Diocesi di Como

diocesi della Chiesa cattolica in Italia
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La diocesi di Como (in latino Dioecesis Comensis o Novocomensis[1][2][3]) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Milano appartenente alla regione ecclesiastica Lombardia. Nel 2023 contava 525.000 battezzati su 544.000 abitanti. È retta dal vescovo cardinale Oscar Cantoni.

Diocesi di Como
Dioecesis Comensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Milano
Regione ecclesiasticaLombardia
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
Vescovocardinale Oscar Cantoni
Vicario generaleIvan Salvadori
Provicario generaleFausto Sangiani
Vescovi emeritiDiego Coletti
Presbiteri434, di cui 304 secolari e 130 regolari
1.209 battezzati per presbitero
Religiosi151 uomini, 293 donne
Diaconi17 permanenti
 
Abitanti544.000
Battezzati525.000 (96,5% del totale)
StatoItalia
Superficie4.245 km²
Parrocchie338 (31 vicariati)
 
ErezioneIV secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSant'Abbondio
Indirizzopiazza Guido Grimoldi, 5
22100 Como, Italia
Sito webwww.diocesidicomo.it
Dati dall'Annuario pontificio 2024 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia

Territorio

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La diocesi è molto estesa, è infatti tra le dieci diocesi italiane più grandi in termini di superficie. Comprende la maggior parte della provincia di Como, ad eccezione di una parte consistente della Brianza e delle antiche pievi di Appiano Gentile e di Porlezza, appartenenti all'arcidiocesi di Milano. Fanno parte della diocesi comasca anche alcuni comuni della provincia di Lecco, l'intera provincia di Sondrio e due valli (Valcuvia e Val Marchirolo) appartenenti alla provincia di Varese.

Due parrocchie, quella dei Santi Vito e Modesto in Lomazzo Milanese e quella di San Giovanni Evangelista in Montorfano, erano ambrosiane, sia per rito sia per appartenenza diocesana, fino al 1981 e al 1982 rispettivamente; in seguito passarono alla diocesi comense e al rito romano. Viceversa, la parrocchia di Saltrio cambiò in senso contrario e, da romana che era, fu resa ambrosiana[4].

Sede vescovile è la città di Como, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.

Vicariati

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Como.

La diocesi comprende 338 parrocchie, raggruppate in 29 vicariati.

Fu Ambrogio, vescovo di Milano dal 374 al 397, a consacrare Felice come primo vescovo di Como, il 1º novembre 386.[5] Si presume, considerando il rapporto epistolare tra i due, che l'abbia inviato a evangelizzare il vasto territorio del municipium di Como e solo in questo senso si può affermare che quella milanese sia la "Chiesa madre" della Chiesa di Como, poiché per il resto, vale a dire liturgia, organizzazione delle comunità e rapporti di dipendenza, non abbiamo altre notizie. Le prime documentazioni di un'autorità metropolitica a cui facesse riferimento la Chiesa comense risalgono all'epoca dello scisma tricapitolino, quando chiaramente Como riconobbe la propria dipendenza da Aquileia.

La missione di Felice ricalcava quella affidata, alla fine del III secolo, dal predecessore di Ambrogio, Materno, a Fedele. Questi doveva aver conseguito qualche successo tanto che, attorno al 303, allorché giunsero a Milano alcuni sopravvissuti alla decimazione della Legione tebana, Fedele li aveva fatti fuggire con sé a Como. Qui Alessandro era stato arrestato, mentre Carpoforo, Cassio, Essanto, Severo, Secondo e Licinio vennero martirizzati, seguiti a breve distanza dallo stesso Fedele. Le salme dei martiri vennero recuperate dal protovescovo Felice, che le collocò nella prima chiesa cristiana di Como, ricavata in un tempio dedicato a Mercurio[6].

La confidenza di Fedele, comunque, sembra testimoniare la presenza di una comunità locale già ai tempi delle persecuzioni di Diocleziano e Massimiano, nel periodo 303-305. La pressione repressiva, d'altra parte, si sarebbe esaurita di lì a pochi anni, nel 313, con l'Editto di Milano. Ma si dovette trattare di una mera comunità di fedeli, addirittura priva di diaconi, come sembrano suggerire le considerazioni di Ambrogio nelle due lettere a Felice che ci sono conservate, relative alle difficoltà incontrate dal primo vescovo comasco nel far celebrare adeguatamente la messa.

Nel 554 molti vescovi occidentali, compresi quelli di Milano e di Aquileia, non accettarono le conclusioni del Concilio di Costantinopoli II, in cui papa Vigilio fu costretto, con la forza, a sottoscrivere la condanna di alcuni scritti di tre autori che avevano avuto parte attiva al Concilio di Calcedonia, chiamati i "Tre Capitoli". Implicitamente, con questa mossa, l'imperatore Giustiniano I voleva ingraziarsi i monofisiti, già condannati a Calcedonia. A questo punto si delineò il cosiddetto scisma tricapitolino: poiché i vescovi occidentali non volevano smentire Calcedonia, rifiutarono la condanna dei Tre Capitoli. A motivo di questa fedeltà, nelle Chiese locali scismatiche (a Grado, appartenente al patriarcato di Aquileia, ma anche nella diocesi di Como), alcuni luoghi di culto furono dedicati a Sant'Eufemia, patrona di Calcedonia.

Intorno al 570 il vescovo di Milano[9] ricompose lo scisma con Roma. Tuttavia, tra il 606 e il 608, Como si mantenne nella sua posizione di rifiuto della condanna dei Tre Capitoli ed entrò, quindi, a far parte della provincia ecclesiastica di Aquileia, della quale adottò il rito particolare conosciuto come patriarchino, che restò in vigore fino al 1598 quando, non senza difficoltà, papa Clemente VIII impose il rito romano. Lo scisma di Como fu ricomposto nel 698, grazie all'intervento del re longobardo Cuniperto.

 
Suddivisione ecclesiastica storica della Svizzera e delle zone adiacenti. In rosa è quindi disegnato il territorio storico della Diocesi di Como, quando comprendeva ancora terre ora appartenenti alle Diocesi svizzere di Lugano e di Coira.

Nel corso del medioevo i vescovi di Como intrattennero rapporti con re e imperatori, che concessero loro numerosi privilegi e regalie (specialmente in Valtellina e nell'attuale Canton Ticino), tra cui il titolo di conte; i vescovi di Como governarono anche civilmente la maggior parte del territorio diocesano come feudatari (vescovo-conte) dell'imperatore. La diocesi divenne l'erede e il fondamento dell'identità comasca anche civilmente: rispetto al territorio municipale imperiale romano, la diocesi perse solo aree marginali per gli scontri armati con le diocesi vicine, quella di Coira a nord e soprattutto con l’arcidiocesi di Milano a sud, che in una serie di guerre si impadronì principalmente di Lecco fino alla stipula della pace di Lomazzo che definì i confini fra le diocesi.[10]

La diocesi rimase suffraganea del patriarcato di Aquileia fino alla soppressione di questo (1751), quindi passò sotto la giurisdizione di Gorizia e, infine, approdò alla provincia ecclesiastica milanese (1789).

Fino alla convenzione del 1º settembre 1884, tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica, apparteneva alla diocesi di Como gran parte dell'attuale Canton Ticino. Anche qui, tuttavia, alcuni distretti, ad esempio le tre valli superiori di Blenio, Riviera e Leventina, appartenevano all'arcidiocesi di Milano e seguono tuttora il rito ambrosiano. Nel 1870, infine, i comuni del Grigioni italiano di Poschiavo e di Brusio furono staccati dalla diocesi comasca e incorporati in quella di Coira, a seguito dell'accordo tra Svizzera e Santa Sede del 23 ottobre 1869, entrato in vigore il 29 agosto dell'anno dopo.

Durante il Risorgimento, il governo italiano impedì al vescovo Luigi Nicora di prendere possesso della diocesi, non concedendogli l'exequatur.

Cronotassi dei vescovi

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Il cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como dal 4 ottobre 2016.

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • San Felice † (386 - 391)
  • San Probino † (391 - 420)
  • Sant'Amanzio † (420 - 450)
  • Sant'Abbondio † (450 - 489)
  • San Console † (489 - 495 ?)
  • Sant'Esuperanzio † (495 - 512 ?)
  • Sant'Eusebio † (512 - 525 ?)
  • Sant'Eutichio † (? - 5 giugno 539 deceduto)[11]
  • Sant'Eupilio † (539 - ?)
  • San Flaviano I † (?)
  • San Prospero † (?)
  • Giovanni I de Orchi † (? - 3 agosto 558 deceduto)
  • Sant'Agrippino † (dopo il 607 - dopo il 617) (tricapitolino)[12]
  • San Rubiano † (?)
  • Sant'Adalberto † (?)
  • San Martiniano † (?)
  • San Vittorino † (?)
  • San Giovanni II † (?)
  • San Giovanni III † (?)
  • Sant'Ottaviano † (?)
  • San Benedetto I † (?)
  • San Flaviano II † (? - 712 ?)
  • Adeodato † (712 - 730 ?)
  • Gausoaldo † (730 - ?)
  • Angilberto I † (? - 750 ?)
  • Lupo † (750 - ?)
  • Teodolfo † (?)
  • Adelongo † (? - 776 ?)
  • Pietro I † (776 - 818 ?)
  • Leone I † (823 - 838 ?)
  • Perideo † (840 - 843)
  • Amalrico † (844 - 865 ?)
  • Angiberto II † (866 - 880 ?)
  • Liutardo † (prima dell'887 - dopo il 905 deceuto)[13]
  • Valperto † (911 - 914)
  • Valperto † (915 - ?)
  • Pietro II † (? - 921 ?)
  • Azzone † (922 - 945 ?)
  • Ubaldo † (946 - 967)
  • Adelgisio † (970 - 980)
  • Pietro III † (981 - 1004)
  • Everardo † (1004 - 1007)
  • Alberico † (1007 - estate 1028 deceduto)[14]
  • Litigerio † (1028 - 1048)
  • Bennone † (circa 1049 - 1061 deceduto)[15]
  • Rainaldo † (1062 - 27 gennaio 1084 deceduto)[16]
  • Eriberto † (1085 - 1088)
  • Artuico † (1088 - 1096)
  • Guido Grimoldi † (1096 - 1125 deceduto)
  • Ardizzone I † (1125 - 1161)
  • Enrico della Torre † (1162 - 1165)
  • Giovanni IV (1167 - 1168 dimesso)
  • Anselmo dei Raimondi o della Torre † (1168 - 1º aprile 1193 deceduto)
  • Ardizzone II † (1193 - 1204 deceduto)
  • Beato Guglielmo Della Torre † (1204 - 21 ottobre 1226 deceduto)
  • Uberto di Sala † (1227 - 1259 deceduto)
  • Leone degli Avvocati † (1259 - 1261 dimesso)
  • Raimondo della Torre † (1262 - dicembre 1273 nominato patriarca di Aquileia)[17]
  • Giovanni degli Avvocati † (1274 - 15 febbraio 1293 deceduto)
  • Leone Lambertenghi, O.F.M. † (24 aprile 1293 - 1325 deceduto)
  • Benedetto di Asinago (Asinaga) † (1º gennaio 1328 - 1339 deceduto)
  • Beltramino Parravicini † (1339 - 5 settembre 1340 nominato vescovo di Bologna)
  • Bonifacio Quadri † (7 novembre 1340 - 1351 deceduto)
  • Bernardo, O.Cist. † (1352 - 1356 nominato vescovo di Ferrara)
  • Andrea degli Avvocati † (1356 - 1363 deceduto)
  • Stefano Gatti † (1364 - 1369 deceduto)
  • Enrico Sessa † (22 ottobre 1369 - luglio o agosto 1380 deceduto)
  • Beltramo da Brossano † (luglio o agosto 1380 - 1395 deceduto)
  • Luchino da Brossano (Borsano) † (19 gennaio 1396 - 1408 deceduto)
  • Guglielmo Pusterla (1409 - 1416 deceduto)
  • Antonio Turconi, O.F.M. † (1409 - 1420 dimesso) (antivescovo)
  • Francesco Bossi † (1420 - 1435 deceduto)
  • Giovanni Barbavara † (13 giugno 1435 - 6 marzo 1437 nominato vescovo di Tortona)
  • Gerardo Landriani Capitani † (6 marzo 1437 - 9 ottobre 1445 deceduto)
  • Bernardo Landriano † (18 marzo 1446 - agosto 1451 deceduto)
  • Antonio Pusterla † (16 luglio 1451 - 3 novembre 1457 deceduto)
  • Martino Pusterla † (19 dicembre 1457 - 1460 deceduto)
  • Lazzaro Scarampi † (20 agosto 1460 - 1466 deceduto)
  • Branda Castiglioni † (8 ottobre 1466 - 16 luglio 1487 deceduto)
  • Antonio III Trivulzio, O.C.R.S.A. † (27 agosto 1487 - 18 marzo 1508 deceduto)
  • Scaramuccia Trivulzio (o Scaramuzzo) † (14 aprile 1508 - 8 gennaio 1518 dimesso)
  • Antonio IV Trivulzio † (8 gennaio 1518 - 1519 dimesso)
  • Cesare Trivulzio † (26 settembre 1519 - 1548 deceduto)
  • Bernardino della Croce, B. † (24 settembre 1548 - 1559 dimesso)
  • Gianantonio Volpi † (17 aprile 1559 - 30 agosto 1588 deceduto)
  • Feliciano Ninguarda, O.P. † (17 ottobre 1588 - 5 gennaio 1595 deceduto)
  • Filippo Archinti † (17 luglio 1595 - 1621 dimesso)
  • Aurelio Archinti † (4 giugno 1621 - 19 settembre 1622 deceduto)
  • Desiderio Scaglia, O.P. † (14 novembre 1622 - 1626 dimesso)
  • Lazzaro Carafino † (7 gennaio 1626 - 15 giugno 1665 deceduto)
  • Ambrogio Torriani † (15 dicembre 1666 - 9 ottobre 1679 deceduto)
  • Carlo Stefano Anastasio Ciceri † (13 maggio 1680 - 24 giugno 1694 deceduto)
  • Stefano Menati (o Menatti[18]) † (18 settembre 1694 - 5 agosto 1695 deceduto)
  • Francesco Bonesana, C.R. † (14 novembre 1695 - 21 dicembre 1709 deceduto)
  • Giuseppe Olgiati † (26 gennaio 1711 - 23 settembre 1735 dimesso)
  • Alberico Simonetta † (26 settembre 1735 - 11 marzo 1739 deceduto)
  • Paolo Cernuschi † (22 giugno 1739 - 15 aprile 1746 deceduto)
  • Agostino Maria Neuroni, O.F.M.Cap. † (14 giugno 1746 - 22 aprile 1760 deceduto)
  • Giovanni Battista Peregrini Albrici † (21 luglio 1760 - 5 agosto 1764 deceduto)
  • Giambattista Muggiasca † (25 novembre 1764 - 1789)
  • Giuseppe Bertieri, O.E.S.A. † (14 dicembre 1789 - 26 marzo 1793 nominato vescovo di Pavia)
  • Carlo Rovelli, O.P. † (17 giugno 1793 - 1819 deceduto)
  • Giambattista Castelnuovo † (8 gennaio 1821 - 23 dicembre 1831 deceduto)
  • Carlo Romanò † (20 gennaio 1834 - 15 novembre 1855 deceduto)
    • Sede vacante (1855-1859)
  • Giuseppe Marzorati † (25 giugno 1858 - 25 marzo 1865 deceduto)
  • Pietro Carsana † (27 ottobre 1871 - 31 dicembre 1887 deceduto)
    • Sede vacante (1888-1891)
    • Luigi Nicora † (1º giugno 1888 - 27 novembre 1890 deceduto) (vescovo eletto)
  • Beato Andrea Carlo Ferrari † (1º giugno 1891 - 21 maggio 1894 nominato arcivescovo di Milano)
  • Teodoro Valfrè di Bonzo † (18 marzo 1895 - 3 marzo 1905 nominato arcivescovo di Vercelli)
  • Alfonso Archi † (8 settembre 1905 - 16 novembre 1925 dimesso[19])
  • Adolfo Luigi Pagani † (30 aprile 1926 - 1º febbraio 1930 deceduto)
  • Alessandro Macchi † (30 giugno 1930 - 1º agosto 1947 deceduto)
  • Felice Bonomini † (21 novembre 1947 - 1º novembre 1974 deceduto)
  • Teresio Ferraroni † (1º novembre 1974 succeduto - 31 gennaio 1989 ritirato)
  • Alessandro Maggiolini † (31 gennaio 1989 - 2 dicembre 2006 ritirato)
  • Diego Coletti (2 dicembre 2006 - 4 ottobre 2016 ritirato)
  • Oscar Cantoni, dal 4 ottobre 2016

Santo patrono

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Il patrono della diocesi è sant'Abbondio, celebrato il 31 agosto. Greco di nascita, Abbondio fu il quarto vescovo di Como e governò la diocesi dal 450 al 468. Partecipò al secondo concilio di Efeso e al concilio di Calcedonia in veste di "ambasciatore" del papa, sostenendo la condanna di Nestorio ed Eutiche, i quali avevano dato vita a due eresie diffusissime in quel periodo, il nestorianesimo e il monofisismo.

Oltre che della diocesi di Como, Abbondio è anche santo patrono della città di Como e compatrono della diocesi di Lugano, insieme con san Carlo Borromeo. Viene celebrato tradizionalmente il 2 aprile, ma a Como la data è stata posposta al 31 agosto e, in occasione della ricorrenza, si tiene una tradizionale fiera agricola e commerciale, accompagnata da numerosi eventi collaterali.[20]

Calendario liturgico proprio della diocesi

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Data Celebrazione Grado Colore liturgico
18 gennaio Sante Liberata e Faustina, vergini Memoria facoltativa bianco
18 gennaio Beato Andrea da Peschiera, sacerdote Memoria facoltativa bianco
22 gennaio Beato Antonio Della Chiesa, sacerdote Memoria facoltativa bianco
1º febbraio Beato Andrea Carlo Ferrari, vescovo Memoria bianco
8 febbraio San Girolamo Emiliani, religioso Memoria bianco
23 febbraio Beata Giovannina Franchi, vergine Memoria facoltativa bianco
8 marzo San Probino, vescovo[21] Memoria facoltativa bianco
6 aprile San Pietro da Verona, sacerdote e martire Memoria rosso
8 aprile Sant'Amanzio, vescovo Memoria facoltativa bianco
20 aprile Beata Chiara Bosatta, religiosa Memoria facoltativa bianco
10 maggio Beato Enrico Rebuschini, religioso Memoria facoltativa bianco
13 maggio Dedicazione della Basilica Cattedrale Solennità in Cattedrale
Festa in Diocesi
bianco
15 maggio Beata Maddalena Albrici, vergine Memoria facoltativa bianco
1º giugno San Giovanni Battista Scalabrini, vescovo Memoria facoltativa bianco
4 giugno Sant'Eutichio, vescovo Memoria facoltativa bianco
6 giugno Beata Maria Laura Mainetti, vergine e martire Memoria rosso
28 luglio Beato Giuseppe Ambrosoli, sacerdote Memoria facoltativa bianco
7 agosto Santi Carpoforo e compagni, protomartiri della Chiesa di Como Memoria rosso
12 agosto Beato Innocenzo XI, papa Memoria bianco
31 agosto Sant'Abbondio, vescovo e patrono della Chiesa di Como Solennità bianco
1º settembre Santi vescovi di Como Memoria bianco
4 settembre Beato Nicolò Rusca, sacerdote e martire Memoria rosso
12 settembre Santissimo Nome di Maria Memoria bianco
30 settembre Beata Vergine di Tirano, patrona della Valtellina Festa in Valtellina
Memoria in Diocesi
bianco
8 ottobre San Felice, vescovo e fondatore della Chiesa di Como Festa bianco
10 ottobre Beata Vergine Madre della Misericordia di Gallivaggio Memoria bianco
24 ottobre San Luigi Guanella, sacerdote Memoria bianco
25 ottobre Dedicazione della propria chiesa[22] Solennità bianco
29 ottobre San Fedele, martire Memoria rosso
7 dicembre Sant'Ambrogio, vescovo e patrono della Regione Lombardia Festa bianco[23]

A livello locale, in alcune parrocchie, vengono annualmente ricordati anche:

Attività pastorale

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Pastorale dei giovani

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I ragazzi del "Molo 14" (2008) in un'attività di gruppo.

Dal 1989[24], una delle più importanti proposte pastorali rivolte dalla diocesi ai giovani è il "Molo 14", un raduno di tutti i quattordicenni per una messa e delle attività di gruppo, pensato come momento di verifica del percorso cristiano individuale e collettivo.

La formula si è negli anni consolidata: dal 2004[24] il "Molo 14" si tiene a Bellagio, nella frazione di San Giovanni, la prima o la seconda domenica di maggio. Tale località dispone di un molo con approdo fruibile, una grande piazza per la celebrazione, con vista sul lago e un parco pubblico poco distante. La diocesi ha scelto Bellagio come sede per quest'evento perché si trova in posizione mediana rispetto al suo territorio, che si estende sulla maggior parte della provincia di Como ma raccoglie anche tutta la Valtellina e la Valchiavenna.

L'ambientazione di fondo è una metafora lacustre-marinaresca, che coinvolge tutta la giornata, per cui i giovani sono suddivisi in gruppi come "rematori", "mozzi", "cambusieri" e si devono "vaccinare" contro le varie malattie (i peccati) che possono compromettere la salute degli uomini di mare. Le parrocchie partecipanti portano con sé il proprio "diario di bordo" e il vescovo è semi-travestito da pirata, con benda nera e uncino. All'interno di questa atmosfera i giovani, che hanno ricevuto la cresima uno o più anni prima, sono chiamati a vivere la loro fede per una giornata in stretta comunione con i coetanei e il pastore della Chiesa locale e, dunque, giungono a Bellagio su traghetti e battelli, partecipano a una messa celebrata all'aperto dal vescovo stesso, pranzano, si svagano, pregano e cantano insieme.

La giornata non è però conclusa in sé stessa: se, da un lato, nelle loro comunità, i giovani si preparano spiritualmente (con incontri catechistici) e materialmente (con la costruzione dei "diari di bordo") al "Molo 14", d'altronde, al termine dell'evento, il vescovo usa consegnare ai ragazzi dei simboli o dei libri, su cui lavorare insieme anche in futuro, lasciando come momento successivo di verifica e di incontro la "due giorni giovani", tenuta ogni anno in diversi luoghi della diocesi.

Nel 2016, in occasione del Giubileo della Misericordia, il Molo 14 venne sostituito dalla "Tappa 14enni" a Como, dove si svolse anche negli anni seguenti e con un format diverso da quello tradizionale: al mattino i ragazzi avevano la possibilità di gioco e di varie attività e di conoscenza con i loro coetanei in giro per la città, mentre nel pomeriggio era prevista la messa in Cattedrale con il Vescovo, a conclusione della giornata.

Dal 2022 si è tornati al format dell'incontro a Bellagio.[25]

Pastorale vocazionale

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Sono già trascorsi parecchi anni da quando la diocesi, in particolare sotto l'impulso del vescovo Alessandro Maggiolini, ha incominciato a vivere il terzo sabato del mese, ogni mese, un pellegrinaggio mensile al santuario della Madonna del Soccorso, sopra a Ossuccio, luogo dove i giovani della diocesi convergono ogni anno alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.

Visto il successo ottenuto da questa iniziativa, negli anni si è pensato di proporre un pellegrinaggio analogo, in contemporanea il terzo sabato del mese, in altri luoghi della diocesi.

A partire dal 2010, a fronte della chiusura del seminario minore avvenuta nel 2005, sono stati aperti, in alcuni punti della diocesi, i cosiddetti "Sicomoro"[26]: il "Sicomoro" è una piccola comunità formata da ragazzi dei primi delle scuole superiori, che vivono insieme una settimana al mese, accompagnati da un sacerdote responsabile e da una coppia di sposi, che adempie anche ai compiti della cucina. Al 14 maggio 2025 ne sono presenti quattro: Cavallasca, Olgiate Comasco (dal 2011), Lomazzo e Como Centro. Ci sono progetti in corso per l'apertura di altri "Sicomoro".

Missioni diocesane

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A partire dalla metà degli anni Sessanta, la diocesi apre ufficialmente due missioni diocesane: una in Camerun (prima nella diocesi di Sangmélima, poi nella diocesi di Maroua-Mokolo) nel 1969 e l'altra in Argentina (nella diocesi di Santiago del Estero), nel 1964.

Con il nuovo millennio, già chiuse le esperienze in Camerun (per motivi di sicurezza legati alla presenza della minaccia terroristica di Boko Haram) e soprattutto in Argentina, l'impegno di una missio ad gentes rinasce nel cuore della diocesi: nel 2010 si apre una nuova missione in Perù (diocesi di Carabayllo) e nel 2020 in Mozambico (diocesi di Nacala).

Dal 1964 sono stati 47 i missionari, sacerdoti diocesani, laici e religiose che hanno donato una parte significativa della loro vita alla Chiesa in Argentina, Camerun e Perù.

Statistiche

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La diocesi nel 2023 su una popolazione di 544.000 persone contava 525.000 battezzati, corrispondenti al 96,5% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 379.321 380.000 99,8 718 562 156 528 219 2.013 360
1970 455.000 459.885 98,9 730 500 230 623 275 2.285 374
1980 502.700 506.800 99,2 676 476 200 743 220 1.900 374
1990 500.000 501.000 99,8 659 469 190 758 232 1.524 341
1999 518.272 525.460 98,6 630 436 194 822 5 242 1.268 341
2000 510.000 518.000 98,5 619 429 190 823 7 237 1.251 341
2001 510.000 518.000 98,5 637 456 181 800 7 224 1.037 341
2002 518.000 525.000 98,7 606 425 181 854 9 223 1.010 341
2003 518.000 525.000 98,7 598 420 178 866 8 220 1.000 341
2004 518.000 525.000 98,7 581 418 163 891 9 204 881 338
2006 523.000 533.000 98,1 593 417 176 881 9 208 850 338
2013 518.000 533.000 97,2 517 376 141 1.001 11 176 138 338
2016 516.891 535.000 96,6 527 388 139 980 12 172 540 338
2019 536.260 555.190 96,6 466 338 128 1.150 13 147 475 338
2021 529.890 548.600 96,6 458 330 128 1.156 13 147 475 338
2023 525.000 544.000 96,5 434 304 130 1.209 17 151 293 338
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