Utente:Giampiero86/Sandbox
Oensingen-Balsthal | |
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Stati attraversati | ![]() |
Inizio | Oensingen |
Fine | Balsthal |
Attivazione | 1899 |
Gestore | OeBB |
Lunghezza | 4,07 km |
Scartamento | 1 435 mm |
Elettrificazione | 15.000 V 16,7 Hz ca |
Ferrovie | |
La ferrovia Oensingen-Balsthal è una linea ferroviaria a scartamento normale della Svizzera..
Storia
Con l'apertura nel 1857 della prima galleria ferroviaria sotto il passo dell'Hauenstein il comune di Balsthal, sino ad allora importante luogo di transito tra Basilea e Berna, vide una sensibile riduzione dei traffici. Fu proposto un collegamento diretto su rotaia tra le due città (noto come linea Wasserfallen), ma tale progetto fu abbandonato nel 1876[1].
Tra gli interessati ad una linea verso Balsthal vi erano anche alcune importanti aziende locali (le acciaierie Von Roll e la cartiera di Balsthal).
Nel 1898 si costituì la società Eisenbahngesellschaft Oensingen-Balsthal, con sede a Balsthal, per la costruzione e l'esercizio di una linea ferroviaria nella zona della Klus tra Oensingen e Balsthal[2]. La linea fu inaugurata con una cerimonia pubblica il 16 luglio 1899.
La società concessionaria cambiò ragione sociale in Oensingen-Balsthal-Bahn con delibera dell'assemblea dei soci del 5 luglio 1929[3].
L'inaugurazione dell'elettrificazione avvenne con una cerimonia pubblica il 3 ottobre 1943[4].
Caratteristiche
La linea, a scartamento normale, è lunga 4,07 km. La linea è elettrificata a corrente alternata con la tensione di 15.000 V alla frequenza di 16,7 Hz; il raggio minimo di curva è di 250 metri, la pendenza massima del 12 per mille[5].
Percorso
Percorso | ||||||
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4,01 | Balsthal
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3,32 | Thalbrücke
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2,62 | Klus | |||||
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raccordo Von Roll
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1,52 | Maiacker | |||||
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raccordo | |||||
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linea FFS per Olten | |||||
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0,00 | Oensingen | ||||
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linea FFS per Losanna |
La linea parte dalla stazione di Oensingen, sulla ferrovia Losanna-Olten.
Materiale rotabile
All'apertura la ferrovia disponeva di due locotender a tre assi (E 3/3 1÷2) realizzate dalla SLM di Winterthur e da due carrozze ed un bagagliaio costruiti dalla SIG di Neuhausen.
In seguito arrivarono altre due locotender a tre assi (E 3/3 3 ed Ec 3/3 4, la seconda acquistata usata dalle FFS) e, nel 1930, un'automotrice a vapore (FZm 2/4 123) di costruzione SLM[6].
Con l'elettrificazione le locomotive a vapore e l'automotrice furono cedute (la locomotiva E 3/3 2 fu riacquistata nel 1965 ed è conservata come rotabile storico), venendo sostituite da tre locomotori a due assi (derivati dai locomotori da manovra Te III delle FFS) realizzati da SLM e Sécheron tra il 1944 e il 1947 (Ce 2/2 101÷103), uno dei quali venne ceduto alle FFS nel 1958[7].
I locomotori Ce 2/2 furono gli unici mezzi acquistati nuovi dalla OeBB, che in seguito ampliò il proprio parco rotabili con mezzi provenienti da altre amministrazioni[6]:
- nel 1958 fu acquistata dalla BLS l'elettromotrice Ce 2/4 721 (rinumerata Be 2/4 201), costruita nel 1935 e radiata nel 1994;
- nel 1974 le FFS cedettero l'elettromotrice RBe 2/4 1007, una delle cosiddette "Frecce Rosse" costruite nel 1938, rinumerata dalla OeBB RBe 2/4 202;
- nel 1975 fu acquistata dalle FFS la locomotiva a vapore E 3/3 1, originariamente costruita per la ferrovia Kriens-Lucerna;
- nel 1982 fu acquistato dalle FFS il locomotore De 6/6 15301, costruito nel 1926 per la Seetalbahn e venduto nel 2016;
- nel 1982 fu rilevata dal gruppo BLS l'automotrice articolata ABDe 2/8 203, andata distrutta in un incidente nel 1985;
- la OeBB acquistò dalla DB nel 1985, in sostituzione dell'ABDe 2/8 203, l'automotrice BDe 4/12 204, ceduta nel 1993 perché eccessiva per le capacità della linea;
- nel 1991 arrivarono dal gruppo BLS due elettromotrici (ABDe 4/8 244÷245) costruite nel 1945 e accantonate nel 2005-2006;
- nel 1994, proveniente dalla SZU, il locomotore-bagagliaio De 4/4 601 (costruito nel 1940 per le FFS, quindi ceduto alla BT nel 1960, quindi nel 1978 alla SZU), venduto nel 2005;
- nel 1997 le FFS cedettero due elettromotrici tipo BDe 4/4, costruite a metà anni Cinquanta, vendute dalla OeBB nel 2014;
- nel 2005-06 vennero acquistate due elettromotrici RBe 4/4 dalle FFS;
- nel 2008 fu rilevata dalle FFS un elettromotrice RBDe 4/4.
Presso l'OeBB si trovano anche dei mezzi di proprietà della fondazione per il patrimonio storico delle FFS: una locomotiva a vapore tipo Mallet ex Schweizerische Centralbahn (Ed 2x2/2 196) ed una locomotiva ex Jura-Simplon-Bahn (Eb 2/4 35)[8].
Materiale motore - prospetto di sintesi
Tipo | Unità | Anno di costruzione | Costruttore | Note |
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Locomotiva a vapore | E 3/3 2 | 1899 | SLM | rotabile storico |
Locomotiva a vapore | E 3/3 1 II | 1909 | Maffei | rotabile storico, ex Kriens-Lucerna, ex FFS, acquistata nel 1975 |
Locomotive elettriche | Te 2/2 102÷103 | 1944-47 | SLM-SAAS | rotabili storici |
Automotrice elettrica | RBe 2/4 202 | 1938 | SIG-BBC-MFO-SAAS | rotabile storico, ex FFS, acquistata nel 1974 |
Automotrice elettrica | RBe 4/4 206 | 1965 | SIG-BBC-MFO | ex FFS, acquistata nel 2004 |
Automotrice elettrica | RBDe 4/4 207 | 1984 | FFA-BBC | ex FFS, acquistata nel 2008 |
Locomotiva Diesel | Em 2/2 24 | 1966 | RACO | ex Von Roll, acquistata nel 1997 |
Note
- ^ Hauenstein, su hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 22 luglio 2019.
- ^ (DE) Bureau Balsthal, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 8 giugno 1898, p. 703. URL consultato il 1° luglio 2019.
- ^ (DE) Bureau Balsthal, in Foglio ufficiale svizzero di commercio, Berna, 29 agosto 1929, p. 1766. URL consultato il 1° luglio 2019.
- ^ (DE) Jahrbuch für Solothurnische Geschichte, Soletta, Buchdruckerei Gassmann, 1944, p. 210. URL consultato il 1° luglio 2019.
- ^ Infrastrukturdaten, su oebb.ch. URL consultato il 28 giugno 2019.
- ^ a b Oensingen - Balsthal - Bahn (OeBB), su pospichal.net. URL consultato il 28 giugno 2019.
- ^ (DE) Martin Klauser, Elektrische Stationstraktoren Te III Nummern 121 bis 179 (PDF), in Lökeli-Journal, n. 4, Ipsach, Kleinfeld-Verlag, 1994, p. 10. URL consultato il 3 luglio 2019.
- ^ Bildergalerie, su oebb.ch. URL consultato il 3 luglio 2019.
Bibliografia
- (DE) A. Fluri, E. Walter (a cura di), Oensingen-Balsthal 1899-1924 Denkschrift, Balsthal, Buchdruckerei Dr. R. Baumann, 1924. URL consultato il 3 luglio 2019.
Altri progetti
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Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su oebb.ch.
Officine Meccaniche Lodigiane | |
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Stato | Italia |
Prodotti | Veicoli ferrotranviari |
Dipendenti | circa 400 |
Le Officine Meccaniche Lodigiane furono un'impresa di costruzione di veicoli ferroviari con sede a Lodi, attiva fra il 1908 e gli anni Sessanta del XX secolo.
Fra i protagonisti della nascente industria meccanica italiana, l'azienda curò la fornitura di diversi veicoli per le ferrovie e le reti tranviarie dell'epoca, oltre che la revisione degli stessi. La crisi del secondo dopoguerra e la concorrenza delle più grandi aziende del settore condussero al fallimento di tale azienda.
Settori di attività
- Tram ATM serie 1500: dieci unità, costruite nel 1929[1]
- Gassogeni tipo "Eva"
- Costruzione, riparazione e demolizione di carri ferroviari
Storia
L'azienda fu fondata nel 1908 da Melchiorre Sordi, imprenditore nato a Lodi nel 1881 e già noto per le sue attività nel settore caseario, Cesare Castellotti e l'ing. Bassano Folli[2] con un prestito di 55.000 lire da parte del Piccolo Credito Sant'Alberto[3].
Già nel 1912 ebbe commissioni per la costruzione e riparazione di carri ferroviari[4].
Entrata in grave crisi finanziaria, nel 1963 la società entrò in concordato preventivo e fu occupata dai dipendenti per quattro giorni[5].
Dati societari
Note
- ^ Francesco Ogliari, Milano in tram, Hoepli, Milano, 2010, p. 213, ISBN 978-88-203-4562-4.
- ^ Ambizioni e reputazioni. Élite nel Lodigiano tra età moderna e contemporanea, a cura di Pietro Cafaro, Franco Angeli, Milano, 2013, p. 168, ISBN 9788856849721.
- ^ Pietro Cafaro, Emanuele Colombo, Un'antica nobiltà. L'altro credito cooperativo a Lodi nel Novecento, Franco Angeli, Milano, 2009, p. 80, ISBN 9788856815252.
- ^ Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, 1912, p. 76
- ^ Atti parlamentari Camera dei Deputati - IV Legislatura - Discussioni - Seduta del 24 settembre 1963 - Risposte scritte ad interrogazioni, pp. 257-258
Voci correlate
Categoria:Aziende della Lombardia Categoria:Costruttori di tram italiani del passato Categoria:Costruttori di treni italiani del passato