Forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo

I Forti del gruppo di Rivoli e di Pastrengo, sono una serie di otto fortificazioni edificate dall'impero austriaco tra il 1849 e il 1861. Quattro di essi posti sulle colline moreniche attorno al paese di Pastrengo e le altre quattro a difendere la stretta del fiume Adige tra Rivoli e Ceraino (comune di Dolcè).

Queste fortificazioni passarono al Regio Esercito del Regno d'Italia dopo l'annessione del Veneto nel 1966.

Situazione storica

Durante la prima guerra d'indipendenza, le truppe sabaude si erano spinte fino ai territorio di Bussolengo e fin quasi a Rivoli.

Il comando dell'esercito austriaco si rese conto allora che le difese poste nella città di Verona potevano risultare non sufficienti. Anche grazie alla spinta data dal feldmaresciallo Josef Radetzky, l'Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni progettò e costruì una serie di fortezze e bastioni che andarano a costituire i campi tricerati di Verona a cui successivamente vennero aggiunti i forti del gruppo di Rivoli e del gruppo di Pastrengo.

Scopo e caratteristiche

Se i campi trincerati intorno a Verona servivano alla protezione della città, i forti del gruppo di Rivoli e di Pastrego avevano lo scopo di poter difendere le truppe austriache in caso di ritirata verso il nord della Valle dell'Adige.

Tutti questi forti erano favoriti dal posizionamento su alture dominanti ed erano protetti da spessi muri e disponevano di ostazioni in barbetta e in casematte. Alcuni di essi disponevano di artiglieria mobile che poteva essere utilizzata anche al di fuori del forte a seconda delle necessità.

Per tutti i forti sorprende la accuratezza dei particolari: le murature sono eseguite on cinci di pietra viva (spesso rosso ammonitico) di grosse dimensioni, ben allineati e con un sottile strato di malta, perfetti nella forma i contrni delle cannoniere, i portali, le scale e gli ingegnosi sistemi per la raccolta delle acque.

I forti del gruppo di Rivoli

I Forti del gruppo di Rivoli sono una serie di fortificazioni costituite da 4 forti edificati dagli austriaci, intorno al 1850, a difesa della stretta della Val d'Adige nei pressi di Rivoli Veronese e della Chiusa di Ceraino.

Tre di essi si trovano sulla riva destra dell'Adige:

Un'altro forte si trovava invece sul lato destro dell'Adige:

A Ceraino era presente inoltre un edificio adibito a comando dell'intera fortificazione.

Vicino si trova anche il Forte San Marco (riva destra dell'Adige) ma non può essere considerato facente parte del gruppo, in quanto costruito posteriormente (tra il 1888 e il 1813) dall'Esercito Italiano.

Questi forti presentano una tipologia costruttiva leggeremente antecedente a quella del gruppo di Pastrengo. Sono molto diversi tra di loro, in quanto le diverse asperità del terreno su cui sono edificati, hanno costretto i porgettisti a creare delle piante irregolari per potersi adatttare.

Il gruppo di Rivoli oggi

Negli ultimi anni tutte queste fortificazioni sono state abbandonate dall'esercito italiano. Il forte di Rivoli è quello che oggi risulta essere il meglio conservato, anche in virtù del fatto di essere il più facile da raggiungere tra quelli posti in quota. Ristrutturato da una associazione no profit è sede di un museo di oggetti militari. Gli altri tre versano in condizioni di abbandono ed in particolare Forte della Chiusa e Forte Monte sono ormai diroccati.

La presenza di queste costruzioni ha fatto si che questa zona sia oggi conosciuta come Terra Dei Forti.

I forti del gruppo di Pastrengo

Tutte queste costruzioni hanno molti elementi in comune. Tutti, infatti, presentano degli ampi piazziali su cui si affacciano i locali adibiti a casematte o uffici e magazzini. Essendo tutti posti abbastanza lontani dalla città, i forti avevano la possibilità di assicurare la vita autonoma, per lunghi periodi, alla guarnigione. Erano infatti presenti ampi e areati dormitori, magazzini, cucine e locali per il comando.

Il gruppo comprende i seguenti forti:

Galleria fotografica

Voci correlate

Bibliografia

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

Collegamenti esterni





























Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona

L'Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona era un organismo, appartenente alle forze armate dell'impero austriaco, dislocato nella città di Verona (all'epoca appartenenete all'Austra), che si occupò della costruzione e della gestione delle fortificazioni a difesa della zona.


Periodo storico

Bibliografia

  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.

Voci correalte




















Forte Piovezzano

 
Il forte di Piovezzano in una foto anteriore al 1866

Il Forte Piovezzano, inizialmente chiamato anche Forte Dengenfeld è un forte costruito dall'austria, tra il 1859 e il 1861, a Piovezzano, nel comune di Pastrengo

Storia

La costruzione, voluta dal feldmaresciallo Josef Radetzky per arginare un eventuale attacco nemico che avesse minacciato Verona dopo aver aggirato Peschiera, fu completata nel 1861. E' una fortificazione facente parte del gruppo di Pastrengo e rientrava nel più ampio disegno di difesa militare, conosciuto come Fortezze del Quadrilatero.

Il forte fu nominato in onore del generale comandante del corpo di armata Friedrich Graf von Degenfeld-Schonburg e ministro della guerra.

Nel 1866, in seguito alla cessione del Veneto al Regno d'Italia, come tutte le altre fortificazioni della zona, il presidio passò sotto il controllo del Regio Esercito che ne cambiò il nome in Forte di Piovezzano. Fu inoltre cambiata la direzione del tiro dell'artiglieria.

Dismesso da qualsiasi attività militare, il forte oggi si presenta in uno discreto stato di conservazione. Di proprietà privata, è adibito a deposito di marmi.

Architettura e caratteristiche

Il forte si trova su una collina a sud dell'abitato di Piovezzano (comune di Pastrengo) a circa 200 m. di altezza.

La pianta della costruzione ha forma trapezoidale con la magistrale rivolta verso il lago di Garda. Sul ramparo destro sono presenti delle postazioni di artiglieria sia in barbetta che protette da un muro e sia in casamatta. Il ramparo superiore era raggiungibile con una agiel scala dotata di guide per l'artiglieria.

All'interno sono presenti vari locali, utilizzati come magazzini, laboratori, alloggi,..., che potevano garantire le esigenze della guarnigione per tempi relativamente lunghi.

Una cisterna dotata di canalette in pietra serviva a raccogliere le acque piovane per essere utilizzate.

Il forte era circondato da un ampio fossato che è stato interrato negli ultimi anni.

Armamento

L'armamento principale comprendeva:

Presidio di guerra

Il forte, in tempo di guerra, poteva ospitare una guarnigione di circa 80 soldati.

Bibliografia

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni




















August von Degenfeld-Schonburg

 
August von Degenfeld-Schonburg

August Franz Johann Christoph Graf von Degenfeld-Schonburg (Nagykanizsa, 10 dicembre 1798Altmünster, 5 dicembre 1876) è stato un militare austriaco.

Vita

Degenfeld-Schònburg era un rampollo della nobile famiglia dei Conti di Degenfeld Schònburg.

Prese parte alla campagna del 1815, contro Napoleone, come ufficiale di fanteria e ha lavorato per diversi anni come aiutante nel Quartier Generale in Boemia. Nel 1848 ha guidato una brigata e come maggiore generale nel 1849 è stato coinvolto nella battaglia di Novara.

In ottobre 1849 Degenfeld-Schonberg è stato promosso a tenente feldmaresciallo. L'imperatore Francesco Giuseppe nel 1852 lo ha poi nominato comandante dell' 8° Corpo d'Armata. Nella guerra italiana nel 1859 era il comandante generale del Comando supremo.

Nell'ottobre del 1860 Degenfeld-Schonberg è stato nominato feldmaresciallo e ministro della guerra, ma abbandonò l'incarico, nel 1864 per motivi di salute. Tornò temporaneamente in servizio attivo nel 1866 quando partecipò all' Armistizio di Nikolsburg concordato il 26 luglio di quell'anno.

Morì poi il 5 dicembre 1876 presso Altmünster a Gmunden.

In suo onore, gli austriaci, gli intitolarono un forte del famoso quadrilatero difensivo: il forte Degenfeld che si trova a Pastrengo, alla difesa della città di Verona.

Voci correlate

de:August von Degenfeld-Schonburg]]


















Forte Monte Bolga

Il Forte Monte Bolega, originariamente chiamato anche Forte Benedek è un forte costruito dall'austria

Bibliografia

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni





















Forte Poggio Pol

 
Interno del forte in una foto d'epoca

Il Forte Poggio Pol, originariamente chiamato anche Forte Nugent è un forte costruito dall'austria tra il 1859 e il 1861. E' posto sul colle Poggio Pol, nel comune di Pastrengo, in direzione est rispetto all'abitato.

Storia

Questo forte, come gli altri della zona, fu costruito su espresso volere del feldmaresciallo Radetzky e fu progettato dall' I.R. uffiicio per le fortificazioni.

Costruito tra il 1859 e il 1861, faceva parte del gruppo di Pastrengo che aveva lo scopo di porteggere la città di Verona qualora le truppe nemiche fossero riuscite ad aggirare le difese di Peschiera, come era poi accaduto nel 1848.

Nel 1866 con l'annessione del Veneto al Regno d'Italia, il forte passò sotto il controllo del Regio Esercito, assumendo il nome di Forte Poggio Pol.

In buono stato di conservazione, oggi ospita un ristorante.

Architettura e caratteristiche

 
Le postazioni di barbetta del forte, si notano i gabbioni fascinati a protezione tra una postazione e l'altra. Sullo sfondo la stazione del telegrafo e il forte Leopold.

La pianta del forte è praticamente pentagonale e la muratura è in pietra viva, con particolari molto curati.

Simile agli altri fori del gruppo, aveva una capacità di tiro in grado di battere la zona tra Bussolengo e Pescantina.

Sul ramparo superiore erano presenti varie postazioni di artiglieria, alcune protette da un muro a cannoniera. Erano presenti anche delle postazioni in barbetta, sul fianco sinistro, divise tra di loro con delle protezioni coostituite da gabbioni fascinati riempiti di terra.

All'interno del forte vi erano numerose stanze, sia come alloggiamento per la guarnigione, sia utilizzate come magazzini, laboratori, stalle, ecc. Caratteristica che permetteva all'edificio di poter vivere autonomamente per lunghi periodi.

Armamento

Armamento principale:

Bibliografia

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni





















Forte Poggio Croce

Il Forte Poggio Croce, originariamente chiamato anche Forte Leopold è un forte costruito dall'austria

Leopoldo I di Anhalt-Dessau

Bibliografia

  • Francesco Garau, Augusto Garau, Forti - Rocche e Castelli della Provincia di Verona, Verona, Provincia di Verona Turismo.
  • Vittorio Jacobacci, La piazzaforte di Verona sotto la dominazione austriaca 1814-1866, Verona, Cassa di Risparmio di Verona Vicenza e Belluno, dicembre 1980.
  • AA. VV, Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967.
  • A. Sandrini e P. Brugnoli, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Banca popolare di Verona, 1994.
  • AA. VV, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni




Categoria:Fortificazioni della Provincia di Verona|Monte Poggio Croce]] Categoria:Fortezze austro-ungariche|Leopold]]

















Parco delle cascate di Molina

Il Parco delle cascate di Molina è un parco naturale situato a Fumane, nella frazione di Molina. E' famoso per le sue cascate.

Voci correlate

Collegamenti esterni
















Forte Cimo Grande

Il forte Cimo Grande è una fortificazione edificata tra il 1905 e il 1913


















Altre voci da inserire

ciclopista della Valsugana

Ciclopista del Brenta
Ciclopista della Valsugana
 
Lago di Caldonazzo, vicino alla partenza della ciclopista
Percorso
InizioCaldonazzo
FineBassano del Grappa
Lunghezza70 km
DislivelloCirca 350 m., quasi totalmente in discesa percorrendola da Caldonazzo a Bassano m
Dettagli
 

La ciclopista del Brenta o ciclopista della Valsugana è una pista ciclabile, di 70 km che attraversa la Valsugana seguendo il corso del fiume Brenta.

Descrizione

La pista corre nella Vasugana tra Levico Terme e Caldonazzo in direzione di Bassano del Grappa. In questo senso di marcia la pista è praticmente interamente in discesa, nel verso opposto si deve affrontare un dislivello complessivo di circa 350 metri.

Lasciato Levico terme la pista continua fino a Borgo Valsugana centro principale della valle per poi riprendere la sponda del fiume fino a Ospedaletto. Da qui si deve proseguire su un tratto aperto al traffico motorizzato fino a Primolano dove riprende la ciclabile. Arrivati a Cismon del Grappa la ciclabile vera e propria termina, ma generalmente si prosegue fino a Bassano del Grappa, termine ideale dell'itinerario.

Voci correlate

Collegamenti esterni




Ciclopista della Valle dell'Adige

ciclopista della Val di Sole

Ciclopista della Val di FAssa e Val di Fiemme

Ciclopista della Val Rendena