Delfino Pescara 1936

club calcistico italiano di Pescara

Il Delfino Pescara 1936 (spesso abbreviato semplicemente come Pescara) è la principale società calcistica di Pescara nonché la società calcistica Abruzzese di maggior prestigio. Fondata nel 1936, ha disputato cinque campionati di Serie A (1977/78, 1979/80, 1987/88, 1988/89, 1992/93) e trentadue campionati di Serie B; inoltre la squadra abruzzese ha vinto un campionato di Serie B (1986/1987), 2 campionati di serie C (1940/1941, 1973/1974) e un campionato di serie D (1972/73) prima di essere stata dichiarata fallita il 19 dicembre 2008[1]. Inoltre, fino ad oggi, è la prima e unica squadra di calcio abruzzese ad aver raggiunto la Serie A.

Delfino Pescara 1936
Calcio
File:Pescarastemma.png
Biancoazzurri, Delfini
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza
Colori sociali Bianco-Azzurro
InnoEvviva Pescara
Riccardo Sprecacenere
Dati societari
Città Pescara
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie B
Fondazione1936
Rifondazione2009
PresidenteItalia (bandiera) Giuseppe De Cecco
AllenatoreItalia (bandiera) Eusebio Di Francesco
StadioAdriatico
(24.400 posti)
Sito webwww.pescaracalcio.com
Palmarès
Titoli nazionali1 Campionato di Serie B (1986/1987)
2 Campionati di Serie C (1940/1941)(1973/1974)
1 Campionato di Serie D (1972-73)
Si invita a seguire il modello di voce

Il 20 gennaio 2009 è stata rilevata all'asta fallimentare da un nuovo assetto societario che fa capo al potente imprenditore della pasta e dell'edilizia Giuseppe De Cecco e all'imprenditrice edile Deborah Caldora, figlia di Armando, già presidente della squadra ai tempi della prima promozione in Serie A. La società attuale, quindi seppur fondata nel 2009, riprende lo stemma, i risultati e i piazzamenti del Pescara Calcio nato nel 1936.

Le vittorie più prestigiose in Serie A sono il 2-1 in casa contro il Milan nel 1979/80, il 2-0 a Milano contro l'Inter nel 1987/88, le vittorie per 5-1 e 2-0 in casa contro la Juventus e l'1-3 in trasferta contro la Roma nel 1988/89 con tripletta del brasiliano Tita, e nuovamente 0-1 all'Olimpico il 6 settembre del 1992 prima di campionato con gol al minuto 72 di Salvatore Antonio Nobile. Il 13 giugno 2010 il Delfino Pescara 1936 al termine dello spareggio con il Verona viene promosso in Serie B per la stagione 2010-2011.

Storia

Gli albori del calcio a Pescara (1910-1940)

Nel 1927, su proposta di Gabriele D'Annunzio, il governo istituì la Provincia di Pescara unendo i due centri di Pescara e Castellamare in un'unica città. In questo contesto di spirito unitario si unirono le società calcistiche formando la società Tito Acerbo, dalla vita effimera.

Nel 1930 venne invece a formarsi il primo embrione del Pescara Calcio grazie alla fondazione della Società Sportiva Abruzzo, allenata da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-32, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo con ampio margine sulle compagini di L'Aquila e di Chieti. La compagine, guidata da Pietro Piselli, assunse nel 1932-33 il nome di Associazione Sportiva Pescara, ma dopo due anni fu sciolta per problemi economici. Nel 1936, grazie all'interesse di Angelo Vetta, la squadra risorse sempre col nome di Associazione Sportiva Pescara. Il nuovo club, che adottò quali colori sociali il bianco e l'azzurro, ebbe come primo allenatore Edmondo De Amicis ed esordì nel 1937-38 nel girone D di Prima Divisione Abruzzese, ottenendo subito la promozione in Serie C.

Nei due anni successivi la squadra, affidata a Pietro Piselli, disputò due buoni campionati in Serie C, classificandosi ottavo e sesto.

La prima promozione in Serie B (1940-1951)

Al termine della stagione 1940-41 arrivò per il Pescara la prima promozione in Serie B. La squadra, allenata dal campione del mondo Mario Pizziolo e forte di elementi come Mario Tontodonati (che di lì a poco esordirà in Serie A), vinse il proprio girone totalizzando 44 punti e arrivò seconda nel girone finale dietro alla Fiumana. L'anno successivo la squadra, esordiente in seconda categoria, sfiorò la promozione venendo superato dal Vicenza alle ultime giornate.

Durante la seconda guerra mondiale la squadra disputò un torneo locale chiamato Campionato Abruzzese, vincendolo. Alla fine delle ostilità, nella stagione 1945-46, il Pescara fu iscritto ad un campionato misto di A e B diviso in due gironi istituiti secondo criteri geografici. Il Pescara terminò il primo anno al sesto posto nel girone del Sud Italia, poi, dopo un terzo e un ottavo posto, la squadra fu inserita nel girone meridionale della Serie B. A partire dalla stagione 1948-49, il Pescara conobbe un periodo di crisi con due retrocessioni consecutive che lo fecero sprofondare in Promozione Interregionale.

Gli anni della Serie C (1950-1970)

Al termine della stagione 1951-52 i biancazzurri, guidati da Del Grosso, raggiunsero la promozione in IV Serie vincendo il girone L. Per gran parte degli anni cinquanta la squadra, con Umberto De Angelis in panchina, non riuscì a centrare l'obiettivo della promozione in Serie C, sfiorandola durante la stagione 1955-56 (prima stagione in cui la squadra giocò nello Stadio Adriatico, inaugurato il 29 dicembre 1955), perdendo in casa lo spareggio contro la Reggina. La promozione in terza divisione avvenne due anni dopo, al termine della stagione 1958-59. Nel corso degli anni sessanta la compagine adriatica disputò stagioni anonime in serie C (con picchi nella stagione 1962-63, terminata al quarto posto, e la stagione 1967-68 al sesto posto), caratterizzate dall'avvicendamento di vari allenatori alla panchina della squadra.

Il ritorno in B e l'approdo in Serie A con Armando Caldora (1970-1977)

Al termine della stagione 1971-72 la compagine adriatica, partita con l'obiettivo della promozione, sprofondò in Serie D. Il Pescara si riscattò ottenendo una doppia promozione: nella 1972-73 la squadra vinse il girone H tornando così in Serie C, mentre nella stagione seguente, sotto la guida di Tom Rosati, il Pescara tornò in Serie B dopo un testa a testa con il Lecce da cui gli adriatici uscirono vincitori, favoriti tra l'altro da un punto di penalizzazione inferto ai salentini che si erano rifiutati di scendere in campo nella partita contro il Marsala per la mancanza dell'arbitro designato.

Nelle due stagioni successive il Pescara (divenuto società per azioni nel 1974) ottenne due tranquille salvezze mentre andavano a formarsi i primi gruppi di tifoseria organizzata. Nella stagione 1976-77, con alla guida Giancarlo Cadè, chiamato dal nuovo presidente Armando Caldora, il Pescara concluse il campionato al secondo posto con 49 punti, alla pari col Cagliari e con l'Atalanta rendendo quindi necessari gli spareggi per decretare le due promosse: grazie a due pareggi a reti inviolate con Cagliari e Atalanta, il Pescara si classificò secondo nella graduatoria ottenendo così la promozione, la prima in Serie A per il club adriatico.

Alterne Fortune (1977-1982)

Per la stagione 1977-78 il Pescara, al suo esordio in massima serie, vide un altro cambio ai vertici della società con Attilio Taraborrelli che divenne presidente. Con una formazione in sostanza simile a quella dell'anno precedente e con Giancarlo Cadè alla guida, la squadra retrocesse in Serie B al termine della stagione piazzandosi all'ultimo posto con 17 punti (frutto di 4 vittorie, 9 pareggi e 17 sconfitte con 21 reti segnate e 44 subite), stabilendo tra l'altro alcuni record negativi. Unica soddisfazione fu la vittoria per 2-1 contro l'Inter che veleggiava nelle prime posizioni di classifica.

Il ritorno in massima serie degli abruzzesi fu immediato: nella stagione 1978-79, che vide un ennesimo cambio alla presidenza con l'arrivo di Gianni Capacchietti, il Pescara, allenato da Antonio Valentin Angelillo, raggiunse alla penultima giornata il Monza e lo sconfisse nello spareggio di Bologna per 2-0 (con un goal di Pavone al 40' e un autogoal di Giusto su tiro di Nobili al 61'). Per l'occasione fu forte l'affluenza dei tifosi biancazzurri che giunsero da Pescara in circa 40'000 unità (tuttora una delle trasferte più massicce nella storia del calcio italiano). Il campionato 1979-80 fu però anche in questo caso avaro di soddisfazioni: la squadra rimase infatti tutta la stagione a fondo classifica e a nulla valse l'avvicendamento di Gustavo Giagnoni in panchina per risollevare le sorti del campionato.
Dopo una stagione in cui la squadra terminò (con Aldo Agroppi in panchina) a ridosso della zona promozione, al sesto posto, il Pescara nella stagione 1981-82 retrocesse in Serie C1 in una stagione caratterizzata dall'avvicendamento di tre allenatori (Saul Malatrasi, Mario Tiddia e Giuseppe Chiappella) alla guida della squadra.

La riconquista della Serie B (1982-1986)

All'inizio del campionato 1982-83 il presidente Vincenzo Marinelli (coadiuvato dal general manager Franco Manni, ex direttore sportivo dell'Inter), richiamò in panchina Tom Rosati che al termine della stagione riporterà la squadra in Serie B.

Rosati rimase sulla panchina del Pescara anche nella stagione 1983-84, mettendo in evidenza giovani attaccanti come Sandro Tovalieri e Stefano Rebonato, ma per la stagione successiva fu assunto sulla panchina Enrico Catuzzi che, nonostante l'introduzione di un nuovo modulo di gioco, non riuscirà a far decollare la squadra che al termine della stagione 1985-86 retrocederà all'ultima giornata perdendo la gara interna contro la Triestina, che fino alla fine del campionato era rimasta in lotta per la promozione.

L'avvio dell'era Galeone e il ritorno in A (1986-1988)

Nell'estate del 1986, a causa della radiazione per fallimento del Palermo, la squadra fu ripescata in Serie B. Al posto di Catuzzi fu assunto Giovanni Galeone, allenatore emergente proveniente dalla SPAL. La squadra, allestita per affrontare la Serie C1 si trova, contro tutti i pronostici, a giocare un campionato di vertice pur avendo una rosa non molto ampia e piuttosto giovane. Il modulo adottato da Galeone è un 4-3-3 a zona. Il Pescara di Galeone sorprese tutto il calcio italiano, per qualità di gioco offensivo, basato sull'innovatività, aggiudicandosi il soprannome "calcio-champagne".

Il 21 giugno 1987 il Pescara conquistò la serie A classificandosi al primo posto alla pari con il Pisa. La formazione che conquistò la massima serie, sconfiggendo in un gremito Stadio Adriatico il Parma di Arrigo Sacchi era così composta: Gatta, Benini, Camplone, Bosco, Bergodi, Dicara, Pagano, Gasperini, Rebonato, Marchegiani, De Rosa[2]. Il centravanti Rebonato diventerà capocannoniere del campionato di Serie B 1986-1987 con 21 gol di cui nessuno realizzato su rigore. Altri calciatori utilizzati in quella stagione erano Gianluca Gaudenzi, Primo Berlinghieri, Onofrio Loseto, Luigi Ciarlantini e Luigi Marchionne.

L'inizio del campionato 1987-88 vedrà l'ingresso in società dell'imprenditore Pietro Scibilia, patron dell'industria alimentare Gis già partner pubblicitario del Pescara e del ciclista Francesco Moser. Dopo la cessione alla Fiorentina del centravanti goleador Rebonato il Pescara prenderà Nicola Zanone per sostituirlo e il talentuoso ed esperto centrocampista brasiliano Júnior dal Torino. Come mezzala sinistra la società, guidata da Scibilia prenderà il geniale anche se un po' discontinuo Blaž Slišković. Inizialmente sembrò che Gasperini fosse destinato a lasciare la maglia bianco azzurra perché chiuso dalla presenza del giocatore slavo ma, a causa di un infortunio che terrà Zanone lontano dai campi per parecchio tempo, Galeone sarà costretto a ridisegnare l'assetto tattico della squadra spostando la mezzala Slišković nel ruolo di centravanti e reinserendo Gasperini, che nel frattempo ha ceduto la fascia da capitano a Júnior, nel suo ruolo di mezz'ala sinistra. Al termine della stagione la squadra si salvò grazie alla riduzione del numero delle squadre che sarebbero retrocesse e alla penalizzazione dell'Empoli, partito da -5.

Nella stagione successiva la squadra acquisterà altri due calciatori brasiliani: il centravanti Edmar e la mezza punta Tita e lascerà andare Slišković. Nonostante alcune sconfitte clamorose come quella per 8 a 2 contro il Napoli al San Paolo il Pescara sembrò comunque poter disputare un campionato tranquillo e raggiungerà anche il centro classifica alla fine del girone di andata. Invece retrocesse dopo un girone di ritorno disastroso nel quale riuscì a vincere per 3 a 1 solo la prima giornata in casa della Roma mentre pareggiò e perse le restanti partite. Durante questi due anni nella squadra militarono alcuni volti noti. Oltre ai già citati brasiliani Júnior, Edmar e Tita, e Blaž Slišković vi furono anche i difensori Romano Galvani, Roberto Bruno, il centrocampista Paolo Miano e il portiere Giuseppe Zinetti.

Il lento declino (1988-2001)

Dopo due stagioni deludenti, in cui fallirono tecnici come Ilario Castagner e Carlo Mazzone, il Pescara, con Galeone in panchina, tornò in Serie A al termine del campionato 1991-92, classificandosi secondo dietro al Brescia. La permanenza della compagine adriatica fu però ancora una volta breve: dopo aver impressionato favorevolmente ad inizio campionato battendo la Roma e mettendo sotto il Milan per 4-2 per poi perdere 5-4, la squadra retrocederà al termine della stagione nonostante la presenza di importanti giocatori come Dunga, John Sivebæk appena laureatosi Campione d'Europa e il redivivo Slišković. Unica vittoria importante fu il 5-1 inferto alla Juventus alla penultima giornata del campionato. E soprattutto perse all'undicesima partita di campionato della stagione 1992/93 contro il Foggia 1-0 e alla ventottesima 2-4 facendosi beffare in casa con tutti i campioni che aveva.

Negli anni successivi il Pescara disputò alcune stagioni mediocri in Serie B: nella stagione successiva alla retrocessione, con Giorgio Rumignani in panchina, la squadra, penalizzata di 3 punti per un presunto illecito sportivo relativo a due stagioni prima, si salvò dalla retrocessione. Con Francesco Oddo, in panchina tra il 1994 e il 1996 salvo un breve periodo con Luigi Maifredi la squadra si salvò il primo anno, mentre nel secondo anno si classificò a metà tabellone dopo aver concluso il girone di andata in vetta alla classifica. Dopo un periodo interlocutorio che vide prima Delio Rossi e poi Adriano Buffoni, nella stagione 1998-99 la squadra, guidata inizialmente da Giorgini poi da Gigi De Canio, sfiorò la promozione perdendola definitivamente all'ultima giornata a causa di una vittoria della Reggina sul Torino già promosso. Dopo una stagione conclusa al tredicesimo posto, il campionato 2000-01 si rivelò disastroso per la squadra che al termine della stagione retrocederà nonostante l'avvicendamento di quattro allenatori (Delio Rossi, Giovanni Galeone, Tarcisio Burgnich e di nuovo Delio Rossi). Da segnalare, durante questo periodo, l'affermazione di alcuni giovani provenienti dal vivaio come Mauro Esposito, Massimo Margiotta e Morgan De Sanctis.

Cambi ai vertici (2001-2007)

Ritrovatasi dopo diciotto anni in terza divisione, per la stagione 2001-02 la squadra fu rifondata con elementi provenienti dalla Serie C1 ed affidata al fratello del direttore sportivo della squadra, Ivo Iaconi. Tali scelte della dirigenza suscitarono il malcontento della tifoseria che chiese a gran voce le dimissioni dello staff tecnico e dirigenziale. Nonostante la contestazione la squadra in campionato si trovò subito nei piani alti della classifica (anche se la squadra delude nei due sentitissimi derby contro il Chieti ottenendo un solo punto e perdendo la partita allo stadio Angelini davanti a 12000 spettatori 1-0 con goal di Zaccagnini), qualificandosi infine per i play-off all'ultima giornata, battendo il Giulianova per 2-0. Tuttavia gli spareggi non saranno favorevoli al Pescara che fu eliminato dal Catania in semifinale dopo aver perso la partita di ritorno a causa di un clamoroso errore da parte del direttore di gara Bergonzi, che convalidò il goal-vittoria del Catania nonostante un evidente fuorigioco del marcatore Cicconi. Nella stagione successiva, con una formazione rinnovata, la squadra concluse al primo posto con 69 punti ex aequo con Avellino(scontri diretti: 1-0 ad Avellino e 1-2 a Pescara) ma dovette disputare i playoff per classifica avulsa, vincendoli contro il Martina dopo aver eliminato in semifinale la Sambenedettese.

Tornato in Serie B, il Pescara disputò un buon girone di andata, ma un calo di rendimento nel girone di ritorno (favorito anche dagli infortuni dei titolari Saul Santarelli e Carlo Luisi) portando alla retrocessione in Serie C1 nonostante i 21 goal di Emanuele Calaiò e l'avvicendamento in panchina di Cetteo Di Mascio al posto di Ivo Iaconi. Nell'estate del 2004 il gruppo Scibilia-Oliveri passò la proprietà della squadra all'imprenditore Dante Paterna con cui iniziò un lungo periodo di crisi, nonostante il quale la società fu ripescata in Serie B a causa della mancata iscrizione del Napoli e dell'Ancona. La squadra, affidata a Giovanni Simonelli, allora esordiente in Serie B, il primo anno venne ripescata dopo aver concluso il campionato al terzultimo posto, mentre il campionato successivo lo concluse a centro classifica (con Maurizio Sarri in panchina). La stagione 2006-2007 fu molto travagliata a livello societario poiché ci fu l'avvicendamento ai vertici di Angelo Renzetti e poi Massimiliano Pincione al posto di Paterna. La squadra, dopo un girone di andata disastroso condito dagli esoneri di Ballardini e Ammazzalorso, fu affidata a Luigi De Rosa, ex storico calciatore biancoazzurro ai tempi di Galeone, e dopo un buon periodo di ripresa, retrocesse all'ultimo posto con 24 punti.

Dal Pescara al "Delfino Pescara 1936": fallimento e rinascita (2007-2009)

Il 5 ottobre 2007 la squadra, in ormai carenti condizione economiche (era stata penalizzata di un punto a causa di un ritardo nel pagamento dei versamenti IRPEF), fu acquistata dall'imprenditore immobiliare Gerardo Soglia che, dopo una stagione in cui il club concluse al settimo posto, rassegnò le proprie dimissioni il 9 ottobre 2008[3], mettendo in vendita la società.

La squadra dopo passò dapprima alla CIT Travel, quindi alla società anonima svizzera EUROCAT SA.

Dopo una serie di manifestazioni dei tifosi contro la società inadempiente, il Pescara è ancora in vendita, ma il 19 dicembre 2008 a causa di pesanti debiti societari la Pescara Calcio SPA è stata dichiarata fallita dal tribunale civile cittadino.

In seguito, dopo l'affidamento al curatore fallimentare Dott. Saverio Mancinelli, sarà egli stesso a fissare per il 20 gennaio 2009 presso il medesimo Tribunale Civile una base d'asta di vendita aziendale di 600.000 euro per l'acquisizione del club.

Ed in quella sede, tra l'entusiasmo di una foltissima rappresentanza della tifoseria organizzata (il cui ruolo si è rivelato determinante nell'opera di ricostruzione), aggiudicataria dell'asta si rivela essere la Delfino Pescara 1936. Il nuovo sodalizio, tutto pescarese, è presieduto da Deborah Caldora, figlia dell'ex presidente della prima Serie A e dall'industriale dell'omonima pasta Giuseppe De Cecco. Dopo l'esonero di Giuseppe Galderisi al culmine di una perdurante crisi tecnica, la guida della squadra è affidata ad Antonello Cuccureddu. L'ex bandiera della Juventus riuscirà a condurre il Delfino biancazzurro alla salvezza.

La rinascita societaria e la promozione in Serie B (2009-2010)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Delfino Pescara 1936 2009-2010.
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La Curva Nord Marco Mazza nella Finale play-off 2010 contro il Verona, allo Stadio Adriatico di Pescara.

L'obiettivo per la neonata società pescarese per la stagione 2009-2010 è il ritorno in serie B. I risultati iniziali sono molto buoni e portano gli abruzzesi nelle primissime posizioni. Alla decima giornata il Pescara ed un vecchio ma rispettabile "nemico", il Verona (partito con lo stesso prestigioso obiettivo), si ritrovano al primo posto in classifica, inseguite dal Portogruaro.

Le tre squadre si inseguirono per tutto il campionato, ma nessuna riuscì a piazzare l'allungo decisivo. I veronesi partirono alla grande, vinsero il girone di andata e ad un certo punto si ritrovarono con ben sette punti di vantaggio, salvo poi sciupare tutto il vantaggio. Gli abruzzesi invece stentarono nella prima metà di campionato per poi scatenarsi nella fase finale, rimontando a suon di vittorie. Però, a sorpresa, fra queste due squadre a trionfare fu l'outsider Portogruaro

All'ultima giornata i biancazzurri fino all'88º minuto erano virtualmente promossi in Serie B ma, a causa di una rete dell'attaccante dei granata Bocalon nel derby contro i veronesi negli ultimi minuti, terminano la regular season al secondo posto e sono costretti a giocarsi la promozione ai play off.

Mentre da un lato il Verona elimina con facilità il Rimini, nell'altra semifinale i biancazzurri eliminano la Reggiana con uno 0-0 nel match di Reggio Emilia ed un netto 2-0 allo Stadio Adriatico. Così le due corrazzate furono costrette a giocarsi fra di loro l'ultimo posto rimasto. Dopo un infuocato 2-2 nella gara di andata, il match di ritorno giocato allo Stadio Adriatico davanti ad oltre 22.000 persone si chiude con una vittoria di misura ma meritata degli abruzzesi, che segnano la rete decisiva nel secondo tempo con Ganci e mandano in visibilio tutta la città di Pescara.

Il rilancio in Serie B

La società, pochi giorni dopo l'esaltante finale play-off vinta, inizia a progettare la nuova stagione in Serie B: viene riconfermato come allenatore Eusebio Di Francesco, mentre al direttore generale Fabrizio Lucchesi viene affiancato in qualità di direttore sportivo l'ex calciatore Daniele Delli Carri. Obiettivo della società è quello di raggiungere la promozione in Serie A entro 3 anni come dichiarato dal presidente biancazzurro Giuseppe De Cecco. Nei primi giorni di mercato il Pescara ufficializza già due operazioni: l'acquisto della seconda metà del cartellino di Danilo Soddimo e, in cambio, la cessione alla Sampdoria di Emanuele Testardi, che già da inizio stagione giocava nella squadra genovese in prestito. Nel frattempo il sodalizio biancazzurro si riorganizza nell'assetto societario, con l'uscita di scena il 29 giugno 2010 dell'ex Presidentessa Deborah Caldora e l'ingresso dei nuovi soci Pagliarone e Saladino.

Palmarès

(1986/1987)

(1940/1941) (1973/1974)

(1972-73)

Cronistoria

Cronistoria del Pescara Calcio
  • 1932 - La società pescarese dell'S.S. Abruzzo, primatista regionale, assume il nome di A.S. Pescara.
  • 1932-33 - 10º nel girone G della Prima Divisione.
  • 1933-34 - 1º nel girone C della Prima Divisione, avendo battuto allo il Taranto 1-0 allo spareggio. 3º nel girone C delle finali per la promozione in Serie B.
  • 1934-35 - 7º nel girone G di Prima Divisione.
  • 1935 - La A.S. Pescara rinuncia al campionato di Serie C a calendari già compilati e si scioglie.
  • 1936 - 10 giugno, costituzione dell'Associazione Sportiva Pescara.
  • 1936-37 - In Prima Divisione Abruzzese.
  • 1937-38 - 1º nel girone G della Prima Divisione Abruzzese. Promosso in Serie C.
  • 1938-39 - 8º nel girone G della Serie C.
  • 1939-40 - 6º nel girone G della Serie C.
  • 1940-41 - 1º nel girone F della Serie C, ammesso alle finali. 2º nel girone B delle finali (quoziente reti 1 contro l'1,75 della Fiumana). Promosso in Serie B.
  • 1941-42 - 3º in Serie B.
  • 1942-43 - 8º in Serie B.
  • 1943-44 - Inattivo per cause belliche.
  • 1944-45 - 1º nel Campionato Bellico Abruzzese.
  • 1945-46 - 6º nel Campionato Misto A-B del Centro-Sud.
  • 1946-47 - 3º nel girone C della Serie B.
  • 1947-48 - 7º nel girone C della Serie B.
  • 1948-49 - 21º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
  • 1949-50 - 17º nel girone C della Serie C. Retrocesso in Promozione Interregionale.
  • 1950-51 - 2º nel girone L della Promozione Interregionale.
  • 1951-52 - 1º nel girone L della Promozione Interregionale.
  • 1952-53 - 12º nel girone G della IV Serie.
  • 1953-54 - 3º nel girone F della IV Serie.
  • 1954-55 - 3º nel girone G della IV Serie.
  • 1955-56 - 1º nel girone G della IV Serie. Perde le finali per la promozione in Serie C.
  • 1956-57 - 6º nel girone G della IV Serie.
  • 1957-58 - 3º nel girone B dell'Eccellenza della IV Serie. Ammesso d'ufficio in Serie C.
  • 1958-59 - 14º nel girone C della Serie C.
  • 1959-60 - 10º nel girone C della Serie C.
  • 1960-61 - 12º nel girone C della Serie C.
  • 1961-62 - 10º nel girone C della Serie C.
  • 1962-63 - 4º nel girone C della Serie C.
  • 1963-64 - 10º nel girone C della Serie C.
  • 1964-65 - 11º nel girone C della Serie C.
  • 1965-66 - 9º nel girone C della Serie C.
  • 1966-67 - 7º nel girone C della Serie C.
  • 1967-68 - 6º nel girone C della Serie C.
  • 1968-69 - 15º nel girone C della Serie C.
  • 1969-70 - 9º nel girone C della Serie C.
  • 1970-71 - 12º nel girone C della Serie C.
  • 1971-72 - 18º nel girone C della Serie C. Retrocesso in Serie D.
  • 1972-73 - 1º nel girone H della Serie D. Promosso in Serie C.
  • 1973-74 - 1º nel girone C della Serie C. Promosso in Serie B.
  • 1974-75 - 10º in Serie B.
  • 1975-76 - 12º in Serie B.
  • 1976-77 - 3º in Serie B. Promosso in Serie A dopo gli spareggi con Atalanta e Cagliari.
  • 1977-78 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1978-79 - 3º in Serie B dopo spareggio col Monza. Promosso in Serie A.
  • 1979-80 - 16º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1980-81 - 6º in Serie B.
  • 1981-82 - 20º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
  • 1982-83 - 2º nel girone B della Serie C1. Promosso in Serie B.
  • 1983-84 - 12º in Serie B.
  • 1984-85 - 7º in Serie B.
  • 1985-86 - 17º in Serie B. Riammesso per mancata iscrizione del Palermo.
  • 1986-87 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1987-88 - 12º in Serie A.
  • 1988-89 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1989-90 - 8º in Serie B.
  • 1990-91 - 13º in Serie B.
  • 1991-92 - 2º in Serie B. Promosso in Serie A.
  • 1992-93 - 18º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
  • 1993-94 - 15º in Serie B.
  • 1994-95 - 11º in Serie B.
  • 1995-96 - 9º in Serie B.
  • 1996-97 - 6º in Serie B.
  • 1997-98 - 13º in Serie B.
  • 1998-99 - 5º in Serie B.
  • 1999-00 - 13º in Serie B.
  • 2000-01 - 20º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
  • 2001-02 - 4º nel girone B della Serie C1.
  • 2002-03 - 2º nel girone B della Serie C1, vince i playoff col Martina. Promosso in Serie B.
  • 2003-04 - 22º in Serie B. Ripescato al posto dell'Ancona.
  • 2004-05 - 20º sul campo in Serie B. Riammesso grazie al caso Genoa e alla mancata iscrizione di Perugia e Salernitana.
  • 2005-06 - 11º in Serie B.
  • 2006-07 - 22º in Serie B. Retrocesso in Serie C1.
  • 2007-08 - 6º nel girone B della Serie C1.
  • 2008-09 - 12º nel girone B della Prima Divisione Lega Pro. Fallimento societario, nasce la Delfino Pescara 1936 che rileva il titolo sportivo del Pescara Calcio S.p.a.
  • 2009-10 - 2º nel girone B della Prima Divisione Lega Pro, vince i playoff con il Verona. Promosso in Serie B.

Campionati nazionali

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione

A

5 1977-1978 1992-1993

B

32 1941-1942 2010-2011

C

28 1932-1933 2009-2010

D

9 1950-1951 1972-1973

In 73 stagioni sportive a partire dall'esordio a livello nazionale in Serie C, conteggiando anche le tre stagioni in C dell'antenata SS Pescara, e compreso un Campionato Misto Bassitalia disputato in qualità di società di Serie B.

Record

Primati individuali

I giocatori in grassetto sono ancora in attività nel Pescara.

Capocannonieri del Pescara

Classifica dei marcatori nella storia del Pescara.

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Capocannonieri del Pescara


Presenze con il Pescara

I più presenti con la divisa biancazzurra.

File:Pescarastemma.png
Presenze con il Pescara


Partite Memorabili

Data Partita Risultato Marcatori
5 marzo 1978 Pescara - Lazio 1-0   19’ Ferro
16 aprile 1978 Pescara -Inter 2-1   30’ Grop,   67’ Altobelli,   70’ (aut.) Bini
30 dicembre 1979 Pescara - Milan 2-1   3’ Cinquetti;   22’ (aut.) Prestanti;   78’ Negrisolo
13 settembre 1987 Inter - Pescara 0-2   40’ Galvani;   57’ (rig.) Sliskovic
7 febbraio 1988 Pescara - Juventus 2-0   54’ Junior;   81’ Pagano
18 febbraio 1989 Roma - Pescara 1-3   45’,   55’,   70’ Tita;   62’ (rig.) Giannini
6 settembre 1992 Roma - Pescara 0-1   70’ Nobile
30 maggio 1993 Pescara -Juventus 5-1   2’ Ravanelli;   35’ (rig.),   59’ Allegri;   49’ Borgonovo;   86’ Martorella;   88’ Palladini

Rosa 2009-2010

N. Ruolo Calciatore
  P Gabriele Bartoletti
  P Salvatore Pinna
  P Lorenzo Prisco
  D Filippo Petterini
  D Salvatore D'Alterio
  D Samuele Olivi
  D Stefano Medda
  D Andrea Mengoni
  D Tommaso Romito
  D Emanuele Sembroni
  D Damiano Zanon
  D Simone Vitale
  C Salvatore Carboni
N. Ruolo Calciatore
  C Francesco Dettori
  C Danilo Soddimo
  C Adrian Stoian
  C Tommaso Roberto Coletti
  C Massimo Bonanni
  C Andrea Gessa
  C Giacomo Zappacosta
  C Luca Tognozzi
  C Marco Verratti
  A Massimo Ganci
  A Marco Sansovini
  A Roberto Inglese
  A Francesco Zizzari

Staff tecnico

Allenatore:   Eusebio Di Francesco
Allenatore in seconda:   Francesco Tomei
Preparatore dei portieri:   Gianni Di Giacomo

Rose stagioni precedenti

Giocatori

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Allenatori e presidenti

File:Pescarastemma.png
Allenatori del Pescara Calcio
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Presidenti del Pescara Calcio
  • 1936-1948 - Angelo Vetta
  • 1948-1949 - Renato De Cecco, Sabatino Di Properzio e Mariano Celsi
  • 1949-1950 - Vianello, Di Properzio, Daidone
  • 1950-1952 - Raffaele Breda[4]
  • 1952-1954 - Angelo Forese e Sabatino Di Properzio
  • 1954-1961 - Sabatino Di Properzio
  • 1961-1964 - Antonio Sacco
  • 1964-1965 - Ennio Giansante[4]
  • 1965-1966 - Vincenzo Scuccimarra
  • 1966-1974 - Salvatore Galeota
  • 1974-1976 - Gianni Capacchietti
  • 1976-1977 - Armando Caldora
  • 1977-1978 - Attilio Taraborelli
  • 1978-1980 - Gianni Capacchietti
  • 1980-1986 - Vincenzo Marinelli
  • 1986-1987 - Panfilo De Leonardis
  • 1987-1989 - Pietro Scibilia
  • 1989-1990 - Alberto Di Lena
  • 1990-1991 - Franco Fedele
  • 1991-2004 - Pietro Scibilia
  • 2004-2007 - Dante Paterna
  • 2007 gen-feb - Angelo Renzetti
  • 2007 feb-ott - Massimiliano Pincione
  • ott 2007-ott 2008 - Gerardo Soglia
  • dic. 2008-febb 2009 - Saverio Mancinelli (curatore fallim.)
  • 2009-2010 - Deborah Caldora
  • 2010-attuale - Giuseppe De Cecco


Tifosi

Gemellaggi

Quello con il Vicenza, risalente al 1977, è stato il primo gemellaggio tra gruppi ultras del mondo.

Amicizie

Rivalità

Tifo organizzato

A Pescara il calcio è sempre stato uno sport molto seguito, avendo una tifoseria molto calda e passionale, avendo un gran numero di tifosi sia nelle partite casalinghe che nelle trasferte più lontane anche nelle categorie inferiori con uno stile di tifo simile a quello sudamericano; essendo tra le principali tifoserie nel panorama ultras nazionale e meridionale soprattutto, venendo eletta per due anni consecutivi (88-89) come miglior tifoseria italiana; dovuto essenzialmente all'entusiasmo provato dai tifosi rendendo indimenticabile negli anni '80 l'enorme bolgia dello Stadio Adriatico ai tempi di massimo splendore di Giovanni Galeone.

Pescara Rangers

Il primo gruppo ultras organizzato di Pescara nacque nel novembre 1976 per iniziativa di una decina di tifosi, che dal 1971 seguivano le partite con il Club Fedelissimi. Successivamente si unì al gruppo il Club Excelsior guidato da Angeleo Manzo, in maniera tale che il club assumesse il nome di Club Excelsior (che rappresentava la sezione 'adulti) - Pescara Rangers (rappresentante invece la sezione giovani). Inizialmente i Rangers erano sistemati nei distinti insieme ai Fedelissimi, ma poichè si iniziarono a creare contrasti tra i due gruppi, i primi si trasferirono per la stagione 1977-78 in Curva Sud. Quando la Curva Nord fu nuovamente agibili i Rangers si posizionarono nel settore superiore, mentre i Fedelissimi, che ormai non erano più in grado di coordinare il tifo pescarese, furono relegati nel settore inferiore. In poco più di un anno i tesserati passarono da 150 a circa 1000. L'anno seguente ci fu lo spareggio per la Serie A tra Pescara e Monza sul neutro di Bologna dove arrivarono più di 40000 pescaresi organizzati dai Rangers. Agli inizi degli anni ottanta ci fu un sostanzioso calo di consensi tra i tifosi, a causa di un paio di stagioni negative, e da quel momento diminuì sostanzialmente il numero di tesserati diminuendo a 300. Nel 1982 tutti i gruppi ultrà si sciolsero tranne i Pescara Rangers. Negli anni successivi ci fu un riavvicinamento dei tifosi alla squadra e il sostegno dei Rangers fu importantissimo in alcune trasferte che garantirono la permanenza in Serie B. Nella stagione 1994-95 i Rangers decisero di risanare il loro gruppo, oramai lontano dagli antichi fasti, e venne così costituito il Vecchio Rangers. Ma in una sola stsgiona più della metà degli iscritti venne colpito da diffida e così fallì qursto ambizioso progetto. Così la stagione successiva venne ristabilito il nome Pescara Rangers ed essendo quella la stagione del ventennale furono fatte sciarpe e magliette celebrative e una grandefesta a cui parteciparono tutti i giocatori protagonisti della prima promozione in Serie A. Nel 1998 tutte le tifoserie si unirono sotto il gruppo dei Rangers tranne i Bad Boys, che rimasero autonomi. Negli anni seguenti il Pescara retrocesse in Serie C1 e il gruppo organizzò svariate manifestazioni di protesta contro il presidente Scibilia. Nel 2004 la Curva venne colpita da una tragica scomparsa, morì Stefano Paravia, l'indiscusso leader dei PR. In quella stessa stagione i Rangers invitarono i Bad Boys a sciogliersi a causa delle continue diatribe tra i due gruppi che ormai non riuscivano più a trovare un punto d'incontro e, anzi, si contrastavano a vicenda. Dopo solo due anni scomparve un'altra bandiera dei Pescara Rangers, il capo ultrà Marco Mazza, detto Bubù, a cui venne intitolata la Curva Nord dello Stadio Adriatico. Ai funerali poarteciparono più di 2000 persone per dare l'ultimo saluto al "Condottiero", sontroncato da un tumore. Nell'estate del 2006 si tenne la festa dei trent'anni di vita dei PR nei locali dell'ex mercato ortofrutticolo a cui pateciparono numerosi compagni d'avventure. Nel 2008 venne inaugurato la nuova sede dei Pescara Rangers, proprio davanti alla Curva Nord. Il loro nome sarà ripreso in seguito da vari gruppi di tifosi, tra cui quelli di Pisa, Empoli, e Genova.

Bad Boys

Il gruppo nacque con il nome di Boys nel 1985 in occasione di una trasferta a Campobasso e fu fondato da quattro amici del quartiere di Rancitelli che già avevano trascorsi tra le file dei Rangers. Nel 1998, con la fusione di tutti i gruppi ultrà nei Pescara Rangers, i Bad Boys, che rimasero indipendenti, presero definitivamente il posto nell'anello superiore della Curva Nord. Club molto numeroso e quotato,per due volte, nelle stagioni 1987/88 e 1988/89 i BAD BOYS sono stati i " campioni del tifo", risultando il gruppo più votato nel panorama ultras italiano e soprattutto meridionale. Il gruppo si sciolse nel 2004, in seguito ad incomprensioni con i Rangers sul ruolo di gruppo leader in Curva Nord.

Cherokee

Gruppo nato nel settembre del 1987 e confluito nel 1998 nei Pescara Rangers, rappresentava la frangia violenta dei tifosi del Pescara ed era protagonista della cronaca "nera" della Pescara sportiva. Questo gruppo non era particolarmente numeroso ma era presente sempre e ovunque. Alcuni dei membri dei Cherokee fanno attualmente parte del direttivo dei Pescara Rangers.

Estero

La maggior parte dei tifosi del Pescara proviene dalla città e dai dintorni, infatti la squadra biancazzurra è molto popolare in tutto l'Abruzzo e tra gli emigranti abruzzesi stabilitisi nel nord dell'Italia. Tifosi del Pescara, soprattutto emigrati abruzzesi, sono presenti anche all'estero: l'unico club ufficiale di tifosi con sede all'estero è in Francia, ma sono molti i tifosi in Germania, Svizzera, Canada e Nord America.

Note

  1. ^ FALLIMENTO PESCARA CALCIO, su pescaracalcio.com, 19-12-2008.
  2. ^ Pescara-Parma 1-0 lega-calcio.it
  3. ^ Pescara, si dimette il presidente Soglia, dal sito corrieredellosport.it
  4. ^ a b Commissario

Collegamenti esterni

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