 a Velletri.
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma - Velletri, vol. III pp. 439-440, Roma, 1829.
- ^ Luigi Cardinali, Dissertazione su un antico sigillo capitolare veliterno, da Atti dell'Accademia Romana di Archeologia, tomo II.
- ^ George Hoefnagle in una veduta di Velletri stampata a Colonia nel 1599 scrisse come titolo dell'immagine "Velitrae vulgo Blitri".
- ^ Dionigi d'Alicarnasso, Template:Polytonic, lib. III v. 41.
- ^ Svetonio, Vita divi Augusti, v. II.
- ^ Dionigi d'Alicarnasso, Template:Polytonic, lib. V v. 41.
- ^ Dionigi d'Alicarnasso, Template:Polytonic, lib. VI v. 42; Tito Livio, Ab Urbe condita, lib. IV v. 30.
- ^ Padre Bonaventura Theuli, Theatro Historico di Velletri, p. 34.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita, lib. VI v. 12-13.
- ^ Emanuele Lucidi, Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia, e delle sue colonie di Genzano e Nemi, Roma, Tipografia Salomoni, 1786.
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma - Velletri, p. 457, Roma, 1829.
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma - Velletri, p. 458, Roma, 1829.
- ^ Oltre a Marino, le truppe pontificie al comando di Vitellio Vitelli rasero al suolo altri tredici castelli dei Colonna.
- ^ Giuseppe Tomassetti, La Campagna Romana antica, medioevale e moderna.
- ^ Raimondo Del Nero, La Valle Latina - Storia di un ambiente, Albano Laziale, 1990; Zaccaria Negroni, Marino sotto le bombe, Marino, 1948.
- ^ Camera dei deputati - proposta di legge n° 853 XIV legislatura
- ^ Camera dei deputati - proposta di legge n° 853 XIV legislatura, art. 1 p. 5.
- ^ Camera dei deputati - proposta di legge n° 853 XIV legislatura, p. 2.
- ^ Camera dei deputati - proposta di legge n° 853 XIV legislatura, art. 4 p. 6.
- ^ Anche denominata del SS. Nome di Gesù.
- ^ Anche denominata Sant'Antonio di Vienna.
- ^ Anche denominata della Madonna di Costantinopoli.
- ^ Anche denominata di San Giuseppe.
- ^ Anche denominata dei Cappuccini.
- ^ Anche denominata di San Rocco.
- ^ Secondo Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX, p. 214, il toponimo Fura sarebbe la corruzione di Furia, dal nome di Furio Camillo, antico assediatore di Velitrae. Una porta Furia esiste anche a Sutri, in provincia di Viterbo, e l'etimologia di quel toponimo è appunto legata al generale romano.
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX, p. 214.
- ^ (Vedi Rivoluzione francese nei Castelli Romani e a Velletri)
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, Vol. XC p. 44.
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della mappa de' dintorni di Roma - Velletri, vol. III p. 449.
- ^ Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della mappa de' dintorni di Roma - Velletri, vol. III p. 450.
- ^ Statistica dello Stato Pontificio - 1827, da Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma, Roma 1829.
- ^ Statistica dello Stato Pontificio - 1831, da Renato Mammuccari, Velletri nelle sue stampe, Velletri 1980.
- ^ Statistica dello Stato Pontificio - 1853, da Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 214, Venezia 1850.
- ^ Dati Censimento della popolazione e delle abitazioni ISTAT 1961, in Gian Luigi Camera, Velletri, da Grande Dizionario Enciclopedico UTET, vol. XII (SPIT-Z), Torino, Tipografia Sociale Torinese, 1962.
- ^ a b c Dati ISTAT [1]
- ^ Dati ISTAT [2]
- ^ Dati Censimento della popolazione e delle abitazioni ISTAT 2001 [3]
- ^ Dati ISTAT [4]
- ^ Dati ISTAT [5]
- ^ Dati ISTAT [6]
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
-  Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
 Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
 
- ^ Dati ISTAT - Comune di Velletri
- ^ ISTAT-Comune di Velletri
- ^ R.D. 23 settembre 1872, [7].
- ^ Eroe della prima guerra mondiale nativo di Velletri.
- ^ a b Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 238.
- ^ Giovanni Lovrovich, Franco Negroni, Lo vedi ecco Marino, Marino, Tipografia Santa Lucia, 1984.
- ^ Renato Mammuccari, Velletri nelle sue stampe, p. 29.
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 244.
- ^ Anche chiamato Theuli.
- ^ Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 243.
- ^ La Repubblica 11-6-2007
- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 413.
- ^ a b c Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica - Velletri, vol. LXXXIX p. 253.
- ^ http://www.cronachecittadine.it/ArchivioCC/298int/Pagina10.pdf
- ^ La cui gestione dal 2001 è stata in effetti devoluta alla provincia di Roma dall'ANAS.
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale del Comune di Velletri
- Portale della città di Velletri
- Museo Civico Archeologico di Velletri
- Scheda di Velletri su Comuni-Italiani.it
- Parco dei Castelli Romani
- [11]
- Informazioni su Velletri e tutta la Provincia di Roma
- Informazioni sull'Ambiente nel territorio di Velletri
- Università del Carnevale, Associazione Culturale Veliterna
- sito della Pro Loco Punto di Informazione Turistica Piazza Garibaldi chiosco verde
- sito ufficiale dell'Associazione Sbandieratori e Musici di Velletri
Il portale Castelli Romani non esiste