Dialetto livignasco

dialetto della Lombardia

[1]

Livignasco
Livignasc'
Parlato inItalia (bandiera)Italia
RegioniLombardia (bandiera) Lombardia
Provincia di Sondrio
Comune di Livigno
Parlanti
Totale5000 circa[2]
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Italo-occidentali
    Occidentali
     Galloiberiche
      Galloromanze
       Galloitaliche
        Lombardo Occidentale
         Livignasco
Scritta sul municipio nel dialetto locale (trad. Casa del comune)

Il livignasco è un dialetto parlato nel comune di Livigno e nella sua frazione Trepalle. Deriva dal dialetto lombardo, anche se, a causa della dominazione dei Grigioni e della posizione geografica del paese, situato nel bacino del Danubio, sono forti a livello fonetico e lessicale le influenze del romancio e del tedesco.

Il Livignasco: tra passato e presente

Attualmente il livignasco è parlato da circa 5000 persone, anche se il dialetto attualmente in uso è stato influenzato a livello prettamente lessicale dall'italiano. Il "vero" dialetto, parlato fino a pochi decenni fa, presenta termini e strutture sviluppate autonomamente ed influenzate da entità linguistiche più prossime, come il romancio e i dialetti alto-valtellinesi (bormiese, sondalino etc.). Un esempio: Il tipico grembiule adoperato per lavori domestici e caserecci si chiamava bigaröl, mentre ora è detto sc'cosal.

Il lessico livignasco comprende principalmente termini relativi alle attività pastorizie ed artigianali, altri termini sono presi dal lessico religioso e militare e riadattati.

Fonetica

Il livignasco risulta difficile da comprendere, e ancora più da parlare, a causa della presenza di fonemi non usuali nella lingua italiana e nei dialetti lombardi. Frequente il gruppo consonantico sc (sc'tala, pronuncia sctàla), la vocale ö presa dal tedesco e nella pronuncia ortodossa la r uvulare

Grammatica

La coniugazione dei verbi avviene analogamente all'italiano. Eccetto le prime persone, alle altre insieme alla relativa preposizione personale, si antepone al verbo un prefisso "personale" (mi mai io mangio, ti ta maiasc' tu mangi). I tempi verbali più riccorrenti sono presente, passato prossimo, trapassato prossimo, futuro e i modi congiuntivo e condizionale, le quali coniugazioni presentano forti analogie a quelle italiane.

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".
  2. ^ http://www.comuni-italiani.it/014/037/index.html

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