Cosenza

comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Calabria

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Una veduta notturna della città di Cosenza
Una veduta notturna della città di Cosenza
«Consentia urbs magna Bruttiorum.»
«La città è costruita su un ripido pendio, sopra il punto dove due fiumi, provenienti dalle due opposte valli, confluiscono sotto un unico nome, quello del Crati… Cosenza ha interessi e meraviglie che danno la tentazione di girarla tutto il giorno. È inadeguato chiamarla pittoresca; a ogni passo, dall'inizio della strada principale al piede della collina fino al severo castello medievale che ne corona la sommità, c'è da stupirsi e da ammirare.»
«La mia diletta città potrebbe benissimo fare a meno di me, ma sono io che non posso fare a meno di essa. Essa che mi scorre nelle vene e che amo.»

Cosenza [co-sèn-za] /koˈsɛːntsa/ (Cusenza /kuˈsɛːntsa/ in dialetto locale) detta anche "città dei Bruzi" è una città calabrese di circa 70.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia. È una delle città più antiche della regione e sede dell'arcidiocesi di (Cosenza-Bisignano). Cosenza, che attualmente è l'ottantaduesimo comune italiano per numero di abitanti, era detta anche l'Atene della Calabria per via del suo passato culturale; l'Accademia Cosentina, ad esempio, è la seconda del Regno di Napoli (1470-1650) e una delle primissime accademie fondate in Europa[1]. Ancora oggi Cosenza resta una città in cui arte e cultura affondano bene le proprie radici, lo testimoniano i vari musei, gli innumerevoli eventi tematici, le tante biblioteche tra cui la Biblioteca nazionale. Storicamente svolse il ruolo di Capitale dei Bruzi (o Bretti) ed in seguito della Calabria Citeriore (o Calabria latina). La sua collocazione geografica rende Cosenza una città strategica, fra il mar Tirreno e l'arco appenninico della Sila.

Area Urbana

 
Piazza Europa

L'area urbana cosentina menzionata nel Piano strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020[2], nei documenti regionali relativi alla Programmazione Comunitaria 2007-2013 e in molti documenti locali rappresenta una realtà vissuta quotidianamente da migliaia di cittadini che si muovono con disinvoltura in un ambito territoriale molto più vasto dei confini comunali, ma non costituisce ancora un ente giuridico-amministrativo unitario. Essa è il risultato di un graduale processo di conurbazione iniziato negli anni '70 che ha dato origine all'attuale città policentrica che si estende senza soluzione di continuità nei comuni di Cosenza-Rende rispettivamente capoluogo di provincia e sede dell'Università della Calabria che ne costituiscono l'asse principale, e in altri comuni dell' hinterland cosentino legati da un elevato grado di interdipendenza come Castrolibero e Montalto Uffugo[3]. .

"Patto per l'area urbana di Cosenza"

 
Un tratto di Viale Parco, l'arteria che unirà Cosenza a Rende e Montalto

Il 25 luglio 2008 è stato sottoscritto presso il palazzo municipale della città dei Bruzi dai sindaci di Cosenza, Rende, Castrolibero e Montalto Uffugo il " Patto per l'area urbana di Cosenza " [4], un documento ufficiale in cui i quattro sindaci operano la scelta politica di guardare in maniera strategica ad un'area che compone un ambito territoriale vasto ed omogeneo per cultura, base economica e produttiva, condizioni geografiche, dinamiche demografiche, posizione rispetto alle direttrici di trasporto ect, venendo incontro alle esigenze dei cittadini che chiedono di dare consistenza amministrativa ad una realtà già esistente in cui la mobilità sul territorio e la fruizione dei servizi sono comportamenti posti in essere con naturalezza che non trovano ostacoli nei confini comunali. I quattro comuni (135.000 abitanti circa secondo i dati ISTAT) attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico formato da 12 saggi (3 per ogni comune) mirano ad avviare un percorso di condivisione delle scelte in modo da esprimere una maggiore e condivisa capacità progettuale, realizzare una maggiore economia nei costi, garantire servizi sempre più adeguati ed efficenti per i cittadini, acquisire una maggiore capacità di incidere nei processi di distribuzione delle risorse per lo sviluppo dei territori dei Comuni dell'Area Urbana e sviluppare buone pratiche amministrative. Il percorso prevede l'individuazione di servizi essenziali e funzioni comuni (rifiuti e tutela dell'ambiente, energia, trasporti, viabilità, servizio idrico) per poi arrivare gradualmente alle attività di programmazione sui fondi europei, alle grandi opere infrastrutturali e in generale ad uno sviluppo sostenibile ed integrato del territorio attraverso piani strategici e piani strutturali associati. Il documento sottoscritto rappresenta un' altro passo importante verso la realizzazione della "Grande Cosenza", il progetto del compianto Giacomo Mancini che attraverso la coesione amministrativa cercherà di valorizzare e coaugulare i punti di eccellenza del capoluogo e della sua area urbana.

Sistema urbano di Cosenza

L'esatta popolazione del sistema urbano di Cosenza inteso come insieme urbano pluricomunale irrelato (Daily Urban System), perimetrato sui flussi di mobilità intercomunale per motivi di studio o lavoro rilevati dal censimento istat del 2001 a cui è stato applicato un algoritmo di contenimento è di 257.249 abitanti (53 comuni sui 155 totali della provincia cosentina)[5] , il più popoloso della Calabria.

Geografia

 
Cosenza e la sua provincia
File:Cosenza-Crati e Busento.jpg
Confluenza del Busento nel Crati

Cosenza, il capoluogo di provincia più a nord della Calabria, sorge sui sette colli nella valle del Crati, alla confluenza di quest'ultimo con il Busento, che ha visto lo sviluppo della parte moderna lungo la sua riva sinistra. La città antica invece, pittoresca e tornata a nuova vivacità negli ultimi anni, è caratterizzata da vicoli erti, stretti e tortuosi con edifici posti sui colli Pancrazio, Guarassano e Torrevetere, a sinistra del Crati, mentre sono rare le abitazioni sul Gramazio, Triglio, Mussano e Veneri. È inoltre contornata dalla Catena Costiera meridionale (da dove svetta Monte Cocuzzo di formazione dolomitica calcarea e che molti ritengono invece erroneamente un vulcano spento) a ovest e che la divide dal mar Tirreno, e dalla Sila a est, l'altipiano boscoso in cui vive ancora il lupo, animale totemico della città stessa e simbolo della locale squadra di calcio. La città si estende su una superficie di 37,2 km², ad un'altezza dal livello del mare pari a 238 m. La sua è una posizione strategica: si trova a circa 30 km di distanza dal mare ed a circa 30 km dai monti più alti della calabria.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Cosenza.

Il clima della Valle del Crati è di tipo mesomediterraneo, tuttavia presenta aspetti di moderata continentalità, che risultano evidenti se si fa il confronto con le condizioni climatiche tipiche di altri territori della Calabria settentrionale, caratteri distintivi del clima di Cosenza sono la presenza di accentuate escursioni termiche giornaliere e di significativi fenomeni di inversione termica nei mesi invernali. L'inverno a Cosenza è relativamente freddo ed è caratterizzato da periodi piovosi alternati a periodi anticiclonici. Gli apporti precipitativi maggiori avvengono con correnti atlantiche. Non sono rare le nevicate, in media si ha un evento nevoso ogni anno; possibili anche nevicate copiose (vedi 8/3/05 32cm e 16/12/07 36cm). Le nevicate avvengono o con fredde correnti dalla Valle del Rodano oppure con richiami da S a seguito di ondate fredde da E, capaci di formare un buon cuscinetto freddo. Cmq se ci si sveglia con la città imbiancata, raramente si arriva all'ora di pranzo con la neve che non è già sciolta. In condizioni anticicloniche, con cielo sereno e assenza di vento l'irraggiamento permette minime basse, anche sotto lo zero, con valori fino -4/-5°C; in tali condizioni sono frequenti foschie o nebbie. La primavera è caratterizzata da clima mite: sono possibili ancora periodi freddi (vedi Aprile 2003 con neve in pianura il 7) che poi lasciano spazio alle prime giornate di caldo. L'estate è calda con massime che raggiungono spesso i 35°C ma la notte o grazie all'irraggiamento o grazie alla brezza è relativamente fresca. L'umidità di giorno è bassa rendendo il caldo più sopportabile; valori di umidità relativa sono invece maggiori in città. Scarsi sono gli apporti precipitativi limitati a temporali intensi ma di breve durata. L'autunno è caratterizzato da cielo coperto con piogge abbondanti e frequenti foschie o nebbie. In alcuni anni inizia a farsi sentire il freddo, specie in novembre (vedi nevicata del 22/11/98). Gli estremi termici sono: -10°C (42') e 45°C (75'). In media si hanno 21 giorni di gelo ogni anno. [6]

COSENZA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 11,512,415,018,924,028,432,532,628,422,716,912,912,319,331,222,721,3
T. min. media (°C) 3,23,45,07,511,214,717,217,114,310,87,14,33,67,916,310,79,7
Precipitazioni (mm) 142,4116,899,073,641,725,613,323,639,895,3136,3143,9403,1214,362,5271,4951,3

Storia

Toponimo

Il primo nome della città bruzia fu Consentia, nome che diedero i Bretti alla loro capitale nel 356 a.C.. Consentia deriva dal "consenso" espresso dalle altre città del Bruzio affinché diventasse la loro capitale e dai Lucani , dai quali i Bretti si erano ribellati e liberati a seguito di una guerra.

Nomi storici di Cosenza

Origini ed epoca Bruzia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bruzi.

Le origini della città risalgono al IV secolo a.C., momento in cui il luogo era divenuto di importanza strategica per i Bruzi. Questi ne fecero la propria capitale, da quello che si evince nel testo 3 - Strabone, Geografia, VI, 1, 4: l'origine del popolo dei Brettii ( F. Lassère, Strabon. Géographie, Tome III (Livres V et VI), Paris 1967), dandole, nel 356 a.C., il nome di "Consentia", a cui aderirono tutti le altre città e villaggi bruzi, oltre ad essere riconosciuta anche dai Lucani, costretti a firmare un trattato di pace detto di "donna Brettia", che in futuro divenne una vera alleanza fra i due popoli.
Consentia, dunque si presentava, durante la massima espansione dei Bretti, come una città fortificata e temuta, capitale di un vasto territorio che si espandeva a nord fino all'entroterra delle attuali Basilicata e Puglia ed a sud, fino all'aspromonte. controllando sia la costa ionica che tirrenica centro settentrionale dell'attuale Calabria e quasi tutte le città della Magna Grecia calabra, che una dopo l'altra caddero sotto i continui attacchi dei Bruzi. Infatti a nulla valsero gli aiuti di Dionisio prima e successivamente di Alessandro I d'Epiro detto il Molosso zio di Alessandro Magno, che morì in battaglia nel 331 a.C., nelle immediate vicinanze di Consentia, a Pandosia.
Consentia cade per la prima volta nel 275 a.C., quando la confederazione Bruzia si alleò con Pirro re d'Epiro nella guerra contro Roma, Ma fu risparmiata e addirittura nominata città della Repubblica Romana lasciando intatto il suo ruolo di capitale bruzia.
La voglia di libertà, di autonomia, la fierezza e l'attitudine alla guerra dei bretti porto, però, a numerose rivolte contro Roma, tra cui sino di rilevante importanza quelle del 218 a.C., quando si allearono con Annibale durante la seconda guerre Puniche, e quella dal 73 a.C. al 71 a.C., allorquando i bretti si unirono alla rivolta degli schiavi guidata da Spartaco, che nella zona di Cosenza, raccolse in breve tempo ingenti truppe. A seguito di questi accadimenti Roma tolse a Consentia lo stato di città della repubblica romana, sciolse la lega dei Bruzi, levandole dunque lo stato di capitale, e ne espropriò le terre, facendola diventare semplicemente colonia romana.

Epoca romana

Sotto la dominazione romana, Cosenza divenne una stazione della via ab Regio ad Capuam, meglio nota come via Popilia (o via Annia). Durante la guerra civile tra Pompeo e Cesare, Cosenza si schierò con la fazione di Cesare, e quindi fu assediata per ordine di Pompeo dai soldati arrivati dalla Sicilia. Appiano Alessandrino delineò gli avvenimenti che si compirono a Cosenza in quel periodo: [7]

«Occupata Cosenza, Pompeo vi lasciò Servilio con milleduecento cavalieri, il quale patteggiò la resa con Agrippa, a condizione che egli e i suoi passassero nelle fila di Ottaviano. Di questo tradimento, consumato da Servilio a danno di Antonio e di Pompeo, piansero la pena i Cosentini, che all'entrata di Agrippa in città, ebbero a sperimentare tutto il furore di un partito che vince»

.

Nel 29 a.C. Consentia diventa colonia sotto Augusto, il quale le concesse nuovamente la cittadinanza romana dopo essersi assicurato delle totale resa dei Bretti e ne delimitò i confini con l'assegnazione del suo agro in duecento iugeri. Nel Liber Coloniarum di Frontino si attesta: [8]

«Ager Consentinus ab Imperatore Augusto assignatur limitibus Gracchanis in jugera CC. Cardo in Orientem, Decimanus in Meridianum»

.

Da quel momento Consentia cambia connotazione, e da bellica e fortificata si trasforma in una fiorente città a connotazione commerciale e culturale. Nel 304, Massimiano, imperatore romano, si stabilisce a Consentia per far fronte ad una rivolta di ordine religioso. Con l'eliminazione di Bulla, iniziò il martirio dei cristiani nel capoluogo bruzio, che vide numerosi suoi figli martiri tra cui San Dionigi e San Callisto. Nel 313 con l'editto di Milano il cristianesimo esce dalla clandestinità. Per un secolo Consentia vive nel benessere, nella pace e nello splendore, finche' Alarico re dei Visigoti non la invade subito dopo aver perpetrato il Sacco di Roma del 24 agosto 410. Durante l'invasione, nei pressi della città nel 410, Alarico muore di malaria e, secondo la leggenda, fu seppellito in armatura dal suo esercito, con una parte del bottino di Roma ed il suo cavallo nel letto del fiume Busento, il quale venne momentaneamente deviato per poi essere reindirizzato nel letto naturale facendo perdere per sempre il punto preciso della sepoltura.

Medioevo

Dai Bizantini ai Longobardi

Nel 554 l'esercito di Giustiniano sconfisse gli Ostrogoti; Narsete entrò a Consentia e con l'era bizantina la città riacquistò nuovamente il titolo capitale delle terre meridionali liberate dai bizantini. Nell'anno 568, Giustino il Giovane, nipote di Giustiniano, divenne Imperatore e Consentia venne trasformata in ducato. In questo periodo il capoluogo bruzio divenne culla di letterati, si formarono le nuove classi dirigenti e vi nacque la prima scuola musicale. Nei secoli VIII e IX fu dominio prima longobardo, durante il quale divenne sede di Gastaldato del Principato di Salerno, e poi bizantino, conosciuta col nome di Constantia. Violentemente contesa da saraceni e longobardi, la città fu quasi distrutta e riedificata nel 988.

Periodo Normanno Svevo

 
Castello Svevo

Nel 1057 Roberto il Guiscardo diede inizio all’occupazione normanna della Calabria. Constantia fu ostile a questa nuova dominazione, tanto che in città si scatenò una ribellione che però fu presto sedata. In questo periodo divenne capitale e sede del giustizierato Val di Crati e residenza di Ruggero II, Duca di Calabria. Alla conquista normanna segui quella Sveva. Sotto Federico II di Svevia che considerava Cosenza la sua sede preferita dopo Palermo e Napoli tanto da regalare alla città un periodo prosperoso culturalmente ed economicamente grazie anche all’istituzione di un’importante fiera annuale: (La fiera della Maddalena), venne completato e consacrato il Duomo, nel quale fu fatto seppellire il figlio primogenito Enrico VII, nato dal matrimonio con Costanza d'Aragona, morto suicida e in contrasto con il padre, che lo aveva condannato prima a morte, poi al carcere a vita.

Periodo Angioino

Dopo la morte di Federico II il passaggio dall’età Normanno - Sveva al periodo angioini non fu facile. La città, attanagliata dal brigantaggio e dalla miseria, attese un secolo prima di ritrovare la tranquillità, quando, accolse Luigi III d'Angiò che, dal 1432 insieme alla moglie, Margherita di Savoia, risedette nel castello dando il titolo alla città di centro del ducato di Calabria. Luigi III d'Angiò venne colpito dalla malaria, morì il 12 novembre 1434 e fu seppellito nel Duomo.

Dalla fine del medioevo al XIX secolo

 
Esecuzione dei fratelli Bandiera

In seguito a lunghe e cruente guerre di successione gli Angioini furono sostituiti dagli Aragonesi. Il periodo aragonese consacrò Cosenza la più importante città del reame nel campo del diritto(1494-1557). Dopo Napoli diventa la seconda citta' ad avere una cartografia e nel 1511 nasce l'Accademia Cosentina. In seguito viene conquistata dagli Spagnoli e diviene uno dei centri più vivi della cultura meridionale. Il XVI secolo vide un impressionante fioritura umanistica e segnò per Cosenza una rinascita intellettuale, tanto che venne definita l’Atene della Calabria. Dopo duecento anni di dominio spagnolo seguì nel 1707 quello degli Austriaci ed in seguito quello Francese. Durante l'occupazione napoleonica la città fu posta sotto assedio, la famiglia Zupi si schierò dalla parte dell'imperatore tradendo i Borboni regnanti. Seguì uno scontro di un anno nel quale il generale dell'esercito francese Daniele Zupi Marino si nascose nelle cantine della sua villa per non essere trovato. Celebre fu il massacro dei Brazzalotto perpetrato dai francesi verso l'omonima famiglia accusata di tradimento essendo rimasti fedeli ai Borbone . Nel 1815, con il ritorno dei Borboni, Daniele Zupi Marino fu infine scovato e messo al rogo. Nel 1844, presso il Vallone di Rovito, furono fucilati insieme ad altri 9 ufficiali, i Fratelli Bandiera.

Periodo fascista e dopoguerra

Il propagandismo fascista a Cosenza si intensificò solo sul finire degli anni '30, fino ad allora il capoluogo bruzio si era mostrato ad esso ostile. Essenzialmente i fascisti fecero si che i più giovani fossero educati alla cultura del regime e allontanati dalla Chiesa oppositrice. Tutto ciò portò ad una nuova mentalità cittadina che la vide appoggiare il Duce nella sua idea di partecipare alla seconda Guerra mondiale, lasciatisi abbagliare dalle mire del colonialismo fascista. Mussolini arrivò in città nel 1939. La visita venne pubblicizzata e presentata in pompa magna, attirando migliaia di persone dalla provincia e dalla Calabria intera, ma che non lasciò nulla di concreto per Cosenza che non ne trasse alcun vantaggio. La visata in effetti fu, per certi versi, controproducente. Infatti nell'immediato allargò la popolarità degli oppositori che si fecero sentire su argomenti quali l'alleanza con la Germania o l'entrata in guerra dell'Italia al loro fianco. Durante la guerra Cosenza fu bombardata massicciamente solo nel 1943 dagli anglo-americano. Quell'anno Cosenza subì nuove incursioni che causarono 136 vittime, mentre la situazione socio-economica portò la città verso una catastrofica paralisi. La fine della guera lasciò la città priva di un ordine amministrativo e politico che colmarono gli inglesi designando Prefetto Pietro Mancini, il quale diede la carica di Primo Cittadino al compagno di partito Francesco Vaccaro. Come per il resto della nazione, nelle elezioni del 1946, la città elesse a sindaco il democristiano Maurizio Quintieri. La città, però, continuava a vivere una situazione economica disastrata, tanto che nel 1950 le famiglie senza tetto erano 1307 e 436 quelle che vivevano in baracche.

Dal dopo guerra al XX secolo

Cosenza durante il boom economico italiano

Dal 1951 al 1961, grazie al boom economico che investì l'intera penisola, Cosenza iniziò una veloce risalita economico-finanziaria. Non solo, furono anche anni di espansione edilizia, purtroppo senza però che fosse seguito un piano regolatore sufficentemente funzionale. In questo clima la speculazione edilizia richiamò in città grossi e piccoli proprietari terrieri che, intuendo il grosso guadagno, utilizzarono i propri terreni per la costruzione della città nuova, facendo così quasi scomparire l'attività agricola cittadina. Politicamente la città era governata, quasi senza una opposizione dalla Dc. l'opposizione, di sinistra, era guidata da Giacomo Mancini, figlio di Pietro, Prefetto designato nell'immediato dopo guerra dagli inglesi. Giacomo Mancini, sotto lo pseudonimo di Gino Verità iniziò a scrivere una serie di articoli contro l'allora attuale potere politico di palazzo dei Bruzi, suscitarono velenose polemiche nella Dc cosentina. Nel 1958 le elezioni politiche videro vincitore , Riccardo Misasi, forte anche dell'appoggio clericale cittadino.

Urbanizzazione, Grandi infrastrutture viarie, e università della Calabria

 
Sede RAI regionale

Nel 1971 la popolazione superò i 100.000 abitanti, moltissimi se si pensa che la città verso nord non era ancora stata sviluppata del tutto. Come per il resto d'Italia, nacque una giunta comunale Dc-Psi. Cosenza, che già aveva subito una cementificazione selvaggia, quasi del tutto non regolata, vide crescere enormi quartieri staccati dal centro urbano, quasi tutti di carattere popolare e senza preoccuparsi troppo di integrarli con strade e infrastrutture. La nuova urbanizzazione cosentina portò ad una divisione classista, la quale si avverte anche nella città vecchia, in cui la storica cittadinanza si riversò nella città nuova, vendendo o affittando le veccie dimore alle famiglie di immigrati. Si può affermare che, pur avendo risolto il problema per la quasi totalità delle famiglie senza tetto, si creo altresì, una situazione di emarginazione sociale che venne risolto, anche se non del tutto, solo 25 anni dopo, durante l'ultima amministrazione Mancini.
Come duemila anni prima, sotto i romani, Cosenza torna ad essere una importante stazione di una grande infrastruttura viaria del sud Italia: la Salerno-Reggio Calabria, fatta passare nei pressi della città grazie anche al contributo dell'allora Ministro ai Lavori Pubblici Giacomo Mancini (1964). Importante fu anche la scelta di dotare la città di importanti assi viarie, urbane ed extraurbane. Il collegamento tra lo svincolo autostradale e la superstrada Crotone-Paola; il ponte Mancini, che collegava la città nuova alla vecchia; la nuova ferrovia Cosenza-Paola e il progetto della nuova stazione ferroviaria (Vaglio lise).
Durante questo periodo di sconvolgimento urbano, nasceva l'idea di far sorgere un' università a Cosenza. L'idea era quella di impostarla sulla residenzialità di docenti e allievi e che agevolasse l'ingresso agli studenti più meritevoli ed ai meno abbienti, su una aggregazione dipartimentale della ricerca e della didattica, la prima del tipo in Italia, con corsi di laurea innovativi e legati alla realtà territoriale. Le principali idee di luogo di edificazione erano due e provenivano entrambe dallo stesso partito, quello socialista. La prima corrente era quella di Francesco Principe e dell'allora Ministro alla Pubblica Istruzione Misasi , che volevano edificarla a nord del capoluogo, indirizzando così anche lo sviluppo urbano verso la cittadina di Rende nella quale venne materialmente costruita l'Università. Rende dunque iniziò ad espandersi verso Sud, trasformando le due distinte città, in un'unica area urbana senza alcuna zona di discontinuità e che oggi sta aprendo ad una lenta ma inesorabile corsa verso il comune unico. La seconda corrente, quella di Mancini, proponeva una collocazione a sud della città nella valle del Savuto. Ciò avrebbe probabilmente consentito l'accentramento della città vecchia e la sua rinascita .

Demografia

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[9]

La città di Cosenza ha raggiunto una soglia massima di circa 107.000 abitanti nel censimento del 1981, nel corso degli ultimi due decenni ha subito il fenomeno della deurbanizzazione a vantaggio dei comuni limitrofi come Rende, Castrolibero, Mendicino, Montalto Uffugo ect, perdendo nel giro di 25 anni quasi 40.000 abitanti. Tale processo insieme allo sviluppo urbanistico dell'hinterland ha favorito la creazione di un'area urbana integrata, una forma policentrica di agglomerazione in cui sono riscontrabili elementi di continuità fisica, urbanistica, culturale e sociale.

Etnie

Alla data del 31 dicembre 2006 secondo i dati Istat nel comune di Cosenza risultano residenti 1051 cittadini stranieri, così suddivisi per nazionalità: [10]

Qualità della vita secondo le più importanti ricerche statistiche

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente) Ecosistema Bambino (Legambiente)
2003 86° posizione 73° posizione 70° posizione
2004 91° posizione (-5) 57° posizione (+16) non sufficente
2005 84° posizione (+7) 44° posizione (+13) non sufficente
2006 87° posizione (-3) 41° posizione (+3) 36° posizione
2007 90° posizione (-3) 32° posizione (+9) 60° posizione (-24)
2008 non ancora svolta 33° posizione (-1) 54° posizione (+6)


Popolazione e lingua

  Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto cosentino.

Il dialetto cosentino (u dialettu cusintinu), come per tutta la Calabria del nord (corrisponde approssimativamente alla storica divisione amministrativa "Calabria Citeriore"), è di tipo napoletano. Il "cosentino" è fortemente influenzato sia dal greco che dal latino, ma grazie anche alle tante dominazioni storiche, dallo spagnolo e dal francese. Si differenzia molto dal resto dei dialetti calabresi per sintassi, per forme verbali (non è infatti presente la forma verbale del passato remoto derivante dal perfetto latino) e per pronuncia. Il vero dialetto cosentino, ha ormai quasi completamente lasciato il posto ad una sua "italianizzazione" e viene parlato soprattutto nei quartieri storici e dalle persone più anziane e da qualche cultore del vernacolare. Il dialetto cosentino consta di una dialettica con parole spesso mozzate ed in alcuni casi appena accennate. Fortemente caratterizzato dalla pronuncia lunga e dilatata delle vocali e dalle variazioni dell'intonazione (uniche nella regione), questo dialetto si differenzia moltissimo dal resto della sua provincia; è infatti noto che già il dialetto dei paesi limitrofi alla città, pur non avendo quasi differenze nei termini, cambia moltissimo proprio nella pronuncia.

Trasporti e mobilità urbana

 
L'Autostrada A3

Arterie stradali principali

Le due Principali arterie che attraversano Cosenza sono:

Trasporto su ferro

  • Vaglio Lise, Piazza della Sila (Ferrovie dello Stato) (Ferrovie della Calabria)
  • Cosenza Centrale, Piazza Matteotti(Ferrovie della Calabria)

Trasporto aereo

Il più vicino aeroporto è quello di Lamezia Terme (Cz). Dista da Cosenza circa 71km ed è ben collegato grazie alla Autostrada A3.

Trasporti pubblici urbani

 
Il terminale dei bus nel centro di Cosenza

Il trasporto urbano cosentino si basa sulla rete Binbus, nata con la convenzione firmata da Amaco, Consorzio Autolinee, Ferrovie della Calabria, Trenitalia e Costabile Bus, e consistente in un sistema di integrazione tariffaria in funzione delle esigenze dei cittadini residenti in città ma anche dei viaggiatori che quotidianamente giungono a Cosenza dalla provincia in treno o in autobus e che poi hanno bisogno di spostarsi nell'area urbana. Sostanzialmente il Binbus permette di utilizzare un unico biglietto a tempo, che può essere usato su tutti i mezzi delle cinque aziende su citate all'interno dell'area urbana (denominata Zona Gialla) [12].

Trasporto urbano su gomme

  • La rete di trasporti pubblici nell'area urbana cosentina è gestita da
    • Amaco Spa che gestisce l'intera città di Cosenza e parte di Rende e Castrolibero; Gli autobus in servizio sono caratterizzati dal color "Rosso Londra", molti dei quali alimentati a metano
    • Consorzio Autolinee che gestisce l'intera città di Rende e parte di Cosenza e Castrolibero

Trasporto urbano su ferro

  • Le due stazioni ferroviarie cittadine sono collegare fra loro con un servizio di trenini gestito dalle Ferrovie della Calabria.
  • Attualmente è in via di progettazione la Metropolitana Leggera di superficie[13], che attraverserà la città, per poi arrivare alla cittadella universitaria, secondo il progetto dovrebbe attraversare anche i comuni di Castiglione Cosentino, Rende e Settimo di Montalto Uffugo, con una probabile linea secondaria che toccherà C.da Andreotta di Castrolibero.

Autolinee

  • Nella città è presente una importante stazione degli Autobus che viene utilizzata da quasi tutte le aziende che collegano Cosenza con la provincia e la regione, effettuando corse urbane, provinciali, regionali, nazionali, ed internazionali.

Trasporto alternativo

  • Scale Mobili. Il centro storico è dotato di una serie di scale mobili e tapis-roulant che collegano il quartiere dello Spirito Santo a piazza XV Marzo

Azienda per i trasporti nella provincia di Cosenza (ATPC)

Nel mese di agosto 2008 Ferrovie della Calabria e Amaco, l'azienda dei trasporti del Comune di Cosenza, hanno costituito una società a responsabilità limitata denominata “Azienda per i Trasporti nella Provincia di Cosenza” (ATPC). L'obbiettivo della società è il trasporto di persone o cose con qualsiasi modalità su tutto il territorio dell'Unione Europea. La gestione unitaria del servizio di trasporto pubblico locale rappresenta un operazione innovativa nel contesto regionale, che comporterà numerosi vantaggi per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti agli utenti della provincia e dell'area urbana cosentina, oltre a realizzare economie di scala in un contesto aziendale capace di affrontare le nuove sfide di mercato in maniera competitiva. La nuova società ha sede legale nel capoluogo bruzio.

Cultura

 
Liceo Classico Bernardino Telesio

Le radici di Cosenza si perdono nel lontano 600 a.C. dove i Brettii si erano insediati sul colle Pancrazio. Nota come l'Atene della Calabria, fu patria del grande umanista Aulo Giano Parrasio, iniziatore della Accademia Cosentina. Inoltre ha dato i natali nel 1508 al filosofo Bernardino Telesio, primo pensatore non-aristotelico e perciò detto "Primo degli Uomini Nuovi". Il dialetto cosentino ha la personalità per ambire a descrivere la letteratura cosiddetta alta. Tra i poeti dialettali spicca Michele De Marco, in arte Ciardullo e del figlio Ciccio De Marco. Lo spirito goliardico dei poeti in lingua è stato ripreso negli ultimi anni da alcuni siti internet cosentini.
I principali poli dell'attività teatrale cosentina sono il Teatro di tradizione A. Rendano , dedicato ad Alfonso Rendano, e il Teatro Stabile d'Innovazione della Calabria Centro Rat - Teatro dell'Acquario.
Arte e cultura sono promosse quotidianamente da numerose associazioni sparse sul territorio. A Cosenza operano inoltre gruppi attivi nel campo dell'informatica (LUG, HackLab, un'associazione di retrocomputing).
Da pochi anni è stata creata una grande struttura, denominata Città dei Ragazzi, che prevede numerose attività rivolte ai più piccoli suddivise in quattro diversi edifici, gli "scrigni" (ludoteca, laboratori, municipio, comunicazione e spettacolo, più uno Spazio Verde). Il centro, insieme alla Biblioteca dei Ragazzi e ad alcune ludoteche, è il risultato delle politiche giovanili intraprese dalle ultime amministrazioni. È inoltre in fase di realizzazione un Planetario il cui progetto è curato dall'architetto Antonio Monestiroli, preside della facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano.
A Cosenza è inoltre presente una radio libera e popolare chiamata Radio Ciroma che ormai da molti anni è un punto di ritrovo cultural-musicale per le tendenze alternative e giovanili.

Accademia Cosentina

L'Accademia Cosentina ha lo scopo di diffondere con ogni mezzo e verso ogni direzione, la cultura; valorizzare artisti e scienziati; difendere i grandi valori umani, artistici, scientifici, culturali della società nazionale; essere presente nei dibattiti culturali della città; incoraggiare i giovani sulla via dello sviluppo e della riforma culturale. L'Accademia organizza, una o due volte al mese, conferenze, dibattiti e tavole rotonde. Quest'antica accademia viene fondata a Cosenza nel 1511 da Aulo Giano Parrasio, da cui prende il primo nome: Accademia Parrasiana, e viene dedicata agli studi filosofici e letterari. Dopo la morte di Parrasio (1534), Bernardino Telesio riorganizza l'accademia che viene ribattezata Accademia Telesiana. Alcuni anni prima della morte di Telesio (che avvenne nel 1588), l'Accademia Telesiana passa sotto il controllo di Sertorio Quattromani, che le dà il nome di Accademia Cosentina. Intorno al 1593, per conseguenza della cospirazione di Tommaso Campanella, l'accademia Cosentina viene chiusa per decreto del vicario Pedro di Toledo. Nel 1608 tuttavia, la chiesa apre una nuova accademia con il nome di Accademia dei Costanti sotto il padronato di Mons. Costanzo. Questa nuova accademia è, in effetti, un ripristino dell'Accademia Cosentina e continua a esercitare sotto la guida di Mons. Costanzo fino alla sua morte nel 1617. Nel 1649 L'accademia passa nelle mani dell'arcivescovo Giuseppe Sanfelice, che cambia nuovamente il nome dell'accademia in Accademia dei Negligenti, e resterà tale fino alla sua morte nel 1660. Dal 1668 al 1678, sotto la guida del poeta Pirro Schettini, l'accademia torna a chiamarsi dei Costanti. Nel 1756, Gaetano Greco fa rivivere la vecchia accademia dandole il nome di Accademia dei Pescatori Cratilidi, ma questo tentativo di rinascita dura solo fino al 1794. Nel 1811, l'accademia viene ridata alla vita grazie al lavoro di Matteo Galdi che le dà il nome di Istituto Cosentino. Verso la fine del 1817 è il re in persona che darà l'approvazione affinché l'accademia torni a chiamarsi Accademia Cosentina. L' 11 giugno 1871, l'Accademia Cosentina istituisce la Biblioteca Civica di Cosenza, che rimane inattiva fino al 4 marzo 1898, data in cui viene definitivamente inaugurata. Il Presidente dell'accademia, ancora oggi, ricopre anche il ruolo di Presidente del Consiglio di amministrazione della biblioteca.

Teatro di tradizione Alfonso Rendano

Template:Teatri Il teatro comunale di Cosenza è dedicato al pianista Alfonso Rendano.

Costruito dal Comune, su progetto dell'architetto Zumpano, nel 1887, fu completato nel 1909 ed inaugurato il 20 novembre dello stesso anno con la rappresentazione dell'Aida di Giuseppe Verdi. Di stile neoclassico ottocentesco, con tre ordini di palchi, spiccavano belle decorazioni pittoriche e in stucco, in particolare sul soffitto, realizzato dal pittore cosentino Enrico Salfi. Nel 1943, una bomba destinata al vicino castello svevo, colpì in pieno il teatro distruggendone il soffitto e danneggiando gravemente tutte le suppellettili.

 
Interno del teatro

I lavori di ricostruzione iniziarono nel 1953 e nel 1966 venne nuovamente inaugurato con una rappresentazione dell'Aida, come per la prima inaugurazione. Nel 1976 venne riconosciuto Teatro di Tradizione per l'intensa attività sostenuta dal teatro. Tra le parti originali ricordiamo Il sipario storico, dipinto dal napoletano Paolo Vetri nel 1901, e che si conserva ancora oggi, che illustra l'arrivo a Cosenza, nel 1433, del duca di Calabria Luigi III d'Angiò e di sua moglie Margherita di Savoia. Nel 2002-2003 venne nuovamente restaurato e oggi può vantare un'eccezionale varietà artistica.

La Città dei Ragazzi

 
Uno scorcio della Città dei ragazzi

La Città dei Ragazzi viene innaugurata il 24 novembre 2003. Si sviluppa per 33000 metri quadrati nel territorio a nord del comune bruzio. Una città nella città dedicato ai bambini e ai ragazzi dai 4 ai 17 anni. La struttura è stata ralizzata grazie ai finanziamenti del Progetto Urban per il piano di investimenti della comunità europea.
La struttura, è divisa in spazzi all'aperto e spazzi chiusi a forma di cubi di diversi colori:

  • Cubo bianco area sociale che ospita anche il municipio della Citta dei Ragazzi
  • Cubo rosso struttura adibita per i momenti ricreativi e ludici
  • Cubo giallo spazio riservato alla comunicazione ed allo spettacolo
  • Cubo azzurro zona dedicata ai laboratori

Le attività della struttura, sostenute dalla Legge N. 285/97 (Disposizioni per la promozione dei diritti e opportunità per l’infanzia e adolescenza), sono tutte dedicate ai giovanissimi. Per questo motivo, la città dei ragazzi svolge un imprortante funzione all'interno del tessuto cittadino, e nelle politiche sociali per la città di cosenza

Residenze universitarie nel centro storico

 
Il fiume Crati e sullo sfondo il centro storico della città

È stato raggiunto nel mese di giugno 2008 un importante accordo tra il comune di Cosenza, l'Aterp e l'Unical per le residenze universitarie nel centro storico della città dei Bruzi a partire dall'anno accademico 2008/2009 [14]. I primi alloggi disponibili saranno quelli di palazzo Bombini su Lungo Crati, già restaurato dall’Aterp mentre gli altri edicifici storici in via di ristrutturazione con lo scopo di essere adibiti a residenze universitarie sono i palazzi Bombini alla Giostra vecchia, Catizone, De Luca, Stancati-Palma, Francini, Leonetti, Piccolo, Cosentini, tutti di proprietà dell’Aterp. Il comune attraverso l'Amaco fornirà un efficente e continuo servizio navetta verso l'Università in collaborazione con gli imprenditori privati che svolgeranno altre importanti funzioni di supporto. L’accordo siglato tra le tre istituzioni pone solidi basi affinché il centro storico di Cosenza, uno dei più apprezzati del mezzogiorno d'Italia, torni ad essere un punto di riferimento importante dell'area urbana tornando agli antichi splendori di qualche anno fa quando rappresentava il cuore pulsante della movida cosentina, attraverso la presenza continua e non sporadica di giovani e studenti universitari in grado di creare nuove forme di aggregazione giovanile e culturale . La città di Cosenza inoltre mira attraverso un rapporto di collaborazione tra le forze pubbliche e private presenti sul territorio a connotarsi sempre di più come città universitaria, contribuendo a migliorare la qualità dei servizi dell'ateneo di Arcavacata di Rende che si conferma nei primissimi posti in Italia (classificazione Censis - La Repubblica) e contribuendo in maniera decisiva al processo d'integrazione tra la zona a nord (in cui sorge l'Università) e quella a sud (il centro storico di Cosenza) dell'area urbana, una città ancora divisa solo dal punto di vista amministrativo ma ormai unica nella vita quotidiana dei cittadini.

Musei e gallerie

  • Museo Civico Archeologico
  • Museo delle Rimembranze
  • Museo all'aperto (Map)
  Lo stesso argomento in dettaglio: Museo all'aperto.
Il corso principale della città, Corso Mazzini, è diventato da poco isola pedonale ed ospita adesso una galleria d'arte "en plein air", il Museo all'aperto (abbreviato in Map o a volte, Mab, dove l'ultima lettera ricorda il nome del suo ideatore). Si tratta di una serie di sculture di artisti di calibro internazionale donate alla città da un facoltoso collezionista (Carlo Bilotti, morto a New York nel dicembre del 2006 ). Il percorso, che ingloba anche alcune sculture già presenti e quindi estranee alla donazione, inizia in Piazza dei Bruzi e termina in Piazza Bilotti (già Piazza Fera) ed al momento è possibile ammirarvi, tra gli altri, i Bronzi di Sacha Sosno, la Grande Bagnante di Emilio Greco, San Giorgio e il Drago di Salvador Dalì, Ettore e Andromaca di Giorgio De Chirico, Il Cardinale di Giacomo Manzù, quattro Paracarri e la Bifrontale di Pietro Consagra, nonché, da poco, anche il Lupo della Sila di Mimmo Rotella.

È stata altresì annunciata la collocazione di altre opere di Sosno nel tratto sud dell'area pedonale.[15].

Il palazzo, iniziato a costruire agli inizi del XVI secolo da Bartolo Arnone, fu venduto allo stato prima del suo completamento. Fu prima sede del Tribunale e della Regia Udienza, e col tempo assunse la funzione di carcere. Dopo il trasferimento del carcere, ed un periodo di abbandono, iniziarono i lavori per l'adattamento della struttura a sede museale. Vi trova collocazione permanente una pinacoteca, con opere di Pietro Negroni, Mattia Preti, Luca Giordano e altri, ed è sede di varie mostre temporanee di alto profilo.

Mostre

Biblioteche

 
Piazza XV Marzo: in primo piano la statua raffigurante Bernardino Telesio, sullo sfondo la Biblioteca Civica di Cosenza

Elenco delle principali biblioteche cosentine

La Biblioteca Nazionale di Cosenza inizialmente nasce come sezione distaccata della Biblioteca Nazionale di Napoli per D.M. del 3 novembre 1978. La sua attività ha inizio nel 1985 con l'acquisto dell'ex edificio Seminario Vescovile di Cosenza. Nel 1991, grazie al decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Biblioteca Nazionale di Cosenza assume piena autonomia.

La Biblioteca Civica di Cosenza, ha sede nel centro storico della città bruzia, nella splendida piazza XV Marzo, ed è strettamente legata alla storica Accademia Cosentina che la istituì nel 1871.

  • Biblioteca dei Ragazzi
  • Biblioteca dell'Archivio di stato di Cosenza
  • Biblioteca ecclesiastica SS. Crocifisso
  • Biblioteca provinciale di Cosenza
  • Biblioteca arcivescovile del Seminario cosentino
  • Biblioteca del Conservatorio di musica Stanislao Giacomantonio - Convento di Santa Maria delle Grazie
  • Biblioteca del Centro jazz Calabria - Archivio discografico Centro di documentazione sonora
  • Biblioteca della Fondazione Antonio Guarasci
  • Biblioteca della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico - PSAE - Palazzo Arnone
  • Biblioteca del Liceo classico Telesio

Monumenti

 
Duomo di Cosenza

Il centro storico di Cosenza è degno d'essere visitato. Dalla fontana dei 13 canali si può assaggiare l'acqua proveniente dall'acquedotto dello Zumpo in Sila, leggera e dissetante; lungo il corso Telesio si trovano la Casa delle Culture e il Duomo del 1100, mentre su uno dei sette colli (il Pancrazio) si staglia la figura del Castello Svevo, imponente fortezza anch'essa millenaria che fu roccaforte di Federico II di Svevia, lo "Stupor Mundi", imperatore-magnate profondamente innamorato della città.

 
Madonna del pilerio

Da visitare: la biblioteca nazionale e i conventi di San Gaetano e San Domenico con le relative chiese. Interessante è anche Palazzo Arnone sul colle Triglio, ex sede del Tribunale, e del carcere, ora restituito all'antico splendore e trasformato in sede della Galleria Nazionale, presso la quale è possibile ammirare l'originale icona della Madonna del Pilerio protettrice di Cosenza e la Stauroteca, preziosissima croce-reliquiario donata da Federico II alla città in occasione della riconsacrazione della Cattedrale (1222), oltre che opere di vari pittori meridionali tra cui Pietro Negroni, Mattia Preti e Luca Giordano. Ancora in corso i lavori al Complesso Monumentale di Sant'Agostino, che ha già ospitato la mostra Opere della Collezione Bilotti - da Picasso a Warhol e che sarà la sede del costruendo Museo dei Bruzi.




 
Fontana "13 Canali"


Altri monumenti

 
Teatro Rendano, Statua di Bernardino Telesio

Altri luoghi da visitare del Centro Storico e dei suoi immediati dintorni:

Folklore e tradizioni

Cucina

Specialità gastronomica tipica cosentina sono i cuddrurieddri (ciambelle salate preparate per la ricorrenza dell'Immacolata e successivamente in tutto il periodo natalizio), turdiddri e scaliddre (dolci natalizi, il primo solitamente ricoperto di miele di fichi locale, i secondi di glassa di zucchero), fusilli (pasta fresca), pasta e patate ara tijeddra, patate e pipareddre (peperoni) fritte, broccoli di rapa e salsiccia, lagane e ciciari (pasta e ceci). Dolce tipico del 19 marzo (San Giuseppe) sono le Zeppole.

Eventi e manifestazioni

  • Capodanno Cosentino Da diversi anni il Capodanno cosentino è uno dei più apprezzati e affollati d'Italia poiché ha richiamato artisti di levatura internazionale tra i quali Franco Battiato, Lucio Dalla, Jovanotti, Khaled, Noa e Blues Brothers, Goran Bregović, Gianna Nannini,Patty Smith, Irene Grandi, Renzo Arbore, Gigi D'Alessio: il tema dei concerti e delle iniziative collaterali è la pace.
  • Fiera di San Giuseppe A marzo, per una decina di giorni, alcune strade della città vicino al centro storico e i lungofiumi accolgono la grande Fiera di San Giuseppe, sempre attesa e amata dai cosentini; questa si sviluppa partendo dalle strade ai piedi del centro storico fino ad arrivare al Viale Parco di recente costruzione (ora viale Giacomo Mancini). Nel 2006 si è avuto un record del numero di espositori con la presenza di circa 750 bancarelle.
    • San Giuseppe Rock In occasione della Fiera di San Giuseppe, inoltre, si tiene un festival musicale chiamato San Giuseppe Rock.
    • Fiera Inmensa La Fiera Inmensa o "festa dell'accoglienza", è dedicata ai migranti ed extracomunitari) che nei giorni della Fiera di San Giuseppe giungono numerosi in città per vendere la loro mercanzia.
  • Cupole Geodetiche Cosenza è inoltre dotata di un "quartiere fieristico", le cosiddette Cupole Geodetiche, che ospitano durante l'anno diverse fiere e mostre-mercato importanti per il territorio; l'appuntamento più consolidato è quello con la Fiera Campionaria Nazionale che si tiene nella settimana del 1° maggio.
  • Festa delle Invasioni Si svolge nel mese di luglio nel centro storico.
  • Fiera del Cioccolato Nel mese di ottobre, l'isola pedonale di Corso Mazzini si riempie di stand che espongono cioccolato artigianale, sia locale che nazionale.
  • Sagra del Vino D.O.C Ogni anno si svolge nella frazione di Donnici una sagra del vino D.O.C., animata da bands emergenti,giocolieri di prestigio e vari stands gastronomici.
  • Calabria film festival Si svolge ad ottobre nel capoluogo bruzio.

Religione

Santa Patrona

 
Madonna del Pilerio

La Madonna del Pilerio è la Patrona protettrice della città di Cosenza, deve il suo nome alla parola greca "puleros" che vuol dire guardiano. La Madonna del Pilerio è raffigurata in una icona risalente al XII secolo che si trova dal 1607 nella cappella appositamente costruita all'interno del duomo di Cosenza, voluta da Mons. Giovan Battista Costanzo (1591-1617), per favorire l'afflusso dei pellegrini. Il 10 maggio 1981 il duomo di Cosenza venne elevato a santuario della Madonna del Pilerio dall'arcivescovo mons. Dino Trabalzini. Il titolo di Madonna del Pilerio risale al sec. XII dal quadro omonimo, di cui venne riconosciuta l'autenticità tra il 1971 ed il 1979, grazie alla volontà di mons. Enea Selis, che delegò alcuni esperti per un restauro e che ne riconobbero l'autenticità e lo datarono, appunto, al sec. XII. Da questa scoperta si capì che il nome doveva provenire dalla parola greca "puleros" che vuol dire guardiano.

 
Processione della Madonna del Pilerio

Il culto alla Madonna del Pilerio risale all'anno 1576, quando una devastante epidemia di peste si accanì sulla città di Cosenza facendo numerose vittime. La popolazione ormai allo stremo, visti gli infruttuosi tentativi umani di arginare l'epidemia, si rivolse al Divino. Si narra che un devoto che pregava dinanzi all'antica icona della vergine Maria, posta all'interno del Duomo cittadino, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. Allertato il Vicario generale dell'epoca, si sparse immediatamente la notizia ed una grande folla si recò ad ammirare con i proprio occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia, per liberare la popolazione. La regressione della peste nella città, che avvenne nei mesi successivi, venne interpretata dalla città come vero e proprio miracolo, e la Madonna venne eletta a Patrona Protettrice di Cosenza. La festa patronale di Cosenza non viene celebrata l' 8 settembre, data alla quale viene riconosciuta la Natività della Madonna, ma il 12 febbraio, per ricordare il rovinoso terremoto che colpì la Calabria proprio in quella data nel 1854.

Il culto

 
Processione della Madonna del Pilerio

Il culto alla Madonna del Pilerio risale all'anno 1576, quando una devastante epidemia di peste si accanì sulla città di Cosenza facendo numerose vittime. La popolazione ormai allo stremo, visti gli infruttuosi tentativi umani di arginare l'epidemia, si rivolse al Divino. Si narra che un devoto che pregava dinanzi all'antica icona della vergine Maria, posta all'interno del Duomo cittadino, si accorse che sul viso della Madonna si era formato un bubbone di peste. Allertato il Vicario generale dell'epoca, si sparse immediatamente la notizia ed una grande folla si recò ad ammirare con i proprio occhi lo strano evento che venne interpretato come volontà della Vergine di accollarsi la malattia, per liberare la popolazione. La regressione della peste nella città, che avvenne nei mesi successivi, venne interpretata dalla città come vero e proprio miracolo, e la Madonna venne eletta a Patrona Protettrice di Cosenza.


Chiese

 
Chiesa di Santa Teresa

Principali luoghi di culto cittadini

Media e telecomunicazioni nell' area urbana cosentina

Quotidiani Regionali e Provinciali Quotidiani e periodici locali TV area urbana Radio area urbana

(Edizioni di Cosenza e provincia):

Enti e istituzioni

Ospedali e cliniche

  • Ospedale Civile dell'Annunziata
  • Ospedale Civile Mariano Santo
  • I.N.R.C.A. Istituto di Ricovero e cura a carattere scientifico IRCCS
  • Casa di Cura "La Madonnina"
  • Policlinico "Sacro Cuore"
  • Casa di Cura "M.Misasi"
  • Casa di Cura "Santoro"
  • Casa di Cura "Scarnati"
  • Casa di Cura "Villa del Sole"
  • Casa di Cura "Villa Ortensia"
  • Casa di Cura "Villa Verde"
  • Casa di Cura "S.Lucia"

Riferimenti cinematografici

Cosenza viene citata nel cinema nei film "Il mio miglior nemico" con Carlo Verdone e Silvio Muccino; "Il 7 e l'8" con Ficarra e Picone; e "Il commissario Lo Gatto" con Lino Banfi e Maurizio Micheli. È citata anche nella musica nella canzone "La Paranza" di Daniele Silvestri. E nell'ultima canzone di Edoardo Bennato.

Sport

Principali impianti sportivi

  • Stadio San Vito (calcio)
  • Impianto sportivo Real Cosenza, c/oTorricelli
    • Campo di calcio/rugby in erba
    • Campo di calcio in terra battuta
    • Campo di calcio ad 8 in erba sintetica 3^generazione
    • 2 campi di calcetto in erba sintetica 3^generazione
    • 2 campi coperti polivalenti in gomma dura (tennis, calcetto. pallavolo)
    • Campo centrale polivalente in sintetico 3^ generazione (attività federali amatoriali di calcio a 5 e tennis)
  • Impianto sportivo atletica leggera
    • Pista di atletica a sei corsie
    • campo interno alla pista adibito a sport di atletica leggera
    • Percorso campestre in terra battuta
    • 2 campi da tennis
    • Pattinodromo
  • Impianto sportivo natatorio
    • Tipologia impianti al coperto:
      • Vasca 25.00x16.80x2.00
      • Vasca bambini
      • Vasca tuffi 12.50x10.00x4.50
    • Tipologia impianti scoperti:
      • Vasca olimpionica
      • Piattaforme tuffi H. 1.00-3.00-5.00-7.50-10.00
  • Pala "Ferraro" sito in via Popilia (pallavolo, pallacanestro)
  • Palazzetto dello sport di via Casali (calcetto, pallamano,pallavolo, tamburello)
  • Palazzetto dello sport di Donnici (calcetto,pallamano, pallavolo)
  • Miniautodromo
  • Bocciodromo
  • Pattinodromo
  • Impianto sportivo per la scherma

Principali società sportive

Calcio:

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cosenza Calcio 1914.
File:Cosenza1914.png
Logo Cosenza Calcio 1914

La principale squadra di calcio è il Cosenza Calcio 1914. Ha vinto il Girone I della Serie D 2007-08 e si appresta ad affrontare il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2008-09 (la vecchie serie C2).

Basket: La squadra di Basket (MC Basket Cosenza) milita nel campionato di Serie C1

Fortitudo Basket Cosenza Fortitudo Cosenza vincitrice del campionato di promozione maschile anno sportivo 2007

Pallavolo: L' Associazione Sportiva Cosenza Pallavolo, milita nel campionato di Serie C

Pallamano: La squadra di pallamano ("Pallamano Cosenza") milita nel campionato di Serie A2

  • A Cosenza e in Calabria la pallamano ha fatto la sua apparizione negli anni 1976/1977 grazie al contributo degli allenatori Federico Aretano (allora delegato provinciale della FIGH presso il CONI di Cosenza), Enzo Grano e della Polisportiva Panathlon di Spezzano della Sila.

Pallanuoto: La squadra di pallanuoto ("A.S. Cosenza Nuoto") milita nel campionato di Serie C

Rugby: La squadra di rugby "Università Rugby Cosenza" milita nel campionato di Serie C.

Scherma: La squadra di scherma "Club Scherma Cosenza" milita nel campionato di Serie B1

Boxe: La società che rappresenta la città in questa disciplina è l'AS Boxe Popolare, che svolge la propria attività a contrada Caricchio presso l'ex villaggio del Fanciullo.

Enduro & Motocross: Il Motoclub Calabria Enduro nasce a Cosenza come associazione sportiva nel 2002, dal desiderio di un gruppo di amici di catalizzare l’interesse di tutti coloro che amano il mondo del “tassello” e dalla voglia di avvicinarsi ad attività agonistiche e non solo “fuoristradistiche”. Negli anni il numero degli affiliati è cresciuto dando ragione ai fondatori: creare una struttura organizzata è la giusta idea per fare avvicinare quante più persone all’agonismo.Attualmente il Motoclub organizza gare di Enduro,Supermotard,Cross-Country e può vantare diversi piloti che militano con ottimi risultati nei campionati regionali e nazionali.

Eventi sportivi

CILCLISMO
Le tappe del Giro d'Italia a Cosenza

OLIMPIADI
Il 29 dicembre 2005 Cosenza è stata tappa del viaggio della Fiaccola olimpica per le olimpiadi invernali di Torino 2006.

BEACH VOLLEY
Dal 13 giugno al 15 giugno 2008 si è tenuta, in piazza Bilotti, la prima manifestazione sportiva "Beach Volley in Città".

Lavori in corso e opere da realizzare

Parco Acquatico del Fiume Crati

Sono attualmente in corso, iniziati nel mese di aprile del 2008 i lavori per la realizzazione del Parco Acquatico del Fiume Crati che rappresenta un primo stralcio del più ampio programma di Riqualificazione ambientale dei fiumi Crati e Busento, intrapresa dal Comune di Cosenza attraverso l'utilizzo dei finanziamenti ricevuti dalle risorse assegnate alla Regione Calabria dalla delibera Cipe n. 20 del 20 settembre 2004 .Il Progetto si sviluppa su una superficie complessiva di circa 15.000 metri quadrati con un perimetro di circa 600 m. Il progetto consiste nella realizzazione di un Parco Acquatico nell'area dell'esistente Parco Fluviale, alla confluenza tra il Fiume Crati e il Torrente Cardone, al confine Sud del Comune di Cosenza e prevede principalmente le seguenti opere: la realizzazione di un fabbricato con una piscina semiolimpionica coperta, destinata ad attività d'addestramento e riabilitazione; la realizzazione di un locale tecnologico; la sistemazione di tutta l'area esterna del Parco Acquatico con l'inserimento di aree verdi e di parcheggi e il restauro dell'esistente passerella di legno lamellare che collegherà il Parco Acquatico con le strutture sportive esistenti sulla riva opposta del Crati. Nel secondo stralcio verranno realizzate invece due vasche scoperte a completamento di un progetto molto importante nella riqualificazione del centro storico con ricadute importanti sull'aspetto sociale e culturale. [16].

Piste Ciclabili

È stato aperto ad aprile del 2008 anche il cantiere per la realizzazione delle piste ciclabili lungo la riva del Crati. Entro un anno dall'inizio dei lavori i cosentini dovrebbero avere la possibilità di usufruire dell'opera, con la prospettiva per gli amanti dell'attività sportiva, di fare belle passeggiate in bici lungo piste che si espanderanno dall’estremo lato sud del Parco fluviale fino al ponte della Massa (Spirito Santo) e dal ponte Europa fino alle immediate vicinanze del territorio di Rende. Il progetto dell’itinerario naturalistico che si snoda lungo il fiume Crati, precisamente dal torrente Campagnano al fiume Cardone, rientra nei fondi presenti nel Por Calabria e comporterà una spesa di circa 655 mila euro. Nel progetto sono previste anche operazioni di bonifica degli alvei, la realizzazione di sentieri a contatto con la natura, accessi pedonali attraverso rampe in legno o gradinate, molto verde attrezzato con annessi arredi urbani, impianti di irrigazione e naturalmente strutture che possano garantire la sicurezza dei cittadini. [17].

Viale Parco, Ponte di Calatrava e Planetario

 
Un tratto della corsia nord di Viale Giacomo Mancini

Nel mese di giugno 2008 sono stati consegnati i lavori per il completamento dell'ultimo km (830 metri per la precisione) di Viale Parco intitolato al compianto Giacomo Mancini nel tratto cosentino che va dalla casa circondariale di Via Popilia al parco Nicholas Green che dovrebbe essere consegnato entro un anno dall'apertura dei cantieri alla cittadinanza. L'ultimo lotto si aprirà e chiuderà con una rotatoria che eviterà la realizzazione di altri semafori:la prima sarà realizzata all'altezza del carcere e disciplinerà il traffico proveniente dallo stesso viale attualmente aperto al traffico e da via Popilia, la seconda che sarà arredata con con fontane e verde attrezzato, all'altezza invece del torrente Campagnano che rappresenta il confine naturali di Cosenza e Rende. Il tracciato sarà realizzato attenendosi all'impianto strutturale del viale già fruibile, due carreggiate per i due sensi di marcia, separata al centro da una fascia di verde attrezzato con pista ciclabile, arredi urbani vari, panchine, aiuole e naturalmente l'impianto di illuminazione. Ad ovest sarà realizzato un controviale con spazi sosta riservati a margine [18]. Questo nuovo tratto si unirà al viale parco in fase di realizzazione nel comune di Rende attraverso la costruzione di un nuovo ponte di raccordo sul torrente Campagnano che verrà realizzato in sinergia dai comuni di Cosenza e di Rende, collegando il centro storico della città dei Bruzi con l'Unical e Settimo di Montalto Uffugo e quindi creando un 'altra infrastruttura fondamentale in chiave area urbana e città unica. Si attende con attesa spasmodica in città anche l'apertura dei cantieri dell'imponente ponte progettato dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava e altri progetti importanti come il planetario il cui progetto è curato dall'architetto Antonio Monestiroli, preside della facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano.

Metropolitana leggera

Per quanto riguarda il settore della mobilità urbana, particolare importanza riveste la realizzazione della metropolitana leggera di superficie che avrà il compito di collegare in maniera veloce ed efficente l'area Cosenza-Rende all'università e più in generale la zona a sud di cosenza con la vasta area a nord [19], opera simbolo dell'area urbana che inizia a diventare realtà. Secondo il tracciato già approvato dai Consigli di Cosenza e Rende, la metro in direzione nord correrà lungo il viale parco Giacomo Mancini che ne costituirà l'arteria preferenziale.

Svincolo Cosenza Sud e tangenziale est

Programmata la realizzazione dello svincolo autostradale (Autostrada A3 ("SalernoReggio Calabria") ) a sud di Cosenza [20], fondamentale per la realizzazione del nuovo ospedale [21], per liberare la città da gran parte del traffico automobilistico, e bilanciare lo sviluppo del territorio orientato da diversi anni verso nord, quindi indirizzandolo verso sud con lo scopo di valorizzare il centro storico. In questo contesto si inquadra anche la realizzazione della tangenziale est sulla destra del Crati che rappresenterà per l'area urbana cosentina un' altra importante arteria di accesso ed uscita fondamentale per decongestionare il centro urbano e attraversare la città e l'area urbana in tempi ridotti. [22].

Quartiere fieristico

È in dirittura d'arrivo anche il progetto esecutivo per la realizzazione del quartiere fieristico [23] una struttura moderna, polifunzionale, tecnologicamente avanzata, in grado di garantire all'area urbana cosentina e all'intera regione non solo eccellenze nel campo delle attività produttive, ma anche numerosi servizi di primissimo livello nell’ambito di un sistema fieristico e congressuale . La nuova struttura comprenderà un padiglione espositivo su due livelli con facciata continua in vetro più un interrato, con una superficie coperta di 2.472 metri quadri; ma anche un centro congressi su due livelli interamente inglobati in un giardino pensile con sentieri piantumati, per una superficie coperta di 2.940 metri quadri. Gli spazi espositivi si svilupperanno per 5.100 metri quadri e comprenderanno 5 multisale a piano terra, da 100 a 140 posti, altre 3 multisale al primo piano per un totale di 1.524 posti e, in più, ristorante, bar, laboratori artigianali, depositi ed uffici direzionali.

Amministrazione comunale

 
Consiglio comunale di Cosenza
 
Il Comune: Palazzo dei bruzi
  Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Cosenza.

Template:ComuniAmministrazione

  • Assessori:
    • Giancarlo Morrone - Vice Sindaco
    • Anna Maria Nucci, Francesco Ambrogio, Mario Veltri, Roberto D'Alessandro, Alessandra La Valle, Agostino Conforti, Enrico Carnevale, De Rose Giovanni, Maria Vuono, Matilde Ferraro, Amedeo Pingitore

Circoscrizioni, frazioni e quartieri

  Lo stesso argomento in dettaglio: Borgo Partenope, Donnici e Sant'Ippolito (CS).

Le circoscrizioni di Cosenza sono 7.

Le frazioni di Cosenza sono 3: Borgo Partenope, Donnici e Sant'Ippolito. La storia di questi tre centri è molto simile. Tutti e tre nascono intorno al X secolo, quando Cosenza venne invasa varie volte dai saraceni ed i suoi abitanti lasciarono la città per trovare rifugio sulle colline circostanti dando così vita ai famosi Casali cosentini.

I quartieri di Cosenza sono essenzialmente 10, 13 se si contano le frazioni. I quartieri poi sono divisi in piccoli e grandi rioni. A questi quartieri va poi aggiunto il centro città, che va dal Centro Storico ai quartieri a nord, e che comprende il corso pricipale (Mazzini), l'ospedale, le maggiori piazze (fra cui Bilotta ex Fera ed Europa), e le arterie stradali Misasi (ex via Roma) e viale della Repubblica

  • Centro Storico o Cosenza Vecchia
  • Via Popilia, sicuramente il più popoloso (quasi un terzo dell'intera popolazione)
  • Torrealta, suddiviso in Torrealta superiore ed inferiore
  • Panebianco, che prende il nome dalla via che lo attraversa
  • De Rada,quartiere che prende il nome dalla via che lo attraversa ove vi è l'acquedotto
  • Serra Spiga
  • San Vito, spesso erroneamente confuso con il quartiere adiacente allo stadio San Vito
  • Città 2000
  • Bosco De Nicola
  • Stadio, nel quale è posto anche il quartiere fieristico di Cosenza
  • Gergeri, ex campo nomadi recentemente smobilitato e verso cui sono partite discussioni per una riqualificazione strutturale

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Personalità legate a Cosenza

  Lo stesso argomento in dettaglio: Personalità legate a Cosenza.

Note

  1. ^ Luigi Caruso. STORIA DI COSENZA-Edizioni di Storia Patria, 1970
  2. ^ Piano Strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020[1]
  3. ^ Rete aree urbane calabresi [2]
  4. ^ ASCA (agenzia stampa quotidiana nazionale) [3]
  5. ^ Giuseppe Boatti, "L'Italia dei sistemi urbani", Electa 2008 [4]
  6. ^ Cosenza Meteo - Il portale meteo di Cosenza e provincia [5]
  7. ^ D. ANDREOTTI, Storia dei Cosentini, I, p. 238
  8. ^ Vincenzo Napolillo, STORIA DI COSENZA da luogo fatale a città d'arte, Falco Editore
  9. ^ Dati tratti da:
  10. ^ Cittadini Stranieri. Bilancio demografico anno 2006 e popolazione residente al 31 dicembre - Tutti i paesi di cittadinanza. Comune: Cosenza [6]
  11. ^ Comunicazione istituzionale della Provincia di Cosenza [7]
  12. ^ Sito ufficiale delle Ferrovie della Calabria [8]
  13. ^ Programma operativo Regione Calabria FESR 2007-2013 [9]
  14. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza [10]
  15. ^ L'annuncio sul sito del Comune.
  16. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[11]
  17. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[12]
  18. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[13]
  19. ^ Comunicato stampa Regione Calabria[14]
  20. ^ Comunicazione istituzionale della Provincia di Cosenza [15]
  21. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[16]
  22. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[17]
  23. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza[18]

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