Atom Heart Mother
Autore Gilmour-Mason-Waters-Wright-Geesin
Registrazione febbraio, luglio,1970
studio 2 di Abbey Road
Album di Uscita Atom Heart Mother
Durata 23:49
Uscita Italia 10 ottobre 1970
Uscita U.K. 10 ottobre 1970
Uscita U.S.A. 10 ottobre 1970
Esecutori
Wright Piano, Mellotron, organo hammond, orchestrazione
Waters voce
chitarra ritmica
basso
collage effetti su nastro
Gilmour chitarra elettrica e acustica
cori
Mason batteria, percussioni
collage nastri
Geesin orchestrazione, partitura
Abbey Road session pops orchestra ottoni e sezioni orchestrali
Aldiss orchestrazione cori

Nil Recurring

EP by Porcupine Tree Released September 2007 Genre Progressive Rock Label Atlantic Records USA

Il disco

Nil Recurring' è un EP del gruppo inglese Porcupine Tree, uscito nel settembre 2007. Il mini album comprende 4 tracce (poco meno di 30 minuti, provenienti dalle sedute di registrazione di Fear of a Blank Planet. In Nil Recurring compare un tappeto sonoro campionato da Robert Fripp; Cheating the Polygraph era eseguita regolarmente nel tour di presentazione dell'album, ma è stata eliminata dalla versione definitiva.

Lista tracce

  1. Cheating the Polygraph - 7.10
  2. Nil Recurring - 6.08
  3. Normal - 7.09
  4. What Happens Now? - 8.23


Steven Wilson è il chitarrista solista ed il cantante del gruppo progressive rock Porcupine Tree. Insieme a Tim Bowness ha costituito il gruppo No-Man e porta avanti progetti da solista, dove suona tutti gli strumenti e cura tutti gli aspetti tecnici inerenti al suono, alla programmazione e alla produzione: Bass Communion e I.E.M.; occasionalmente ha rilasciato dei lavori a nome suo. Di recente ha formato un progetto a due, chiamato Blackfield, con Aviv Geffen, un cantautore israeliano.

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Biografia

 
Steven Wilson durante un concerto dei Blackfield.

James Guthrie è un produttore e igegnere del suono inglese, famoso per aver rimasterizzato i principali dischi dei Pink Floyd e di numerosi altri artisti.


Biografia

Nato nel 1951 a Londra, emerse sulle scena muisicale per aver lavorato nel 1979 a The Wall dei Pink Floyd all'età di 28 anni.(1999 interview with Mojo magazine). Successivamente si occupò della revisione dell'intero catalogo del gruppo negli anni'90. Ha supervisionato e rimasterizzato in 5.1, inoltre, l'intero catalogo del chitarrista dei Pink Floyd, David Golmour. Ha ricevuto un Grammuy per The Wall.

James Guthrie è anche produttore di gruppi famosi come Queensrÿche, The Warning e Judas Priest, Stained Class, e meno come Runner and The Movies. Guthrie ha recentemente masterizzato il doppio album di Kate Bush del 2005, Aerial.

Attualmente lavora presso gli studi domestici della sua proprietà a Lake Tahoe, in California.


Discografia

vedi voce relativa

Collegamenti esterni

Template:Rock

Template:Infobox Azienda

Template:Comune

Terracina è un comune di 42475 abitanti in provincia di Latina. Conserva numerosi monumenti del suo passato romano e medioevale ed è una frequentata località balneare.

Geografia

 
Panorama della città verso il Circeo e la pianura pontina.

La città è situata al bordo meridionale della pianura pontina, alla foce del fiume Amaseno, sulla costa tirrenica (golfo di Gaeta); si sviluppa da una propaggine del Monte Sant'Angelo (Monti Ausoni), dove giace il centro storico, fino al lungomare Circe. La rupe di Pisco Montano segna nettamente il confine meridionale del centro abitato; a sud si apre la pianura di Fondi, a nord l'urbanizzazione degrada progressivamente verso la campagna aperta e i borghi rurali.

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Terracina.

I ritrovamenti più antichi nel territorio si riferiscono a materiali preistorici rinvenuti nella Caverna della Catena al Pisco Montano.

Secondo una leggenda erudita, riportata da Dionigi di Alicarnasso la città sarebbe stata fondata da profughi di Sparta. Nei racconti mitologici fu identificata con il paese dei Lestrigoni o con la sede della maga Circe (Odissea).

La città fu probabilmente in origine un centro ausonio, sorto su due modeste alture sotto il monte Sant'Angelo: su quella più elevata (colle di San Francesco) ebbe sede l'acropoli. La città ebbe il nome di Tarracina, di presumibile origine pre-indoeuropea e secondo alcuni collegato al vocabolo etrusco Tarchna, dal quale deriva anche il nome dei re di Roma Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo.

Terracina romana

Sembra che la città sia presto entrata nell'orbita romana, forse già nel VI secolo a.C.: viene infatti menzionata nel primo trattato tra Roma e Cartagine, riportato da Polibio. Alla fine dello stesso secolo fu tuttavia occupata dai Volsci, che le diedero il nome di Anxur, come riporta Plinio. Riconquistata dai Romani nel 406 a.C. vi fu dedotta nel 329 a.C. la colonia romana, che inizialmente prese il nome di "Colonia Anxurna". Ai Volsci o ai Romani potrebbero riferirsi resti di mura di fortificazione in opera poligonale. Secondo alcuni nel 316 a.C. si svolse nei pressi della città la battaglia di Lautulae, nell'ambito della seconda guerra sannitica.

 
Il lastricato della via Appia nel centro della città romana (Foro Emiliano)

Nel 312 a.C. vi passò la via Appia, che collegava Roma con Capua e la città crebbe di importanza, cominciando ad espandersi nella pianura, in collegamento con lo sfruttamento agricolo del territorio, mentre la città più antica venne progressivamente trasformandosi in zona monumentale. Importanti trasformazioni urbane avvennero sotto Lucio Cornelio Silla (inizi del I secolo a.C.), al quale si devono la costruzione del teatro e la ricostruzione in forme scenografiche del tempio di Giove Anxur sulla cima del monte Sant'Angelo. A quest'epoca si devono anche altre costruzioni in opera incerta.

Tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. si ebbe la ricostruzione del "Foro Emiliano", che fu pavimentato da un magistrato locale della famiglia degli Aemilii e dotato di portici e di nuovi edifici civili e religiosi. All'epoca di Traiano si deve il taglio del Pisco Montano per un altezza di 128 piedi romani (37,88 m), che permise il nuovo tracciato della via Appia, e la ricostruzione del porto.

Agli inizi del V secolo l'ultimo intervento cittadino riguarda l'erezione di una nuova cinta di mura che racchiuse anche parte della città bassa.

Terracina medioevale e moderna

La via Appia venne ancora rimessa in funzione sotto Teodorico, che intraprese anche a questo scopo una bonifica delle paludi pontine, riformatesi in seguito alla mancanza di manutenzione delle canalizzazioni romane.

In epoca bizantina fu un'importante piazzaforte militare e lo storico Procopio riferisce la buona conservazione della strada ancora nel VI secolo.

Nell'VIII e IX secolo fece parte del nascente Stato pontificio e fu interessata dalla fondazione di alcune chiese urbane e di monasteri e santuari dei martiri fuori della città. Le milizie di papa Adriano I nel 778 respinsero il tentativo di occupare la città condotto dalla bizantina Gaeta alleata al longobardo ducato di Benevento.

 
Il duomo nella città alta

Alla fine del X secolo papa Silvestro II concesse la città in feudo a Dauferio, conte di Traetto. Nel 1074 venne solennemente consacrata la cattedrale dal vescovo Ambrosio e qui ebbe luogo nel 1088 l'elezione di papa Urbano II. La città fu interessata dalle lotte tra le grandi famiglie romane: i Crescenzi eressero un castello nella parte alta, poi conquistato dai Frangipane nel 1153. Questi furono poi cacciati poi a loro volta nel 1202 da un insurrezione popolare: il castello fu distrutto e fu istituito il comune. Dopo un periodo turbolento, nel 1295 fu eletto podestà papa Bonifacio VIII, che riportò l'ordine e risanò le finanze cittadine.

La città era cresciuta con borghi murati fuori delle mura più antiche, in corrispondenza delle porte principali e fino alla città bassa. A quest'epoca risale il rifacimento della cattedrale e l'erezione delle case-torri dei privati cittadini. La città fu dotata di edifici pubblici e l'ordinamento cittadino si basò sull'urbanistica romana e non più sulla divisione in parrocchie.

 
Il porto canale oggi, visto dal tempio di Giove Anxur

Durante il soggiorno dei papi ad Avignone, nel XIV secolo il Comune si oppose ai Caetani di Fondi, che giunsero ad occupare il monte Sant'Angelo nel 1346 e ne furono cacciati per intervento della flotta genovese. Nel XV secolo la città fece parte dei domini dei re di Napoli Ladislao I e Giovanna II, ma al ritorno di papa Martino V nella sede papale di Roma fu restituita al pontefice nel 1420.Terracina fu rioccupata dal re di Napoli Alfonso I nel 1435. Le lotte tra le fazioni favorevoli al papa, agli aragonesi e ai francesi provocarono la decadenza della città e la fine dell'autonomia comunale: la città venne pacificata nel 1499 dall'intervento di papa Alessandro VI.

Nel XVI secolo la malaria provocò una continua diminuzione della popolazione (nel 1572 si era ridotta a circa 150 abitanti). Il ripopolamento fu favorito nel XVII secolo dai pontefici con la distribuzione gratuita delle terre e le esenzioni fiscali e nuove famiglie abbienti restaurano e ricostruiscono le case signorili; si edificano o si restaurano le chiese.

Con papa Pio VI dal 1785 si intraprese la bonifica delle paludi e la città si sviluppò nella piana, presso l'antico porto romano con il nuovo Borgo Pio. L'occupazione francese fu ostacolata dalla ribellione della popolazione nel 1798, duramente repressa. Nel 1818 papa Pio VII firmò con Ferdinando I delle Due Sicilie il concordato che sanciva i rapporti con il Regno delle Due Sicilie e sotto papa Gregorio XVI si ebbero i lavori di costruzione del nuovo porto canale. Il 14 settembre 1870 la città fu annessa al Regno d'Italia.

Monumenti

La città è tradizionalmente suddivisa in una città alta, l'antico centro cittadino e l'acropoli, sviluppatasi ulteriormente in epoca medioevale, e in una città bassa, frutto di una prima espansione in epoca romana, lungo la strada verso il porto, e di una seconda avvenuta principalmente del XIX e XX secolo, in seguito alla intrapresa bonifica delle paludi pontine da parte di papa Pio VI e della creazione del Borgo Pio.

Fuori dalla città, sulla cima del monte Sant'Angelo, si trova l'antico santuario di Giove Anxur.

Nei dintorni il Parco Nazionale del Circeo è situato a pochi chilometri dalla città.

Città alta

 
Il Capitolium romano

Complesso Monumentale del Foro Emiliano

La parte alta della città si imposta intorno alla piazza centrale, l'antico Foro Emiliano, centro cittadino dell'epoca romana, conservatosi nei secoli e sede della cattedrale di San Cesareo e del Municipio (piazza del Municipio).

L'antico Foro romano era attraversato lungo il lato settentrionale dalla via Appia, di cui è stato ripristinato il lastricato e il marciapiede, con canale di scolo: la via era in origine separata dall'area forense per mezzo di una serie di pilastrini. La piazza conserva tuttora l'antica pavimentazione in lastre di calcare (fine del I secolo a.C. - inizi del I d.C.), sulla quale si conserva l'iscrizione in lettere di bronzo del magistrato locale che ne ordinò la realizzazione (Aulus Aemilius).

 
I resti del teatro romano (parte della cavea con sedili e parte della scena)

Ai lati del Foro sorgevano i principali edifici pubblici della città romana. Sul lato orientale sorgeva la basilica, i cui resti furono disegnati da Baldassarre Peruzzi e in seguito ricoperti dal Palazzo della Bonificazione Pontina, eretto tra il 1780 e il 1785 e che ha successivamente inglobato anche il palazzo De Vecchis. Sul lato nord i bombardamenti del 1944 hanno permesso di rimettere in luce un porticato affacciato sulla via Appia e sopraelevato di tre gradini, con colonne e pavimentazioni in marmo, alle spalle del quale si sono rinvenuti i resti del teatro romano, in parte ancora ricoperti dalle case medioevali, che hanno assunto una caratteristica pianta curvilinea, poggiandosi sopra le sue strutture.

 
L'interno della cattedrale, con la nuova volta settecentesca

Sul lato occidentale sorgeva un grande tempio marmoreo di età imperiale, in seguito inglobato nella cattedrale, che conserva parte dell'alto podio, in cui si aprivano locali per il deposito degli oggetti sacri, oggi trasformati in botteghe. A fianco di questo, verso nord, un secondo tempio più piccolo, identificato nel Capitolium della colonia romana. Il tempio in origine con quattro colonne in facciata di stile tuscanico, era infatti dotato di tre celle affiancate, costruite in opera reticolata in cui si alternano tufelli di tufo giallo e di calcare scuro.

La concattedrale di S. Cesareo

La cattedrale che inglobò il tempio maggiore fu costruita e consacrata a San Cesareo nel 1074, mentre ad un rifacimento del XII-XIII secolo risalgono il campanile e il portico antistante, con fusti di colonna riutilizzati da più antichi edifici romani e capitelli ionici, basi decorate con leoni e trabeazione, in parte scolpita e con fregio a mosaico (prima metà del XIII secolo) in stile cosmatesco. L'interno a tre navate è suddiviso da colonne ugualmente romane riutilizzate, conserva uno splendido pavimento cosmatesco. Alla stessa epoca si devono il pulpito e il cero pasquale. Agli inizi del XVIII secolo l'interno ricevette una copertura a volta.

 
Decorazione cosmatesca (portico della cattedrale)

Dal 1986, nel contesto della ristrutturazione delle diocesi d'Italia, la chiesa di S. Cesareo ha assunto il titolo di concattedrale.

Sul fianco destro della cattedrale si affaccia sulla piazza anche il Palazzo Venditti, del XIII secolo, originario palazzo civico, che scavalca con un grande arco gotico la via Appia e conserva una delle trifore originarie. Le forme architettoniche sono quelle proprie dell'architettura cistercense, adattate ad usi civili. Sul lato meridionale della piazza si eleva alla stessa altezza del campanile la contemporanea Torre Frumentaria o "Torre dei Rosa" (XII-XIII secolo), che fu probabilmente in possesso di questa famiglia. Tra la torre e la chiesa è il Palazzo vescovile, risalente in origine all'epoca carolingia e ristrutturato in epoca medioevale, nel XVII secolo dal vescovo Cesare Ventimiglia, e infine nel 1786 da papa Pio VI. L'attuale configurazione nulla conserva di antico, essendo stato quasi completamente ricostruito dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Chiese e palazzi storici

Nel centro cittadino si trova anche la chiesa di San Giovanni, che ha trasformato nel Seicento la medioevale chiesa dedicata a San Lorenzo, di cui resta solo il campanile. La chiesa si presenta attualmente a navata unica con cappelle laterali, coperta da una volta ribassata e da una cupola a pianta ellittica.

La chiesa del Purgatorio fu costruita entro il 1780 al posto dell'antica chiesa di San Nicola. Presenta pianta centrale ed una facciata con alto ordine unico di lesene, sormontato da un timpano mistilineo

In posizione dominante sull'abitato si erge il castello dei Frangipane, costruito in più fasi successive a partire dalla fine del X secolo e ingrandito fino al XV secolo. Gravemente danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale conserva solo il maschio centrale, parte più antica, e parte dell'ala sud.

Numerosi altre case cittadine risalgono all'epoca medioevale: case-torri fortificate o case gotiche con bifore e a volte scale esterne con ballatoi (profferli), risalenti per la maggior parte al XII-XIII secolo. Altri palazzi sono dovuti alle ristrutturazioni rinscimentali di case medioevali o a nuove costruzioni contemporanee (casa del notaio Nicola Savio del 1536, costruita a ridosso delle mura. La rinascita della città nel corso del XVIII e XIX secolo comportò ristrutturazioni e accorpamenti di gruppi di case medioevali e trasformando gli edifici con un aspetto omogeneo. A questi interventi si accompagnarono nuove edificazioni, sia per case d'affitto destinate ai ceti medi, sia per residenze signorili (palazzo Vitelli, provvisoria residenza papale), sia per strutture pubbliche ("Palazzo della bonificazione pontina" e "Nuova fabbrica dei forni", costruita dal comune nel 1785).

 
Il monastero di San Francesco in un antico dipinto

Un intervento di particolare importanza si ebbe con la costruzione da parte del nipote del papa, di Palazzo Braschi (1787-1795), destinato a sede papale. Il nuovo palazzo inglobò palazzi più antichi e le rovine della chiesa di Santa Maria in Posterula, e venne collegato nel 1792 per mezzo di una rampa (oggi via Posterula) e l'abbattimento di un tratto di mura, sia alla città alta e alla via Appia, sia al nuovo Borgo Pio nella città bassa.

Fuori dall'antico centro abitato si trovavano invece alcune altre chiese:

  • Madonna delle Grazie, rifatta dal vescovo Cesare Ventimiglia (1615-1645) e precedentemente dedicata a Santa Maria della Basilica Nuova nel 1163 da papa Alessandro III al posto di un altro edificio più antico.
  • Chiesa dell'Annunziata, risalente al XIII secolo e danneggiata dai bombardamenti.
  • Chiesa e convento di San Domenico, edificato alla metà del XIII secolo. La facciata conserva un rosone e un portale sormontato da un piccolo protiro.
  • Chiesa e convento di San Francesco, fondato secondo la tradizione dallo stesso santo nel 1222 (si conserva il piccolo campanile) e gravemente danneggiato dalla guerra, fu adibito ad ospedale tra il 1874 e il 1994.

Le mura

Le antiche mure di cinta di epoca volsca e romana, di cui rimangono visibili solo alcuni tratti, erano state in seguito sormontate dalla nuova fortificazione costruita nel V secolo. Dopo il loro abbandono, una parte del camminamento di ronda fu trasformata in passeggiata pubblica e circondata da abitazioni.

Delle porte cittadine la Porta Albina fu abbattuta nel 1831, mentre della Porta Maggio, distrutta alla fine del Settecento rimangono solo le torri laterali, trasformate in abitazioni. Una nuova porta di accesso all'abitato, Porta Romana, fu realizzata nel 1780 sul lato nord-occidentale, su progetto di Gaetano Rappini, riunendo alla città il borgo esterno di "Cipollata". La nuova costruzione si appoggia ad una torre più antica, con basamento in opera poligonale e sopraelevazione in opera incerta, parte probabilmente della cinta muraria più antica. Nella parte alta della città si conserva anche una torre medioevale, realizzata in blocchetti di calcare inframmezzati da filari con mattoni e datata al X secolo.

Città bassa

La parte bassa della città ebbe due momenti di espansione: il primo sotto i Romani, lungo la via ad Portum, tra il porto e la fertile valle agricola a nordovest (soprattutto tra I secolo a.C. e I d.C.), e il secondo soprattutto nel XIX e XX secolo.

Alla fase romana appartengono una seconda piazza forense (cosiddetto "Foro Severiano"), un anfiteatro e delle terme ("Terme alla marina"), a cui si aggiungono ville e residenze (la villa detta delle "Terme Nettunie", resti di ville presso i "Granai Antonelli").

Lo sviluppo crebbe con il cambiamento di percorso della via Appia, reso possibile dal taglio del Pisco Montano, e con la ricostruzione del porto (tradizionalmente attribuiti all'epoca traianea, ma secondo un'ipotesi di Filippo Coarelli da retrodatare al I secolo a.C.). Sono tuttora visibili i resti dei due moli antichi e dei magazzini portuali. La collina di sabbia del Montuno, oggi parco pubblico, si formò probabilmente in seguito ai lavori di scavo per la realizzazione dell porto.

Le mura del V secolo racchiusero solo una parte di questo abitato inferiore, che doveva essere già parzialmente abbandonato. In epoca altomedioevale il territorio vide la fondazione di chiese e conventi extra-urbani. La parte bassa era in abbandono: il porto e i canali si andarono insabbiando e divennero inutilizzabili. Il passaggio della via Appia sotto il Pisco Montano venne fortificato (la porta venne ricostruita nel XVII secolo come Porta Napoletana).

 
Piazza Garibaldi e la chiesa del Santissimo Salvatore nella città bassa. Vista dal santuario di Giove Anxur

A partire dal 1785 papa Pio VI diede nuovo impulso alla città, avviando la bonifica delle paludi pontine, organizzata intorno al nuovo insediamento di Borgo Pio, sul nuovo canale, scavato nell'antico porto insabbiato. Sorsero diversi edifici pubblici : il palazzo del "Pozzo del Grano" o dei "Granari", oggi palazzo Cardinali, costruito come magazzino e dotato di un piccolo porto circolare (lo "Squero"), poi interrato; "Granai dell'Abbondanza" e "Palazzino Camerale", sorti sul molo settentrionale romano, distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Vi si ebbero anche costruzioni di edilizia popolare (ad esempio le "Case Pellegrini" per i pescatori, oggi scomparse) e la piccola chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, edificata nel 1783 e ridotta in rovina dai bombardamenti, era stata voluta dal papa come parrocchia del nuovo borgo marinaro.

Il futuro sviluppo della città venne impostato secondo un progetto urbanistico coerente, impostato sull'asse del canale e della "strada Pia" (via Roma). Lungo questa via principale Giuseppe Valadier progettò nel 1794 la neoclassica semicircolare piazza Garibaldi, che venne realizzata progressivamente nel secolo seguente dagli architetti Pietro Bracci e Antonio Sarti e dall'ingegnere Luigi Mollari. La chiesa del Santissimo Salvatore, sul lato opposto del semicerchio, venne progettata sempre dal Valadier a pianta centrale, ma fu realizzata da Antonio Sarti tra il 1830 e il 1847 a tre navate. L'altra grande piazza cittadina, "Piazza della Marina", oggi "Piazza della Repubblica", già prevista nel progetto originario, venne realizzata progressivamente con la costruzione dei palazzi che la circondavano.

L'attuale porto-canale, già previsto dal 1777, fu realizzato sotto papa Gregorio XVI e completato dopo il 1843, con lo scavo del canale nell'insabbiamento dell'antico porto romano e la costruzione di un nuovo molo verso est.

Museo civico Pio Capponi

 
Torre Frumentaria sede del museo civico, il duomo di San Cesareo e la torre del castello

Il museo civico fu fondato nel 1894 da Pio Capponi, da cui prende il nome, allorché bisognava sistemare numerosi reperti archeologici raccolti nel territorio comunale e, soprattutto, i rinvenimenti dello scavo condotto nel sito archeologico del santuario romano di Monte Sant'Angelo. Ricche famiglie locali contribuirono con donazioni ad arricchire le collezioni del museo, raccolte nel primo inventario del 1907 redatto dallo stesso Pio Capponi, allora direttore dell'istituto. È localizzato nel primo priano della Torre Frumentaria, una torre del XIII secolo costruita sul Foro Emiliano, vicino l'attuale sede del municipio nel centro storico. Dagli anni trenta al 1999 fu collocato presso l'attuale istituto professionale di stato.

La collezione esposta nel museo è una raccolta di reperti archeologici che vanno dalle prime testimonianze di presenza umana a Terracina dal paleolitico superiore (resti di fauna fossile ed industria litica emersi in località Riparo Salvini) all'epoca romana. È proprio lo sviluppo storico della presenza romana che costituisce il nucleo più consistente della raccolta, tipologicamente eterogeneo. Alle varie epigrafi che documentano una sviluppata società civile si sommano una serie di ritratti di età tardo-repubblicana ed imperiale, nonché molte sculture a figura intera.

Fra i reperti di maggior interesse archeologico troviamo:

  • Base onoraria con dedica alla provvidenza di Traiano
  • Statua in nudità eroica identificata con Zeus
  • Ritratto di sovrano ellenistico
  • Testa femminile a grandezza maggiore del vero raffigurante la dea Feronia
  • Busto femminile panneggiato
  • Testa virile proveniente dall'area del teatro nel Foro Emiliano
  • Statua di divinità maschile con consistenti tracce dell'originaria policromia.
  • Ritrovamenti sottomarini (anfore, oggetti navali o commerciali)

Cultura

Feste, fiere e sagre

  • S.Cesareo, 1 novembre, patrono di Terracina (Grande mercato di merci varie)
  • S.Silviano, 1 maggio, protettore dei raccolti (Processione e festa religiosa e popolare)
  • Madonna del Carmine, domenica successiva al 16 luglio (Processione di barche a mare e festa religiosa e popolare)
  • San Giuseppe, 19 marzo (Caratteristici focheracci la sera della vigilia)

Associazioni e gruppi sportivi

  • Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue), sezione di Terracina
  • Acutec, associazione studentesca universitaria
  • Università Popolare Pontina, associazione culturale confederata C.N.U.P.I. (Confederazione Nazionale Università Popolari Italiane)

Cittadini celebri

  • Rita Forte, cantante e personaggio televisivo.
  • Nando Martellini, telecronista di calcio, nato a Roma da famiglia di origini terracinesi.
  • Aldo Moro, uomo politico, nato nelle Puglie ma legato a Terracina, dove spesso passava le vacanze.
  • Alessio Sartori, canottiere, vincitore di tre titoli mondiali ed uno olimpico
  • Daniele di Spigno, campione europeo 1995-1999-2001-2002-2005-2007 e campione del mondo 2002 e 2005 nella disciplina di Tiro a volo - specialità Double Trap

Economia

Terracina è un centro turistico-storico, meta di visitatori provenienti soprattutto dall'Europa settentrionale e dalle regioni limitrofe.

La città di Terracina è prima nella provincia per numero di alloggi utilizzabili per vacanza[1].

Le attività principali, oltre il turismo, sono la pesca , l'agricoltura (ortaggi e floricoltura), l'allevamento delle bufale per la produzione della mozzarella, e dei servizi.

Il susseguirsi di fertili valli e altopiani carsici fra i Monti Ausoni e il mare permettono la coltivazione di prodotti di nicchia come la fragola di Terracina o il moscato di Terracina; a queste si è aggiunta l'agricoltura specializzata nei territori aquisiti dopo la bonifica delle paludi pontine.

Dal 1999 è sede distaccata dell'Università di Cassino con due corsi di laurea: "Economia del sistema agroalimentare e dell'ambiente" ed " Economia e gestione delle imprese turistiche"

Nel 2004, l'Università degli studi di Roma "La Sapienza" ha istituito preso l'ospedale Fiorni di Terracina, un corso di laurea in Infiermeristica

Evoluzione demografica

Sport

Amministrazione

  • Sindaco: Stefano Nardi
  • Comune: Centralino 0773 7071
  • Fa parte della Comunità Montana "Monti Ausoni"
  • Classificazione climatica: zona C, 996 GR/G

Città gemellate

Terracina è gemellata con le seguenti città straniere:

Nel maggio del 2007 Terracina ha stretto un Patto di Amicizia con la città di Bressanone

Note

Bibliografia

  • Schede sui percorsi monumentali del Museo civico "Pio Capponi":
    • Rosario Malizia, Maria Iride Pasquali, Centro storico alto. 1. L'età antica. Percorsi monumentali (Comune di Terracina, Museo Civico "Pio Capponi"), Fondi 2005;
    • Rosario Malizia, Centro storico alto. 2. L'età medievale. Percorsi monumentali (Comune di Terracina, Museo Civico "Pio Capponi"), Latina 1996.
    • Venceslao Grossi, Rosario Malizia, Maria Iride Pasquali, Centro storico alto. 3. L'età moderna. Percorsi monumentali (Comune di Terracina, Museo Civico "Pio Capponi"), Latina 1998.
    • Venceslao Grossi, Rosario Malizia, Il Centro storico basso di Terracina. Percorsi monumentali, Fondi 1998.
    • Rosario Malizia, Anna Rita Mari, Maria Iride Pasquali, L'Appia antica a Terracina. Da Feronia all'Epitaffio (Comune di Terracina, Museo Civico "Pio Capponi"), Fondi 2004.

Altri progetti

Collegamenti esterni

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  1. ^ Stando al censimento ISTAT[senza fonte], gli alloggi per vacanza sono 6.835 per un totale di 33.423 posti letto. Il 40° rapporto sul turismo dell'APT di Latina[senza fonte] annovera nel 2005, 188.000 arrivi e 3.145.000 presenze, di gran lunga il più alto numero del territorio pontino.